In turchia fanno questo ...

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Takerlord
00sabato 19 gennaio 2013 13:36
e voi che ne pensate?
Ha ucciso l'uomo che per mesi l'aveva violentata. Poi gli ha tagliato la testa e l'ha fatta rotolare in piazza. E ora Nevin Y'nin, una ragazza turca di 26 anni, minaccia il suicidio se non le sarà consentito di abortire.

Teatro della terribile vicenda è Isparta, in Turchia. La giovane - riporta l'edizione in inglese del quotidiano turco Hurriyet - ha deciso di farsi giustizia da sola nei confronti di un uomo che sistematicamente, una volta a settimana, si introduceva di notte in casa sua e abusava di lei, minacciando di diffondere le foto di lei nuda a tutto il vicinato. Dopo mesi di soprusi, Nevin Y'nin ha messo in atto la sua vendetta: ha crivellato di colpi il suo aguzzino mirando ai genitali, quindi gli ha mozzato la testa e l'ha fatta rotolare nella piazza del paese.

Ora la donna, madre di due figli piccoli, è rinchiusa in carcere per quello che lei stessa ha definito un "delitto d'onore". E minaccia il suicidio se non le autorità non le daranno il consenso di abortire il figlio del suo aguzzino. Ma la legge turca vieta l'aborto dopo la decima settimana, mentre il premier islamico conservatore Tayyep Recip Erdogan invoca misure ancora più restrittive: dovrebbe essere imminente la presentazione di un disegno di legge contro interruzione volontaria di gravidanza.
suinogiallo
00sabato 19 gennaio 2013 14:22
A parte che qui in Italia l'aborto è consentito fino alla dodicesima settimana (non siamo quindi tanto diversi), puoi citare la fonte della notizia?

Comunque, dal tuo post non si capisce di cosa vuoi parlare?
Del delitto d'onore, del periodo in cui si può abortire o di che altro?
Puoi chiarire?

Hasta Luego
Evil Lady Nanto
00sabato 19 gennaio 2013 14:53
www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=uccide+suo+stupratore&source=web&cd=4&cad=rja&ved=0CEMQFjAD&url=http%3A%2F%2F247.libero.it%2Ffocus%2F22982941%2F1%2Fturchia-uccide-stupratore-vuole-aborto%2F&ei=LaX6UJOaEs73sgaB94GYAw&usg=AFQjCNEZYOl4OrchzLnwPku9uVfGh4SFVQ&bvm=bv.412488...

link terribile.
Penso che chieda: è giusto che lei abbia un figlio che non vuole e che è stata costretta ad avere perché siamo "oltre il termine" dell'aborto?
Questo bambino deve nascere anche se non voluto?
Kagura92
00domenica 20 gennaio 2013 18:30
Re:
Evil Lady Nanto, 1/19/2013 2:53 PM:

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=uccide+suo+stupratore&source=web&cd=4&cad=rja&ved=0CEMQFjAD&url=http%3A%2F%2F247.libero.it%2Ffocus%2F22982941%2F1%2Fturchia-uccide-stupratore-vuole-aborto%2F&ei=LaX6UJOaEs73sgaB94GYAw&usg=AFQjCNEZYOl4OrchzLnwPku9uVfGh4SFVQ&bvm=bv.41248874,d.Yms

link terribile.
Penso che chieda: è giusto che lei abbia un figlio che non vuole e che è stata costretta ad avere perché siamo "oltre il termine" dell'aborto?
Questo bambino deve nascere anche se non voluto?



E' la legge e dubito sia possibile cambiarla in tempi brevi.
L'unica cosa che c'è da sperare è che lo dia in adozione e che il suddetto bambino non venga mai e poi mai a sapere delle sue origini.

