punti notevoli della lettera di Giacomo

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Elyy.
00lunedì 19 gennaio 2009 22:53
Wt.15/11/08 p.20

Commento a Giacomo 5,20
(sappiate che colui che converte un peccatore dall’errore della sua via salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.):

L’anima di chi salverà dalla morte “colui che converte un peccatore dall’errore della sua via”?
Il cristiano che converte un trasgressore da una condotta peccaminosa salva l’anima della persona pentita dalla morte spirituale e forse dalla distruzione eterna. Inoltre, chi aiuta in tal modo il peccatore “coprirà una moltitudine di peccati” commessi da quella persona


Mio pensiero: a me sembra di capire il contrario! Cioè che chi aiuta un peccatore a ravvedersi salverà l’anima di se stesso, del peccatore ravveduto ci penserà Dio. Oppure è l’anima di entrambi a essere salvata… ma la scrittura parla al singolare!

Non sono sicura di aver capito bene, forse hanno ragione i tdg, o forse è giusta la mia conclusione… voi che ne pensate?


[SM=g1543902] Ely



(Mario70)
00lunedì 19 gennaio 2009 23:06
Re:
Elyy., 19/01/2009 22.53:

Wt.15/11/08 p.20

Commento a Giacomo 5,20
(sappiate che colui che converte un peccatore dall’errore della sua via salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.):

L’anima di chi salverà dalla morte “colui che converte un peccatore dall’errore della sua via”?
Il cristiano che converte un trasgressore da una condotta peccaminosa salva l’anima della persona pentita dalla morte spirituale e forse dalla distruzione eterna. Inoltre, chi aiuta in tal modo il peccatore “coprirà una moltitudine di peccati” commessi da quella persona


Mio pensiero: a me sembra di capire il contrario! Cioè che chi aiuta un peccatore a ravvedersi salverà l’anima di se stesso, del peccatore ravveduto ci penserà Dio. Oppure è l’anima di entrambi a essere salvata… ma la scrittura parla al singolare!

Non sono sicura di aver capito bene, forse hanno ragione i tdg, o forse è giusta la mia conclusione… voi che ne pensate?


[SM=g1543902] Ely






Secondo me la traduzione migliore è questa:

IEP Giacomo 5:20 sappiate che uno che ha fatto ritornare indietro un peccatore dalla via dell'errore salverà la sua vita dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

La vita salvata è del peccatore, ma il perdono di una moltitudine di peccatri è di chi salva questa persona...
Io la interpreto così...
Ciao


Luteranamanier
00martedì 20 gennaio 2009 12:04
Re: Re:
(Mario70), 19/01/2009 23.06:



Secondo me la traduzione migliore è questa:

IEP Giacomo 5:20 sappiate che uno che ha fatto ritornare indietro un peccatore dalla via dell'errore salverà la sua vita dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.

La vita salvata è del peccatore, ma il perdono di una moltitudine di peccatri è di chi salva questa persona...
Io la interpreto così...
Ciao






Tu l'hai interpretato cosi come viene tradotto nella "Gute Nachricht Bibel"
che è una traduzione ecumenica tra protestanti e cattolici.
Dice:
"dann soll der wissen: Wer einen Menschen, der suendigt, von seinem Irrweg abbringt, rettet ihn vor dem Tod und macht viele eigene Suenden gut."

In italiano sarebbe
"egli deve sapere, chi converte colui che sta sulla via dell'errore lo salva dalla morte e copre una moltitudine dei suoi propri peccati."



