la violenza sulle donne

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ivanspider82
00lunedì 14 maggio 2007 22:46
Nel forum più volte si è discusso del rapporto tra la donna e l'uomo,tra la donna di oggi e quella di ieri e sono emerse spesso discussioni interessanti.
volendo dar maggior risalto all'argomento...cosa pensate della situazione odierna?
e in particolare le evidenti situazioni di discriminazione e violenza come potrebbero essere limitate?negli ultimi anni si sono fatti tanti passi in avanti ma credo esistano troppe realtà in cui la donna è ancora schiava,ancora vista come oggetto e ciò non solo in alcuni paesi islamici ma anche qui da noi,in molti casi dove spesso la violenza resta soffocata tra le mura domestiche.
mi è venuto in mente tutto ciò leggendo questa notizia sul corriere.


Rapita nel Casertano, liberata in provincia di Frosinone
Stuprata tutta la notte e abbandonata sull'A1
Una donna di 34 anni violentata da tre uomini stranieri per 7 ore. Ritrovata in stato di choc e seminuda

CASERTA - Un calvario durato sette ore. Una notte di violenza e di abusi consumati su una spiaggia del litorale domizio dove, a turno, è stata violentata da tre romeni, e poi lasciata sul ciglio di una carreggiata dell'autostrada A1 tra Roma e Napoli. Questo il racconto di una donna di 34 anni, una casalinga, mamma di due bambini, su cui ora sta indagando la polizia.

SEQUESTRATA - A.T., queste le iniziali delle vittima degli abusi, è stata trovata in stato di choc, infreddolita, mentre camminava lungo la corsia nord dell'autostrada del Sole in territorio di Pontecorvo (Frosinone). Agli agenti che l'hanno soccorsa ha raccontato di essere stata sequestrata in provincia di Caserta, a Castelvolturno, poco dopo le 21.30 di domenica sera, da tre uomini stranieri che hanno abusato di lei. A.T., trentaquattrenne, originaria di Napoli residente nella cittadina del litorale domiziano è ora ricoverata sotto choc nell'ospedale di Pontecorvo. Sulla vicenda indagano gli agenti della polizia stradale di Frosinone.

IL RACCONTO - L'incubo di A.T. è cominciato sulla stataleDomiziana, abituale ritrovo di prostitute. «Stavo camminando a piedi a Castelvolturno - ha detto la donna ai poliziotti - quando in tre mi hanno afferrato trascinandomi in auto. Uno mi ha puntato una pistola alla testa, un altro alla pancia». La donna, casalinga e separata è madre di due bambini. La violenza, secondo il racconto di A.T., sarebbe avvenuta su una spiaggia del litorale domizio, dove a turno, i tre romeni avrebbero abusato di lei. «Dopo ore di violenza sulla spiaggia - ha riferito la vittima agli agenti della Stradale - mi hanno di nuovo portata in auto e durante il viaggio continuavano a violentarmi. Poi, dopo sette ore di calvario, mi hanno gettata sull'autostrada tra Frosinone e Cassino».

I SEGNI - Quando A.T. è stata trovata sull'A1 a Pontecorvo (Frosinone) non era nuda, ma aveva sul corpo segni evidenti di violenza. Ematomi e graffi su viso e gambe erano marcati. Trasportata all'ospedale di Pontecorvo è stata sedata perchè sotto choc. Ora le sue condizioni psicofisiche sembrano migliorare. Poco dopo le 17 di lunedì, infatti, A.T. ha riaperto gli occhi e ha sorriso alla vista degli agenti di polizia che ne attendevano il risveglio per sentirla nuovamente.



non mi interessa parlare solo degli stupri..come già fatto in QUESTA discussione....mi piacerebbe che si affrontasse il problema più in generale....

[Modificato da ivanspider82 14/05/2007 22.54]

montselles.com
00mercoledì 16 maggio 2007 13:40
più in generale il problema è nell'educazione.

finchè ci saranno donne che crescono uomini convincendoli che le uniche "pulite" sono loro e le altre sono tutte poco di buono, finchè i bambini già da piccoli si vedranno sbattere in faccia tette e culi e donne apparentemente lascive, umide e sessuali - a portata di maschio - finchè le religioni non smetteranno di essere misogine nel profondo e finchè le donne non capiranno che non c'è niente di sbagliato nell'avere una vagina e due ovaie, fino ad allora cambierà veramente poco.


consiglio la lettura di "Contro le donne nei secoli dei secoli" di Silvia Ballestra, ed. Il Saggiatore, per meglio saper affrontare l'argomento. E' il pamphlet di una donna stufa marcia di vedere la donna mercificata ad ogni angolo di strada; un po' incompleto, ma essendo più uno sfogo che un saggio propone più che altro degli esempi e delle conclusioni personali su cui riflettere e in seguito sviluppare meglio l'argomento.

Le donne subiscono violenza non solo quando vengono picchiate o stuprate o minacciate psicologicamente, ma anche quando:
- una donna un po' sovrappeso va in un negozio di abbigliamento e si vede fare una faccia schifata dalla commessa anoressica supergriffata quando le chiede se hanno una XL (che calza una 46 di 3 anni fa se non meno);
- una ragazza che cerca lavoro si vede rifiutare come commessa perchè non è sufficientemente 'bella' o magra anche se magari sarebbe perfettamente in grado di svolgere i compiti che le vengono assegnati.

Senza contare il fatto che una donna nel medesimo inquadramento contrattuale percepisce in media il 30% in meno di un suo collega col pene. E viene discriminata sistematicamente se ha figli, o vuole averne, o è sposata, o soltanto convive. Tanto è inutile mentire, anche se al datore di lavoro (maschio) dici che non vuoi figli, lui crede che solo perchè hai un utero un giorno o l'altro sfornerai un moccioso e sarai costretta a metterti in aspettativa per 6 mesi o un anno se proprio va male, e lui sarà obbligato a pagarti ugualmente - anche se molti risolvono il problema proponendo/iponendo la firma su una lettera senza data in cui c'è scritto che siccome la dipendente è rimasta incinta dà le dimissione.

E smettetela di risvegliare la femminista che è in me.
dadonfola
00mercoledì 16 maggio 2007 13:50
Re:

Scritto da: montselles.com 16/05/2007 13.40
più in generale il problema è nell'educazione.

finchè ci saranno donne che crescono uomini convincendoli che le uniche "pulite" sono loro e le altre sono tutte poco di buono, finchè i bambini già da piccoli si vedranno sbattere in faccia tette e culi e donne apparentemente lascive, umide e sessuali - a portata di maschio - finchè le religioni non smetteranno di essere misogine nel profondo e finchè le donne non capiranno che non c'è niente di sbagliato nell'avere una vagina e due ovaie, fino ad allora cambierà veramente poco.


consiglio la lettura di "Contro le donne nei secoli dei secoli" di Silvia Ballestra, ed. Il Saggiatore, per meglio saper affrontare l'argomento. E' il pamphlet di una donna stufa marcia di vedere la donna mercificata ad ogni angolo di strada; un po' incompleto, ma essendo più uno sfogo che un saggio propone più che altro degli esempi e delle conclusioni personali su cui riflettere e in seguito sviluppare meglio l'argomento.

Le donne subiscono violenza non solo quando vengono picchiate o stuprate o minacciate psicologicamente, ma anche quando:
- una donna un po' sovrappeso va in un negozio di abbigliamento e si vede fare una faccia schifata dalla commessa anoressica supergriffata quando le chiede se hanno una XL (che calza una 46 di 3 anni fa se non meno);
- una ragazza che cerca lavoro si vede rifiutare come commessa perchè non è sufficientemente 'bella' o magra anche se magari sarebbe perfettamente in grado di svolgere i compiti che le vengono assegnati.

