Vita sulla terra, domanda ai non TDG

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d@reDev1l
00mercoledì 29 novembre 2006 20:07
[SM=x570872] La Bibbia in Genesi insegna che Dio pose l'uomo sulla terra per riempirla, soggiogando il regno animale. Comandando all'uomo di non mangiare il frutto proibito Dio lo avverte che sarebbe morto se ne avesse lo avesse fatto. A questo punto, se Adamo non lo avesse mangiato, sarebbe vissuto per sempre sulla terra? E il paradiso celeste insegnato dalla Chiesa a quel punto dove finirebbe?
Ringrazio tutti quelli che cercheranno di soddisfare la mia curiosità [SM=x570901]

Ciao, dD
Achille Lorenzi
00mercoledì 29 novembre 2006 20:09
Hai letto questa pagina?

www.infotdgeova.it/terra.htm

Ciao
Achille
)Mefisto(
00giovedì 30 novembre 2006 10:37
Se Adamo ed Eva, non "disubbidivano" utlizzando il Libero Arbitrio, dio li avrebbe fatti vivere per sempre nel paradiso? Non credo proprio, perchè se veramente esiste un creatore, che se ne sarebbe fatto di un'esperimento andato male?

d@reDev1l
00giovedì 30 novembre 2006 16:22
Re:

Scritto da: Achille Lorenzi 29/11/2006 20.09
Hai letto questa pagina?

www.infotdgeova.it/terra.htm

Ciao
Achille



Si ho letto la pagina che riguarda la speranza futura, per testimoni e cattolici. Ma volevo capire, anche magari con l'aiuto di Topsy o di altri studenti di cultura ebraica ad esempio, qual'era secondo gli ebrei il progetto originale. Ho notato che i cattolici analizzano il VT alla luce di quello nuovo, mentre la mia curiosità verteva su di un'analisi del proposito originale, al di là della speranza futura, successiva al peccato. Come dice il testo del link nessuno dice che la vita sarebbe stata per sempre sulla terra. Ma allo stesso modo nel VT niente fa intuire che avrebbe anche potuto essere in cielo, prima del peccato originale, o sbaglio? Mi chiedevo se gli ebrei di oggi e di allora (a parte correnti separatiste dalla dottrina ufficiale) pensassero che la vita eterna sarebbe stata terrestre o terrestre/celeste come suggeriva l'autore del documento. E la speranza futura? Grazie ciao! dD
Topsy
00giovedì 30 novembre 2006 20:07
Re:

Scritto da: d@reDev1l 30/11/2006 16.22


Si ho letto la pagina che riguarda la speranza futura, per testimoni e cattolici. Ma volevo capire, anche magari con l'aiuto di Topsy o di altri studenti di cultura ebraica ad esempio, qual'era secondo gli ebrei il progetto originale. Ho notato che i cattolici analizzano il VT alla luce di quello nuovo, mentre la mia curiosità verteva su di un'analisi del proposito originale, al di là della speranza futura, successiva al peccato. Come dice il testo del link nessuno dice che la vita sarebbe stata per sempre sulla terra. Ma allo stesso modo nel VT niente fa intuire che avrebbe anche potuto essere in cielo, prima del peccato originale, o sbaglio? Mi chiedevo se gli ebrei di oggi e di allora (a parte correnti separatiste dalla dottrina ufficiale) pensassero che la vita eterna sarebbe stata terrestre o terrestre/celeste come suggeriva l'autore del documento. E la speranza futura? Grazie ciao! dD



Così come i cristiani leggono l'AT alla luce del NT e della Tradzione, ache gli ebrei leggono e commentano le Scritture Ebraiche alla luce della loro Tradizione (Mishnà,Talmud ect...).

"E il Signore prese l'uomo e lo posò nei giardini di Eden per lavorarla e custodirla"...; ... prolificate, moltiplicatevi, empite la terra e rendetevala soggetta, dominate sui pesci del mare,sui volateli ect..." (Genesi).
Ciò che noi sappiamo è che Adamo ed Eva, i precursori dell'umanità, avevano la missione di portare a compimento la Creazione, attraverso l'osservanza del comandamento di Dio. In quella occasione essi fallirono il loro compito, e furono cacciati via dall'Eden, ma questo compito dell'uomo non è mai cambiato. Dio ha lasciato volutamente la sua opera incompleta, e spetta all'uomo completare la creazione divina, trasformarla e custodirla.
Il Peccato di Adamo, non ha cambiato niente a questo dato,che sarà confermato dopo il diluvio. Se ci fu rottura, ci fu rottura con la natura non con Dio. L'ebraismo non ha concepito la disobbedienza dei nostri progenitori come una colpa assoluta, trasmessa per via ereditaria alle generezioni successive (Peccato Originale) e che ha condotto l'umanità perduta, lontano da Dio.Per l'ebraismo, non esiste un fato spietato contro il quale è inutile lottare.
Nella tradizione ebraica, Dio e l'uomo sono partner, collaboratori, sono entrambi coinvolti nella creazione. La perfezione della creazione si ritrova nella associazione tra il Divino-naturale e l'azione umana.
Una colonna che ha sempre sorretto l'insegnamento della Torah è che l'uomo è padrone del proprio destino, della propria vita, delle proprie azioni. Ogni volta che gli si presentano due alternative, è lui stesso che ha la facoltà di scegliere; egli solo è perciò responsabile di questa scelta sia nel bene che nel male.
"...io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza" Deut.30,19.