Il premier ha solo il mio disprezzo.
Vodia
00sabato 26 gennaio 2013 19:59
L'adozione risolve quasi tutti i problemi, che si risolvono con l'aborto (e gli altri li risolve la contraccezione).
In ogni caso, la reazione della donna è sproporzionata a quanto ha subìto -- e pure parecchio.
Evil Lady Nanto
00sabato 26 gennaio 2013 20:20
Re:
Vodia, 26/01/2013 19:59:

L'adozione risolve quasi tutti i problemi, che si risolvono con l'aborto (e gli altri li risolve la contraccezione).
In ogni caso, la reazione della donna è sproporzionata a quanto ha subìto -- e pure parecchio.




E' stata stuprata e quest'uomo la minacciava di disonorarla diffondendo le sue foto nuda, non è stato un rapporto consensuale. (e questo per una mentalità musulmaneggiante fa)
Non ha pensato alla contraccezione? Beh, era praticamente sotto il tiro di un essere abominevole.
Sinceramente, mi sembra si sia solo voluta difendere e abbia agito per esasperazione.
Sinceramente, non so cosa ci sia di così sproporzionato... Non vuole il figlio e minaccia di ammazzarsi se non la fanno abortire? E mi pare il minimo.
Vodia
00sabato 26 gennaio 2013 20:42
Lascia stare il contenuto della parentesi: era parzialmente OT (il problema che risolve, infatti, è quello delle malattie) -- ma non c'è autodifesa che tenga, davanti al fare a pezzi una persona: posso ancora capire che, non riuscendo a liberarsi altrimenti dell'aggressore, lo abbia ucciso, ma ridurlo in quel modo... E la minaccia è, a dir poco, melodrammatica -- tanto più che, se non vuole il figlio, può sempre darlo in adozione...
Bob_Ombadil
00sabato 26 gennaio 2013 21:40
Re:
Vodia, 26/01/2013 19:59:

In ogni caso, la reazione della donna è sproporzionata a quanto ha subìto -- e pure parecchio.




Oddio, dopo una violenza del genere non mi sembra affatto sproporzionato non riuscire ad accettare che in giro per il mondo ci sia qualcosa che ti ricorda quello che hai subito... anche perché scommetterei che questa tipa non è che sia stata né aiutata né seguita, né nessuno abbia tentato di curarla e farle superare il trauma...

Mi immagino che si senta come sommersa da una valanga di sporcizia che non riesce a strapparsi di dosso, mi immagino come si sente all'idea che un pezzo del DNA del tipo è dentro di lei e sta crescendo.... come si sentirà quando lo deve partorire...

Io non sono contrario all'aborto ed è una questione molto complessa oggettivamente, ma dal punto di vista solo ed esclusivamente di questa donna abortire mi sembra assolutamente comprensibile e normale. E dovrebbe essere legittimo poterlo fare. In generale l'adozione è vero che risolve quasi tutto ma non risolve il fatto che per la vittima abortire sarebbe probabilmente un trauma molto minore e già un primo passo verso la guarigione forse.
Evil Lady Nanto
00sabato 26 gennaio 2013 23:55
Re:
Vodia, 26/01/2013 20:42:

Lascia stare il contenuto della parentesi: era parzialmente OT (il problema che risolve, infatti, è quello delle malattie) -- ma non c'è autodifesa che tenga, davanti al fare a pezzi una persona: posso ancora capire che, non riuscendo a liberarsi altrimenti dell'aggressore, lo abbia ucciso, ma ridurlo in quel modo... E la minaccia è, a dir poco, melodrammatica -- tanto più che, se non vuole il figlio, può sempre darlo in adozione...