Senza contare il fatto che una donna nel medesimo inquadramento contrattuale percepisce in media il 30% in meno di un suo collega col pene. E viene discriminata sistematicamente se ha figli, o vuole averne, o è sposata, o soltanto convive. Tanto è inutile mentire, anche se al datore di lavoro (maschio) dici che non vuoi figli, lui crede che solo perchè hai un utero un giorno o l'altro sfornerai un moccioso e sarai costretta a metterti in aspettativa per 6 mesi o un anno se proprio va male, e lui sarà obbligato a pagarti ugualmente - anche se molti risolvono il problema proponendo/iponendo la firma su una lettera senza data in cui c'è scritto che siccome la dipendente è rimasta incinta dà le dimissione.

E smettetela di risvegliare la femminista che è in me.








quoto
crossover brave
00venerdì 18 maggio 2007 20:31
Re:

Scritto da: montselles.com 16/05/2007 13.40
più in generale il problema è nell'educazione.

Quoto
ivanspider82
00venerdì 1 giugno 2007 10:34
Una giornalista del “Daily Mail” spiega pregi e difetti del nuovo indumento
Il tanga va in soffitta, arriva il "C-string"
Il nuovo perizoma promette di rendersi invisibile sotto qualunque tipo di indumento, sia pantaloni a vita bassa o abiti da sera



LONDRA - C’era una volta il tanga, un minuscolo fazzoletto di stoffa nato per coprire il sedere femminile ma presto diventato la gioia degli occhi maschili, visto il poco che riusciva a celare e le molte fantasie che riusciva a scatenare. E nel corso degli anni, le case di lingerie ne hanno sfornati di ogni modello, tessuto e colore, facendoli poi anche sbarcare sulle spiagge di mezzo mondo come pezzo inferiore di bikini sempre più succinti. Insomma, l’esatto contrario dei mutandoni alla Bridget Jones che Hugh Grant considerava assolutamente irresistibili, salvo poi restare a bocca aperta davanti a una silfide in perizoma di pizzo.
C'ERA UNA VOLTA IL TANGA - C’era una volta il tanga, dicevamo. Che poi è diventato “G-string”, ovvero un filo interdentale piazzato proprio lì dietro, con la parte davanti ridotta al minimo indispensabile per motivi igienico-morali e due striscioline sottili a raccordare il tutto. Sexy? Dipende dai punti di vista. Ma elegante no di sicuro, perché basta un piccolo movimento a svelare l’intimo segreto che emerge dai pantaloni a vita bassa che impazzano da ormai tre stagioni (anche se gli stilisti ripetono ogni estate che sarà l’ultima e la vita tornerà ad alzarsi a livelli accettabili) e il danno estetico è fatto.
IL NUOVO MODELLO - Dunque, se c’erano una volta il tanga e il “G-string”, ora c’è il “C-string”, che non è un errore di battitura, bensì un nuovo strumento di seduzione femminile fatto perizoma. Certo, non un perizoma qualunque. Oltre ad aver cambiato la consonante, infatti, il “C-string” ha perso anche i due laccetti laterali, tanto odiosi sotto i vestiti attillati perché impossibili da nascondere. Quello che è rimasto è un minuscolo pezzo di stoffa che ricorda la lettera “C” (da cui il nome), più largo davanti e solito filo interdentale dietro, da piazzare strategicamente. Sperando che un improvviso movimento posteriore non lo faccia uscire dal suo solco, pena figuraccia stratosferica.
INVISIBILE - Disponibile su www.lovehoney.co.uk, sito specializzato in lingerie sexy e oggetti destinati al piacere più sfrenato (prezzo, 15 sterline, circa 22 euro), questo innovativo perizoma promette di rendersi invisibile sotto qualunque tipo di indumento, sia esso un pantalone a vita bassa o un abito da gran sera. In pratica, è come se non indossaste biancheria intima. Ma le più temerarie, oltre che patite della tintarella a tutto spiano e senza segni, possono anche provare a sfoggiarlo in spiaggia, senza però azzardarsi ad andare in mare, onde evitare di ritrovarsi con il solo pezzo di sopra e la polizia sul bagnasciuga, pronta ad arrestarvi. In Inghilterra, sono stati i tabloid “Sun” e “Daily Star” i primi a scoprire il “C-string” e a mostrarlo nella sua “interezza” addosso alle loro splendide ragazze-copertina che, ovviamente, non conoscono parole come “cellulite” o “grasso”. Logico, dunque, che su di loro quelle striscioline di tessuto facciano tutto un altro effetto. Ma messi alla prova sulle comuni mortali, è tutta un’altra storia.
L'ESPERIMENTO DI UNA GIORNALISTA - Una giornalista del “Daily Mail” si è, infatti, sottoposta all’intima tortura e il suo esilarante racconto è finito nell’edizione odierna. A parte i commenti salaci degli uomini che incontrava per strada quando si accorgevano della mancanza di biancheria e la faccia orripilata del marito alla vista dello strano oggettino, la giornalista è riuscita a portare a termine la scomodissima missione capendo essenzialmente due cose: il “C-string” sarà anche fantastico sotto i vestiti da sera, perché non segna nulla, ma è impietoso alla prova-specchio se non siete una taglia 38-40; e, soprattutto, è da evitare come mise per la notte, perché è garantito che non si dorme. Ma, in questo caso, non è per il sesso. Provare per credere…







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questo per me è uno dei massimi esempi odierni di violenza sulle donne:è inutile lamentarsi di società maschilista quando per prime le donne stesse si "offrono" al pubblico come merce.
§GiglioViola§
00venerdì 1 giugno 2007 10:37
Re:

Scritto da: ivanspider82 01/06/2007 10.34
questo per me è uno dei massimi esempi odierni di violenza sulle donne:è inutile lamentarsi di società maschilista quando per prime le donne stesse si "offrono" al pubblico come merce.

ti quoto

mi fa veramente schifo questo indumento(?)facevano prima a dire..andate in giro nude!!!che cambia?quelle alposto dei peli hanno un pezzetto di stoffa...a questo punto..meglio al natur!!
montselles.com
00venerdì 1 giugno 2007 13:07
le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.
§GiglioViola§
00venerdì 1 giugno 2007 13:38
Re:

Scritto da: montselles.com 01/06/2007 13.07
le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.

giusto!
devo dire che si travestono molto bene però!!XD
ivanspider82
00venerdì 1 giugno 2007 13:42
Re:

Scritto da: montselles.com 01/06/2007 13.07
le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.

sono donne....purtroppo sono la maggiorparte delle donne di oggi che giudicano positivamente ste merdate...le stesse donne che rivendicano la libertà di poter fare tutto e comunque...le stesse donne poi vittime di ignobili soprusi che esse stesse favoriscono...
ivanspider82
00domenica 15 luglio 2007 12:42
«L’Italia è il Paese delle donne nude»
L’accusa del Financial Times. «Corpi esibiti in spot e tv, tradito il femminismo»



