LA SALVEZZA secondo la Bibbia e secondo la Torre di Guardia

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ilnonnosa
00venerdì 24 luglio 2009 14:32

“La nostra salvezza dipende dalla traduzione corretta di Giovanni 1:1”.(La Torre di Guardia, 15/3/63, pagina 183)

Ai Testimoni di Geova viene insegnato che la salvezza si ottiene solo seguendo le direttive dello “schiavo fedele e discreto” (il cui esponente è il Corpo Direttivo), anche se sono innumerevoli le occasioni in cui è stata chiaramente dimostrata la loro falsità! Un comune modo di sentire dei Testimoni, il loro pensiero è “meglio seguire lo schiavo e sbagliare che avere ragione e trovarsi fuori dall’organizzazione dei Testimoni di Geova”. (Questo è esattamente ciò che avviene quando un Testimone dissente apertamente dalle interpretazioni del Corpo Direttivo).

Ecco cosa troviamo scritto nelle loro pubblicazioni:

“L’Organizzazione di Geova è l’unico luogo di salvezza e chiunque, dopo essersi rifugiato in questo luogo di salvezza, lo abbandona, si condanna alla distruzione”. (Ricchezza, 1936, p. 99)

“Sappiamo che non c’è salvezza in nessun luogo all’infuori della Società del Nuovo Mondo.”(Informatore, 8/53, p. 1).

“La volontà di Dio è che, per rendere effettiva la sua salvezza nella vita eterna, il credente dev’essere un predicatore in questo mondo”. (Questo significa vita eterna, 1952, p. 135)

“Cosa richiede Dio da coloro che risiederanno per sempre sulla sua terra paradisiaca? … E’ quello di essere in contatto col canale impiegato da Dio, la sua organizzazione. … Per ricevere la vita eterna sulla terra paradisiaca dobbiamo identificare questa organizzazione e servire Dio in qualità di componente d’essa.”(La Torre di Guardia, 1/9/84, p. 21).

Un lettore ha detto: “La Torre di Guardia e Svegliatevi! sono la mia ‘salvezza’. Non posso farne a meno”.
(Siamo vicini ad Armaghedon? – Notizie del Regno n. 31 – 1982, p. 4)

Ecco, tutto è chiaro! L’organizzazione dei Testimoni di Geova assicura di essere l’unica via di salvezza. La Torre di Guardia rimprovera alla Chiesa Cattolica questa pretesa e, precisa, che la Chiesa Cattolica dovrebbe sottomettersi all’analisi e alla critica:

“I sistemi ecclesiastici, vorrebbero che il popolo creda, che soltanto coloro che divengono membri delle loro chiese possono salvarsi.” (Milioni or viventi non morranno mai! – 1920, p. 94).

“Salvezza vuol dire salvato dalla morte eterna con un’opportunità per la vita eterna. … Noi dovremmo essere ansiosi di dirlo ad altri senza soldi e senza prezzo. … I Cattolici e i Protestanti credono e insegnano che la salvezza riguarda solamente per quelli che divengono membri della loro Chiesa e che tutti gli altri scompariranno. … La volontà di Dio è che tutti gli uomini siano salvati. Devono essere inclusi i Cattolici, Protestanti, Ebrei, Buddisti, Maomettani ed ogni altro pagano”. (The Golden Age 2/11/1925 p. 314)

“La Chiesa Cattolica occupa un posto molto importante nel mondo e afferma d’essere la via della salvezza per centinaia di milioni di persone. Qualsiasi organizzazione che assuma questa posizione dev’essere disposta a farsi esaminare e criticare”. (Svegliatevi! 8/8/85 p. 28).

Noi, allora, ci domandiamo: “I Testimoni di Geova sono disposti a sottomettersi all’analisi profonda e alla critica del loro movimento?” ASSOLUTAMENTE NO. Questo lo ritengono valevole per gli altri ma non per loro.

