Sani come pesci con il latte di cammello

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BeatAurora
00lunedì 24 aprile 2006 20:49

I pastori nomadi lo usano per alimentarsi durante i lunghi periodi nel deserto, alcuni africani per curare malattie, gli indiani per rimettere in sesto i pazienti convalescenti e i popoli arabi pensano che sia un potente afrodisiaco.
Sembra la panacea per tutti i mali e invece è solo latte, latte di cammello. E presto potrebbe fare la sua comparsa anche nel reparto prodotti freschi dei nostri supermercati. Almeno secondo le previsioni di alcuni esperti della Fao (Food and Agricolture Organisation), convinti che il latte di cammello possa diventare un buon business per i paesi africani e mediorientali che lo producono.
Un prodotto di sostanza. Il latte, utile ai piccoli cammelli per crescere in ambienti ostili come la steppa e il deserto, ha un alto valore nutritivo. Ricco di vitamina B e C e di calcio, possiede una quantità di ferro dieci volte superiore a quello di mucca, con un basso contenuto di grassi.
Grazie alle sue proprietà i ricercatori pensano che potrebbe contribuire a combattere alcune malattie come il cancro, l'Aids e l'epatite C. Molto probabilmente, ma non è ancora certo, anche per ridurre il diabete e prevenire le malattie cardiache.
Derivati di cammello. Nonostante alcuni magazzini inglesi si siano già detti molto interessati al nuovo prodotto, passerà ancora un po' di tempo prima di poter chiedere al lattaio un litro di latte di cammello o al salumiere un pezzo di "pecorino" di cammello. Ci sono ancora non poche difficoltà legate soprattutto alla produzione e alla commercializzazione.
Essendo i produttori soprattutto pastori nomadi è molto difficile pensare di creare allevamenti dove gli animali possano essere ben nutriti e controllati e una produzione in serie in "stile nomade" rischia di rendere il prodotto troppo costoso. Inoltre non si sa che reazione abbia il latte al trattamento UHT (Ultra High Temperature) indispensabile per la lunga conservazione. Un altro problema è il sapore: il latte di cammello è leggermente più salato di quello di mucca, chissà se piacerà a tutti.

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