Mi sembra anche umano che gliel'abbia voluta fare pagare, visto come era stata trattata.
Nessuno di noi, io credo, possa permettersi di giudicare quel che ha fatto questa povera donna esasperata, sofferente.
E parlo io che sono contro pena di morte et similia, ma non mi piace giudicare chi reagisce in modo anche eccessivo ad abusi e sopraffazioni.
Perché io non posso sapere cosa prova una donna con quelle sensazioni e, forse (MI AUGURO DI NON PROVARLO), la mia razionalità potrebbe andarsi a fare un giro alle Maldive.
E' umano pensare:"Tu mi hai fatto questo? Io ti ripago con la stessa moneta."
Vodia, scusami: ci sono donne che non vogliono il figlio di uno stupro.
E questo è condannabile?
E' condannabile la disperazione di una donna che non vuole il figlio di un atto così barbaro, anche contro la legge?
Bob_Ombadil
00domenica 27 gennaio 2013 11:31

posso ancora capire che, non riuscendo a liberarsi altrimenti dell'aggressore, lo abbia ucciso, ma ridurlo in quel modo



tra l'altro questo è il comportamento a cui, a quanto ne so, si addestrano coloro che praticano attività di combattimento, arti marziali, soldati eccetera... Cioé è uno degli scopi di quell'allenamento... non mi sembra affatto strano che una persona probabilmente priva di tale addestramento si comporti in maniera diversa.

Tenendo poi conto che una violenza sessuale protratta inoltre per un lungo periodo di tempo non è una semplice aggressione, uno addestrato in condizioni normali fa in modo di non trovarsi in quella situazione, ma se ci si dovesse trovare per ipotesi scommetto che tutto il suo allenamento (mentale intendo dire) vacillerebbe un momentino...
kospades
00domenica 27 gennaio 2013 12:56
Per me ha fatto bene, poi bisogna vedere quanto c'è di vero nella notizia (ai giornali piace raccontarla bella). L'esasperazione e il dolore del momento difficilmente possono essere quantificati.
Più che altro io quell'uomo l'avrei evirato: pratica che nel caso specifico sarebbe equivalsa alla decapitazione.
Vodia
00domenica 27 gennaio 2013 14:10
Re: Re:
Evil Lady Nanto, 26/01/2013 23:55:


Mi sembra anche umano che gliel'abbia voluta fare pagare, visto come era stata trattata.
Nessuno di noi, io credo, possa permettersi di giudicare quel che ha fatto questa povera donna esasperata, sofferente.
E parlo io che sono contro pena di morte et similia, ma non mi piace giudicare chi reagisce in modo anche eccessivo ad abusi e sopraffazioni.
Perché io non posso sapere cosa prova una donna con quelle sensazioni e, forse (MI AUGURO DI NON PROVARLO), la mia razionalità potrebbe andarsi a fare un giro alle Maldive.
E' umano pensare:"Tu mi hai fatto questo? Io ti ripago con la stessa moneta."
Vodia, scusami: ci sono donne che non vogliono il figlio di uno stupro.
E questo è condannabile?
E' condannabile la disperazione di una donna che non vuole il figlio di un atto così barbaro, anche contro la legge?


Io ho solo detto, che era difficile parlare di autodifesa, perché la reazione era sproporzionata, tutto qui -- se, poi, sarà assolta per infermità mentale o assenza di colpevolezza, ben venga (ho studiato legge, quindi so che, per essere assolti, ci sono altri modi).

Se non vuole il figlio, può darlo in adozione, ma non vedo perché impedire al bambino di nascere: di sicuro, lui non ha fatto niente per meritarselo -- anzi, è una vittima tanto quanto la madre (se non si fosse capito, sono un'anti-abortista convinta).
Evil Lady Nanto
00domenica 27 gennaio 2013 14:13
Re: Re: Re:
Vodia, 27/01/2013 14:10:


Io ho solo detto, che era difficile parlare di autodifesa, perché la reazione era sproporzionata, tutto qui -- se, poi, sarà assolta per infermità mentale o assenza di colpevolezza, ben venga (ho studiato legge, quindi so che, per essere assolti, ci sono altri modi).

Se non vuole il figlio, può darlo in adozione, ma non vedo perché impedire al bambino di nascere: di sicuro, lui non ha fatto niente per meritarselo -- anzi, è una vittima tanto quanto la madre (se non si fosse capito, sono un'anti-abortista convinta).




