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L' agnosticismo

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    Claudio Cava
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    00 08/04/2005 01:05
    L'agnosticismo (dal greco a-gnothein let. non sapere) è una posizione concettuale in cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema poiché non se ne ha (o non se ne può avere) sufficiente conoscenza.

    L'agnostico afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente conoscibile una risposta, e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto. Questa posizione è solitamente assunta rispetto al problema della conoscenza di Dio: dove il fedele è decisamente convinto dell'esistenza di Dio e l'ateo altrettanto decisamente nega questa esistenza, poiché i loro rispettivi ragionamenti paiono loro sufficienti per trarre una conclusione, l'agnostico sospende il proprio giudizio poiché non ritiene di avere (o che possano esistere) mezzi sufficienti di elaborazione concettuale ne prove per potersi esprimere in un senso piuttosto che nell'altro. Una posizione agnostica comunque, non è limitata solo al campo della religione, ma può anche riguardare l'etica, la politica o la società.

    In pratica questa posizione deriva dallo scetticismo che praticava una simile, ma più radicale, sospensione del giudizio nell'epistemologia, ritenendo tutta la conoscenza umana sempre dubitabile e perfettibile.

    Spesso gli agnostici vengono accusati di essere indifferenti al problema della fede e di non avere alcun interesse spirituale o religioso. In pratica però molti di coloro che stanno attivamente cercando una fede o sono in dubbio, hanno effettivamente una posizione agnostica, paragonabile al dubbio metodologico nella filosofia.

    Il termine fu usato la prima volta nel 1869 dal naturalista inglese Thomas Henry Huxley, per descrivere la sua posizione rispetto alla credenza in Dio; il termine deriva come contrapposizione alle antiche dottrine cristiane gnostiche, che affermano che la conoscenza della realtà ultima (gnosi) è interiore ad ogni uomo.

    La posizione agnostica diviene permanente in vari filosofi post-kantiani, che come dimostrò Kant ritengono che la ragione che pretende di parlare dell'incondizionato cade in contraddizione, tanto per dimostrarne l'esistenza quanto per negarla.

    it.wikipedia.org/wiki/Agnosticismo



    “Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
    Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer
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    00 21/05/2005 14:23
    Re:

    Scritto da: Claudio Cava 08/04/2005 1.05
    L'agnosticismo (dal greco a-gnothein let. non sapere) è una posizione concettuale in cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema poiché non se ne ha (o non se ne può avere) sufficiente conoscenza.

    L'agnostico afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente conoscibile una risposta, e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto. Questa posizione è solitamente assunta rispetto al problema della conoscenza di Dio: dove il fedele è decisamente convinto dell'esistenza di Dio e l'ateo altrettanto decisamente nega questa esistenza, poiché i loro rispettivi ragionamenti paiono loro sufficienti per trarre una conclusione, l'agnostico sospende il proprio giudizio poiché non ritiene di avere (o che possano esistere) mezzi sufficienti di elaborazione concettuale ne prove per potersi esprimere in un senso piuttosto che nell'altro. Una posizione agnostica comunque, non è limitata solo al campo della religione, ma può anche riguardare l'etica, la politica o la società.

    In pratica questa posizione deriva dallo scetticismo che praticava una simile, ma più radicale, sospensione del giudizio nell'epistemologia, ritenendo tutta la conoscenza umana sempre dubitabile e perfettibile.

    Spesso gli agnostici vengono accusati di essere indifferenti al problema della fede e di non avere alcun interesse spirituale o religioso. In pratica però molti di coloro che stanno attivamente cercando una fede o sono in dubbio, hanno effettivamente una posizione agnostica, paragonabile al dubbio metodologico nella filosofia.

    Il termine fu usato la prima volta nel 1869 dal naturalista inglese Thomas Henry Huxley, per descrivere la sua posizione rispetto alla credenza in Dio; il termine deriva come contrapposizione alle antiche dottrine cristiane gnostiche, che affermano che la conoscenza della realtà ultima (gnosi) è interiore ad ogni uomo.