Israele e attraverso essa, l'umanità, ha ricevuto il dono della Torah, che significa "ammaestramento" e deriva da una radice ebraica che signifca "andare a segno". L'esecuzione dei precetti, nella Bibbia - e poi nella tradizione - è intesa come il modo giusto di realizzare quello che Adamo ed Eva non sono riusciti in Eden.
"Insegnami o Signore,la Tua via affinchè io possa camminare sul sentiero della Tua verità"Salmi 86,11.
Camminare sul sentiero della verità divina è l'essenza dell'halackhà. La parola "halackah" deriva dall’ebraico "halak" che vuol dire "camminare": la legge fa camminare, ed è il cammino di coloro che desiderano seguire la volontà divina,la vita prescritta dalla Torah, nel contesto di una comunità umana che che procede e si evolve.
Dio ha donato la Torah, affinchè l'uomo possa dirigere i suoi passi, scegliendo la vita.

Ogni uomo si immagini sempre che la popolazione del mondo sia composta per metà di persone meritevoli e per l'altra di persone colpevoli; se egli compie un precetto fa pendere la bilancia dalla parte del merito e se,viceversa commette una trasgressione, la fa pendere dalla parte della colpevolezza (Kiddushin 40a). Sappi, ricorda, è attraverso le tue opere che tu puoi far pendere la bilancia dalla parte del merito per l'intera umanità!Affermano i maestri d'Israele.

Rabbi Tarfon diceva "Il giorno è breve, il lavoro è grande, gli operari sono pigri, la ricompensa è tanta e il padrone di casa preme".
Ogni azione buona,ci conduce sempre più vicino all'era messianica. Ovvero siamo noi che con il nostro comportamento affrettiamo la venuta del messia.
Nel Mondo Avvenire,che si realizzerà qui sulla terra (e non in Cielo) affermano i rabbini: "non c'è da mangiare, nè bere, nè procreazione di figli,nè contrattazioni commerciali, nè invidia, nè rivalità, nè odio;ma i giusti seggono in trono, la corona in capo e godono lo splendore della Schechinà".
In verità,gli antichi rabbini parlavano del "Mondo Avvenire" (olam ha-ba) in termini molto sfumati e la letteratura rabbinica è piuttosto vaga riguardo alle cose future. Un mondo perfetto che deve "ancora venire", in era messianica, è una realtà che non ci può essere nota nei suoi dettagli.
l'ebraismo non è dogmatico su questi argomenti, poichè è soprattutto concentrato su questa vita piuttosto che sulla vita dopo la morte, o sulla vita nel Mondo Avvenire.

"Tutto Israele si riunì presso Mosè e gli disse :Mosè nostro maestro,dicci quali beni il Santo che benedetto sia,ci darà nel Mondo Avvenire.Rispose loro: Non so dirvi.Siate felici per ciò che vi è preparato "(Sifrè Deut 148b).

Eppure,nonostante questa riserva,i maestri non si astennero dal rappresentarsi il Mondo Futuro come un mondo in cui le ineguaglianze del mondo presente sarebbero state livellate,la pace avrebbe trionfato,un mondo di beatitudine che avrebbe visto la giustizia divina e la sua Schechinà risplendere.
E' credenza comune che quando il Messia giungerà darà inizio ad un mondo di pace e prosperità,un mondo nel quale il giusto sarà riportato in vita mentre il malvagio invece non risorgerà affatto, oppure secondo alcuni, risorgerà ma per essere destinato al "Ghehinnon".
Tutta la vita dunque di svolgerà su un piano diverso, l'uomo conoscerà una dimensione spirituale che tuttavia gli è ancora ignota :-) ciò comporterà la coesistenza pacifica di tutte le nazioni, l'intolleranza e la guerra cesseranno. Alcune autorità suggeriscono che anche le leggi della natura cambieranno, gli animali predatori ad esempio, non cacceranno brutalmente la loro preda e la coltivazioni produranno un'abbondanza sovrannaturale di prodotti agricoli come indicano i versetti di Isaia 11,6-9 ma altri tuttavia,sono concordi nel riconoscere in queste dichiarazione soltanto una allegoria per descrivere un "regno di pace prosperità".