E perché una donna deve fare da fattrice ad un figlio nato da un abuso?
Non solo violentata, ma anche costretta a portare per nove mesi il ricordo di quell'abuso?
Seriamente, conta il diritto di un feto o di una donna che ha sofferto per l'abuso?
Vodia
00domenica 27 gennaio 2013 14:37
Mai sentito il detto "le colpe dei padri non devono ricadere sui figli", presumo... Inoltre, chi è più indifeso, il bambino o sua madre? Davvero il piccolo non è degno di compassione o considerazione? E poi, una vita è sempre una vita, eh...
Evil Lady Nanto
00domenica 27 gennaio 2013 14:43
Re:
Vodia, 27/01/2013 14:37:

Mai sentito il detto "le colpe dei padri non devono ricadere sui figli", presumo... Inoltre, chi è più indifeso, il bambino o sua madre? Davvero non provi neanche un po' di compassione per il piccolo? E poi, una vita è sempre una vita, eh...




Però non è neanche giusto che una donna si ritrovi a sopportare il peso di una gravidanza non voluta e non cercata (anche perché questa donna è madre di due figli)
Mi dispiace per il bambino, ma mi sembra opportuno anche tutelare la salute mentale di questa donna che oltre al danno si ritroverà pure la beffa.
Perché pensiamo sempre ai bambini in questi casi e mai alle madri in casi così tragici?
Vodia
00domenica 27 gennaio 2013 14:53
Perché si ritrovano a essere due volte vittima della situazione: dapprima, vengono immessi con la forza nel circuito della vita da individui indegni, e poi rischiano di esserne espunti perché la madre (che, invece, ne è vittima una volta sola) non li vuole -- non so, per me c'è qualcosa che non quadra...
Reiko_Artemis
00domenica 27 gennaio 2013 15:05
Peccato che la madre sia senziente e il feto no. Sai, se non fossimo nati non ce ne accorgeremmo. E se fossimo morti, non penseremmo "ma cavolo mammina, se sei stata brutalmente stuprata da un bastardo non è colpa mia, dovevi fare il tuo lavoro di incubatrice e mettermi al mondo nonostante tutto!"
Bob_Ombadil
00domenica 27 gennaio 2013 15:18
Re:
Reiko_Artemis, 27/01/2013 15:05:

Peccato che la madre sia senziente e il feto no. Sai, se non fossimo nati non ce ne accorgeremmo. E se fossimo morti, non penseremmo "ma cavolo mammina, se sei stata brutalmente stuprata da un bastardo non è colpa mia, dovevi fare il tuo lavoro di incubatrice e mettermi al mondo nonostante tutto!"




Mi hai tolto troppo le parole di bocca. Quel feto ancora non è una persona "completa". Anche ammesso che sia in grado di soffrire, di provare dolore, non è in grado di "riconoscerlo", questo dolore. E quindi, siccome comunque purtroppo qualcuno si trova a doverci rimettere, è meno grave che ci rimetta lui.

Anche perché (motivo ancora più importante) in un contesto del genere è assolutamente possibile che se nascesse e crescesse soffrirebbe magari anche di più, magari vorrebbe essere anzi morto senza essersene reso conto.
cipri72
00domenica 27 gennaio 2013 16:51
Io avrei fatto di peggio,l'avrei letteralmente fatto a pezzi. Non si può capire cosa provoca una violenza sessuale se non la si prova e vorrei, vorrei davvero, potervelo dire solo per averne sentito parlare, per esperienza indiretta. In quanto al figlio, credo che a decidere debba essere solamente lei senza farle subire quest'altra violenza, quest'altra imposizione.
Schully
00domenica 27 gennaio 2013 17:13
Re:
Reiko_Artemis, 27/01/2013 15:05:

Peccato che la madre sia senziente e il feto no. Sai, se non fossimo nati non ce ne accorgeremmo. E se fossimo morti, non penseremmo "ma cavolo mammina, se sei stata brutalmente stuprata da un bastardo non è colpa mia, dovevi fare il tuo lavoro di incubatrice e mettermi al mondo nonostante tutto!"




mi trovi completamente daccordo.. e io gli avrei fatto di peggio
Evil Lady Nanto
00domenica 27 gennaio 2013 17:20
Re:
Vodia, 27/01/2013 14:53:

Perché si ritrovano a essere due volte vittima della situazione: dapprima, vengono immessi con la forza nel circuito della vita da individui indegni, e poi rischiano di esserne espunti perché la madre (che, invece, ne è vittima una volta sola) non li vuole -- non so, per me c'è qualcosa che non quadra...