Ecco, secondo i Testimoni di Geova, tutte le pratiche necessarie da compiersi prima di avere una probabilità di essere salvati:

“Non c’è una strada facile per salvarsi. Questo è possibile solo con strenui sforzi … Tali vigorosi sforzi sono del tutto in contrasto con la facile veduta del cristianesimo che molti assumono … E’ essenziale per la propria salvezza associarsi con la congregazione di cristiani (Testimoni di Geova) … chiunque vuole la vita eterna purifichi la sua vita… La “nuova personalità” è assolutamente necessaria per la salvezza. … chi cerca la salvezza deve rivolgere l’attenzione al servizio comandato da Cristo Gesù … La partecipazione alla predicazione e all’insegnamento della Parola di Dio è essenzialmente collegata alla vostra salvezza. … La fede dovrebbe condurvi a fare un altro importante passo necessario per la salvezza. Sì, è il passo della dedicazione”. (cioè, il battesimo). (La Torre di Guardia, 1/7/68, pagine 389, 390).

“La conoscenza della verità è una delle cose essenziali per ottenere la salvezza, mentre l’ignoranza reca la morte”.
(La Torre di Guardia, 1/9/65, p. 531).

“Per lodare Geova non basta condurre una vita retta… la nostra adorazione implica anche che dichiariamo le eccellenze di Geova e che facciamo pubblica dichiarazione del suo nome!… La predicazione pubblica… è una delle opere più importanti che compiamo… Oggi il “ministero della parola” è altrettanto importante; è l’unico mezzo attraverso cui si può essere salvati”. (Il Ministero del Regno, 1/96, p. 1).

Riassumendo, secondo la Torre di Guardia, per essere salvato, l’uomo deve rivolgersi verso l’organizzazione di Brooklyn, accettare tutti i suoi insegnamenti, riconoscere nel capo dello ‘schiavo fedele e discreto’ il portavoce di Dio. Vivere in seguito ubbidendo alle istruzioni della Società, essere attivo nella predicazione, insomma fare molti sforzi vigorosi. Il Testimone di Geova non possiede alcuna certezza riguardo alla salvezza, questa dipende da molteplici opere compiute nell’ottica della Società Torre di Guardia. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo attesta al nostro spirito che noi apparteniamo al Signore (Romani 8:16), e che già siamo salvati. Per i Testimoni di Geova questa certezza non è nient’altro che una colpevole presunzione. Tuttavia, la Bibbia ci offre tali certezze. E’ per la fede che noi abbiamo ricevuto la grazia del nostro Signore. Se l’adepto della setta non ha alcuna certezza, dà la prova lui stesso che non è salvato (Efesini 2:6).
La Società Torre di Guardia insegna, che solo i 144.000 possono ricevere una nuova nascita da parte di Dio:

“Quanti otterranno questa condizione celeste? Secondo tutti i versetti attinenti a questo soggetto, sono comparativamente pochi quelli che ‘nascono di nuovo’. … L’apostolo Giovanni dice di aver visto 144.000 israeliti spirituali suggellati sulle loro fronti(Rivelazione 7:4)”. (La Torre di Guardia, 1/2/82, p. 20).

“… predicatori televisivi cullano il pubblico in un falso senso di sicurezza con la loro teologia e l’uso indiscriminato di slogan come “nati di nuovo” e una volta salvati, salvati per sempre”… solo un limitato numero di persone ha il privilegio di essere nato di nuovo… la “grande folla” di veri cristiani non ha bisogno di nascere di nuovo, perché ha la speranza di vivere per sempre sulla terra, e non in cielo”. (La Torre di Guardia, 1/4/88, pp.17-18).

Contrariamente a ciò che i Testimoni di Geova propongono, la Bibbia dichiara che chiunque crede che Gesù è il Cristo è nato da Dio:

“Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio…”. (1 Giovanni 5:1)

La Società Torre di Guardia precisa che solo i membri della classe celeste possono dire di essere “nati di nuovo”, ma si affretta a precisare che anche quelli non hanno la certezza della salvezza:

“Coloro che appartengono alla classe celeste potrebbero rispondere: Sì, lo sono (nato di nuovo). Ma la Bibbia ci avverte di non prendere per scontata la nostra posizione”.(Ragioniamo facendo uso delle Scritture, 1990, p. 243).

I Testimoni di Geova arrivano fino a pretendere che lo stesso Gesù è dovuto “nascere di nuovo”, ciò implica allora che Egli era peccatore.

