Felìcitas, mio fedele lettore, e benvenuto.
Voi che, ancora una volta, metterete a nudo la mia anima con un solo sguardo all'inchiostro versato. Accomodatevi. Non ho molto da raccontarvi e non esiste un vero scopo per tutto questo, ma sarà un piacere scrivere per voi.
Ieri notte mi ha vista, di nuovo, nelle ormai familiari vesti di qualcosa di molto simile ad un docente. Sono vesti che amo, perchè, guardando il volto di coloro a cui spiego quel poco che so, sento davvero di far qualcosa di prezioso. Mi piace sapere che loro troveranno aiuto, come l'ho trovato e lo trovo io. Aiutarci a vicenda in nome della conoscenza, qualsiasi essa sia. Non ve ne sono di più o meno nobili.
Così sono arrivata in anticipo nello studio del Primo Sensale delle Arti Letterarie ed ho atteso. Atteso tanto che, quando qualcuno ha bussato, per poco non ho battuto la testa alla scrivania. Ero caduta in un profondo stato di meditazione. Era Aerin, e, sebbene fosse sola, ho sorriso. Dialogare con lei è sempre molto stimolante.
Stavo per iniziare a spiegarle qualcosa della nostra amata Bacheca, quella che amiamo imbrattare giornalmente, quando è arrivata Merrie. Di nuovo ho sorriso, eravamo quasi tutti.
Così, seguendo il testo di una lezione vergata in maniera minuziosa e quasi eccessiva, ho parlato con loro, spiegando di sezioni, cartelle e documenti e, soprattutto, della cosa che mi premeva di più: essendo questa superficie un prezioso strumento per tutti noi, è necessario leggere spesso e apportare i nostri contributi: idee, opinioni, osservazioni, informazioni. E, inutile dirlo, non dedicarsi soltanto agli argomenti divertenti, che pure abbondano.
Ma, fedele lettore, non crediate che siano stati momenti noiosi; poco dopo l'inizio, infatti, è arrivato ad allietarci con la sua deliziosa compagnia il piccolo Valkiriay, che come sempre ha trovato porto sicuro sulla mia spalla. Abbiamo parlato, l'ho invitato a conoscere il mio nuovo, esuberante coinquilino. Sono certa che ne sarà entusiasta quanto me.
Finita la lezione, non essendoci dubbi da chiarire, ho consigliato alle Sensali quello che gli Antichi chiamavano ozio letterario. Lontane da attività materiali, avremmo potuto liberare il pensiero e trovare nuova ispirazione.
Così abbiamo iniziato a parlare: di ciò che ai nostri occhi appare rivestito di bellezza, di cosa si nasconda dietro la parola Amore. Pareri discordanti espressi in maniera costruttiva: è solo ricchezza per chi attende ogni sera le parole della Musa.
Il discorso si è in qualche modo interrotto quando è arrivato il legittimo proprietario dello studio. Si è accomodato, io ho lasciato la scrivania, poco dopo il nostro caro Folletto ha preso la via di casa.
Lo ammetto, fedele lettore, sono preoccupata per Seliman. Non per quello che gli è capitato, non per le minacce e neanche per le sue nuove esigenze. Ero convinta, però, che un anima tanto profonda, seppur poco mostrata, non avrebbe facilmente lasciato scivolare via l'umanità che sola porta a determinati risultati. Entusiasta dalle sue nuove esigenze nutritive, esaltato dai cambiamenti fisici subiti, egli non fa che parlare di prede, a volte in maniera imbarazzante. Sono discorsi delicati. Ricordo la mia amica R., colei per cui sono qui. Anch'ella morta e risorta nella morte, forse fin troppo castigata, non amava parlare di tutto questo.
E così il nostro poeta mi pare più vicino alla Bestia che all'Uomo, e questo è un rischio perchè la Bestia non crea, distrugge soltanto, perchè la Bestia non ha tempo per l'arte, ma soltanto per mangiare e sopravvivere. I miei consigli son presi per gelosia, ma lascio che chiunque pensi quel che preferisce: non dico che la verità quando affermo che alcune creature sono pericolosissime per un Vampiro.
Mi sono spostata verso la finestra ed alle Sensali sono state richieste informazioni sui compiti svolti e da svolgere. Non riceveranno la piuma se non saranno in grado di portare spesso agli occhi di tutti, nelle Bacheche ducali, risposte degne di una seconda lettura. Concordo.
Non riceveranno la piuma se non saranno in grado di procurare una preda al Primo. Ecco ciò di cui parlavo.
Entrambe si sono mostrate particolarmente reticenti. Io?
Io ho già fatto le mie promesse in privato, chi deve sa già.
Siamo passati a parlare di acquisti. Seliman si chiedeva cosa avrebbe dovuto cercare nei prossimi tempi. Merrie l'ha solo sussurrato, ma la Dea mi ha permesso di sentirla. Un paletto appuntito. Fortuna volle che bé l'Uomo né il Vampiro avranno mai i finissimi sensi di una creatura nata in perfetta comunione con la natura.
Io ho consigliato lenzuola di raso. Mi è stato risposto che ormai è consuetudine dormire con i soli canini.
Forse felice di com'era andata la serata, il Vampiro ha chiesto un resoconto a Merrie. Nel frattempo era scoccata la mezzanotte ed io, seduta assieme agli altri, avevo iniziato a trascrivere gli auguri per i cittadini. Sorridevo e la piuma scivolava sulla pergamena: la Fata pareva reticente, quasi che le fosse stato chiesto di sollevare uno di quei curiosi animali grigi dalle orecchie enormi e dal lungo naso a forma di tubo. Il compito è dunque passato ad Aerin, quindi di nuovo a Merrie e, infine, non si capisce perchè.. eccomi qui a vergare un terzo resoconto, pergamena ed inchiostro spesi soltanto per la gioia di chi potrà arrivare fin qui.
Tra loro ci siete anche voi, fedele lettore. Sorrido, allora, nulla è vano, mai. Perchè amo anche voi, come amo le stelle e l'erba, come amo la pioggia e chiunque cammini con me.
L'ora era tarda, ci siamo allontanati dallo studio, ma, sulla porta, ho ricordato qualcosa. Così sono tornata alla scrivania, e ciò che ho detto al Primo non sarà di interesse per nessuno.
Che sia una splendida giornata.