Vittima una volta sola?
Vodia, seriamente, lo stupro non finisce il suo effetto appena consumato un amplesso non consenziente.
Quindi, la madre ahivoglia che è vittima molte volte.
E se non lo vuole un figlio di uno stupro... beh, mi sembra anche umano. Perché già è doloroso (In molti casi) il parto di un figlio voluto e cercato, figurarsi quello di un figlio frutto di uno stupro.
Erena-chan
00domenica 27 gennaio 2013 21:22

e poi rischiano di esserne espunti perché la madre (che, invece, ne è vittima una volta sola) non li vuole


mi pare che quella donna sia stata vittima PIU' volte, per mesi, di stupro.
E oltretutto, è raccapricciante che si preferisca tutelare un essere che non sa di esistere (che non soffre, che non saprà mai di essere stato rifiutato) piuttosto che una donna stuprata, considerandola al pari di una incubatrice.
Onestamente, io rabbrividisco.
suinogiallo
00lunedì 28 gennaio 2013 04:36

E oltretutto, è raccapricciante che si preferisca tutelare un essere che non sa di esistere (che non soffre, che non saprà mai di essere stato rifiutato) piuttosto che una donna stuprata, considerandola al pari di una incubatrice.



Sul fatto che non sa di esistere e che non soffre io non ci metterei la mano sul fuoco, ma a parte questo sono d'accordo che debba essere la madre a decidere.
Portare avanti una gravidanza non significa solo avere un qualche cosa che ti cresce da qualche parte dentro la pancia. Anche solo parlando delle tempeste ormonali che una gravidanza comporta, dello stress fisico e delle stesse modificazioni che avvengono non si può semplicisticamente dire "va beh, partorisce e poi lo molla a qualcuno". Se a questo ci aggiungiamo anche tutta la componente emotiva si può capire, a grandi linee, la situazione di questa donna che, non dimentichiamoci, è stata stuprata per mesi. Se non vuole portare a compimento il frutto di una cosa decisamente non voluta è da comprendere e, a mio avviso, da permettere.

Hasta Luego
Party91
00mercoledì 10 luglio 2013 15:57
Re:
Vodia, 27/01/2013 14:53:

Perché si ritrovano a essere due volte vittima della situazione: dapprima, vengono immessi con la forza nel circuito della vita da individui indegni, e poi rischiano di esserne espunti perché la madre (che, invece, ne è vittima una volta sola) non li vuole -- non so, per me c'è qualcosa che non quadra...


Hai ragione. Inoltre che colpa ne ha il bambino se il padre è stato un bastardo figlio di p*****? Non significa che il figlio diventrà un pezzo di m***a come il padre. E aggiungo che si aggiungerà un trauma in più abortendo. A mio parere. Punto.

Evil Lady Nanto
00giovedì 11 luglio 2013 09:04
Re: Re:
Party91, 10/07/2013 15:57:


Hai ragione. Inoltre che colpa ne ha il bambino se il padre è stato un bastardo figlio di p*****? Non significa che il figlio diventrà un pezzo di m***a come il padre. E aggiungo che si aggiungerà un trauma in più abortendo. A mio parere. Punto.





Ripeto, la madre è stata stuprata.
Se lei non vuole il figlio di un abuso continuato, è giusto che abortisca.
Perché non è che gravidanza sia na passeggiata, eh.
Già è un terremoto per donne che vogliono un figlio, figurarsi per una che non lo vuole.
Quindi lei lo sentirebbe come un trauma maggiore.

