Questa è la vera pace dello spirito dell'individuo

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parliamonepino
00venerdì 20 marzo 2009 22:38
QUESTA È LA VERA PACE DELL'ANIMA: ESSERE NATURALI, EVITANDO DRAMMI O ESALTAZIONE!

L'ossessione mentale è incatenante, spesso deriva dalla paura di perdere i propri equilibri che pensavamo assodati.

A volte, non c'è una spiegazione logica, perchè deriva da una forte emotività, che alcuni interpretano come "follia mentale".

Invece, è solo rabbia!

Si perde la speranza nel futuro e non si gustano più le bellezze della vita. Tutto appare insignificante, persino una bella giornata di sole, perchè il pensiero è fisso solo su quello che stiamo vivendo dentro, sui "vuoti" che si sono creati, un tormento ed una infelicità che non sappiamo spiegarci.

Si perde l'orientamento perchè non vediamo realizzati i nostri desideri, si affaccia un forte egoismo con la conseguenza di delirio e follia dell'onnipotenza.

Alcuni pensano di uscirne con una forza spirituale che corrisponde, in qualche modo a quello che gli psicologi chiamano forza psichica.

Quando il proprio credo va in crisi, si dice a se stessi: "Posso e potrò provare ogni giorno che sono in grado da solo di decidere se fare o non fare quella determinata cosa e non perché sono schiavo di una idea fissa".

Si arriva alla presunzione di controllare tutto, ma non è così, perchè l'onta non è sopportabile agli occhi dell'orgoglio.

Saluti
Pino









Zirbia
00lunedì 23 marzo 2009 20:42
Ehi Pino...
Il tuo post è tanto interessante quanto vago...
Non so se l'ho capito bene, quello che so è che da quando sono stata disassociata ho sentito un incolmabile vuoto dentro, che sento tutt'ora, il che mi ha creato non pochi problemi, anche a livello di salute psico-fisica...
A sprazzi sento questo vuoto di meno, quando riesco a "dimenticarmene" godendo delle gioie quotiane...
Ma lo trovo ancora molto, molto difficile...
Che ne dici?
Kalos52
00lunedì 23 marzo 2009 21:37
Re:
Zirbia, 23/03/2009 20.42:

Ehi Pino...
Il tuo post è tanto interessante quanto vago...
Non so se l'ho capito bene, quello che so è che da quando sono stata disassociata ho sentito un incolmabile vuoto dentro, che sento tutt'ora, il che mi ha creato non pochi problemi, anche a livello di salute psico-fisica...
A sprazzi sento questo vuoto di meno, quando riesco a "dimenticarmene" godendo delle gioie quotiane...
Ma lo trovo ancora molto, molto difficile...
Che ne dici?





Ciao Zirbia,

Capisco molto bene come ti senti, l'ho provato anch'io.

Quando finisce un'amore e la decisione è unilaterale, ma anche quando "entrambi" decidono concordemente di chiudere una storia, anche quando si è traditi da un amico che ci delude e ci abbandona, il senso di vuoto, di sconforto, di tristezza, pervare ogni fibra del nostro essere .

La religione a volte causa tali forti disagi.

Ho però capito che spesso è una questione di aspettative, poichè la delusione è figlia dell'illusione, se non mi illudo ho meno probabilità di restare deluso.

Facile a dirsi ma difficile ad applicarsi!

Dici molto bene, le gioie quotidiane aiutano, chiodo scaccia chiodo, nuovi amici sostituiscono quelli persi.

Il vuoto che senti è comunque non solo inevitabile, ma anche fisiologico e, se me lo permetti, direi anche benefico.

Perchè?

Hai provato a far pulizia dentro un armadio? la miglior cosa da fare è svuotarlo completamente, quindi pulirlo a fondo, e poi selezionare cosa vuoi reintrodurre, eliminando il superfluo e ciò che le tarme hanno assaggiato.

Nel nostro cuore a volte dobbiamo "resettare" e ripartire.

Non è facile ricominciare da zero ma spesso è la cosa migliore che possiamo fare.

Personalmente, dopo molto tempo guardo le cicatrici che ho nel corpo e di alcune ho letteralmente dimenticato cosa le ha provocate.

Il trascorrere del tempo non guarisce tutto ma certamente mitiga molte sofferenze.