Comunque sia,tutti ammettevano che questa vita fosse soltanto il preludio di un'altra,ben più elevata;credenza questa,espressa in una famosa massima in Avot IV,21: "Questo mondo è come un vestibolo che precede il Mondo Avvenire; preparati nel vestibolo per entrare nella sala."




[Modificato da Topsy 30/11/2006 20.08]

d@reDev1l
00sabato 2 dicembre 2006 12:57
Re: Re:

Scritto da: Topsy 30/11/2006 20.07
Comunque sia,tutti ammettevano che questa vita fosse soltanto il preludio di un'altra,ben più elevata;credenza questa,espressa in una famosa massima in Avot IV,21: "Questo mondo è come un vestibolo che precede il Mondo Avvenire; preparati nel vestibolo per entrare nella sala."

[Modificato da Topsy 30/11/2006 20.08]




AAAAAAAAAAh! No in sala no! Ancora???

Grazie mille Topsy, ho capito che per gli ebrei quindi la vita fuura è molto sfumata e non definita perché si concentrano su quella attuale, ancora però non ho capito che tipo di speranza per il futuro abbiano, se è tutto basato sul presente.
Ho aperto questo thread per capire un po' meglio la Bibbia, che mi sembra abbia una linea di demarcazione troppo netta tra il Vecchio Testamento ed il Nuovo, che come mi hai dimostrato cambia totalmente la veduta di molti aspetti.
Grazie ancora [SM=g27822] dD
julie O'Hara
00sabato 2 dicembre 2006 15:26
Ciao TOPSY, sono JULIE O’HARA
Ho trovato moolllto interessante la spiegazione che hai dato a dD, e avrei anche io delle curiosità da chiederti sulla religione ebraica... Posso?

In realtà, non sono delle semplici curiosità, perché vorrei approfondire la mia conoscenza su tale credo, e anzicchè farti annegare nelle mie numerose domande, sarebbe più appropriato che tu mi consigliassi un testo o una guida introduttiva alla religione ebraica “per principianti”; anche se provenendo dai tg qualcosa sulla religione e storia ebraica mi è nota, ma chiaramente solo qualcosa…

Cmq ci sono alcuni argomenti a cui potresti rispondermi tu, ora (quando avrai tempo ovviamente..) ad esempio:
Ma i testi sacri per gli ebrei sono il pentateuco più quali altri libri?
La torà e gli altri libri della tradizione, che non compaiono nelle classiche Bibbie, hanno la stesso valore religioso e storico del pentateuco?
Secondo voi chi sono gli autori del pentateuco, della torà e degli altri vs.libri della tradizione?
Secondo voi chi era Gesù Cristo e come lo considerate?
Dio per voi ha un nome proprio? Quale? Se è JWHW o il famoso tetragramma non lo menzionate per una vs. legge?
Essere ebreo oggi cosa significa? Come vive un ebreo il suo rapporto con Dio?

Ti ringrazio della tua attenzione, CIAOOOOO!!!

Apresto JULIE O’HARA
julie O'Hara
00sabato 2 dicembre 2006 15:34
Dimenticavo... importantissimo...
All'interno della vs. religione ci sono delle minoranze che si scindono dalla branca principale? E differiscono dalla branca principale per cosa? Per esempio dalla rel catt in neocatacumenali, francescani, ecc..

Fammi sapere,
Grrrrazie
JULIE
Cerebrale
00sabato 2 dicembre 2006 16:43
Ciao Topsy,
anche io sono a digiuno delle credenze ebraiche e dunque non conosco e non riesco a capire certe affermazioni.

Per esempio, tu hai scritto:
"Dio ha lasciato volutamente la sua opera incompleta, e spetta all'uomo completare la creazione divina".

In base a quale scrittura sacra, gli ebrei possono fare questa affermazione? Quale autorità la legittima?

Io so che Genesi afferma che, dopo la creazione di Adamo ed Eva, Dio definì la sua creazione di quel giorno "buona".
Inoltre, in Deuteronomio, Mose se non sbaglio afferma "la tua opera è perfetta".

