Un commento al libro "COSE SPARSE NEL TEMPO" di Vanni Poli

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
gasparastampami
00giovedì 6 maggio 2010 10:56
Ho letto il libro di Vanni "Cose sparse nel tempo" dopo aver frequentato i suoi scritti sul web; con una certa prevedibile sorpresa ho scoperto alcuni aspetti di quest'Autore che nella lettura frammentaria del forum mi erano sfuggiti.
Nei commenti alle sue poesie a volte ho scherzato sul suo sempiterno conflitto con se stesso, ma dalle pagine del libro appare evidente che questa lotta "titanica" è soprattutto una battaglia contro il disincanto, un tentativo di credere (non importa che l'oggetto sia dio, l'amore o la vita stessa), al di là della ragione cinica e beffarda.
Un concetto che torna continuamente nei versi di Vanni è la sorpresa "...e mi sorprendo a vivere..", "..lo stupore delle origini..", ma non si tratta dello stupore innocente di un bambino, piuttosto della meraviglia di chi si chiede come mai "la vita mi accada".
Quest' "idiota che piange amore", come egli stesso si definisce, appare una creatura lacerata fra una fame infinita di vivere "...non aprirmi la pagina della vita, potrei svuotare l'eterno" e una sensazione di estraneità che lo porta a sentire che tutto è "come giocare con la marea e trovarsi fuori dalle danze", a domandarsi "mi chiedo se mai nacqui" e a raffigurare se stesso come un clandestino.
Eppure ques'uomo si riconosce parte dell'umanità, anche se "coinvolto
nella vita altrui nella differenza che mi tocca"; è generosamente, una persona con un "progetto di umanizzazione", pur se costretta a scontrarsi con l'idiozia del mondo circostante e con l'onnipresente incubo della follia.
E' soprattutto contro quest'ultima che vanni si misura in un estremo e vano tentativo di "tenere il cielo sotto controllo".
In questo universo tormentato anche la ragione diventa un peso, "schiavitù di vivere in libertà", e il bisogno di credere diventa un continuo oscillare fra aperture al cielo e cadute precipitose nella negazione totale,
dalla quale il nostro si rialzerà ancora e ancora per un'altra protesta, un'altra preghiera mascherata da bestemmia, un altro slancio d'amore dissimulato sotto l'apparente cinismo.
Termino il mio brevissimo commento al libro di Vanni con questa confessione: se dovessi paragonare il Nostro ad un eroe non sceglierei Prometeo ma Sisifo, un indistruttibile Sisifo moderno che continuerà a spingere il suo fardello oltre se stesso per tornare a
negare la speranza e di nuovo ad affermarla nonostante ogni delusione e ogni sconfitta.
Ciao, vanni, grazie
susy






vanni-merlin
00sabato 8 maggio 2010 18:17

una sorpresa, Susy!
una sorpresa molto gradita il tuo commento!

non oso dire nulla più: sono emozionato!!


grazie, susy!


vanni






Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com