Con affetto e simpatia


Paxuxu
00martedì 24 marzo 2009 11:37
Re:
parliamonepino, 20/03/2009 22.38:

QUESTA È LA VERA PACE DELL'ANIMA: ESSERE NATURALI, EVITANDO DRAMMI O ESALTAZIONE!

L'ossessione mentale è incatenante, spesso deriva dalla paura di perdere i propri equilibri che pensavamo assodati.

A volte, non c'è una spiegazione logica, perchè deriva da una forte emotività, che alcuni interpretano come "follia mentale".


Invece, è solo rabbia!



Si perde la speranza nel futuro e non si gustano più le bellezze della vita. Tutto appare insignificante, persino una bella giornata di sole, perchè il pensiero è fisso solo su quello che stiamo vivendo dentro, sui "vuoti" che si sono creati, un tormento ed una infelicità che non sappiamo spiegarci.

Si perde l'orientamento perchè non vediamo realizzati i nostri desideri, si affaccia un forte egoismo con la conseguenza di delirio e follia dell'onnipotenza.

Alcuni pensano di uscirne con una forza spirituale che corrisponde, in qualche modo a quello che gli psicologi chiamano forza psichica.

Quando il proprio credo va in crisi, si dice a se stessi: "Posso e potrò provare ogni giorno che sono in grado da solo di decidere se fare o non fare quella determinata cosa e non perché sono schiavo di una idea fissa".

Si arriva alla presunzione di controllare tutto, ma non è così, perchè l'onta non è sopportabile agli occhi dell'orgoglio.

Saluti
Pino













Non è che hai confuso il termine "rabbia" con "frustrazione"? Anche se sembrano simili, hanno due significati totalmente diversi.

[SM=x570880] [SM=g27823]


Paxuxu


Vecchia Marziana
00martedì 24 marzo 2009 11:57
Re:
Zirbia, 23/03/2009 20.42:

Ehi Pino...
Il tuo post è tanto interessante quanto vago...
Non so se l'ho capito bene, quello che so è che da quando sono stata disassociata ho sentito un incolmabile vuoto dentro, che sento tutt'ora, il che mi ha creato non pochi problemi, anche a livello di salute psico-fisica...
A sprazzi sento questo vuoto di meno, quando riesco a "dimenticarmene" godendo delle gioie quotiane...
Ma lo trovo ancora molto, molto difficile...
Che ne dici?


Arrivare ai risultati descritti da Pino richiede molto tempo.
Tempo che varia in ciscuno di noi, dipende da tante cose, non ultime quanto la sofferenza ha inciso sulla nostra fisicità e spiritualità e la capacità che ognuno di noi ha per una introspezione.
I primi tempi tutti ci siamo accasciati, svuotati da ogni desiderio o progettualità, incapaci di trovare un'ancora di salvezza e diffidenti verso chi ci offiva un aiuto.
Poi, col tempo... ma ripeto, ce ne vuole tanto e per ognuno di noi è diverso.
Certo che tendiamo tutti ad una pace interiore, è la nostra natura stessa che la reclama, ma dobbiamo abituarci all'idea che sarà sempre più lenta rispetto ai nostri desideri.

Gabriella

bruna454
00martedì 24 marzo 2009 13:58
Re:
Zirbia, 23/03/2009 20.42:

Ehi Pino...
Il tuo post è tanto interessante quanto vago...
Non so se l'ho capito bene, quello che so è che da quando sono stata disassociata ho sentito un incolmabile vuoto dentro, che sento tutt'ora, il che mi ha creato non pochi problemi, anche a livello di salute psico-fisica...
A sprazzi sento questo vuoto di meno, quando riesco a "dimenticarmene" godendo delle gioie quotiane...
Ma lo trovo ancora molto, molto difficile...
Che ne dici?




Cara ZAIRA io non so cose una dissociazione...(e ne sono felice)ma so cosa vuol dire sentirsi sola...paurosa...disperata.. tu lo chiami vuoto la tua vita era al^interno della congregazione ,io questa esperzienza non so cose ...io Bruna conosco i testimoni da più di ventanni, pur non essere d^accordo con i loro insegamenti perchè avrei dovuto sdoppiarmi come persona ho continuato la loro visita mese dopo mese per paura ...per amicizia (cosi pensavo...cosi ero sicura) si anche per paura e Achille si ricorda benissimo la mia iscrizione alla sua Mail list .....e son passati 5 anni....oggi come oggi io ti dico che questa "amicizia" è finita..!!!!
Dai retta a Gabriella (scusami GABRIELLA se una volta ti ho cambiato nome...ora spero di non sbagliarmi cara marziana) è una donna come dire gudiziosa .
ci vuole tempo ...e penso che il tempo guarisca tanti mali.
ti saluto [SM=g1543902] BRUNA
bruna454
00martedì 24 marzo 2009 22:07
Re: Re:
bruna454, 24/03/2009 13.58:




