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accordo francia-germania per un prestito alla grecia

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    DarkWalker
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    Coronarie
    00 26/03/2010 09:51
    Crisi Grecia, accordo per gli aiuti
    l'ok dai sedici paesi dell'euro

    Crisi Grecia, accordo per gli aiuti l'ok dai sedici paesi dell'euro

    Sarkozy e Merkle
    BRUXELLES - Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno raggiunto un accordo sugli aiuti alla Grecia travolta dalla crisi economico-finanziaria. L'intesa - che prevede un meccanismo di intervento basato su aiuti volontari bilaterali europei e una partecipazione complementare del Fondo monetario internazionale - ha avuto in serata l'ok dai sedici paesi dell'euro. Il meccanismo sarà attivato solamente "in caso di problemi molto seri" e "in assenza di alternative". La partecipazione dei governi dell'eurozona sarà "maggioritaria" rispetto al contributo Fmi e i prestiti saranno a tassi "non concessionali", cioè di mercato. Per quanto riguarda le condizioni, l'eurogruppo (ministri dell'Economi) dovrà fare un rapporto per verificare il rispetto degli impegni di bilancio assunti dal governo greco.

    L'accordo Sarkozy-Merkel è arrivato dopo un summit di due giorni, dominato dalle discussioni sul piano di aiuti alla Grecia e sulle azioni per ridurre il debito del Paese che ha messo sotto forte pressione l'euro sui mercati valutari. L'intesa è stata raggiunta poco prima dell'apertura del summit dei leader dei 27 dell'Unione europea. Ora sarà sottoposta agli altri capi di governo dell'area euro: l'ipotesi di una riunione a sedici diventa, dunque, sempre più probabile.

    Nell'accordo non verrebbero fatte cifre sull'entità dell'aiuto ad Atene. Nelle ultime settimane si era parlato di una somma tra i 20 e i 30 miliardi di euro. Nell'ambito del compromesso raggiunto tra Sarkozy e Merkel si farebbe quindi riferimento alla necessità di rafforzare la "governance" europea nel lungo periodo, incaricando l'Eurogruppo di presentare al più presto una proposta. Una delle richieste di Berlino è quella di rivedere il Patto di stabilità e di crescita rendendolo più stringente, prevedendo anche un sistema di sanzioni per i Paesi che non rispettano gli impegni sul fronte delle finanze pubbliche.


    Contro il coinvolgimento del Fondo monetario internazionale il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet: "Sarebbe davvero sbagliato se il Fondo Monetario o altri organismi esercitassero la responsabilità al posto dell'Eurogruppo o dei singoli governi". E ancora: "Un intervento dell'Fmi al posto dell'Eurogruppo sarebbe un segnale molto, molto brutto. Tutto ciò che va in direzione di una deresponsabilizzazione dei membri della zona euro sarebbe negativo. E noi vogliamo che i Paesi della zona euro esercitino a pieno, totalmente e in maniera fedele ai trattati Ue la loro responsabilità".Trichet ha poi lanciato un monito: i paesi di Eurolandia "devono essere responsabili" e non commettere gli stessi errori compiuti dalla Grecia, ha detto invitando gli Stati della zona euro a rispettare il trattato di Maastricht e i vincoli di stabilità.



    avrei preferito una soluzione più politica che avrebbe rafforzato e pure di molto le competenze dell'unione. Purtroppo si è dovuto mediare fra esigenze e idee diverse.
    da notare l'assoluta estraneità dell'Italia che pure per i paesi emditerranei potrebbe dir ela sua (ovvio, con politici capaci e uno stato non pericolante).
    Bisognerebbe inoltre vedere il patto in cocncreto in cosa si risolverà.



    il sonno della ragione genera mostri

    caro m'è il sonno, e il più l'esser di sasso
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    Riccardo.cuordileone
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    00 26/03/2010 11:14
    Mmh... allora abbiam dovuto sopportare durissime restrizioni economiche, quote produttive sfavorevoli, un aumento del 100% dell'inflazione grazie all'euro, un boom dei tassi d'interesse grazie alla BCE... le sovvenzioni europee per le zone più disagiate ovviamente vanno al sud e di certo non in Lombardia... e adesso dobbiam saldare pure i debiti di quei mortaccioni dei greci... ottimo mi chiedo quando l'UE inizierà a portare qualcosa di positivo anche per noi...