MILANO — Far finta che il «caso» non esista, stavolta, è davvero impossibile. Basta alzare gli occhi durante il check- in in aeroporto, o accendere la tv. Loro sono lì, che aspettano. Donne, donne, donne. In formato gigantesco, sembrano uscite da un film di Fellini. Scollature profonde, sguardo malizioso. Sono lì per convincere: a comprare una valigia, a scegliere una nuova tariffa per il cellulare. Oppure, semplicemente, per «intrattenere». Succede in Italia, patria della bellezza femminile — e del suo sfruttamento. Perlomeno è questa, secondo il Financial Times, l’immagine che colpisce chi arriva nelle nostre città: corpi (inutilmente) scoperti che ammiccano dai cartelloni stradali, ragazze di nulla vestite che ancheggiano nei varietà.
Ieri, l’autorevole quotidiano della City ha dedicato la copertina del suo inserto culturale alla naked ambition (la «nuda ambizione») delle donne italiane: «A trent’anni dalle richieste delle femministe su divorzio e aborto, qui le teenager vogliono lavorare come showgirl, ballerine e vallette di quiz a premi ». La prova sta tutta nella foto che domina la pagina: una Elisabetta Canalis oversize, cellulare all’orecchio, china a guardare negli occhi l’ignaro passante — sempre che il suo sguardo non sia stato già calamitato dalla scollatura messa in risalto da un ridotto bikini rosso. È un’immagine dell’ultima campagna Tim. E da oggi, per gli inglesi, è il simbolo dell’ «arcaicità» del popolo italiano.
«Dal mio trasferimento a Milano, tre anni fa — scrive Adrian Michaels —, mi sono chiesto perché nessuno sembri preoccuparsi dell’uso incongruo che viene fatto della donna nella pubblicità e in tv... Davvero gli italiani, e in particolare le italiane, ritengono accettabile "vendere" quiz in prima serata stimolando i genitali maschili invece del cervello?». Segue reportage sul «Paese che ha dimenticato il femminismo »: Michaels elenca i balletti de L’Eredità, la gara per la successione al «trono» delle Veline, Ilaria D’Amico di cui «nessuno può dire che non conosca il calcio»,mache va in onda «invariabilmente in tubino nero», in piedi, circondata da ospiti «tutti uomini, tutti in giacca e cravatta, tutti seduti». In Gran Bretagna o negli Usa, sostiene il Ft, «questo susciterebbe reazioni di ogni tipo»; in Italia, l’abitudine ha avuto la meglio.
Sottoscrive il ministro Emma Bonino, lei che è un’«eccezione » alla regola: «Il movimento femminile non ha mai spinto per riforme strutturali». Nel Belpaese, conclude Michaels, essere donna significa ancora «dolore e sofferenza (un riferimento agli ospedali che rifiutano l’epidurale, ndr), maternità e pasta, banche chiuse (simbolo dei servizi che ignorano i bisogni delle lavoratrici, ndr)». Ovvio, quindi, che le italiane si dividano in mamme «confinate in cucina a fare i ravioli» e figlie che cercano il successo attraverso la bellezza. Magari in formato due metri per sei. Il punto, come spiega al FT il pubblicitario Sergio Rodriguez, direttore creativo di Leo Burnett Italia, «è che qui, anche quando non serve, usi una donna».
«Ma è proprio questo il problema: la mancanza di creatività — replica Alberto Abruzzese, sociologo delle comunicazioni di massa —. Pensiamo alle condizioni di lavoro dei nostri creativi, ai budget, all’assenza di formazione...». Va bene, ma la tv? Non è che lì vada meglio. «Che posso dire? È vero, punto.Manel sistema Italia, a partire dagli anni del boom, il corpo è considerato una ricchezza. Nella prima fase della sua presenza sullo schermo, poi, si doveva combattere il bigottismo della tv di Stato; e in questo momento, in cui avverto sinistri segnali di bigottismo strisciante, mi sento di ribadirlo ». Quanto alle donne, «mi pare che rispetto ai parametri del femminismo storico abbiano sviluppato maggior leggerezza».
«Ma le donne protestano, eccome — si infervora la giornalista palestinese Rula Jebreal (che un ospite non identificato, nell’ultima puntata di Annozero, definì "gnocca senza testa", ndr)—. Il punto è che abbiamo bisogno del Ft per commentarlo, come se la questione non fosse palese; il mondo intero ci osserva e ride, e i nostri media ignorano il problema. L’Italia critica spesso il mondo arabo e musulmano, ma quando si tratta di guardare al ruolo delle donne nei media, in politica, dicono "ah no, è un’altra cosa". L’ultimo stadio è la mancanza di diritti, è vero. Ma il primo gradino è spingere una donna a spogliarsi e stare zitta per apparire ».


corriere.it

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sono d'accordo su tutto
dadonfola
00lunedì 16 luglio 2007 14:10
Che schifo di "indumento" [SM=x282962]
artisticsoil
00mercoledì 1 agosto 2007 17:18
Re:
dadonfola, 16/07/2007 14.10:

Che schifo di "indumento" [SM=x282962]



bahahaha quoto!non l'avevo mica visto..bahahah [SM=g27827]
ad ogni modo.. [SM=x282960]
ivanspider82
00giovedì 22 novembre 2007 22:52
altro esempio di autoviolenza da parte della donna



SVEZIA, creata un'associazione che organizza blitz in monokini negli impianti
Le femministe: sì al topless in piscina
Le donne svedesi hanno intentato causa alle strutture che impediscono di fare il bagno a seno nudo


STOCCOLMA (SVEZIA) - Le donne svedesi lottano per fare il bagno nelle piscine pubbliche a seno nudo. Per rivendicare questo, che loro definiscono un diritto, hanno fatto causa alle piscine coperte che glielo impediscono e si sono presentate in topless in diverse strutture del paese.

DIBATTITO - «Vogliamo andare in piscina, prendere il sole e fare il bagno in monokini. Anche gli uomini hanno seni e capezzoli, ma nessuno li obbliga a coprirli», ha spiegato in un'intervista al quotidiano svedese "Kvällsposten", Ragnhild Larlsson. La ventiduenne è portavoce del gruppo "Bara Bröst", letteralmente "seni nudi", creato da una cinquantina di femministe svedesi qualche mese fa, dopo il caso di due donne allontanate a settembre da una piscina pubblica di Uppsala nei pressi di Stoccolma che si sono rifiutate di coprirsi i seni. La curiosa, quanto seria vicenda ha acceso un vivace dibattito in tutto il Paese.

INCURSIONI - «E' una questione di uguaglianza. Vogliamo che il seno sia considerata una parte del corpo come le altre», ha aggiunto la Larlsson. Per sensibilizzare l'opinione pubblica e montare il caso è partita nei giorni scorsi dal sud della Svezia una protesta alquanto originale: diverse decine di donne compiono infatti a turno delle vere e proprie incursioni in topless nelle piscine pubbliche, dalle quali vengono sistematicamente scoperte e cacciate. Nel frattempo l'associazione ha ingaggiato una schiera di avvocati per intentare una causa legale contro i gestori che impongono questi "divieti". Per le femministe «viene leso il principio fondamentale dell'uguaglianza tra uomo e donna». In un dibattito televisivo l'associazione svedese dei bagnini ha dichiarato di non voler sostenere l'iniziativa di "Bara Bröst". «Nei mei trent'anni di lavoro questo non è mai stato un problema», ha detto Bengt Nielsen, della piscina pubblica Kockums di Malmö. «Se il difensore civico ritiene tuttavia che le donne possano fare il bagno anche in topless, semplicemente ci atterremo alle regole».


