L'Apocalisse di Giovanni è uno dei libri più letti e commentati sin dalle origini, soprattutto nella chiesa antica e medievale, come documentano l'arte romanica e quella bizantina, in cui la figura del Pantocratore, il Cristo maestoso che regge in mano il libro sigillato con sette sigilli (cfr. Ap. 5,8), svolge un ruolo dominante.
Anche l'immagine di Cristo giudice (cfr. 1,16; 19,15) compare spesso nell'arte medievale.
Tuttavia l'Apocalisse è al tempo stesso uno dei libri più enigmatici per il linguaggio e la simbologia. Un grande esegeta ha affermalo che “tra tutti gli scritti del Nuovo Testamento l'Apocalisse di san Giovanni è senza dubbio il più difficile” (Feuillet).
Con il vangelo di Giovanni l'Apocalisse è stato uno dei testi più controversi del Nuovo Testamento. Mentre alcuni ne lodano la profondità cristologica e il messaggio di speranza rivolto alle comunità cristiane, altri lo svalutano ritenendo che infonda per lo più timore e sia quindi poco coerente con l'annuncio cristiano (ad esempio Lutero nei suoi primi scritti). Alcuni, in particolare circoli fondamentalisti e apocalittici, vi vedono l'annuncio degli ultimi tempi, altri lo contestano proprio per le letture fondamentaliste cui si è prestato e per le ingannevoli attese di una venuta imminente della fine del mondo suscitate prevalentemente in circoli settari. I gruppi fondamentalisti e carismatici, soprattutto in alcune sette, favoriscono una lettura letteralista e alienante del testo mentre altri vi vedono una critica ai poteri politici ingiusti e un profondo messaggio di speranza.
L'Apocalisse è tornata d'attualità, soprattutto tra le comunità cristiane perseguitate per la loro fede e la loro vera o presunta fedeltà al vangelo. Esse avvertono una profonda sintonia con Giovanni e le sue chiese perseguitate da un impero iniquo, quello di Roma, come a loro volta sono perseguitate da poteri politici i quali si sentono minacciati dal modo radicale con cui le chiese intendono la sequela di Gesù.
Oggi si comprende senza difficoltà che l’Apocalisse è un libro di resistenza cristiana, scritto da un uomo profondamente credente, un profeta (cfr. 22,9-10; 1,3) che intende aiutare le sue comunità a superare la crisi religiosa scatenata dalla persecuzione di cui sono vittime.
L'autore del libro non solo vuole aiutarle a interpretare la storia che si trovano a vivere, ma anche contribuire a trasformare questa storia affinché corrisponda al progetto del Dio dell'alleanza e padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Uno studio rigoroso dell'Apocalisse richiede di partire dalla dimensione letteraria. Solo cosi è possibile determinare, con qualche obiettività, il messaggio dell'autore alla sua comunità e, tramite lo scritto, ai suoi eventuali lettori.
Ma in un libro religioso la dimensione letteraria non è separabile dalla dimensione teologica né dalla situazione socio-storica in cui l'opera vide la luce.
Il documentario, in 6 parti ripreso da you-tube e realizzato dal National Geographic, prova a dare una spiegazione alle molte interpretazioni- talvolta poco veritiere – del libro più controverso, visionario ed enigmatico della Sacra Bibbia: l’Apocalisse (o Rivelazione).
Mettetevi comodi e buona visione.