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    DarkWalker
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    00 26/03/2010 12:31
    Re:
    Riccardo.cuordileone, 26/03/2010 11.14:

    Mmh... allora abbiam dovuto sopportare durissime restrizioni economiche, quote produttive sfavorevoli, un aumento del 100% dell'inflazione grazie all'euro, un boom dei tassi d'interesse grazie alla BCE... le sovvenzioni europee per le zone più disagiate ovviamente vanno al sud e di certo non in Lombardia... e adesso dobbiam saldare pure i debiti di quei mortaccioni dei greci... ottimo mi chiedo quando l'UE inizierà a portare qualcosa di positivo anche per noi...




    anche la lombardia gode di fondi europei per la riconversione industriale per non aprlare di tutte le infrastrutture che altrimenti si farebbero coi ritmi della salerno-reggio.
    Cmq alla fine i prestiti sono fatti dai governi, non dalle casse comunitarie, senza regalare nulla (valore di mercato), e la Grecia dovrà cmq rispettare le durissime restrizioni economiche (ma questo già da prima, solo che loro l'hanno fatto come noi :D).
    Poi c'è anche da dire che lasciare che la Grecia crollasse, o finisse totalmente in mano al FMI, avrebbe avuto gravi conseguenze per tutti e questo per tacere dei capitali sopratutto franco tedeschi (ma anche lombardi, come si diceva qua mesi fa) già investiti.
    Cmq la Germania in cambio si è tenuta un u boat :D



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    -Kaname-chan
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    00 26/03/2010 18:08
    Re:
    Riccardo.cuordileone, 26/03/2010 11.14:

    Mmh... allora abbiam dovuto sopportare durissime restrizioni economiche, quote produttive sfavorevoli, un aumento del 100% dell'inflazione grazie all'euro, un boom dei tassi d'interesse grazie alla BCE... le sovvenzioni europee per le zone più disagiate ovviamente vanno al sud e di certo non in Lombardia... e adesso dobbiam saldare pure i debiti di quei mortaccioni dei greci... ottimo mi chiedo quando l'UE inizierà a portare qualcosa di positivo anche per noi...



    Ma questi dati chi te li ha dati, il mago Otelma? [SM=x751545] Quello sui tassi d'interesse è veramente da scompisciarsi. Senza l'Euro saremmo stati massacrati dalla speculazione e ora avremmo i tassi ai livelli degli anni '80 e l'inflazione pure perché avremmo sicuramente dovuto svalutare quella carta straccia che ci ostinavamo a chiamare moneta chissà quante volte a causa della crisi. Il tasso ufficiale di sconto dell'eurozona è sotto il 3% dal 2001, salendo solo ai tempi del petrolio a 150 dollari, ma mai sopra il 4%. Non ti devo dire io a che livello stavamo fino a metà anni '90 vero? Per la Grecia: ancora non bisogna dare un centesimo e cmq chi pagherà veramente in caso di bisogno saranno i crucchi, non i lombardi.



    Un naufragio può rovinarti la giornata (Tucidide)

    A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata
    A Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie (F. Battiato)



    (\__/)
    (='.'=)Questo è un Bunny.Ho deciso di aiutarlo nella sua
    (")_(") missione di conquista del mondo. COPIA E INCOLLA NELLA TUA FIRMA PER AIUTARLO NEL SUO INTENTO!!!!!!!!!!XDD

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    Malduin
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    00 06/04/2010 20:54
    La faccenda è tutto fuorché risolta. Ci sono timori che questo timido supporto dell'UE non sia sufficiente. La settimana scorsa la Grecia ha emesso bond per 1 miliardo....riuscendo a piazzarne solo 320milioni. Adesso mi pare si stiano dando ad un emissione di bond in USD ad interessi un po' più alti.
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    DarkWalker
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    00 27/04/2010 09:54
    la vicenda si complica e finirà al fotofinish (ma si può? Solo per l'elezione di un lander...)

    Atene, i fondi non arrivano

    Il ministro dell'Economia greco George Papacostantinou

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    Berlino prende tempo, ma per evitare il crac servono 9 miliardi
    in due settimane
    MARCO ZATTERIN
    CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
    La Grecia promette altre misure correttive per il 2011 e il 2012, la Germania tiene duro. Il cocktail fra pressioni politiche e la paura d’uno tsunami finanziario che dall’Egeo si trasmetta al resto dell’Ue è servito ieri a rendere più omogenei i toni con cui si parla di Atene in crisi. I dubbi e le reticenze politiche registrati nel fine settimana hanno irritato parecchie capitali e tenuta alta la pressione sui titoli di stato ellenici, i cui interessi sono volati ai massimi dal ’98.