Non sto qui a cercare altre scritture, ma mi sembra che il VT e il NT non insegnino affatto che l'opera di Dio era "incompleta" e che fosse compito di Adamo quello di "completare la sua creazione divina". Semmai doveva custodire e allargare il suo luogo di dimora paradisiaca, ma non che dovesse effettivamente diventare egli stesso un "creatore" per "completare la creazione divina".

Sono molto curioso di conoscere la risposta, in particolare l'autorità che legittima una tale interpretazione.
Grazie.
Topsy
00sabato 2 dicembre 2006 16:59
Re: Re: Re:

Scritto da: d@reDev1l 02/12/2006 12.57


AAAAAAAAAAh! No in sala no! Ancora???

Grazie mille Topsy, ho capito che per gli ebrei quindi la vita fuura è molto sfumata e non definita perché si concentrano su quella attuale, ancora però non ho capito che tipo di speranza per il futuro abbiano, se è tutto basato sul presente.
Ho aperto questo thread per capire un po' meglio la Bibbia, che mi sembra abbia una linea di demarcazione troppo netta tra il Vecchio Testamento ed il Nuovo, che come mi hai dimostrato cambia totalmente la veduta di molti aspetti.
Grazie ancora [SM=g27822] dD




Gli ebrei si affidano con fiducia a Dio riguardo la speraza per il futuro, come un bimbo si affida alle braccia sicure della propria madre :-) Anche se si pongono mille domande, e ipotizzano altrettante risposte(alla luce della Torah e della Tradizione),sono consapevoli che Dio disporrà per il meglio, potrebbe essere altrimenti?
Per cui, operano come collaboratori di Dio,in questa realtà. Quanto alla ricompensa, che pure esiste(resurrezione), incide relativamente sulle scelte morali perchè come dicevano i maestri d'Israele: "La ricompensa di un precetto e il precetto stesso, la punizione di una trasgressione è la trasgressione stessa" ovvero "Non siate come quei servi che prestano servizio al loro padrone con l'intenzione di ricevere ricompensa, ma siate come quei servi che prestano servizio al loro padrone senza l'intenzione di ricevere alcuna ricompensa" (Pirkè Avot)

Uno dei 13 principi di fede ebraica di Mosè Maimonide, fu il credo nella resurrezione(contemplata nelle Scritture Ebraiche).Il Mondo Avvenire si realizzerà a detta dei profeti in questa terra, ma le indicazioni a riguardo sono generiche e le conosciamo un pò tutti, suppongo(sarà un'epoca di pace, giustizia,ect...).Un ebreo può benissimo credere che dopo la morte c'e' una vita spirituale,e che la sua anima ritorni nel luogo dal quale è venuta. Ella ritorna a Dio mentre il corpo si decompone. Un giorno ci sarà la resurrezione dei morti e quell'anima riavrà un corpo. La sua anima in attesa della resurrezione potrebbe andare in un luogo simile al Paradiso dei cristiani, oppure riposare in stato di quiescenza o addirittura tornare a reincarnarsi.
[SM=g27817]

[Modificato da Topsy 03/12/2006 3.47]

Topsy
00sabato 2 dicembre 2006 17:02
Re:

Scritto da: julie O'Hara 02/12/2006 15.26
Ciao TOPSY, sono JULIE O’HARA
Ho trovato moolllto interessante la spiegazione che hai dato a dD, e avrei anche io delle curiosità da chiederti sulla religione ebraica... Posso?

In realtà, non sono delle semplici curiosità, perché vorrei approfondire la mia conoscenza su tale credo, e anzicchè farti annegare nelle mie numerose domande, sarebbe più appropriato che tu mi consigliassi un testo o una guida introduttiva alla religione ebraica “per principianti”; anche se provenendo dai tg qualcosa sulla religione e storia ebraica mi è nota, ma chiaramente solo qualcosa…

Cmq ci sono alcuni argomenti a cui potresti rispondermi tu, ora (quando avrai tempo ovviamente..) ad esempio:
Ma i testi sacri per gli ebrei sono il pentateuco più quali altri libri?
La torà e gli altri libri della tradizione, che non compaiono nelle classiche Bibbie, hanno la stesso valore religioso e storico del pentateuco?
Secondo voi chi sono gli autori del pentateuco, della torà e degli altri vs.libri della tradizione?
Secondo voi chi era Gesù Cristo e come lo considerate?
Dio per voi ha un nome proprio? Quale? Se è JWHW o il famoso tetragramma non lo menzionate per una vs. legge?
Essere ebreo oggi cosa significa? Come vive un ebreo il suo rapporto con Dio?

Ti ringrazio della tua attenzione, CIAOOOOO!!!