“Nascere di nuovo comporta l’essere battezzati in acqua (‘nascere d’acqua’) e l’essere generati dallo spirito di Dio (‘nascere di spirito’) divenendo così figli di Dio con la prospettiva di partecipare al suo Regno. (Giov. 3: 3-5). Gesù fece questa esperienza, così come lo fanno i suoi 144.000 coeredi al Regno celeste”.(Ragioniamo facendo uso delle Scritture, 1990, p. 239).

In tal modo i Testimoni di Geova membri della classe terrestre (la grande folla), riconoscono di “non essere nati di nuovo” e quelli della classe celeste non sono nemmeno certi. La conclusione logica e biblica e che essi non appartengono a Gesù Cristo (Romani 8:9).

Altro errore madornale per i Testimoni di Geova, Cristo è il mediatore solo della classe dei 144.000.

“… perciò, in senso strettamente biblico Gesù è il “mediatore” solo per i cristiani unti”.(La Torre di Guardia, 1/10/79, p. 31).

Poveri Testimoni! Gesù non è dunque il loro mediatore, mentre la Bibbia afferma che Cristo lo è totalmente per il cristiano:

“Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo”. (1 Timoteo 2:5).

Su questo importante passaggio biblico, i Testimoni di Geova si definiscono da se stessi come dei falsi insegnanti:

“Non avete letto 1 Timoteo 2:5-6? Dove è detto: “V’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso quale prezzo di riscatto per tutti”? Forse voi credete, ma sapete che molti eminenti ecclesiastici non hanno fede in questa verità? … Come possono far nascere la fede negli altri se essi stessi non l’hanno?”. (La Torre di Guardia, 1/5/63, p. 265).

Ma chi nega, alla fine, che Cristo sia il mediatore di tutti? Noi non conosciamo questi ecclesiastici, tuttavia abbiamo la certezza che i Testimoni di Geova negano questa dottrina cardinale. Non c’inganniamo. La grande salvezza di Dio (Ebrei 2:3) è basata unicamente sul valore del sacrificio perfetto di Cristo e non sulle nostre opere. Esaminiamo qualche passaggio:

“Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, e non per opere, perché nessuno si glori. Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù, per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo”. (Efesini 2:8-10).

Notiamo che la fede è la sola condizione posta all’uomo in vista del conseguimento della salvezza (Romani 3:27-28). Le opere che provengono dalla vera fede salvatrice, non sono il mezzo ma la conseguenza normale della salvezza già ricevuta. Un gatto non miagola per diventare migliore, ma perché è un gatto. Il vero cristiano non pratica le buone opere per diventare un miglior cristiano, ma perché è già un cristiano.

Un altro testo è capitale:

“A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome”. (Atti 10:43).

Se Gesù ci dà il perdono dei nostri peccati ciò vuol dire che siamo salvati. La questione del nostro peccato è definitivamente regolata. Non abbiamo più a temere sperando un’eventuale salvezza, Dio ce l’ha già data in Gesù Cristo. Nessun uomo può con le sue opere guadagnare la vita eterna. Questa è ricevuta unicamente per mezzo della fede del nostro Salvatore. La Torre di Guardia lo conferma d’altronde:

“La vita non può essere acquistata da esseri umani imperfetti, ma è il gratuito dono mediante la fede in Gesù Cristo. (Romani 6: 23)”. (Commento alla Lettera di Giacomo, 1979, p. 27).

Incoerenza del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.

Dalla risposta data dall’opuscolo preparato per i giornalisti: “I Testimoni di Geova nel ventesimo secolo”, 1979 pagina 29, sembrerebbe che i Testimoni di Geova non pretendano di avere il monopolio della salvezza.
Ecco la domanda e la risposta ufficiale.

“Pensano forse di essere i soli a salvarsi? No. Molti milioni di persone vissute nei secoli passati e che non furono testimoni di Geova torneranno in una risurrezione e avranno l’opportunità di ottenere la vita. Molti ora viventi possono ancora schierarsi dalla parte della verità e della giustizia prima della “grande tribolazione”, e ottenere la salvezza. Inoltre, Gesù disse che non dovremmo giudicarci gli uni gli altri. Noi guardiamo l’aspetto esteriore; Dio guarda il cuore. Egli vede accuratamente, giudica con misericordia. Ha rimesso il giudizio nelle mani di Gesù, non nelle nostre (Matteo 7:1-5; 24:21)”.(Cfr. Opuscolo “I Testimoni di Geova chi sono? – 2000, pagina 29)