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mi chiedo fino a dove possa arrivare la stupidità umana

montselles.com
00venerdì 23 novembre 2007 09:55
Questa dei blitz in monokini io non la reputo una violenza. Se si leggono le motivazioni, si trova che questo gruppo ha avuto questa idea al fine di "desessualizzare" l'immagine del seno femminile - guerra che è persa in partenza per motivi istintuali, ma io personalmente apprezzo il gesto. Non è un'imposizione mediatica, non è una moda alquanto bizzarra come quella "mutanda" di cui è stato postato sopra. E' un'azione che ha le sue motivazioni. Che a molti di noi culturalmente crei disagio vedere una determinata parte del corpo (maschile e femminile) nuda, non significa che sia così anche negli altri paesi. Non è così nei paesi nordici e in moltissime zone del Sudamerica.
ivanspider82
00venerdì 23 novembre 2007 10:44
Re:
montselles.com, 23/11/2007 9.55:

Questa dei blitz in monokini io non la reputo una violenza. Se si leggono le motivazioni, si trova che questo gruppo ha avuto questa idea al fine di "desessualizzare" l'immagine del seno femminile - guerra che è persa in partenza per motivi istintuali, ma io personalmente apprezzo il gesto. Non è un'imposizione mediatica, non è una moda alquanto bizzarra come quella "mutanda" di cui è stato postato sopra. E' un'azione che ha le sue motivazioni. Che a molti di noi culturalmente crei disagio vedere una determinata parte del corpo (maschile e femminile) nuda, non significa che sia così anche negli altri paesi. Non è così nei paesi nordici e in moltissime zone del Sudamerica.


come dici tu ci sono motivi istintuali più che sociali a far perdere questa lotta in partenza.
per me,è un grosso errore ritenere di essere pari all'uomo,ritenere il seno femminile alla stregua di quello maschile:non è così e ciò mi pare ben evidente;anzi il seno è il segno maggiormente caratterizzante della sessualità femminile,credo sia la prima parte del corpo(salvo i gusti personali)ad attirare il maschio.E' dunque un discorso che ha a che fare con la natura e con l'istinto.
Non credo sia coerente apprezzare il gesto se questo è in contraddizione con quanto prescritto dall'istinto e da madre natura;ciò che si dovrebbe sdoganare è l'idea che non discriminazione non è sinonimo di superamento delle differenze,ma di giusto trattamento in base alle differenze che,comunque,ci sono.
Ovviamente io parlo di "violenza" in senso lato,di una violenza non diretta ma di un modo di pensare che,secondo me,è controproducente,oltre che sciocco;con ciò poi non voglio negare la libertà di ognuno a fare ciò che crede ma allo stesso tempo mi è sempre stato insegnato che la propria libertà finisce ove inizia quella dell'altro:ora non so se quella piscina è frequentata da sole donne ma qualora così non fosse,in un certo senso,se non la libertà,quanto meno la serenità d'animo(e l'intostamento del cazzo)non resterebbero costanti in quanto l'una si affievolirebbe,l'altro,tenderebbe certamente verso l'alto.
Al di là della cultura e della educazione di certi paesi,che non nego,non credo si possa tuttavia superare l'istinto,l'aspetto "animale" dell'essere umano ed in questo caso specifico dell'uomo:non credo che un essere umano,maschio,possa facilmente stare sereno di fronte ad un gruppo di donne nude che sguazzano felici nelle acque.
E poi fondamentalmente è sbagliata la motivazione per la quale si agisce--->«E' una questione di uguaglianza. Vogliamo che il seno sia considerata una parte del corpo come le altre»-«viene leso il principio fondamentale dell'uguaglianza tra uomo e donna».
Si agisce per una uguaglianza fisica che non esiste e che non ha nulla a che vedere con il principio di uguaglianza e ciò anche per i motivi di cui parlavo prima.
La reale parità di trattamento,a mio modo di vedere,si raggiungerà solo quando certe donne si renderanno conto che essere uguali non vuol dire fare a gara con l'uomo ma essere rispettate e non discriminate proprio in ragione di quelle differenze(bellissime e tonde differenze direi io)che la natura ci ha regalato.
Se queste differenze non fossero esistite,non sarebbe esistito il genere umano stesso.


Lars46
00venerdì 23 novembre 2007 11:57
Noi uomini saremmo anche porci,però voi donne per passare da embrioni a vacche ci impiegate ben poco [SM=g1363623]
SpidERS
00venerdì 23 novembre 2007 12:07
Re:
Lars46, 23/11/2007 11.57:

Noi uomini saremmo anche porci,però voi donne per passare da embrioni a vacche ci impiegate ben poco [SM=g1363623]




Questa te la potevi risparmiare.


Aggiungo solo una cosa : se una donna si veste provocante lo fa solo per piacere ad un uomo. Avete mai visto una lesbica provocante?

Se la mentalità maschile cambiasse, cambierebbero anche gli attegiamenti delle donne nel tentativo di "essere provocanti"... Probabilmente ci troveremmo un sacco di laureati in marketing a fare i lavavetri, ma la cosa mi sta benissimo [SM=x282956]

( No Gab, le lesbiche che vedi tu nei filmini non esistono... )
Lars46
00venerdì 23 novembre 2007 12:13
Che negli ultimi anni le ragazze dai 12 13 anni in su cominciano a truccarsi,tornano tardi la sera,fanno le provocanti qui non ci piove..Quindi voglio dire che chi violenta le donne va sbattuto in galera e gettate via le chiavi,e che però non si guardi solo agli atteggiamente maschili ma anche a quelli femminili
montselles.com
00venerdì 23 novembre 2007 13:34
Re:
Lars46, 23/11/2007 12.13:

Che negli ultimi anni le ragazze dai 12 13 anni in su cominciano a truccarsi,tornano tardi la sera,fanno le provocanti qui non ci piove..Quindi voglio dire che chi violenta le donne va sbattuto in galera e gettate via le chiavi,e che però non si guardi solo agli atteggiamente maschili ma anche a quelli femminili



rispondo qui anche se avevo fatto un post bellissimo per ivan ma ffz ha ben deciso di perdermelo nei meandri dei bit del server...

Che le ragazzine di quell'età si comportino come delle adulte (o pretendano di farlo) è una questione generazionale che ha ben poco a che vedere con l'argomento del topic, e le cause vanno ricercate altrove. Toccano i temi qui presenti solo di lato, l'argomento principe in questo caso è un altro.

Cerco di riassumere la mia risposta di prima.

Sono d'accordo con alcuni dei punti che ha espresso ivancazzodritto ma vedo altre sfumature, e forse ciò è dato dal fatto che sono una femmina.

Dovrebbe essere SACROSANTO rispettare le reciproche diversità e i reciproci bisogni, purchè ciò non scada come succede pressochè sempre nel predominio culturale di un sesso su un altro. E' storia antica. La libertà di una donna inizia dove finisce quella di un uomo, la quale è pressochè illimitata. Si sono fatti passi avanti negli ultimi anni, ma siamo ancora nella merda totale.

Quello che intendo io con rispetto delle reciproche diversità può essere vista come un allungamento (lo so che è un termine brutto da usare in questo tipo di discorsi, ma cercate di non pensare al vostro uccello per 5 secondi) di una regola delle compagnie naturiste/nudiste, secondo cui un uomo a cui si rizza o che fa avances di fronte alla nudità di una donna viene subito allontanato dal gruppo per non farci più ritorno. Siamo esseri evoluti, dotati di raziocinio e capacità di autocontrollo. Un uomo a cui si rizza al solo vedere un paio di tette, che non riesce a capire che il mondo NON E' un'enorme contenitore da rimorchio e riproduzione, ha qualche problema. Non riuscire a scindere i contesti sessuali e non è sintomo di mancanza totale di raziocinio. Di cui non sono una fanatica, ma tra l'intelligenza e la bestialità ce ne passa di acqua sotto i ponti. Un uomo che ha un erezione al solo vedere un paio di tette è più tendente alla bestialità che all'intelligenza, se ciò avviene in spiaggia o in una piscina. Se poi si passa dall'erezione al non riuscire a controllare la tempesta ormonale che si scatena, arrivando alla violenza vera e propria... O il maschio in generale ha qualcosa che non va, se giustifica il comportamento di un suo simile in base al fatto che "ah, però la donna era vestita in modo provocante" - perchè dire ciò, aggiungere questa postilla è SEMPRE una giustificazione - oppure non siamo esseri viventi poi così evoluti, visto che l'unica altra specie animale entro cui si verificano sporadicamente episodi di violenza sessuale è quella dei gatti.

