ma perchè paghiamo la FOI - facciamoci sentire
Ne mese di aprile di quest'anno inviai una lettera al presidente della FOI sig. CIRMI e ne
ricevetti conferma dell'arrivo del fax dalla segretaria. Contemporaneamente scrissi della
mia proposta alla rivista ALcedo che pubblicò per conoscenza a tutti gli allevatori a
pagina 112 del mese maggio/giugno. Ovviamente una sola voce fa poco e spero che
altri allevatori facciano sentire il loro interesse a una nuova legge sulla detenzione di
tutti gli uccelli di comune allevamento.
Ci sono alcuni ambientalisti della Lipu che vedrebbero di buon occhio una legge che
vieti definitivamente la "carcerazione" sia di canarini che di altri uccelli. Stiamo
aspettando veramente che succeda?
La FOI siamo noi allevatori con la nostra quota annuale d'iscrizione, con la quale
qualcuno fa viaggi in aereo in prima classe.
allego il testo della lettera inviata:
Sig. Presidente
Federazione Ornitologica Italiana Onlus
Direttore della rivista Italia Ornitologica
Dott. Salvatore CIRMI
29100 PIACENZA
Mi chiamo Francesco Monopoli, anche se dalla sigla r.n.a UF83 posso sembrare, un
novello allevatore, in effetti, è dagli anni ’70 che inanellavo con anellini FOI (di cui non
ricordo più la sigla). Ero e sono soprattutto un allevatore di fringillidi. Nel 1979 smisi di
essere iscritto alla FOI per l’aria di sufficienza che all’epoca c’era nei confronti di
allevatori d’indigeni.
Ho un modesto sito Internet tramite il quale ho contatti con allevatori di tutta Europa. Ma
soprattutto gli italiani con la domanda frequente :”come devo fare per detenere
legalmente i cardellini, fringuelli, ecc..”.
Ho raccolto in una pagina, sul mio sito, le leggi di tutte le Regioni italiane
sull’argomento.
Una vera Babele.
In questi giorni per la terza volta (ogni 5 anni) mi ritrovo a rinnovare l’autorizzazione per
la detenzione e l’allevamento dei miei uccelli. Animali che da generazioni sono nati in
casa mia. Accoppiati con soggetti mutati anche di provenienza estera. Animali che
hanno a spartire con quelli in natura solo il disegno.
In Abruzzo bisogna inoltrare domanda al Sindaco della propria città per richiedere la
visita USL Veterinaria dell’allevamento. Aspettare che un veterinario venga a casa e
rilasci la certificazione prevista. Ritornare in Comune per farsi rilasciare un documento
di notifica e infine inviare domanda alla Provincia di appartenenza.
Inoltre sono previsti controlli periodici da parte di chiunque (veterinario USL, Forestale,
Vigili urbani).
E poi il paradosso dei paradossi: il controllo delle nascite. Cioè non si possono
detenere più di 8 soggetti per specie. Quindi entro l’anno sono costretto a “disfarmi”
del surplus.
Cosa che ovviamente non mi permette una seria selezione dei soggetti.
Comunque anche nelle altre regioni, fatta eccezione la Lombardia, c’è poco da stare
allegri.
Mi sono chiesto e Le chiedo: io cosa ho a spartire con i cacciatori ? Visto che la legge
che regolamenta la questione è sulla caccia ? Mi rifiuto di essere confuso con
cacciatori e malignamente con bracconieri.
Paradossalmente in Italia è più facile ammazzarli gli uccelli che allevarli.
Provi ad immaginare se la cosa riguardasse tutti gli allevatori di canarini, come
diminuirebbero, così come non aumentano quelli di fringillidi.
Ogni volta che ricevo “Italia Ornitologica” la prima cosa che leggo, è quello che Lei
scrive nelle prime pagine. Mi entusiasma lo spirito di rinnovamento che Lei porta. E
proprio perché sono convinto che Lei è un uomo “dei fatti” vengo a proporle una
Rivoluzione.
Una “legge” che regolamenti la detenzione e allevamento di tutti gli uccelli.
Così come ci sono riusciti quelli della LIPU a far approvare delle modifiche alla legge
sulla caccia perché noi non siamo in grado di proporre al Parlamento un disegno di
legge ?
Basterebbe allegare a Italia Ornitologica un modulo da sottoscrivere e far sottoscrivere
da parenti e amici e sicuramente si possono raggiungere le 50.000 firme necessarie per
portare al Presidente della Camera la nostra proposta di legge.
Una legge che stabilisca una netta distinzione fra noi allevatori e chi uccide gli uccelli
per diletto, i cacciatori.
Una legge che stabilisca una netta distinzione fra gli animali in natura e quelli di
normale allevamento.
Una legge che ci preservi da umiliazioni come quelli di VIPITENO.
Una legge che impedisca la chiusura di alcune mostre con l’intervento delle forze
dell’ordine inviate dai così detti ambientalisti.
Una legge che impedisca notizie diffamatorie trasmesse in televisione dal TG.
Una legge scritta da chi veramente conosce gli uccelli e che soprattutto gli ama
veramente.
Forse un allevatore di canarini Gloster, o di Arricciati potrebbe non essere molto
sensibile al problema, ma una piccola riflessione dovrebbe farla: e se una nuova
ondata “ambientalista puritana” riuscisse a far legiferare anche nei confronti dei
canarini, per esempio dimensione delle gabbie, trasporto, alimenti, ambienti, ecc…
Abbiamo tutti bisogno di una legge.
Una legge ci legittima in maniera definitiva, inconfutabile.
E la dobbiamo proporre noi allevatori. Non possiamo rischiare che qualcuno continui a
decidere per noi.
Alla FOI di certo non mancano iscritti avvocati, giuristi, veterinari, allevatori di fringillidi
ed esotici di fama mondiale, che possano collaborare nel compilare una serie di articoli
di legge.
Lo dice spesso anche Lei: “E’ tempo di cambiamenti!”
E allora ben venga un cambiamento decisivo.
La FOI deve entrare in Parlamento, ha la forza dei suoi iscritti per farlo. Sono nati partiti
per molto meno. Noi vogliamo solo quello che ci appartiene: essere allevatori a testa
alta.
La ringrazio per il tempo dedicatomi, e la saluto cordialmente.
Franco Monopoli