La testimonianza di Adriano Fontani (ex Testimone di Geova)

In una assemblea al Teatro Tenda a Firenze sentii l’oratore principale, il sorvegliante Andrea Frecciero, dire, nel discorso riservato al pubblico (1985) che noi TdG non diciamo che ci salveremo solo noi. Mi sentii confortato autorevolmente ed a fine conferenza gli parlai. Ma Frecciero raffreddò subito i miei entusiasmi facendomi osservare che “Il mio discorso, così come l’opuscolo, sono per le persone esterne ed a loro non possiamo dire che ci salviamo solo noi, ma in realtà noi sappiamo che per salvarsi occorre essere battezzati nella nostra organizzazione”.
(“ATTI Convegno Nazionale di Studi su Bibbia, Società e Geovismo”. Napoli 25/26 maggio 1991, p. 60).


“Se qualcuno serve ubbidientemente qualche persona o qualche organizzazione, sia volontariamente che per forza, ritenendola in una posizione di superiorità e di grande autorità, si può scritturalmente definire tale persona un adoratore” La Torre di Guardia, 15/2/1962, p. 109).

“Attribuire la salvezza a una persona o ad una ‘organizzazione’ costituisce idolatria” (La Torre di Guardia, 1/1/1990, p. 26).
Come mai i Testimoni di Geova non considerano idolatria l’invito rivoltogli di “Trovare salvezza nell’organizzazione di Geova” contenuto nella Torre di Guardia del 15 marzo 1982, p. 21?


SALVEZZA PER MOLTI O PER TUTTI? - CHE COSA DICE LA BIBBIA?

Dopo una conferenza, un signore chiese perché noi cattolici diciamo che Gesù si è dato nell’Eucarestia e alla morte, per tutti, quando la Bibbia dice ‘per molti’.

RISPOSTA:

Questo signore ha ragione, ma non ha tutta la ragione perché nel Nuovo Testamento (per i Testimoni di Geova, è antiscritturale ed erroneo chiamare questi 27 libri ‘Nuovo Testamento’, ma sono chiamati ‘Scritture Greche Cristiane’ – “La Torre di Guardia, 1/5/1951, p.137, che risente della mentalità semitica, dove il fatto si verifica più accentuatamente, “i molti” vuol dire “la moltitudine” e “la moltitudine” vuol dire “la totalità che è fatta di molti”. Gli antichi non erano del tutto ignoranti. Essi sapevano, come sappiamo noi, che la totalità a volte è fatta di pochi. Quando dicevano “i molti”, volevano dire: “tutti” che sono molti.

PROVA:

Spesso nel Nuovo Testamento si trova la parola “molti” [pollòi], “i molti” [oi pollòi] e onestamente è tradotta “molti”, “i molti”.
Per esempio in relazione alla Comunione:
Mt. 26:28 “…questo è il mio sangue dell’alleanza versato per molti in remissione dei peccati”. [to perì pollòn].
In relazione al riscatto:
Mt. 20:28 “… il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”.[lutron antì pollòn].
IN QUESTI DUE CASI troviamo la parola “molti” [pollòi]. Si potrebbe dire allora che Gesù ha dato l’Eucarestia ed è morto per “alcune” persone come insegnano oggi i Testimoni di Geova a differenza di quanto insegnava il loro fondatore Russell. Il geovismo avrebbe ragione se la Bibbia stessa non specificasse il significato di “pollòi” e non ci dicesse che in questi casi “pollòi” vuol dire “tutti”.
Porto subito un esempio. San Matteo ci ha detto che Gesù ha dato la sua vita in riscatto per molti (Mt. 20:26: lutron antì pollòn) mentre S. Paolo in 1° Tim. 2:6 dice che Gesù ha offerto se stesso come riscatto per “tutti”. Lo stesso geovismo traduce esattamente “per tutti”. Ma allora, Gesù è morto per molti o per tutti? E’ morto per tutti perché la parola “tutti” è più specifica di “molti” e qui dice che “molti” vuol dire tutti.