Io veramente non capisco molti (e soprtattutto molte): si da' la priorità ad un feto e non ad una donna senziente, costretta a fare da incubatrice ad un figlio NON voluto e non cercato.
Perché questa cosa?
Fri2
00giovedì 11 luglio 2013 10:49
suinogiallo, 19/01/2013 14:22:

A parte che qui in Italia l'aborto è consentito fino alla dodicesima settimana (non siamo quindi tanto diversi),
Hasta Luego




a quanto ne so, l'aborto terapeutico non ha un vero limite in quanto a settimane di gestazione, se non quello che, dopo la 24esima settimana (circa), il bambino può vivere fuori dall'utero materno.
Non so però se in un caso del genere la legge 194 può essere applicata, forse sì, perché nel testo di legge si parla anche di tutela della salute psichica della donna.
Dubito comunque che la donna in questione fosse molto oltre la decima settimana di gravidanza.
Detto questo, di certo per questa donna la gravidanza è un trauma ben maggiore di un aborto, preferisce morire, piuttosto che avere ancora il frutto delle ripetute violenze dentro di sé.
E' davvero semplicistico e superficiale pensare: "va beh, partorisce e poi lo molla a qualcuno" :-P
zorrorosso@EFP
00mercoledì 24 luglio 2013 00:45
secondo il mio punto di vista...
secondo il mio punto di vista l'aborto in se dovrebbe essere impedito dopo la 10ma settimana di gravidanza in quanto quello e' il punto in cui il cuore del feto comincia a battere e da li' in poi potrebbe essere considerata una persona a se stante, con una sua determinata esistenza, indipendentemente dal modo in cui questa e' stata concepita.
Ho capito che non e' una persona senziente, ma ha braccia, gambe, mani, piedi, tutte le dita, il naso, gli occhi, i denti, la spina dorsale, una vescica e un cuore che batte.

Detto questo, una donna che vuole abortire prima della decima settimana dovrebbe, pero', avere a disposizione tutti gli aiuti necessari e l'immediata (o quasi) possibilita', strutture e burocrazie per farlo con i mezzi piu' adeguati (e soprattutto senza essere questionata in alcun modo sulla decisione presa) che sia stata violentata o meno.

In quei paesi o situazioni dove questo non accade, il mio punto di vista va un bel po' a farsi f...riggere.

Poi c'e' da dire che il mio punto di vista potrebbe essere ben contestato da chi considera la viabilita' del feto come punto di riferimento (come ha scritto anche Fri2), circa 21-24 settimane, dopo le quali il bambino potrebbe in teoria vivere e respirare al di fuori dell'utero (seppure con un respiratore, in un'incubatrice).
Cosa che comunque non accade dalla 10ma settimana.

Nel caso in questione, questa donna, anche se ha un sacco di attenuanti, rimane un'assassina e una persona disturbata mentalmente: dovrebbe scontare una pena (o una cura) che la porterebbe comunque ad allontanarsi dal bambino e non avere in alcun modo l'obbligo di crescerlo o avere contatti con lui.
Non credo che abbia la possibilita' di decidere direttamente della sua vita e di quella del bambino, in quanto e' (o dovrebbe trovarsi) in carcere, quindi spetta ad altri decidere fino a che punto questi abusi l'hanno devastata a livello mentale.

Se le persone responsabili per lei riterranno che una gravidanza ed un parto potrebbero aggravare drammaticamente il suo stato mettendola veramente in pericolo di vita, forse l'opportunita' di un aborto non e' da scartare.
Se, pero', una valutazione dimostrasse che questo evento non la danneggerebbe (piu' di quanto non lo sia gia') potrebbe trovarsi davvero a fare da "mera incubatrice": la gravidanza non sara' una passeggiata, ma a mio avviso l'ergastolo o gli ospedali psichiatrici sono un attimo peggio. [SM=g27992]