Apresto JULIE O’HARA




Perchè non ti fai un salto su Convivium? Lo abbiamo creato proprio per tentare di rispondere a questo genere di domande!E il nostro carissimo Achille lo ha anche carinamente segnalato sui Link di "Infotdgeova LiberaMente".
[SM=g27828]
Topsy
00sabato 2 dicembre 2006 17:34

Scritto da: Cerebrale 02/12/2006 16.43
Per esempio, tu hai scritto:
"Dio ha lasciato volutamente la sua opera incompleta, e spetta all'uomo completare la creazione divina".

In base a quale scrittura sacra, gli ebrei possono fare questa affermazione? Quale autorità la legittima?



La Torah (scritta e orale) e l'autorità rabbinica :-)

Bereschit 2:3
Vayevarech Elohim et-yom hashvi'i vayekadesh oto ki vo shavat mikol-melachto asher-bara Elohim la'asot.

Traduzione:

Genesi 2:3
"Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò poichè in esso aveva cessato da tutta la Sua opera che Egli stesso aveva creato per poi elaborarla".
Bibbia Ebraica (Pentateuco e Haftaroth), a cura di Rav Dario Disegni, Giuntina.

Elohim ha benedetto il settimo giorno e lo ha reso santo, dato che in esso si riposava da tutto la Sua opera, che Elohim stesso creò per poi perfezionare(Genesi 2:3). La creazione è "opera buona", ma ancora da completare e migliorabile.
Dio assegna un tale compito all'uomo.(Genesi 2:15).
Questo concetto non è affatto estraneo ai cristiani:
"Ci si accorgerà che c’è tanto lavoro da fare. C’è tanto di buono e di bello nel mondo da conservare, preservare, difendere. Ci sono, nel creato, tante potenzialità da scoprire, da sviluppare: la scienza e la tecnica sono grandi compiti, assegnati all’uomo per perfezionare la creazione".
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II



Io so che Genesi afferma che, dopo la creazione di Adamo ed Eva, Dio definì la sua creazione di quel giorno "buona".
Inoltre, in Deuteronomio, Mose se non sbaglio afferma "la tua opera è perfetta".

Non sto qui a cercare altre scritture, ma mi sembra che il VT e il NT non insegnino affatto che l'opera di Dio era "incompleta" e che fosse compito di Adamo quello di "completare la sua creazione divina". Semmai doveva custodire e allargare il suo luogo di dimora paradisiaca, ma non che dovesse effettivamente diventare egli stesso un "creatore" per "completare la creazione divina".




Ascolta, il pane che tu mangi ogni giorno alla tua tavola,chi lo ha "creato"? E il vino?
E tuoi figli,da chi sono stati generati?
[SM=g27817]

L'uomo e la donna sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio, maschio e femmina hanno il potere di fare la cosa più simile a Elohim:creare la vita!
Le opere di Dio sono buone,ma tu non mangi alla tua tavola il frumento che Dio ha creato perchè così come è, non è affatto commestibile.L'uomo difatti raccoglie il frumento,lo macina,ne usa la farina per far cuocere il pane.Dio ha creato il frumento, e l'uomo il pane!Dio ha creato l'uva, e l'uomo il vino; Dio ha creato il fango, e l'uomo dal fango produceva mattoni con cui edificare la propria casa. Dio ha creato il mondo incompleto, affinchè l'uomo contribuisse a definire e migliorare(perfezionare) il lavoro della creazione.

Sai cos'è il Tikkun? Questa parola ebraica compare in diverse occasioni nel libro di Ecclesiaste (7:13),è sta per riparazione o rettifica.I profeti d'Israele insisteranno nell'esortare l'uomo a riparare alle ingiustizie sociali persistenti in questo mondo.È un appello, una chiamata alla azione al fine di riparare il mondo con azioni di solidarietà,atti di bonta,osservanza dei precetti ect...l'ebraismo riconosce che ogni atto di misericordia, non importa quanto sia piccolo, contribuisce al perfezionamento del mondo. I profeti (Zaccaria, Michea ect...) parleranno del tempo in cui il mondo intero sarà unito nella pace,nella giustizia e nella fede in Dio e, annunciano la "perfezione del mondo nel Regno di Dio" ( tikkun olam) un perfezionamento che si compierà definitivamente quando giungerà il messia, e che ognuno di noi contribuisce responsabilmente a realizzare,giorno per giorno.
"Non spetta a te terminare il lavoro, ma nemmeno sei libero di esonerartene" (Pirkè Avot II,17).

[Modificato da Topsy 03/12/2006 2.41]

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