Vorrei dire tante altre cose a riguardo, ma devo andare a mangiare. Eventualmente riprenderò il discorso più avanti.
ivanspider82
00venerdì 23 novembre 2007 14:08
Re: Re:
montselles.com, 23/11/2007 13.34:



rispondo qui anche se avevo fatto un post bellissimo per ivan ma ffz ha ben deciso di perdermelo nei meandri dei bit del server...

Che le ragazzine di quell'età si comportino come delle adulte (o pretendano di farlo) è una questione generazionale che ha ben poco a che vedere con l'argomento del topic, e le cause vanno ricercate altrove. Toccano i temi qui presenti solo di lato, l'argomento principe in questo caso è un altro.

Cerco di riassumere la mia risposta di prima.

Sono d'accordo con alcuni dei punti che ha espresso ivancazzodritto ma vedo altre sfumature, e forse ciò è dato dal fatto che sono una femmina.

Dovrebbe essere SACROSANTO rispettare le reciproche diversità e i reciproci bisogni, purchè ciò non scada come succede pressochè sempre nel predominio culturale di un sesso su un altro. E' storia antica. La libertà di una donna inizia dove finisce quella di un uomo, la quale è pressochè illimitata. Si sono fatti passi avanti negli ultimi anni, ma siamo ancora nella merda totale.

Quello che intendo io con rispetto delle reciproche diversità può essere vista come un allungamento (lo so che è un termine brutto da usare in questo tipo di discorsi, ma cercate di non pensare al vostro uccello per 5 secondi) di una regola delle compagnie naturiste/nudiste, secondo cui un uomo a cui si rizza o che fa avances di fronte alla nudità di una donna viene subito allontanato dal gruppo per non farci più ritorno. Siamo esseri evoluti, dotati di raziocinio e capacità di autocontrollo. Un uomo a cui si rizza al solo vedere un paio di tette, che non riesce a capire che il mondo NON E' un'enorme contenitore da rimorchio e riproduzione, ha qualche problema. Non riuscire a scindere i contesti sessuali e non è sintomo di mancanza totale di raziocinio. Di cui non sono una fanatica, ma tra l'intelligenza e la bestialità ce ne passa di acqua sotto i ponti. Un uomo che ha un erezione al solo vedere un paio di tette è più tendente alla bestialità che all'intelligenza, se ciò avviene in spiaggia o in una piscina. Se poi si passa dall'erezione al non riuscire a controllare la tempesta ormonale che si scatena, arrivando alla violenza vera e propria... O il maschio in generale ha qualcosa che non va, se giustifica il comportamento di un suo simile in base al fatto che "ah, però la donna era vestita in modo provocante" - perchè dire ciò, aggiungere questa postilla è SEMPRE una giustificazione - oppure non siamo esseri viventi poi così evoluti, visto che l'unica altra specie animale entro cui si verificano sporadicamente episodi di violenza sessuale è quella dei gatti.

Vorrei dire tante altre cose a riguardo, ma devo andare a mangiare. Eventualmente riprenderò il discorso più avanti.


cerco di sintetizzare il tuo concetto,per comodità,e poi rispondo..se sbaglio fermami.
il tuo concetto dovrebbe essere questo:
1.giusto il rispetto delle reciproche differenze a meno che non porti,come in effetti è,ad un predominio dell'uomo sulla donna.
2.la parte "animalesca" dell'uomo non può essere sempre una giustificazione a comportamenti deviati dell'uomo stesso.

sul primo punto sono pressocchè d'accordo;infatti,ritenendo che certe manifestazioni siano sciocche,controproducenti,volgari,in senso lato violente,non giustifico la situazione attuale,quella della nostra società,evidentemente e innegabilmente maschilista.
partendo da questo punto faccio però maturare la mia critica collegandomi al secondo.
come dici tu tra il raziocinio e la bestialità c'è un mare di comportamenti e il più brutale tra questi,nel caso specifico,la violenza da parte dell'uomo sulla donna,non può certo essere giustificata da nulla.
Quando io parlo di parte animalesca nell'uomo evidenzio l'esistenza di un qualcosa che c'è,esiste e che,al di là dei risultati raggiunti in millenni di lotte sociali,culturali....non è stata superata e non ritengo sia giusto superare.
cerco di spiegarmi meglio.
e lo faccio contraddicendoti nel momento in cui affermi che l'uomo dovrebbe far prevalere il raziocinio rispetto alla reazione fisica,istintiva;posto che siamo d'accordo sul fatto che quest'ultima non debba portare a comportamenti estremi e violenti...allo stesso tempo ritengo che l'attrazione verso l'altro sesso non possa essere limitata(quasi eliminata stando alle tue parole)attraverso un controllo zen sui propri organi genitali.
Un conto è vedere una donna che gira nuda per strada e in piscina e essere colpito da questa cosa(con frequenti e correlati alzamenti cazzuti)...altro conto è la eventuale violenza che potrebbe scaturire da quella visione.SArebbe dunque giusto evitare la violenza;è impensabile controllare reazioni fisiche che non vedo perchè debbano essere controllate visto che sono alla base dell'istinto sessuale che,fino a prova contraria,è il motore che scatena la vita.
Come dici tu parli in un certo modo perchè parli da donna:a me non si drizza il cazzo sempre e comunque di fronte alla visione di un corpo femminile perchè anche noi maschietti,anche se in modo diverso e forse meno complesso,a volte abbiamo bisogno di altro per eccitarci.
Ma ciò non toglie che un certo istinto non va superato ed è scorretto pensare che lo si debba superare.Per quale motivo scusa?
Dunque il discorso sta viaggiando su due livelli:quello naturale-istintivo e quello sociale;
dunque facendo riferimento al primo dei due siamo d'accordo sul fatto che l'animale che è in noi non debba essere l'alibi per comportamenti scorretti ma quell'animale è giusto che ci sia per i motivi che mi pare aver spiegato e non voglio ripetere;
sul secondo punto è evidente come nel corso del tempo l'uomo si sia evoluto e comportamenti una volta considerati normali-usuali(prendere una donna per i capelli e ficcarcelo)sono stati sostituiti quasi totalmente da comportamenti alla base dei quali un grande ruolo gioca la ragione....un grande ruolo che però non può escludere quella base di cui ho parlato.
in ogni caso una donna provocante....provoca....dunque conoscendo la natura maschile(critichiamola...analizziamola....ma questa è...)girare con il capezzolo al vento non sarà mai un evento del tutto indifferente all'uomo.
è giusto per la donna lottare per superare quelle discriminazioni che vi sono;non ritengo sia giusto cercare di ottenere questi obiettivi attraverso comportamenti sciocchi distaccati dalla realtà(mostrare le zinne perchè tanto siamo uguali agli uomini).
la diversità sul piano fisico e,come abbiamo appurato,su tanti altri piani,c'è.non giustifica la discriminazione ma non è negandola che si ottengono certi diritti.
dunque non è solo un discorso di mentalità...come dice mario.
poi ela se hai le puppe musce e non puoi mostrarle in giro non è colpa mia (ics di).

ivanspider82
00martedì 17 febbraio 2009 23:48
per la serie RIPORTO IN AUGE MIE DISCUSSIONI INUTILI DEL PASSATO


«spente» le zone del cervello FONDAMENTALI PER LE RELAZIONI UMANE
Le foto sexy fanno diventare le donne
davvero «oggetti» nella mente maschile
La visione di immagini provocanti attiva le stesse aree cerebrali usate per maneggiare gli utensili


L'enorme utilizzo di immagini femminili da parte di pubblicità e media sembra avere un effetto negativo inconscio sul modo in cui gli uomini percepiscono le donne. Non si tratta di un'ipotesi un po' moralista, bensì dell'indicazione di uno studio presentato al più importante congresso scientifico del mondo, quello dell'American Academy of Advancement in Science, in corso a Chicago e condotto da Susan Fiske, psicologa della Princeton University in New Jersey,

AREE ATTIVATE - Secondo i dati raccolti, dopo la visione di queste foto si attivano intensamente le aree cerebrali normalmente «accese» prima di maneggiare utensili da lavoro come martello e cacciavite; allo stesso tempo foto di donne sexy hanno il potere di spegnere nel cervello maschile i centri neurali dell'empatia, ovvero quei circuiti deputati ad interagire con gli altri e a comprenderne le emozioni. Le foto di donne sexy, quindi, alterano la percezione maschile della donna «come se i maschi pensassero di agire direttamente su quei corpi femminili» come se le donne «non fossero completamente esseri umani».