    E’ un processo che si fatica a sbloccare sino in fondo. E non è una buona cosa, perché entro fine maggio Atene deve rimborsare 20 miliardi di debito al mercato: cifra che, in queste condizioni di difficoltà a finianziarsi sul mercato, può affondare Atene. Il ministro Papaconstantinou ha dichiarato che Italia, Francia, Olanda e Spagna sono pronte a pagare. Forse basta, forse no. Certo la Grecia deve raccogliere almeno 9 di quei 20 miliardi entro la metà del mese. «Dobbiamo salvare la nostra casa comune», ha esortato il ministro degli Esteri Franco Frattini ragionando sulle posizioni tedesche. Il fluire degli eventi dice che l’euro che ha pagato ancora pegno su tutte le monete e forato quota 1,33 col dollaro.

    I tecnici di Ue, Fmi e Bce sono in Grecia da quattro giorni, parlano di come erogare i 45 miliardi di prestiti bilaterali promessi per consentire al governo Papandreou di tirarsi fuori dal rischio bancarotta, al 5% invece che al nove. L’asse portante della visita riguarda però il prolungamento dell’orizzonte del risanamento. «Per i prossimi anni la Grecia è impegnata a ridurre il deficit in modo sostanziale, controllare il debito e fare le riforme strutturali per avere un’economia competitiva - ha detto il ministro delle Finanze, George Papaconstantinou -. Tutto questo si tradurrà in politiche e misure concrete che saranno annunciate quando il negoziato sarà stato completato».

    Atene ha diffuso un comunicato per esprimere questo pensiero, con la evidente speranza di rasserenare gli animi tedeschi scossi dalle elezioni regionali del 9 maggio. Da che è stata chiesta l’attivazione del meccanismo di aiuto Ue/Fmi, a Berlino i mal di pancia non si contano, soprattutto nella compagine cristiano democratica della cancelliera Merkel. La quale, ieri, è stata costretta a smentire che si stia pensando a cacciare i greci della moneta unica euro.
    Se i mercati le credono, forse l’euro tornerà su. Non aiutano le parole del presidente della Bundesbank e candidato alla Bce, Axel Weber, che è tornato a contestare come «problematico» il ruolo del Fmi nella vicenda. E’ la seconda volta in una settimana che l’uomo della Buba si mette di traverso, gli speculatori troveranno pane per i loro denti affilati. A convincerli che non siamo sull’orlo della catastrofe prova il numero uno in carica all’Eurotower, Jean-Claude Trichet, per autodefinizione «fiducioso su una rapida soluzione della crisi». Parla da zio saggio. Lui sa bene ciò che riassume la ministra francese Christine Lagarde, e cioè che l’attitudine dell’Ue verso Atene è in questa fase «un po’ caotica». Solo che non lo dice.

    A Parigi ne hanno discusso il presidente francese Nicolas Sarkozy e quello della Commissione José Manuel Barroso. «Siamo d’accordo sulla necessità di un’azione rapida e risoluta contro la speculazione che interessa la Grecia al fine di assicurare la stabilità della zona euro», hanno dichiarato a fine colloquio. E’ un chiaro invito a restare compatti, a evitare il peggio. Se cadesse la Grecia per mancanza di sostegno da parte di Eurolandia, spiegano fonti diplomatiche, «si potrebbe facilmente immaginare un attacco della speculazione verso i paesi dove la situazione della finanza pubblica non è certo florida».

    Per quanto possa apparire poco morale, e indigesto per i contribuenti, la maggior parte dei paesi dell’Eurozona è persuasa che Atene non possa essere lasciata sola. C’è tempo per un lieto fine: la Grecia completa il piano triennale; l’Eurozona la finanzia a prezzo da saldo; i tedeschi votano nella Ruhr; la Merkel torna europeista; i mercati capiscono che il match è chiuso. Può funzionare. Anzi, deve. Perché l’alternativa potrebbe essere una tempesta finanziaria da cui non si salverebbero nemmeno i rigorosissimi tedeschi.



