Marco Aurelio

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vanni-merlin
00domenica 2 luglio 2006 22:18
Marco Aurelio



L'imperatore Romano Marco Aurelio è stato forse l'unico re filosofo nella storia del mondo. Egli fu un filosofo nè originale nè sistematico, ma nelle sue meditazioni, una serie di appunti rivolti a se stesso, egli formulò le sue convinzioni stoiche in modo appassionato e quasi religioso.
Marco Aurelio regnò dal 161 al 180 D. C. Sembra sia stato un imperatore magnanimo verso i suoi nemici. Egli abolì la figura del delatore, represse duramente la corruzione, liberò gli schiavi non appena gli era possibile. Sebbene tollerasse i giochi del circo diede disposizioni di spuntare le armi usate dai gladiatori. Per finanziare le sue spedizioni militari in Europa Orientale egli rifiutò di aumentare le tasse ma bensì mise all'asta il suo servizio da tavola in oro e i vestiti ricamati in oro e seta di sua moglie. .

Le Meditazioni sono state scritte giorno per giorno, in ogni situazione, inclusa la guerra. Spesso appaiono essere risposte alle tensioni dovute all'esercizio del potere supremo, alla paura della morte in battaglia, alle sfide della vita quotidiana. .

La sfida maggiore di Marco Aurelio fu proprio suo figlio Commodo che gli successe con un regno disastroso rivaleggiante in corruzione e crudeltà con quello di Nerone. Commodo era, così si mormorava, il figlio di uno dei gladiatori che la moglie di Marco, Faustina, si era preso come amante. Secondo i suoi biografi Commodo fu"rozzo, svergognato, crudele, lussurioso e libidinoso". Mentre il padre mise in vendita le sue proprietà personali per servire l'impero, il figlio sfruttò l'impero stesso per arricchirsi. Egli frequentemente prese parte ai giochi del circo come secutor(che porta la spada) e considerò sempre se stesso come facente parte dei gladiatori. Egli era nato nello stesso giorno di Caligola e con lui condivideva lo stesso interesse per un brutale sadismo. Si narra che la morte di Marco sia stata causata dal veleno propignatogli dai medici al servizio di Commodo.

Dandone un giudizio retrospettivo possiamo affermare che il peccato di omissione di Marco fu quello di non essere stato capace di imporre lo Stoicismo come religione dell'impero così come fece Teodosio con il Cristianesimo. Se l'avesse fatto la storia del mondo probabilmente sarebbe cambiata in modo radicale. Ma il fatto che egli fosse tollerante può essere considerata come la sua più grande virtù.

Testi di Moses Hadas, Essential Works of Stoicism, Bantam Books, New York 1960.



da: members.aol.com/pantheism0/marcusit.htm

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:32.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com