"stato dormiente o inattivo dell'io in attesa di ricongiungersi ad un nuovo corpo nella resurrezione al tempo della seconda parusia di Cristo."
Ho già obiettato sull'insostenibilità concettuale della distinzione tra questa "incoscienza dell'anima" e la sua non esistenza. Dissi queste parole:
"Ho chiesto in che cosa (il sonno dell'anima) differirebbe dalla morte dell’anima, cioè la sua inesistenza. Dire che nello stato di sonno non si interagisce col l’esterno, e che soprattutto non si ha coscienza di sé, in che cosa differirebbe dal non esistere? Ma soprattutto che cosa è ciò che non ha rapporti con l’esterno né coscienza? E’ forse una specie di ectoplasma tipo Ghostbuster che se ne sta da qualche parte ammucchiato insieme a tanti altri? La mia domanda non era riferita a te che non credi al condizionalismo, ma a coloro che lo sostengono, è mio parere infatti che ad una riflessione matura tale condizione non voglia dire un emerito nulla. Non so cioè cosa voglio dire che questo qualcosa che resta conserverebbe l’individualità della persona ma in uno stato incosciente, perché quello che siamo, la nostra individualità, è proprio la nostra coscienza."
"Giusto per amor di cronaca è ovvio che la filosofia platonica e quella aristotelica siano diverse (trovo stupido che si sottolinei cio) ma vedo chiaramente come la teologia cristiana post apostolica abbia fatto propri concetti risalenti ai due filosofi, sarebbe lungo spiegare quali e sinceramente non ne ho voglia."
Come disse Giustino, tutto quanto di vero e di buono è stato espresso da chiunque appartiene a noi cristiani. Inoltre la filosofia aristotelica o quella platonica possono servire solo per dare una formulazione razionale al dato di fede e non ad istituirlo. Ad esempio il fatto che la Chiesa parli di transustanziazione riferendosi all'eucaristia, usando le categorie aristoteliche di sostanza e accidente, non implica che questa dottrina sia aristotelica, ma solo che s'è cercato di spiegare una dottrina già creduta da secoli in termini aristotelici. La filosofia ha fornito
all'ortodossia i termini e gli strumenti logici, non le dottrine. Ci sono deviazioni dall'ortodossia in senso marcatamente platonico come in Agostino, ma questa non è la dottrina della Chiesa. Di questo ho già discusso nella discussione che ho linkato.
Ad maiora
[Modificato da Polymetis 28/07/2006 20.09]