Si all'amore per la montagna, no ai sedicenti ambientalisti
Cara Valentina,
Mi sento in dovere di rispondere al tuo messaggio a seguito dei recenti avvenimenti che obbligano a una risposta decisa a chi si sta opponendo con ogni mezzo più o meno sleale al polo turistico nord ovest e anche perché c’è stato qualcuno che ci ha indicato il tuo messaggio, probabilmente per l’amore che traspare dalle tue parole, come monito decisivo che dovrebbe spingerci a un cambiamento di pensiero in chi crede in tale realizzazione (come me, anch’io neo maestro di sci e stra-amante della natura). Premetto che un simile progetto nasce con l’ottica di creare strutture (in paese e non alla tanto amata punta lucia) in paesi dove oggi ragazzi scappano vittime della disoccupazione, problema che probabilmente ne tu, ne io, abbiamo. E’ da superficiali non valutare che un indotto turistico apporterebbe sicuri benefici moltissime persone del luogo che cominciano a comprendere le potenzialità offerte dal vulcano e non solo ai pochi maestri come affermi. Nulla posso biasimare alle tue amorevoli parole nelle quali mi riconosco anch’io. Purtroppo però ho compreso amaramente che la gente che ama davvero il nostro vulcano non lo dimostrerà certo con le parole oppure opponendosi al terzo polo farfugliando menzogne o attraverso trasmissioni televisive pilotate. Preservare il nostro patrimonio più bello è una prerogativa imprescindibile. Non ritengo però che opporsi a ipotesi di sviluppo turistico sia dimostrazione di amore per la natura. Mi rincresce constatare che tu, tuo fratello e tanti altri maestri non vi siate presentati (se non una sporadica apparizione di tuo fratello) ai numerosi incontri organizzati dalle genuine popolazioni di Maletto e Bronte etc. e mi spiace ancor di più che vi siate schierati per partito preso con chi dice di amare la montagna, ma in concreto sono da considerarsi sedicenti ambientalisti. Nessuno di tali personaggi grida infatti il proprio dolore di fronte alle discariche abusive a cielo aperto presenti nel parco etneo (vedi:
www.etnasci.it/speciali/ambiente_etna.asp ). Nessuno si è opposto alla ricostruzione di Etna Sud (si badi che siamo favorevoli a questo per il valore storico e per il turismo che ne deriva), località che però dal punto di vista ambientale presentava condizioni di integralità assoluta dopo le eruzioni e dove le ruspe invece hanno potuto muoversi, spianare, ricementificare (per le partenze e gli arrivi degli impianti e per il nuovo arrivo-ristorante della funivia costruito ex-novo) senza che alcun ambientalista abbia mosso un dito. Questo è molto strano e non può far pensare altro che queste persone non siano mosse come te (o me) da una sincera passione per il vulcano. Per di più essere indicati come distruttori (è questo ciò che dicono questi signori di sciatori e promotori del terzo polo) è inaccettabile.
Dario Teri - Sci alpino EtnaSci