Cara ZAIRA io non so cose una dissociazione...(e ne sono felice)ma so cosa vuol dire sentirsi sola...paurosa...disperata.. tu lo chiami vuoto la tua vita era al^interno della congregazione ,io questa esperzienza non so cose ...io Bruna conosco i testimoni da più di ventanni, pur non essere d^accordo con i loro insegamenti perchè avrei dovuto sdoppiarmi come persona ho continuato la loro visita mese dopo mese per paura ...per amicizia (cosi pensavo...cosi ero sicura) si anche per paura e Achille si ricorda benissimo la mia iscrizione alla sua Mail list .....e son passati 5 anni....oggi come oggi io ti dico che questa "amicizia" è finita..!!!!
Dai retta a Gabriella (scusami GABRIELLA se una volta ti ho cambiato nome...ora spero di non sbagliarmi cara marziana) è una donna come dire gudiziosa .
ci vuole tempo ...e penso che il tempo guarisca tanti mali.
ti saluto [SM=g1543902] BRUNA




Mi hanno fatto notare che stavolta ho pasticciato il tuo di nome....!!!scusami [SM=x570876] [SM=x570888] ma per chi mi conosce questo è normale!!eppure a leggere porto gli occhiali!!!! [SM=x570888] [SM=g1543902] BRUNA
parliamonepino
00martedì 24 marzo 2009 23:37
Re: Re:
Paxuxu, 24/03/2009 11.37:




Non è che hai confuso il termine "rabbia" con "frustrazione"? Anche se sembrano simili, hanno due significati totalmente diversi.

[SM=x570880] [SM=g27823]


Paxuxu





E' un ottima osservazione, Michele!

Diciamo che la frustrazione può essere una componente negativa della rabbia, perchè può portare ad uno stato di acuta depressione.

La rabbia in sé, è una emozinoe positiva, se gestita nel modo giusto.

La rabbia può darti energia per superare una determinata situazione in cui ti sei trovato.

L'argomento è vasto e qui mi fermo!

Un abbraccio
Pino Lupo




parliamonepino
00martedì 24 marzo 2009 23:49
Re: Re:
Vecchia Marziana, 24/03/2009 11.57:


Arrivare ai risultati descritti da Pino richiede molto tempo.
Tempo che varia in ciscuno di noi, dipende da tante cose, non ultime quanto la sofferenza ha inciso sulla nostra fisicità e spiritualità e la capacità che ognuno di noi ha per una introspezione.
I primi tempi tutti ci siamo accasciati, svuotati da ogni desiderio o progettualità, incapaci di trovare un'ancora di salvezza e diffidenti verso chi ci offiva un aiuto.
Poi, col tempo... ma ripeto, ce ne vuole tanto e per ognuno di noi è diverso.
Certo che tendiamo tutti ad una pace interiore, è la nostra natura stessa che la reclama, ma dobbiamo abituarci all'idea che sarà sempre più lenta rispetto ai nostri desideri.

Gabriella




Carissima Gabriella,

Le tue osservazioni riflettono grande perspicacia ed esperienza di vita.
In effetti, chi esce da una comunità religiosa totalitaria, se ha coltivato una "cultura parallela", riesce a "limitare" certi danni, viceversa, ne esce svuotato e privo di riferimenti, diventa come un pesce fuor d'acqua.

Dici bene, quando spieghi che le "reazioni" sono di natura individuale. Dipende dalla cultura, dalla educazione, dalle proprie proiezioni mentali, dalla personalità ambientale, dalla personalità genetica e da altri fattori, legati alla propria storia evolutiva al'interno della "comunità" da dove siamo usciti.

Il nostro cammino è sempre individuale, anche se lo leghiamo ad una collettività.

Non per niente, in tutte le parabole di Gesù si parla sempre di esempi individuali, mai collettivi.

Mi fermo.

Un abbraccio
Pino Lupo

[SM=x570865]


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