[SM=g1543902]
Veronika

lovelove84
00martedì 20 gennaio 2009 12:28
si, ma "suoi" del salvatore o del peccatore, qui è che non si riesce a comprendere bene....

ho trovato questo:

Sappia colui che chi converte un peccatore dall'errore della sua via,
dall'errore in cui cammina teoricamente e praticamente. Questo errare lungi dalla verità, ripiomba il cristiano nella categoria generale dei peccatori nemici di Dio, coll'aggravante dell'aver conosciuto e professato per un tempo la verità. Ad ogni modo, è applicabile al caso particolare dei fuorviati l'incoraggiamento formulato riguardo ai peccatori in genere.

salverà un'anima dalla morte
così porta il cod. vaticano B col K, L, mentre il sin. e l'aless. portano: "l'anima di lui" lezione adottata da Tischendorf e da Nestle. Ma è da preferire la lez. più breve. Per morte l'autore intende la morte eterna conseguenza ultima del peccato (Cfr. Giacomo 1:15).


e coprirà moltitudine di peccati.
perchè, col ricondurre a pentimento e a fede il peccatore, gli assicurerà il per dono dei suoi numerosi peccati passati. Il perdono divino è raffigurato nella Scrittura come un "coprire" i peccati, per modo che l'occhio di Dio, in certa guisa, non li vede più. «Beato l'uomo la cui trasgressione è rimessa, il cui peccato è coperto» Salmi 32:1; 85:2; Neemia 4:5. È completamente estranea al testo l'idea che chi converte un peccatore assicura a se stesso il perdono dei propri peccati. Giacomo mira a far sentire quanto grande sia il privilegio dell'essere, nelle mani di Dio, un istrumento per salvare delle anime dalla morte eterna ridonando loro, per prima cosa, la pace del perdono divino.

che poi pensandoci, il fatto di ricoprire i peccati e come fanno oggi i preti, che si accollano i tuoi perccati per salvarti...

[SM=g1543902]
domingo7
00martedì 20 gennaio 2009 12:46
carissimi foristi

Allego una pagina del commento biblico della vecchia Bibbia del Martini.....

enrico

domingo7
00martedì 20 gennaio 2009 12:48
uhmm....

ho l'impressione di avere un po' pasticciato...
il fle è inferiore a 300 kb
ma è risultato enorme.....

scusate...

enrico
Vecchia Marziana
00martedì 20 gennaio 2009 13:51
Tempo fa avevo posto un pò più rozzamente, a dire il vero, la stessa domanda:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7431487

Ho poi scoperto che, non solo la mia insegnante, ma anche alcuni altri Testimoni, ritengono, nonostante gli insegnamenti della WTS, che la conversione di un incredulo, contribuisca anche alla salvezza dell'anima di colui che lo ha convertito.
Ma lo ammettono solo "privatamente"
Gabriella Prosperi
Elyy.
00martedì 20 gennaio 2009 15:10
Giusto oggi, leggendo la nota in calce nella bibbia Ed.Paoline '91, ho riscontrato che non sono l'unica ad aver capito come ho capito, anche se si ammette che il versetto è un po' ambiguo:

"Un'ultima osservazione concreta sulla vita della comunità: di fronte al fratello fuorviato dalla verità del Vangelo, teoricamente o praticamente, l'atteggiamento del cristiano è sempre costruttivo e tende al recupero. Al punto che chi contribuisce a far tornare il colpevole dalla via dell'errore che questi ha intrapresa, nel giorno della venuta del Signore la sua vita (lett. "anima", ma è difficile attribuire a uno scrittore semitizzante come Giacomo il concetto di anima greco) dalla morte eterna.
Salva la vita del "peccatore" o la propria?
Il testo permette grammaticalmente tutte e due le interpretazioni, ma la prima risulterebbe quasi tautologica ed è quindi probabilmente da scartare. Un interessamento del genere è così gradito a Dio da neutralizzare - lett. "coprire" - la peccaminosità personale dell'individuo, per estesa che sia: una moltitudine di peccati.
Giacomo ribadisce, con un'espressione originale e felice, l'importanza fondamentale che assume il rapporto interpersonale nella vita cristiana: in questa prospettiva ottimistica di amore la Lettera trova la sua conclusione più bella.


[SM=g1543902] Ely





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