Per dimostrare meglio questo concetto, cioè della salvezza universale e non solo del 144.000 geovisti di serie A, concetto di cui la Bibbia è piena, porterò un esempio da S. Paola in cui troveremo quasi come sinonimi e “pollòi”(molti) e “pantes”(tutti). Si tratta di Romani 5:11-19. Leggiamolo:

5,12 : La morte ha raggiunto tutti gli uomini perché tutti hanno peccato.
(eis pantas anthròpus.. ef’ò pantes…)
5,15 : …morirono tutti (pollòi)
…su tutti gli uomini (pollùs).

Bisogna chiarire. Qui, il geovismo traduce “molti” e non “tutti” perché questo “molti”, tradotto alla lettera, fa comodo alla sua falsa teoria della salvezza parziale, ma è evidente dal senso che il peccato di Adamo portò la morte a tutti, (v. 17 e 18) non a molti. Del resto anche il geovismo crede che il peccato di Adamo portò la morte a tutti. Quindi il geovismo avrebbe fatto meglio a tradurre “tutti” perché qui “pollòi” ha il senso di “tutti”.

5,18 :…su tutti gli uomini la condanna (pantas anthròpus).
…su tutti gli uomini la giustificazione (pantas anthròpus).
Da notare che questo è talmente chiaro da dare fastidio al geovismo fino al punto di obbligarlo alla corruzione biblica evidente e pacchiana quando traduce “pantas” che vuol dire “tutti”, con “persone di”, cioè alcune persone prese di qua e di là.

5,19 : Qui S. Paolo ripete lo stesso concetto di 5,18. Solo cambia il “pantes” in “pollòi” per dimostrare che pollòi e pantes hanno lo stesso significato.

Ciao Ilnonnosa
Citocromo c
00venerdì 24 luglio 2009 14:55
Caro ilnonnosa, hai dimenticato una cosa fondamentale! La WTS dice che se si vuole ottenere la salvezza bisogna conoscere e usare il NOME DI DIO! Mai dimenticare il marchio della Società. Altrimenti Perchè è citato milioni di volte in ogni carta stampata?
Cmq non mi ricordo bene dove (qualcuno, però, potrebbe cercarlo se ha le riviste) ma ho letto che la WTS definisce "idolatria" l'affidare la salvezza a un'organizzazione.
[SM=x570901] [SM=g1543902]
ilnonnosa
00venerdì 24 luglio 2009 16:59
Re:

Cmq non mi ricordo bene dove (qualcuno, però, potrebbe cercarlo se ha le riviste) ma ho letto che la WTS definisce "idolatria" l'affidare la salvezza a un'organizzazione.
[SM=x570901] [SM=g1543902]




La rivista l'avevo già citata, ma ho sbagliato la data.
Si tratta della Torre di Guardia del 1 novembre 1990 p. 26 § 16:

"Non possiamo partecipare ad alcuna forma moderna di idolatria, sia che si tratti di compiere atti idolatrici davanti a un'immagine o a un simbolo o di attribuire la salvezza a una persona o a un'organizzazione".

"Se qualcuno serve ubbidientemente qualche persona o qualche organizzazione, sia volontariamente che per forza, ritenendola in una posizione di superiorità e di grande autorità, si può scritturalmente definire tale persona un adoratore".
(La Torre di Guardia, 15/2/1962 p. 109)

Ciao Ilnonnosa
Citocromo c
00venerdì 24 luglio 2009 17:53

Si tratta della Torre di Guardia del 1 novembre 1990 p. 26 § 16:

"Non possiamo partecipare ad alcuna forma moderna di idolatria, sia che si tratti di compiere atti idolatrici davanti a un'immagine o a un simbolo o di attribuire la salvezza a una persona o a un'organizzazione".



[SM=g1660613] Ottimo ilnonnosa. Sei un grande.
[SM=x570901] [SM=g1543902]
santapazienzauno
00venerdì 24 luglio 2009 19:59


"Se qualcuno serve ubbidientemente qualche persona o qualche organizzazione, sia volontariamente che per forza, ritenendola in una posizione di superiorità e di grande autorità, si può scritturalmente definire tale persona un adoratore".
(La Torre di Guardia, 15/2/1962 p. 109)



Che finezza dei ragionamenti! Nel giorno del giudizio, Dio non dovrà più fare nessun sforzo a pronunciasi riguardo al operato della WT. E' un continuo autocondannarsi:

Matteo 7:2
perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi.



[SM=x570921]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:57.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com