Ribadisco che io non sto qui a dire che non si deve abortire dal concepimento perche' e' una cosa ingiusta nei confronti del feto, chi lo dice non sta molto bene, visto che un ovulo fecondato e un cancro maligno sono quasi la stessa cosa, ma non si puo' dire neanche "beh, finche' e' nel mio utero ci faccio quello che voglio e abortisco quando voglio".
Fri2
00mercoledì 24 luglio 2013 09:23
Re: secondo il mio punto di vista...
zorrorosso@EFP, 24/07/2013 00:45:

secondo il mio punto di vista l'aborto in se dovrebbe essere impedito dopo la 10ma settimana di gravidanza in quanto quello e' il punto in cui il cuore del feto comincia a battere e da li' in poi potrebbe essere considerata una persona a se stante, con una sua determinata esistenza, indipendentemente dal modo in cui questa e' stata concepita.
Ho capito che non e' una persona senziente, ma ha braccia, gambe, mani, piedi, tutte le dita, il naso, gli occhi, i denti, la spina dorsale, una vescica e un cuore che batte.




?
non so di preciso quando il cuore dell'embrione inizia a battere, ma all'ecografia della quinta settimana non solo ti fanno vedere il suo cuoricino ma te lo fanno addirittura sentire battere. E tieni conto che spesso si scopre di essere incinte proprio all'inizio della quinta settimana.

zorrorosso@EFP, 24/07/2013 00:45:




Nel caso in questione, questa donna, anche se ha un sacco di attenuanti, rimane un'assassina e una persona disturbata mentalmente: dovrebbe scontare una pena (o una cura) che la porterebbe comunque ad allontanarsi dal bambino e non avere in alcun modo l'obbligo di crescerlo o avere contatti con lui.




Ma come si fa a non far avere contatti tra questa donna e suo figlio? ce l'ha dentro, nella pancia. Lo sentirà muoversi, lo vedrà muoversi. La sua pancia si deformerà a ogni movimento del bambino, a fine gravidanza. Potrà riconoscere i suoi gomiti, sentire la sua testa, le ginocchia, i piedi. E' un contatto molto più intimo che tenerlo in braccio dopo che è nato, sai? E dura mesi.



zorrorosso@EFP
00mercoledì 24 luglio 2013 17:42
Re: Re: secondo il mio punto di vista...
Fri2, 24.07.2013 09:23:

zorrorosso@EFP, 24/07/2013 00:45:

secondo il mio punto di vista l'aborto in se dovrebbe essere impedito dopo la 10ma settimana di gravidanza in quanto quello e' il punto in cui il cuore del feto comincia a battere e da li' in poi potrebbe essere considerata una persona a se stante, con una sua determinata esistenza, indipendentemente dal modo in cui questa e' stata concepita.
Ho capito che non e' una persona senziente, ma ha braccia, gambe, mani, piedi, tutte le dita, il naso, gli occhi, i denti, la spina dorsale, una vescica e un cuore che batte.




?
non so di preciso quando il cuore dell'embrione inizia a battere, ma all'ecografia della quinta settimana non solo ti fanno vedere il suo cuoricino ma te lo fanno addirittura sentire battere. E tieni conto che spesso si scopre di essere incinte proprio all'inizio della quinta settimana.



Quinta o quindicesima? Io non so se in Italia si usino strumenti avanzatissimi per queste cose, ma io in Norvegia ho fatto due ecografie precedenti e al di fuori di quella normale (studi cardiaci sul feto) una delle quali proprio sulla muscolatura cardiaca e sono state fatte alla 14ma e alla 15ma settimana e garantisco che i macchinari normali fanno fatica a registrare il flusso sanguigno ed il tono muscolare, anche se il battito si sente e si vede graficamente, il feto e' ancora troppo piccolo.
La seconda ecografia e' stata portata avanti con una seconda macchina, piu' avanzata, appunto per questo.
Poi qui (a meno che la persona vuole portare avanti la cosa in altri termini e con una certa urgenza) prima della 10ma settimana non c'e' neppure la prima visita del medico di famiglia, figuriamoci altro!