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    Riccardo.cuordileone
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    00 27/04/2010 11:20
    Mah... il problema poi è che questi 9 miliardi di euro servirebbero solo per tamponare i debiti greci e non a chiuderli... non saprei, quasi quasi li sbatterei fuori dall'UE e cavoli loro...



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    -Giona-
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    Riccardo.cuordileone, 27/04/2010 11.20:

    Mah... il problema poi è che questi 9 miliardi di euro servirebbero solo per tamponare i debiti greci e non a chiuderli... non saprei, quasi quasi li sbatterei fuori dall'UE e cavoli loro...


    Il problema è che, quando fu creato l'euro, si pensò alle procedure d'ingresso ma non a quelle d'uscita. E come si potrebbe fare a cacciare la Grecia dall'area dell'euro? A parte il fatto che questo può essere adottato anche unilateralmente (vedi i casi di Montenegro e Cossovo), quale sarebbe l'alternativa? Imporre alla Grecia di coniare una "nuova dracma" inizialmente scambiata alla pari con l'euro ma poi lasciata libera di fluttuare secondo il mercato monetario? Comunque questa sarebbe una valuta azzoppata perché rimarrebbero senz'altro in circolazione in Grecia un'enorme quantità di euri che condizionerebbero la nuova moneta (un po' come accade a Cuba col peso rispetto al dollaro).




    "Nonostante la loro tendenza a costruire Morti Nere, mi sono sempre considerato un tipo da Impero" - Sheldon Cooper, da The Big Bang Theory
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    Pius Augustus
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    00 27/04/2010 15:12
    secondo me la grecia non uscirà, si prenderà i soldi e si rimetterà in paro, come abbiamo fatto noi con dini.





    « Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
    a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
    George Orwell


    "Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
    Lei ha ragione...
    E allora perchè dovrei fuggire?"
    Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"







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    DarkWalker
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    00 27/04/2010 19:25
    c'è anche da dire che si lascia fallire la grecia lo scenario si ripeterebbe con il nuovo ultimo paese della lista come spagna, italia o portogallo.



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    DarkWalker
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    Coronarie
    00 28/04/2010 09:18
    un articolo che potrebbe essere interessante per fare il punto sullo sviluppo europeo:
    La Grecia e l'Europa a tre velocità
    Anche se la moneta unica non perderà aderenti, la dura realtà del debito sta ridefinendo le relazioni tra gli Stati
    L'ANALISI

    La Grecia e l'Europa a tre velocità

    Anche se la moneta unica non perderà aderenti, la dura realtà del debito sta ridefinendo le relazioni tra gli Stati

    Forse la Grecia riuscirà a evitare la crisi d’insolvenza e a smentire i mercati che dimostrano di temerla nel momento in cui alzano sempre più il premio al rischio sui titoli pubblici ellenici. Forse il salvataggio in extremis di Atene scongiurerà l’effetto domino sui paesi più deboli che, invece, il sistema bancario occidentale ha subìto a causa del crac Lehman. Forse. Resta il fatto che l’Europa sta già andando non a due ma a tre velocità: c’è l’Unione a 27, vasta zona di libero scambio, ci sono i 16 di Eurolandia e, fra questi ultimi, un’avanguardia di forti e una retroguardia di derelitti sempre più distanti. Anche se la moneta unica non perderà aderenti, la dura realtà del debito, pubblico e privato, sta ridefinendo le relazioni tra Stati e riducendo, di fatto, la stessa sovranità nazionale anche laddove i Trattati non l’avevano toccata.

    L'Italia ne sa qualcosa. Negli Anni 90, quando era la pecora nera d’Europa, dovette accettare una disciplina finanziaria che ha tarpato le ali alla sua economia in precedenza drogata dal debito pubblico. Lo pretese la Germania che, rinunciando al marco e con ciò estendendo la sua fideiussione al debito pubblico dei paesi meno virtuosi, pretendeva tangibili contropartite. Con la Grecia ci risiamo. Ma la situazione è molto più grave. Intanto, non si può più contare sul generale ribasso dei tassi che favorì i debitori di 15 anni fa: i tassi sono già al minimo. L’Italia allora disponeva di un ricco risparmio privato. Gli eurocrati non ne tennero gran conto, la stessa Italia non lo fece valere: altri tempi, altre egemonie politiche, culturali e affaristiche. E tuttavia quel risparmio ha sostenuto la ristrutturazione del sistema delle imprese. In Grecia - e negli altri Paesi europei a rischio di contagio - il risparmio privato è modesto. L’Italia aveva molto da privatizzare, e molto ha privatizzato. Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda non hanno questo tipo di risorsa in misura paragonabile, anche tenendo conto, ovviamente, delle proporzioni.

