Tumori, da un batterio nuovi farmaci a Chigaco si fa il punto sulla ricerca

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vanni-merlin
00sabato 2 giugno 2007 10:24
Dal "sorangium cellulosium" una nuova famiglia di molecole a basso costo i primi test saranno presentati in questi giorni al congresso dell'Asco
Tumori, da un batterio nuovi farmaci a Chigaco si fa il punto sulla ricerca


CHICAGO - Da un batterio naturale del terreno, il Sorangium cellulosum, prende il via una nuova famiglia di molecole a basso costo, chiamate epotiloni, con capacita antitumorali molto spiccate. I primi test verranno presentati, in questi giorni, a Chicago, al congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), il più importante evento scientifico mondiale nel settore oncologico. I nuovi medicinali, secondo i farmacologi e gli oncologi che li hanno utilizzati per studi clinici preliminari, presentano un meccanismo d'azione unico e innovativo, che riesce a distruggere le cellule cancerose resistenti ad altri tipi di chemioterapia.

Oltre a essere meno costosi dei farmaci biologici detti "intelligenti", gli epotiloni agiscono legandosi a una proteina coinvolta nella divisione delle cellule, impedendo lo sviluppo delle cellule tumorali. Ma non è questa l'unica novità attesa al congresso di Chicago. C'è grande attenzione per l'esito dei test di un farmaco (agli studi hanno partecipato anche centri oncologici italiani) per la terapia del carcinoma del fegato. Se i risultati daranno esito positivo, il medicinale, a base dell'anticorpo monoclonale chiamato sorafenib - oggi usato in Italia ma solo per il trattamento del tumore al rene - potrebbe diventare la prima cura per contrastare il carcinoma del fegato. Per questo tipo di malattia attualmente, secondo gli esperti, non c'e infatti una terapia consolidata.



A Chigaco si confrontano circa trentamila specialisti da tutto il mondo, con una significativa presenza italiana, per fare il punto sugli ultimi traguardi della ricerca in tema di tumori. Riflettori puntati, tra l'altro, sulle cosiddette "terapie bersaglio", la strada considerata tra le più promettenti per sconfiggere il cancro. Cinque giornate di incontri, comunicazioni e sessioni plenarie - fino al 5 giugno - durante le quali gli oncologi da tutto il mondo presenteranno gli ultimi risultati in tema di terapie antitumorali.

I temi sotto la lente degli esperti sono davvero tanti, a partire dallo studio di nuove molecole per curare i tumori in maniera sempre più mirata, puntando ad aumentare in modo significativo la sopravvivenza dei pazienti. Tanti gli esperti italiani presenti, dai rappresentanti dell'Associazione italiana di oncologia medica a varie università e istituti italiani, tra cui l'Istituto Nazionale Tumori di Milano o l'Università Cattolica.

A fare il punto è l'oncologo Pier Franco Conte dell'Università di Modena e Reggio Emilia: "La terapia contro i tumori sta diventando più efficace e la mortalità sta diminuendo. La svolta è nel fatto che si è cominciato a identificare particolari 'bersagli' molecolari presenti sulle cellule, che ne determinano il comportamento trasformandole in tumorali. Nella forma di cancro al seno più aggressiva, ad esempio - spiega il professore - è la cosiddetta molecola her2 che innesca il processo, ed è dunque lei il 'bersaglio' da colpire".

Identificato il 'nemico', si mette a punto l'arma, cioè il farmaco: in questo modo la malattia è debellata o perlomeno rallentata. Non solo: individuando il bersaglio che caratterizza un tumore, si fa un'analisi "personalizzata" per ogni paziente, arrivando a una terapia sempre più tagliata sulle specificità del malato.


(1 giugno 2007)

da: www.repubblica.it/2007/06/sezioni/scienza_e_tecnologia/tumori-farmaci/tumori-farmaci/tumori-farm...
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