    La posizione agnostica diviene permanente in vari filosofi post-kantiani, che come dimostrò Kant ritengono che la ragione che pretende di parlare dell'incondizionato cade in contraddizione, tanto per dimostrarne l'esistenza quanto per negarla.

    it.wikipedia.org/wiki/Agnosticismo




    agnostico... parola assolutamente etimologicamente fuori luogo perke' indica senza conoscenza..
    sarebbero dunque agnostici tutti gli esseri umani dal momento ke il concetto dio nn puo' esser racchiuso in una mente umana...LIMITATA
    questo e' l'assunto
    dal momento ke dio come concetto non mentalmente assimilabile.. e' fuor di luogo iscriverlo in qualsiviglia dottrina religiosa
    e quindi come disse wittgenstein.. di quello di cui nn si PUO' parlare
    in parole mentalmente accettabili
    MEGLIO TACERE
    e quindi meglio sospendeer il giudizio
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    00 21/05/2005 18:56
    grazie signor etimologia sennonchè una religione non definisce cosa è dio, invece dice cosa si dovrebbe fare per fare il volere di Dio, non trovo da nessuna parte se non nell' islamismo una descrizione di Dio (i bei nomi) ma cmq tra quelli ci sarà cmq l' incomprensibile.

    io invece ti dico questo, dato che ogni cosa della terra in fondo in fondo è futile perchè essere atei? tanto vale sceglierne una e sperare di azzeccarci. se dopo non c'è niente non avrai mai la possibilità di pentirti. è come dire che un solo numero del lotto vince ma siccome non lo sai non giochi, a questo punto gioca tanto vale provare.
    Prego, a voi la mossa.



    La speranza è la virtù dei forti.

    Un battito d' ali e sono nel vuoto.
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    00 21/05/2005 19:38
    Re: Re:

    Scritto da: unconventional 21/05/2005 14.23


    agnostico... parola assolutamente etimologicamente fuori luogo perke' indica senza conoscenza..
    sarebbero dunque agnostici tutti gli esseri umani dal momento ke il concetto dio nn puo' esser racchiuso in una mente umana...LIMITATA
    questo e' l'assunto
    dal momento ke dio come concetto non mentalmente assimilabile.. e' fuor di luogo iscriverlo in qualsiviglia dottrina religiosa
    e quindi come disse wittgenstein.. di quello di cui nn si PUO' parlare
    in parole mentalmente accettabili
    MEGLIO TACERE
    e quindi meglio sospendeer il giudizio




    ...senza conoscenza non è il termine giusto a mio parere...agnostico è chi è razionale che non ha prove certe dell'esistenza di un essere superiore...chi invece sceglie o decide o si sente ispirato a credere in dio pur essendo "limitato" come hai detto tu il concetto di un essere divino è giustamente fuori della portata umana lo fà per fede..fede che gli è stata imposta o insegnata o fede che ha acquisito per qualche motivo particolare o per situazioni che gli sono successe nella sua vita..quindi non è corretto dire che tutti sarebbero agnostici ma che c'è gente che ha fede e gente che non lo è ed è agnostica o atea.
  • rinata4
    00 21/05/2005 19:45
    Re:

    Scritto da: °oOSeraphOo° 21/05/2005 18.56
    grazie signor etimologia sennonchè una religione non definisce cosa è dio, invece dice cosa si dovrebbe fare per fare il volere di Dio, non trovo da nessuna parte se non nell' islamismo una descrizione di Dio (i bei nomi) ma cmq tra quelli ci sarà cmq l' incomprensibile.

    io invece ti dico questo, dato che ogni cosa della terra in fondo in fondo è futile perchè essere atei? tanto vale sceglierne una e sperare di azzeccarci. se dopo non c'è niente non avrai mai la possibilità di pentirti. è come dire che un solo numero del lotto vince ma siccome non lo sai non giochi, a questo punto gioca tanto vale provare.




