Martin Heidegger

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vanni-merlin
00venerdì 30 giugno 2006 01:21
Martin Heidegger



a cura di
Davide Fasolo

Martin Heidegger nasce a Messkirch nel Baden, il 26 Settembre 1889. E' figlio di Friedrich Heidegger, sagrestano e bottaio e Johanna entrambi cattolici.
Nel 1903 inizia i suoi studi a Costanza, nel 1906 si trasferisce a Friburgo in Brisgovia dove conclude i suoi studi al ginnasio locale, qui nel 1911 si iscrive all'Università di Friburgo in cui frequenta i corsi di teologia e filosofia diventando allievo di Heinrich Rickert con cui si laurea nel 1913 discutendo una tesi su La dottrina del giudizio nello psicologismo (LU13), successivamente nel 1915 guadagna anche la libera docenza con la tesi La dottrina delle categorie e del significato in Duns Scoto (KS15). Sempre a Friburgo, nel 1916 diventa assistente di Edmund Husserl. Nel 1917 sposa Elfride Petri con la quale avra' due figli: Jörg e Hermann.
Nel 1923 lascia Friburgo per Marburgo dove ottiene la cattedra all'università, dovie rimane fino al 1927, qui ha modo di conoscere da vicino eminenti personalita' della scuola neokantiana, come Nicolai Hartmann e Paul Natorp, in seguito ritorna a Friburgo per sostituire Husserl nella sua cattedra. Con il maestro fenomenologo si verifica una rottura culturale e dottrinale per la pubblicazione, nel '27 di Essere e tempo(SZ27) considerato troppo antropocentrico .
Nel 1933 viene nominato rettore dell'Università di Friburgo e aderisce quindi per breve tempo al nazionalsocialismo, pero' per dissensi con il governo nazista l'anno successivo si dimette dal rettorato.
Nel 1936 Heidegger è a Roma dove incontra Giovanni Gentile e pronuncia la conferenza Hölderlin e l'essenza della poesia(HW36).
Nel 1944 le truppe alleate occupano Friburgo e vietano ad Heidegger di continuare la sua attività didattica a causa del suo passato rapporto col nazismo, verrà riabilitato all'insegnamento solo nel 1952. Nel 1955 lascia l'insegnamento a Friburgo per ritirarsi a Todnauberg, nella Foresta Nera, dove continua la sua attività di ricerca.
Nel biennio 1966-67 dirige con Eugen Fink un seminario su Eraclito(E66/67) all'Università di Friburgo. Successivamente invitato dal poeta Rene' Char a Le Thor in Provenza, tiene dei seminari su Eraclito(LT68 ) e Parmenide(LT69). L'ultimo seminario(Z73) è tenuto a Zäringen, quartiere di Friburgo in cui abitava.
Il 26 maggio 1976 muore a Messkirch.

Heidegger è il pensatore che per primo, nel nostro secolo, ha riproposto l'antica questione del Senso dell'Essere in modo nuovo, criticando l'ontologia classica e moderna, dalle sue origini greche fino alle sue estreme conseguenze idealistiche e nietzschiane. Il suo programma di dissolvimento della metafisica occidentale, non e' puramente distruttivo ma propositivo in vista di una comprensione autentica della verita' dell'essere.
L'errore della metafisica, che protrandosi durante le epoche storiche e' causa del nichilismo, consiste per Heidegger, nel prendere in considerazione, in ogni ricerca ontologica, non l'essere stesso ma gli enti. Nel continuare a confondere l'essere con l'ente, dell'essere alla fine rimane nulla. Il nichilismo e' allora il vagare dell'uomo tra gli enti senza riconoscere cio' che gli e' piu' vicino, l'essere, che si oblia all'apparire delle cose.
Per preparare una nuova ontologia va innanzitutto riconosciuta la differenza ontologica tra ente ed essere, tra la cosa che appare come semplice presenza e cio' che permette il mostrarsi della cosa, nascondendosi all'esistenza che osserva (Dasein).
Proprio perche' l'essere non e' qualcosa, Heidegger ha provocatoriamente sostenuto che l'essere e' niente, per questo egli fu imputato di nichilismo da alcuni suoi critici. Ma chi lo ha etichettato in questo modo, non ha tenuto conto della differenza ontologica che la parola niente, non-ente, introduceva. L'essere per Heidegger non e' il vuoto nulla che il nichilista persegue, ma una pienezza indicibile che permette l'apparire delle cose per l'uomo aperto al dono a lui destinato. L'evento(Ereignis) si da' in un reciproco rapporto di apertura tra i distanti, cioe' l'essere(Sein) e l'esistenza(Dasein), da cui scaturisce la cosa presente, l'ente(Seiende). Il luogo senza il quale l'evento non accade e' il linguaggio, definito La casa dell'essere, e tema preminente nelle ultime ricerche del nostro filosofo.
Il cammino di pensiero che Heidegger ha percorso, non e' sempre lineare, ha influito su diverse correnti e scuole filosofiche del nostro secolo tra cui la fenomenologia husserliana, l'esistenzialismo influenzato da Essere e tempo(SZ27) e l'ermeneutica che grazie alle meditazioni sul linguaggio soprattutto dell'ultimo Heidegger, ha potuto scoprirsi disciplina di primaria importanza nel panorama filosofico contemporaneo.


da: lgxserver.uniba.it/lei/filosofi/autori/heidegger-scheda.htm

[Modificato da vanni-merlin 30/06/2006 1.22]

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