«ABOLITA» L'EMPATIA - «L'unica altra volta in cui abbiamo visto accadere tutto questo è quando le persone guardano immagini di barboni o drogati, perchè davvero non si vuole pensare a quello che sta accadendo a questa gente», spiega la Fiske. Insomma, nell'esperimento si vede che le fanciulle discinte spingono l'uomo a considerare davvero la donna un oggetto. «Non sto inneggiando alla censura - ha dichiarato la Fiske al quotidiano britannico - ma dico solo che le persone devono conoscere che tipo di associazioni» scattano nella mente della gente.


corriere.it
montselles.com
00mercoledì 18 febbraio 2009 12:39
ivanspider82
00mercoledì 18 febbraio 2009 14:11
Re:
montselles.com, 18/02/2009 12.39:

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/01/25/decalogo-per-donne-stuprate

(sto blog è geniale, btw)



molto pungente quel decalogo,alcune cose scritte,in modo ironico,evidenziano dei dati di fatto che,soprattutto nel nostro paese,pongono la donna in una inaccetabile situazione di inferiorità.io sono una persona portata a cercare di comprendere cosa vi sta dietro un'azione e questo mio modo di essere mi porta a fare delle valutazioni che a volte,forse,non sono del tutto corrette o meglio complete.ad esempio sentendo al tg dell'arresto degli stupratori di quella ragazzina romana ho pensato che spesso si favoriscono certe situazioni di vulnerabilità.attenzione!non sto dicendo "te la sei cercata,ben ti sta!"anche perchè mi pare che nel caso specifico fosse presente anche il fidanzatino....dico solo che oggi è considerato normale,dalla maggiorparte dei ragazzi,che una poco più che bambina,stia fuori casa sino alle prime ore del mattino;è un pò il mio solito discorso per cui ciò sarebbe normale in un mondo abitato da angeli,non nel nostro.
questa valutazione mi sento di farla e non penso di essere in errore.
leggendo quel decalogo invece ho riflettuto su di una cosa sulla quale prima magari avevo riflettuto poco.
in particolare questo punto


5 - Se lo stupro avviene fuori casa ed è uno straniero, qualunque sia l'amministrazione comunale o governativa in carica, sentirete sempre parlare di una parola della quale voi avete perso il senso: "sicurezza". Nessuno vi chiederà come mai eravate costretta a prendere il tram, il bus, la metro in periferia a tarda ora. Nessuno si interrogherà sulla vostra situazione economica. Nessuno si chiederà come mai voi avete persino difficoltà a pagarvi un avvocato. Ma tutti vi chiederanno di riconoscere che l'aministrazione in carica sta attuando grandissimi piani per la sicurezza dei cittadini.




sostengo,come è evidente,che al giorno d'oggi una donna debba far di tutto per evitare di trovarsi in contesti pericolosi.però è altrettanto evidente che spesso,una povera disgraziata,è costretta a fare un certo tipo di vita e magari prendere il tram in tardissima serata perchè costretta dal lavoro(magari di merda)che fa.di ciò il maggior responsabile presumo sia in effetti il nostro sistema politico-istituzionale che nulla fa per evitare che certe cose al giorno d'oggi accadano.


UN PO'OT:ovviamente pochi vi diranno che nell'arresto degli stupratori rumeni ha avuto un ruolo decisivo la polizia rumena(perchè bisogna far passare il popolo rumeno come un'unica merda)
montselles.com
00mercoledì 18 febbraio 2009 15:48
Guarda Ivan, io ultimamente ho avuto modo di riflettere su determinate cose, e posso solo dirti che sto venendo molto dalla "tua" parte riguardo a discorsi come "evitare di cercarsela" etc.
Tralasciando i discorsi estremi tipo l'articolo che hai postato prima, che effettivamente qualora venisse confermato da altre sperimentazioni mi toglierebbe un bel po' di dubbi, non posso più evitare di sostenere che se si va in giro vestite mezze svestite, che sia la strada davanti al pub o la discoteca piuttosto che una strada qualsiasi di sera, non ci si può poi lamentare se arriva l'arrapato di turno a molestare. Sono arrivata a pensare che ok la mia libertà personale di vestirmi come meglio mi aggrada, ma devo farlo sempre con la consapevolezza dei commenti o gesti in cui potrei incappare e accollarmene la responsabilità. Rimane il mio discorso di base che sarebbe meglio agire a livello educativo per evitare che il maschio medio consideri la donna media come un puro oggetto di sollazzo (e ciò comporterebbe purtroppo spegnere la tv, chiudere le riviste e far sempre meno caso alle pubblicità per strada), però bisogna prendere atto del fatto che OGGI la situazione è questa, e per quanto riguarda la violenza sessuale occasionale (quella, seppur tremendamente minoritaria, da parte di sconosciuti) si dovrebbe iniziare a cercare di evitare come la peste comportamenti potenzialmente pericolosi.
Questo forse perchè ultimamente ho avuto a che fare con tante ragazze che continuavano a sfoggiare la bandiera del "mi vesto come cazzo mi pare", concludendo che loro se fossero dei maschi non si permetterebbero mai di comportarsi in un certo modo. E qui sta il punto secondo me. Molte ragazze, io per prima lo facevo, ragionano in base a come LORO si comporterebbero se fossero dei maschi, ma sempre rimanendo delle femmine e pertanto non riuscendo a capire che la libido dell'uomo è diversa, completamente diversa da quella della donna. Dicendo "io mi vesto come cazzo mi pare", ribadendo questo diritto, non è che si sottolinea il proprio diritto personale ad essere libere coniugandolo con quello dell'altro sesso, ma mi sembra ci sia un tentativo di prevaricazione di una libertà sull'altra. E' un ragionamento maschile all'inverso. Mi spiego meglio. Il violentatore medio vuole continuare a sfogare la propria libido come meglio lo aggrada, senza che l'altro/a protesti o si senta violentato in qualche modo. La giustificazione di molti stupratori non è casualmente "eh ma lei non ha detto di no, o non l'ha detto con sufficiente convinzione". La donna che ha la pretesa di vestirsi "come cazzo le pare" di fatto esercita lo stesso una violenza sull'uomo, che magari si eccita ma non può reagire. La donna che dice che si veste in modo deliberatamente provocatorio "perchè le piace" secondo me mente. Le piace essere guardata, magari solo dal proprio fidanzato, ma facendolo e uscendo vestita così inevitabilmente non attirerà lo sguardo solo del suo ragazzo.
Testo nascosto - clicca qui


chiedo scusa per la lunghezza ma ci tenevo a spiegare la cosa meglio che potevo.
Con questo comunque non sottintendo che la donna se la va a cercare e che l'uomo fa bene a fare quello che fa.

Ricordo ad ogni modo che in termini di violenza sessuale, quella occasionale rappresenta solo il 10% del denunciato totale, mentre il rimanente 90% avviene in famiglia o tra le proprie conoscenze anche su ampi archi di tempo. E probabilmente se il denunciato aumentasse, le proporzioni tra lo stupro occasionale e quello famigliare cambierebbero, e quello famigliare aumenterebbe in quanto è molto più facile denunciare chi non si conosce che una persona che ci è vicina.