    Ma quel che è peggio è che pure la Germania appare indebolita dalla recessione. Il debito pubblico di Berlino si va consolidando a una ventina di punti oltre il tetto del 60% fissato dal Trattato di Maastricht. E’ possibile che le prossime elezioni regionali inducano oggi il cancelliere Angela Merkel a un supplemento di durezza per ragioni propagandistiche. E’ vero che la sua quota di soccorsi alla Grecia è uguale, in proporzione, a quella degli altri partner europei. Ma una Germania più debole, che resta comunque la più forte rispetto agli altri, è meno disposta a transigere. Pretendere dalla Grecia una sensibile e verificabile riduzione del tenore di vita per rimborsare i debiti ha senso in assoluto e ne ha uno ancor più forte ove si considerino le menzogne di Atene e l’incapacità della Ue di accorgersene, che fa il paio con l’insipienza delle banche centrali nei confronti delle banche vigilate. Ma non bisogna dimenticare che esiste un limite oltre il quale la richiesta di rigore rende più conveniente dichiarare fallimento. E trovare il modo, peraltro non regolato dai Trattati, di uscire dall’euro.


    per quanto riguarda l'italia segnalo che il risparmio delle famiglie è ormai azzerato, lo stato ormai si è privatizzato pure le mutande e i conti pubblici non sono certo messi chissà quanto bene.



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    Riccardo.cuordileone
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    00 28/04/2010 12:26
    Mi sembra chiaro che così com'è l'UE non può andare avanti... finchè non esisterà una vera politica comune, in mano ad un parlamento europeo (e non in mano ai vari parlamenti europei mal coordinati), l'UE si dovrà scontrare con le solite problematiche e con le solite contraddizioni.



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    Malduin
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    00 29/04/2010 19:36
    Nel mentre la Grecia si appresta a varare le seguenti misure:
    -Abolizione 13° e 14° nel pubblico impiego.
    -Integrazione dei rimanenti 12 stipendi per compensare un poco.
    -Abolizione della 13° e 14° per i pensionati. (pubblici & privati)
    -Aumento dell'IVA +1% dove era a 10% e +2% dove era a 20%
    -Aumento tasse su: Tabacco, Alcool e Benzina
    -Abolizione di tutti i limiti ai licenziamenti

    ...ovviamente i sindacati non sono felici.
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    =Mimmoxl=
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    00 30/04/2010 12:03
    Re:
    Malduin, 29/04/2010 19.36:

    Nel mentre la Grecia si appresta a varare le seguenti misure:
    -Abolizione 13° e 14° nel pubblico impiego.
    -Integrazione dei rimanenti 12 stipendi per compensare un poco.
    -Abolizione della 13° e 14° per i pensionati. (pubblici & privati)
    -Aumento dell'IVA +1% dove era a 10% e +2% dove era a 20%
    -Aumento tasse su: Tabacco, Alcool e Benzina
    -Abolizione di tutti i limiti ai licenziamenti

    ...ovviamente i sindacati non sono felici.



    Sarà durissima e questo è un fatto...
    Ma essenzialmente qualcosa devono pur fare, purtroppo...E noi abbiamo poco da gioire visto che la nostra situazione non è di certo rosea, un pò migliore ma non rosea... E se salvano la grecia fanno un enorme favore anche a noi... Ricordiamoci che molte regioni italiane detengono i Bond della Grecia tramite i mitici derivati finanziari e quindi si instaura un movimento a catena...






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    Malduin
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    00 30/04/2010 14:54
    L'esposizione Italiana sulla Grecia è irrilevante, il problema più grosso (oltre ai problemi per i greci s'intende) è il rischio di panico sui mercati, con costi enormi anche per noi.

    Bisogna anche vedere se il salvagente funzionerà, non è affatto scontato. Anche l'Argentina ha ricevuto aiuti, ma questo non ha evitato il crack....
    [Modificato da Malduin 30/04/2010 14:56]