MAROSTICA (VI)

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vanni-merlin
00lunedì 13 febbraio 2006 23:39
MAROSTICA (VI)



Bruxelles, Los Angeles, Stoccarda, Toronto sono solo alcune delle città che hanno ospitato la celeberrima partita a scacchi di Marostica, rievocazione in costume di una sfida amorosa medievale. la storia andò così: nel 1454 due nobili guerrieri, Rinaldo d'Angarano e Vieni da Vallonara, si innamorarono entrambi della bella figlia del castellano di Marostica, Lionora, e per lei si sfidarono a duello. Simili tenzoni erano però proibite dalla Repubblica di Venezia, per cui il padre della giovane decise piuttosto di chiamare i contendenti a una partita al nobil ziogo de li scachi, da farsi con figure viventi e con sontuosa coreografia militare (per la cronaca vinse Vieri da Vallonara). Riproposta per la prima volta nel 1923, la storica disfida si svolge negli anni pari sulla scacchiera lastricata che campeggia al centro di piazza Castello, con pedine in carne e ossa vestite di finissimi costumi rinascimentali in esposizione permanente presso il Castello inferiore. Situato lungo la pedemontana che dal fiume Brenta segue le pendici meridionali dell'altopiano dei Sette Comuni, l'abitato sorse in epoca romana, ma il suo sviluppo risale al periodo altomedievale, con la costruzione sul colle Pausolino di una fortificazione che nel XII secolo passa nelle mani degli Ezzelini e da questi prima al
comune di Vicenza, quindi ai Padovani e infine agli Scaligeri, nel 1311. E il signore di Verona, Cangrande, ad avviare nel 1312 la ridefinizione urbanistica del borgo, con la costruzione dei due castelli, uno sul colle e l'altro in piano, mentre le mura, con i relativi torresini, furono iniziate da Cansignorio nel 1372. Con gli Scaligeri, dunque, Marostica assume l'attuale volto di cittadella murata, che conserverà anche durante i secoli di dominio veneziano, iniziato nel 1404.
Fulcro della vita politica e civile è ancora oggi la razionale e ordinata piazza porticata, a pianta rettangolare, chiusa a sud dal Castello inferiore, costituito dall'originario mastio e da un recinto merlato aggiunto da Mastino Il verso la metà del Trecento; a nord lo spazio è invece definito dal duecentesco Palazzo del Doglione, anticamente detto Rocca di Mezzo, con l'alta Torre dell'orologio. Il centro storico è racchiuso dalla cinta muraria trecentesca, che dal colle Pausolino, sulla cui sommità restano il mastio e i portali del Castello superiore - distrutto all'epoca della guerra contro la lega di Cambrai, agli inizi del Cinquecento - scende fino alla pianura, unendo i due fortilizi con un armonioso susseguirsi di cortine, che sul versante settentrionale ospitano un verdeggiante parco pubblico.



da: www.turistaonline.net/scheda_viaggi_Storia.asp?pag=799
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