Sempre dallo stesso blog comunque suggerisco questi due post.
femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro.-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-co...
femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/01/29/economia-dello-stupro-e-del...
molto più seri e meno pungenti del bellissimo decalogo (che temo mi appenderò presto sul frigorifero) ma comunque interessanti. Fika Sicula è già un idolo per me :D
ivanspider82
00mercoledì 18 febbraio 2009 16:29
Re:
montselles.com, 18/02/2009 15.48:

Guarda Ivan, io ultimamente ho avuto modo di riflettere su determinate cose, e posso solo dirti che sto venendo molto dalla "tua" parte riguardo a discorsi come "evitare di cercarsela" etc.
Tralasciando i discorsi estremi tipo l'articolo che hai postato prima, che effettivamente qualora venisse confermato da altre sperimentazioni mi toglierebbe un bel po' di dubbi, non posso più evitare di sostenere che se si va in giro vestite mezze svestite, che sia la strada davanti al pub o la discoteca piuttosto che una strada qualsiasi di sera, non ci si può poi lamentare se arriva l'arrapato di turno a molestare. Sono arrivata a pensare che ok la mia libertà personale di vestirmi come meglio mi aggrada, ma devo farlo sempre con la consapevolezza dei commenti o gesti in cui potrei incappare e accollarmene la responsabilità. Rimane il mio discorso di base che sarebbe meglio agire a livello educativo per evitare che il maschio medio consideri la donna media come un puro oggetto di sollazzo (e ciò comporterebbe purtroppo spegnere la tv, chiudere le riviste e far sempre meno caso alle pubblicità per strada), però bisogna prendere atto del fatto che OGGI la situazione è questa, e per quanto riguarda la violenza sessuale occasionale (quella, seppur tremendamente minoritaria, da parte di sconosciuti) si dovrebbe iniziare a cercare di evitare come la peste comportamenti potenzialmente pericolosi.
Questo forse perchè ultimamente ho avuto a che fare con tante ragazze che continuavano a sfoggiare la bandiera del "mi vesto come cazzo mi pare", concludendo che loro se fossero dei maschi non si permetterebbero mai di comportarsi in un certo modo. E qui sta il punto secondo me. Molte ragazze, io per prima lo facevo, ragionano in base a come LORO si comporterebbero se fossero dei maschi, ma sempre rimanendo delle femmine e pertanto non riuscendo a capire che la libido dell'uomo è diversa, completamente diversa da quella della donna. Dicendo "io mi vesto come cazzo mi pare", ribadendo questo diritto, non è che si sottolinea il proprio diritto personale ad essere libere coniugandolo con quello dell'altro sesso, ma mi sembra ci sia un tentativo di prevaricazione di una libertà sull'altra. E' un ragionamento maschile all'inverso. Mi spiego meglio. Il violentatore medio vuole continuare a sfogare la propria libido come meglio lo aggrada, senza che l'altro/a protesti o si senta violentato in qualche modo. La giustificazione di molti stupratori non è casualmente "eh ma lei non ha detto di no, o non l'ha detto con sufficiente convinzione". La donna che ha la pretesa di vestirsi "come cazzo le pare" di fatto esercita lo stesso una violenza sull'uomo, che magari si eccita ma non può reagire. La donna che dice che si veste in modo deliberatamente provocatorio "perchè le piace" secondo me mente. Le piace essere guardata, magari solo dal proprio fidanzato, ma facendolo e uscendo vestita così inevitabilmente non attirerà lo sguardo solo del suo ragazzo.
Testo nascosto - clicca qui


chiedo scusa per la lunghezza ma ci tenevo a spiegare la cosa meglio che potevo.
Con questo comunque non sottintendo che la donna se la va a cercare e che l'uomo fa bene a fare quello che fa.

Ricordo ad ogni modo che in termini di violenza sessuale, quella occasionale rappresenta solo il 10% del denunciato totale, mentre il rimanente 90% avviene in famiglia o tra le proprie conoscenze anche su ampi archi di tempo. E probabilmente se il denunciato aumentasse, le proporzioni tra lo stupro occasionale e quello famigliare cambierebbero, e quello famigliare aumenterebbe in quanto è molto più facile denunciare chi non si conosce che una persona che ci è vicina.

Sempre dallo stesso blog comunque suggerisco questi due post.
femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro.-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-co...
femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/01/29/economia-dello-stupro-e-del...
molto più seri e meno pungenti del bellissimo decalogo (che temo mi appenderò presto sul frigorifero) ma comunque interessanti. Fika Sicula è già un idolo per me :D




non sai quanto apprezzo la schiettezza con la quale dichiari di aver cambiato opinione rispetto a questo argomento;non tanto perchè ora la pensi come me,quanto perchè,in generale,è una dimostrazione di intelligenza.tutto il tuo post sembra un mio intervento di due anni fa XD.
anche io,come ben sai,ho sempre sostenuto che il diritto e la tutela della prorpia incolumità personale siano superiori rispetto al diritto di libertà personale,se per libertà personale si intende(in modo restrittivo e distorto)il diritto di assumere certi comportamenti,indipendentemente dalla considerazione del rischio che questi comportamenti portano con se.


[vado a spulciare una vecchia discussione]


trovata XD

le vecchie discussioni del terrone


che poi è un pò il discorso che facevo quest'estate in merito allo stupro/omicidio di quella ragazza a lloret de mar.

in una di queste vecchie discussioni,tra l'altro, mi pare che io e te,ela ,si fosse arrivati già ad un punto di incontro:ritenevo(e ritengo)parte fondamentale e necessaria al discorso quella da te introdotta relativamente a modelli educativi di base che andrebbero stravolti rispetto a molti di quelli odierni.
si mischiano tuttavia molte cose in questa discussione,come già avvenne in passato(modelli educativi,comportamenti del singolo,comportamenti collettivi,predisposizione animalesca dell'uomo...ecc.....).

e la foto da te messa è simile a quelle messe da me in questa discussione....mi devo preoccupare? [SM=x282967]

ora devo uscire...poi con calma leggo ciò che hai linkato nell'ultimo post.
ivanspider82
00sabato 30 maggio 2009 12:52
guardate questi 3 video





Shadows of the Sun
00sabato 30 maggio 2009 22:59
Ecco. Questo, e ti chiedo scusa Ivan, ma sai come la penso, lo trovo almeno 10 volte più significativo di ogni frase idiota sputata da Berlusconi nella quotidianità.
Fa capire che c'è un movimento in corso, un'evoluzione... ma no, che dico, un degenero totale di identità che sta cancellando consapevolezza, dignità, concezione di libertà. È da questo che nascono tutte le schifezze del nostro tempo. Un politico può dire la frase più infamante e dispotica, tanto nessuno avvertirà il vero pericolo di quelle parole.
Faccio notare che tutto questo è però un passaggio successivo agli anni in cui la gente si liberava, si ribellava alle ferre tradizioni del passato... solo che poi si è persa la bussola, o qualcuno è stato così furbo da sfruttare queste nuove libertà acquisite a metà per costruire nuove gabbie.
Devo dire che mi ha messo una grande tristezza, oltre che un vago senso di vomito. Sì perchè non sarò certo io a non leccarmi i baffi di fronte ad un paio di tette, o a pretendere al contrario che le donne vadano in giro coperte dagli alluci al collo. Diciamo che c'è un limite a tutto, che il troppo stroppa, che vedi certe donne che ti domandi se sono ancora esseri umani talmente pieni di plastica, o di aria ai piani superiori. O perchè gli stereotipi che sembrano dare tanto fastidio, stanno diventando troppo spesso veri.
Mi fa schifo la quantità di veleno che esce da quella scatola di merda. Mi fa schifo che nessuno ci pensi. Mi fa soprattutto rabbia il fatto che così poche donne ci pensino. Anche perchè a me piacciono le donne, non i manichini, per quanto opulenti di davanzale.