    ...ragionamento che non condivido assolutamente...si dovrebbe credere e condizionare la propria vita con delle idee religiose nel tentativo di azzeccare la teoria giusta sull'esistenza o meno di dio?...non è più logico e giusto vivere secondo le proprie convinzioni e seguendo le proprie idee invece di seguire le idee della massa e magari non condividerle nemmeno?
  • uncon
    00 21/05/2005 19:50
    Re:

    Scritto da: °oOSeraphOo° 21/05/2005 18.56
    grazie signor etimologia sennonchè una religione non definisce cosa è dio, invece dice cosa si dovrebbe fare per fare il volere di Dio, non trovo da nessuna parte se non nell' islamismo una descrizione di Dio (i bei nomi) ma cmq tra quelli ci sarà cmq l' incomprensibile.

    io invece ti dico questo, dato che ogni cosa della terra in fondo in fondo è futile perchè essere atei? tanto vale sceglierne una e sperare di azzeccarci. se dopo non c'è niente non avrai mai la possibilità di pentirti. è come dire che un solo numero del lotto vince ma siccome non lo sai non giochi, a questo punto gioca tanto vale provare.



    in effetti sembra tanto un modo ipocrita per pararsi il c [SM=g27816] o pero' sempre ammettendo una piccola parte che crede possibile l'esistenza di qlksa di soprannaturale.. ma va bene anke questo,
    purke' si capisca k'e' un bisogno soggettivo da non poter imporre agli altri
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    00 22/05/2005 11:51
    Comunque penso che non funzionerebbe scegliere una Religione tipo lotteria...
    Se non sbaglio dicono tutte che se non sei proprio convinto, NON FUNZIONA! [SM=g27828]
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    Dalle ombre, sono affascinato dalla morte...


    Fiero Narratore
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    00 05/04/2006 15:20
    io sono del parere che credere significhi mettere in dubbio..quindi non posso mettere in dubbio l'esistenza di qualcosa che non conosco in quanto la mia mente non percepisce tale pensiero..
    e l'agnosticismo in un certo senso rispecchia qst affermazione..
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    L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
    (Hermann Hesse)




    Fu abbracciata da un sorriso,
    Ma non riuscì a trovare la porta
    Coperta dal suo morente viso.
    Soffia un vento dolce e gelido
    Che sul lido mortale la trasporta,
    Mentre battezza il mondo arido.
    Egli ha distrutto la fiducia,
    Lei è il fantasma che si cela
    Dietro il cuore che brucia
    Il suo spirito che si congela.

    (W. Blake)
    ____________________
    Oh, ella insegna alle torce a bruciare con più luce!
    Sembra pendere sulla guancia della notte
    come un gioiello splendente allorecchio di un etiope;
    una bellezza troppo ricca per luso,
    troppo preziosa per la terra.
    Una colomba di neve in un branco di corvi,
    così è lei tra le sue compagne.
    Finito il ballo
    guarderò dove si mette, e, toccando la sua,
    renderò felice la mia rozza mano.
    Ha forse mai amato, sinora, il mio cuore?
    Negatelo, occhi, perché mai, sino a stanotte,
    avevo visto la vera bellezza.
    (W.Shakespeare)





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    00 05/04/2006 15:20
    io sono del parere che credere significhi mettere in dubbio..quindi non posso mettere in dubbio l'esistenza di qualcosa che non conosco in quanto la mia mente non percepisce tale pensiero..
    e l'agnosticismo in un certo senso rispecchia qst affermazione..
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    00 05/04/2006 15:21
    io sono del parere che credere significhi mettere in dubbio..quindi non posso mettere in dubbio l'esistenza di qualcosa che non conosco in quanto la mia mente non percepisce tale pensiero..
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    scusate,ho postato 3 volte... [SM=g27819]
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