Scritto da: Von Kluck 06/10/2005 22.57
Parole sante! soprattutto quando si sente dire da molti sinistroidi che l'Italia fu ridotta alla fame dal regime fascista,una dittatura sconclusionata retrograda e oprressiva, senza considerare però le condizioni precedenti all'instaurazione di esso, quando l'Italia era stata DAVVERO ridotta all'osso da una guerra assai sanguinosa e dispendiosa. Con questo non voglio dire certo che tutte le opere del fascismo furono buone, ma sicuramente diedero una mano enorme all'Italia per rialzarsi dall'abisso in cui era finita.
Si è vero per qualche tempo non mancarono vari successi, affluirono ingenti somme di danaro per le varie battaglie grano cibo popolazione ecc. si costruirono strade, si bonificarono acquedotti la produzione di grano aumentò del trenta per cento e come dicevano gli inglesi " i treni arrivavano in orario"
Ma questa era poco più che apparenza, (come diceva lo stesso Mussolini un governo vale "97 centesimi di apparenza e 3 di risultati concreti"), per esempio l'aumento della produzione di grano diminuiva le importazioni ma faceva si che gli italiani pagassero il grano il 50 per cento in più rispetto a quanto gli americani pagassero il loro.
Gli enti creati dal fascismo straripavano di burocrati che arrotondavano lo stipendio prendendosi gli affari migliori tra quelli che gli erano stati affidati e vendendosi al miglior offerente; la corruzione era endemica.
La sopravvivenza di queste strutture inoltre era dovuto esclusivamente al carattere istrionico del duce, che usava i discorsi e le movenze da attore per dare un immagine di laboriosità (per es. la luce del suo ufficio a palazzo Venezia rimaneva accesa fino a tardi per far vedere a tutti la sua laboriosità mentre lui era a letto da un pezzo.
Le fotografie del regime lo dipingevano come violinista di talento, pilota provetto, abile a cavallo, acuto intelletuale(vogliate scusare la mia erudizione era una delle sue battute favorite).
Poteva accadere che membri della stampa straniera venissero cacciati per aver detto che portava gli occhiali o avesse l'ulcera.
Tutto ciò però non copriva le sue inadeguatezze al governo, e piuttosto che ammettere di aver sbagliato si contraddiceva "gli ideali della democrazia sono distrutti" disse una volta, mentre un'altra "il fascismo è l'espressione più pura della democrazia".
L'economia tuttavia non aveva avuto la crescita promessa e invece che preoccuparsene lo descrisse come un vantaggio, "fortunatamente gli italiani non sono abituati a mangiare molto".
E poichè i vantaggi del corporativismo non si facevano sentire coniò la parola autarchia, in pratica l'Italia doveva essere autosufficente sia in materia alimentare che industriale; ma il suo piano di riarmo rese il paese dipendente dalle importazioni di materie prime.
Per contrastare la crisi venne messo in commercio un tipo di pane con meno farina, venne aggiunto alcool alla benzina, vennero aumentate le ore di lavoro da 8 a 9 senza variazioni di salario, venne istituita la tassa sul celibato, vennero aumentati tutti i possibli prelievi fiscali, venne vietata la costruzione di case di lusso, vennero aumentati i controlli tributari, vennero ridotti i prezzi dei giornali, bloccati gli affitti e ridotti i prezzi dei bliglietti ferroviari e dei francobolli.
Sicuramente la trovata propagandistica più famosa fu la famosa quota 90. Rivalutando la lira nei confronti della sterlina Mussolini riuscì si a far quadrare i conti dello stato, ma mise il paese fuori dai mercati d'esportazione poichè con tale mossa raddopiò il prezzo delle merci italiane all'estero.
Quando poi il 29 ottobre 1929 Wall Street crollò, la parola d'ordine di Mussolini fu quella di ignorare totalmente l'evento pensando che la cosa non avrebbe toccato minimamente il nostro paese. L'economia nazionale entrò invece in una profonda crisi che portò alla nascita dell'IRI e che durò fino al 1937-38. Solo nella metà degli anni 30 Mussolini se ne rese conto e solo allora svalutò la lira del 41% e introdusse nuove tasse. Da quel momento in poi egli non si preoccupò più dell'economia del paese riversando tutte le sue energie nella guerra d'Etiopia e di Spagna prima e nella Seconda guerra mondiale a fianco della Germania Nazista poi.
Da ciò che ho scritto si intravvede che la situazione Italiana non era poi così rosea, anzi.
P.S. credo anche di essere stato abbastanza obbiettivo.