ps. E Mammuccari io non lo degno manco del mio disprezzo. Cioè, godrei infinitamente nell'incontrarlo per strada e vedere che rumore fa il suo setto nasale che si rompe mentre gli sbatto la zucca contro il vetro di un mercedes. Ma solo per godere della mia ferocia verso un essere così infimo...
ivanspider82
00domenica 31 maggio 2009 01:04
Re:
Shadows of the Sun, 30/05/2009 22.59:

Ecco. Questo, e ti chiedo scusa Ivan

scusa di cosa non ho capito.


montselles.com
00domenica 31 maggio 2009 07:38
Ne aggiungo una che è solo uno dei mille esempi:
trasmissione sui record con quella buzzurra della D'Urso. Si presenta una ragazza sui 20-25 anni, russa, molto carina, faccetta maliziosa. Io e mio padre ci chiediamo se per caso non sia quella del record dei pompini ma non è così. E' una contorsionista che deve far scoppiare 10 palloncini in un minuto usando la pressione tra schiena e gambe. Quello che dico io è, per decenza, non potevano metterle un pantaloncino? No, un bikini ascellare, grazie al quale la prima volta che s'è piegata a metà ho iniziato a urlare "VISITA GINECOLOGICA, VISITA GINECOLOGICA!". Alle contorsioniste di solito mettono le tute proprio per evitare certi spettacoli da visita ginecologica. Senza contare che durante il riscaldamento ha assunto certe posizioni (secondo me suggerite) che hanno fatto partire una serie di battutacce in casa mia, tra cui "se riuscisse anche a girare il collo di 180° sarebbe una sfida all'autoerotismo orale di d'Annunzio".

Avete mai visto, poi, la valletta della ruota della fortuna? Negli anni '90 quando c'era la Barale Bongiorno le faceva di certe battute quando metteva la minigonna, mentre ora c'è Papi che si diverte palesemente a umiliarla questa, che non sa mettere davvero due parole in fila, è imbarazzante. Non regge nemmeno la scusa che non è italiana. Le inquadrature, inoltre, sono fatte davvero ad hoc (se ne è lamentata persino la Rituzza dalla Chiesa a Forum), lei ha sempre lo stesso modello di vestito, scollatissimo, stretto sotto al seno che si allarga mettendo in mostra TUTTO appena fa una giravolta che puntualmente viene inquadrata dal basso. Ne fanno almeno 8-10 a puntata. Ma forse anche di più, dovrei contarle.

Testo nascosto - clicca qui


Quello che penso io, e che continuerò a pensare fino a smentita, è che non è vero che molte donne non ci pensano: a molte donne fa comodo. La tipologia è la stessa della ragazza che si veste succinta per uscire allo scopo di andare a rimorchiare (per poi rimanerci male quando si accorge di rimorchiare anche maschi invadenti, o che non sono il suo tipo, o che sono brutti). A certe donne l'attenzione piace, anzi quasi a tutte diciamocelo, solo che molte ormai sono convinte che l'unico modo per ottenerla è sfoggiare la carrozzeria. Che dev'essere in linea coi tempi. Non si va in giro con la cinquecento del nonno se in quel momento tira la porche. Oggi va di moda o la lolita-simil-velina oppure la baldracca-simil-gregoracci. Cioè, o sei completamente amorfa nonchè figa di legno (mi verrebbe da citare nomi di alcune comuni conoscenze per farmi capire meglio, ma mi astengo), oppure sei rifatta dalla testa ai piedi e i ritocchi li ha pagati o il politicante di turno oppure il tuo facoltoso marito/fidanzato.

Non mi viene più nemmeno il vomito a pensarci. Cerco di tenere la tv più spenta che posso e quando sono per strada il naso incollato a qualsiasi punto dove non compaia una femmina desnuda. E un giorno o l'altro il gruppo "donne stufe di quel modello di femmine arrapate e vogliose" me lo vedrete fondare... Le donne sono tutt'altro.
ivanspider82
00domenica 31 maggio 2009 10:41
Re:
montselles.com, 31/05/2009 7.38:

Ne aggiungo una che è solo uno dei mille esempi:
trasmissione sui record con quella buzzurra della D'Urso. Si presenta una ragazza sui 20-25 anni, russa, molto carina, faccetta maliziosa. Io e mio padre ci chiediamo se per caso non sia quella del record dei pompini ma non è così. E' una contorsionista che deve far scoppiare 10 palloncini in un minuto usando la pressione tra schiena e gambe. Quello che dico io è, per decenza, non potevano metterle un pantaloncino? No, un bikini ascellare, grazie al quale la prima volta che s'è piegata a metà ho iniziato a urlare "VISITA GINECOLOGICA, VISITA GINECOLOGICA!". Alle contorsioniste di solito mettono le tute proprio per evitare certi spettacoli da visita ginecologica. Senza contare che durante il riscaldamento ha assunto certe posizioni (secondo me suggerite) che hanno fatto partire una serie di battutacce in casa mia, tra cui "se riuscisse anche a girare il collo di 180° sarebbe una sfida all'autoerotismo orale di d'Annunzio".

Avete mai visto, poi, la valletta della ruota della fortuna? Negli anni '90 quando c'era la Barale Bongiorno le faceva di certe battute quando metteva la minigonna, mentre ora c'è Papi che si diverte palesemente a umiliarla questa, che non sa mettere davvero due parole in fila, è imbarazzante. Non regge nemmeno la scusa che non è italiana. Le inquadrature, inoltre, sono fatte davvero ad hoc (se ne è lamentata persino la Rituzza dalla Chiesa a Forum), lei ha sempre lo stesso modello di vestito, scollatissimo, stretto sotto al seno che si allarga mettendo in mostra TUTTO appena fa una giravolta che puntualmente viene inquadrata dal basso. Ne fanno almeno 8-10 a puntata. Ma forse anche di più, dovrei contarle.

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Quello che penso io, e che continuerò a pensare fino a smentita, è che non è vero che molte donne non ci pensano: a molte donne fa comodo. La tipologia è la stessa della ragazza che si veste succinta per uscire allo scopo di andare a rimorchiare (per poi rimanerci male quando si accorge di rimorchiare anche maschi invadenti, o che non sono il suo tipo, o che sono brutti). A certe donne l'attenzione piace, anzi quasi a tutte diciamocelo, solo che molte ormai sono convinte che l'unico modo per ottenerla è sfoggiare la carrozzeria. Che dev'essere in linea coi tempi. Non si va in giro con la cinquecento del nonno se in quel momento tira la porche. Oggi va di moda o la lolita-simil-velina oppure la baldracca-simil-gregoracci. Cioè, o sei completamente amorfa nonchè figa di legno (mi verrebbe da citare nomi di alcune comuni conoscenze per farmi capire meglio, ma mi astengo), oppure sei rifatta dalla testa ai piedi e i ritocchi li ha pagati o il politicante di turno oppure il tuo facoltoso marito/fidanzato.

Non mi viene più nemmeno il vomito a pensarci. Cerco di tenere la tv più spenta che posso e quando sono per strada il naso incollato a qualsiasi punto dove non compaia una femmina desnuda. E un giorno o l'altro il gruppo "donne stufe di quel modello di femmine arrapate e vogliose" me lo vedrete fondare... Le donne sono tutt'altro.



il problema credo sia sostanzialmente il modello di riferimento:se alle donne,come sostieni tu,piace comportarsi,vestirsi in certi modi è perchè nel corso del tempo il messaggio che passa anche(ma non solo)attraverso la tv è quello.


Io e mio padre ci chiediamo se per caso non sia quella del record dei pompini ma non è così




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