Comunque so di certe cliniche che potrebbero accettare ecografie precedenti la 10ma settimana (qui il minimo anche per le cliniche private e' comunque 12), ma le foto che ho visto per quegli stadi sono veramente illeggibili.

Siti come "BabyCenter" inseriscono il sistema circolatorio ed il battito cardiaco verso la 6 settimana e verso la 9 la corporatura piu' "completa".


zorrorosso@EFP, 24/07/2013 00:45:




Nel caso in questione, questa donna, anche se ha un sacco di attenuanti, rimane un'assassina e una persona disturbata mentalmente: dovrebbe scontare una pena (o una cura) che la porterebbe comunque ad allontanarsi dal bambino e non avere in alcun modo l'obbligo di crescerlo o avere contatti con lui.




Ma come si fa a non far avere contatti tra questa donna e suo figlio? ce l'ha dentro, nella pancia. Lo sentirà muoversi, lo vedrà muoversi. La sua pancia si deformerà a ogni movimento del bambino, a fine gravidanza. Potrà riconoscere i suoi gomiti, sentire la sua testa, le ginocchia, i piedi. E' un contatto molto più intimo che tenerlo in braccio dopo che è nato, sai? E dura mesi.









La gravidanza e' una cosa strana: e' tutto molto intenso ed accade tutto molto in fretta.
Ci sono tante cose che fanno di una donna una madre, forse quei mesi di intimita' tra una futura madre e suo figlio potrebbero essere una di queste, ma non credo siano una cosa necessaria o esclusiva. Non credo che tutte le donne che partoriscono si trovino ad amare e voler crescere incondizionatamente i loro figli, solo per quei 9 mesi in cui li hanno tenuti dentro.
Ho sentito anche io per qualche tempo piedi, gomiti e costole dentro di me, ma non mi sento diversa da una donna(o uomo) che ha dovuto faticare chissa' quanti mesi o anni per potersi permettere di adottare un figlio.

Comunque l'argomento del post era che la madre, una donna che ha ammazzato il suo stupratore, quindi un'assassina in quel senso, voleva abortire dopo la 10ma settimana. Non si sa neppure quanto dopo.
Potrebbe avere avuto un episodio ormonale, potrebbe aver cambiato idea, potrebbe essersi suicidata nel frattempo, per quel che ne so. La madre era in carcere e probabilmente ci restera' a vita, non penso proprio che le sara' permesso di crescerlo in galera.
Se in un ripensamento ha deciso che in futuro vorra' tenere alcuni contatti con suo figlio, buon per lei.
Stiamo pero' parlando di una donna che se ne voleva disfare in precedenza.
Fri2
00mercoledì 24 luglio 2013 20:17
Ciao :-)
Scusami, mi sono confusa, ho controllato e la prima eco+battito l'ho fatta a sei settimane, non cinque (in Italia la maggior parte delle donne ha ginecologi privati-almeno dove vivo io- alcuni dei quali fanno ecografie a ogni visita!)
A quanto ne so a 10 settimane l'embrione diventa feto perché assume sembianze umane, non per il cuore, che batte già (velocissimo!) da un po'.
Riguardo al resto, questa donna porta in grembo il figlio del suo stupratore e non lo vuole dentro di sé. Mettiamoci nei suoi panni... io proprio non mi sento né di giudicarla né niente. Ovviamente non si può far abortire una donna dopo un certo numero di settimane di gestazione per ovvi motivi, ma se era, che so, di 12 settimane anziché 10, cosa cambia?
(comunque vorrei anche io sapere cosa le è successo, alla fine.)

EDIT: ho trovato questo:

www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/07/turchia-donna-turca-stuprata-e-messa-incinta-non-potra-abortire...

Le norme in Turchia, in caso di stupro, permettono l'aborto fino alla 20esima settimana, non alla decima, quindi per lo stupro è previsto l'aborto terapeutico. Se l'articolo è corretto, la donna era già di 29 settimane, davvero troppe per un aborto.
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