Il caso Medjugorie aggiornato ad oggi.Vale la pena leggere.

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rondine0.
00domenica 1 febbraio 2009 20:03
IL CASO MEDJUGORJE: NON SPEGNERE LO SPIRITO

Benedetto XVI , come Giovanni Paolo II, difende la fede del popolo cristiano

di Antonio Socci

Oggi a turbare la Chiesa, rischiando di creare scandalo e smarrimento per milioni di fedeli, più di certi atei dichiarati che fanno campagne pubblicitarie sui bus di Genova, sono quelli che – magari con un abito ecclesiastico – fanno la guerra a Dio dall’interno e sotto pretesti “religiosi” propagano un pensiero “non cattolico” (come confidò amaramente Paolo VI a Jean Guitton).

Non a caso il cardinale Ratzinger iniziò un memorabile discorso ai biblisti, in un ateneo vaticano, ricordando la figura dell’Anticristo di un racconto di Solovev, il quale Ant icristo era “un celebre esegeta” con dottorato in Teologia a Tubinga. Il monito, sia pure garbato, era evidente.

D’altra parte, curiosamente, a riesumare una sorta di Inquisizione, in questi anni, non è stato il campo ortodosso, contro chi propala eresie e contesta il Magistero pontificio, ma piuttosto coloro che vorrebbero mettere sotto inquisizione la Madonna stessa che osa manifestarsi senza il loro permesso. A essere vessati da nuove inquisizioni spesso sono coloro che testimoniano una fede viva e fedele al Papa, non gli eretici.

Ora suscitano qualche preoccupazione, fra i tanti e fervorosi fedeli della Madonna, certe “anticipazioni” (che non si sa se siano veritiere) del cosiddetto “vademecum” che dovrebbe occuparsi di eventi soprannaturali. Le voci sul suo presunto contenuto sono state riportare da “Panorama”, tre mesi fa, e in questi giorni da un sito internet: si tratterebbe di un “direttorio” contro Medjugorje (meta di milioni di pellegrini e luogo straordinario di conversione) e contro i fatti di Civitavecchia dove, nel febbraio-marzo 1995, una statuetta della Madonna proveniente da Medjugorje, ha pianto lacrime di sangue per 14 volte.

A favore dell’autenticità delle apparizioni di Medjugorje e della lacrimazione miracolosa di Civitavecchia ci sono non solo le accurate indagini scientifiche condotte sui veggenti durante le apparizioni e sulla statuetta di Pantano, indagini che escludono categoricamente ogni forma di imbroglio o di autosuggestione. C’è anche l’enorme quantità di conversioni e pure di guarigioni inspiegabili che vi si sono verificate e continuano a verificarsi (le testimonianze sono documentate). C’è la perfetta ortodossia che si respira in questi santuari. E, insieme alla devozione di milioni di semplici cristiani, c’è la devozione convinta di tanti sacerdoti, vescovi e cardinali. Soprattutto quella, acclarata, di Giovanni Paolo II che ha manifestato in modo inequivocabile e più volte, anche per iscritto, la sua convinzione personale sull’autenticità delle apparizioni di Medjugorje e della lacrimazione della Madonnina.

Certamente un “vademecum” per i vescovi oggi può essere utilissimo per trattare i tanti casi di “visionari” da strapazzo e di imbroglioni, ma è da escludere che tale “direttorio” sia mirato contro Medjugorje e Civitavecchia che sono due santuari mariani e hanno ormai una loro storia di devozione del popolo cristiano (che, ricordiamolo, è richiesta nelle canonizzazioni ed presupposta di fatto perfino nelle definizioni dei dogmi) e sono due santuari mariani.

Si dice che il “direttorio” prescriva il ricorso pure a “psichiatri atei”. A Medjugorje è già successo. All’inizio, nel 1981, quando il regime comunista si scatenò contro le apparizioni con arresti, vessazioni e violenze, i sei ragazzi furono pure trascinati davanti a psichiatri del regime i quali però dovettero riconoscere la loro perfetta sanità mentale e la loro buonafede. Alla fine alcuni di quei medici addirittura si convertirono, insieme con i poliziotti che dovevano reprimere.

A Civitavecchia la Madonnina superò il duro vaglio del vescovo che non credeva e che vide la quattordicesima lacrimazione accadere proprio fra le sue stesse mani, subendo uno choc cardiaco. E ha superato pure il vaglio della commissione ecclesiastica (che ha escluso allucinazione, fenomeno parapsicologico o diabolico) e quello laico più esigente, della scienza (che ha riconosciuto la non spiegabilità scientifica del fenomeno) e della magistratura che – dopo accurate indagini e considerati i tantissimi testimoni delle lacrimazioni (tra essi “il Comandante della polizia municipale, agenti della polizia penitenziaria e della polizia di Stato”), scrive che esse “debbono ricondursi o ad un fatto di suggestione collettiva o ad un fatto soprannaturale”. Sennonché quelle lacrime di sangue, essendo state fotografate e filmate, non possono essere una “suggestione”: sono state addirittura analizzate in laboratorio, al microscopio e definite “sangue umano”.

Su Medjugorje il segretario di Stato Bertone, appena fu nominato, esplicitò la posizione di questo pontificato precisando che i pellegrinaggi là, ovviamente non ufficiali, “sono permessi” e consigliò perfino “un accompagnamento pastorale dei fedeli”. Inoltre definì ancora una volta “personali” le dichiarazioni “fortemente critiche” del vescovo di Mostar e indicò come giusta la posizione di attesa dei vescovi della ex Jugoslavia che “lascia la porta aperta a future indagini”.

Anche perché il gran numero di apparizioni, tuttora in corso, non è più un ostacolo, dopo che sono state riconosciute, di recente, le apparizioni di Laus dove la Madonna, a partire dal 1647, si manifestò per ben 54 anni e a lungo quotidianamente.

Dunque i tanti fedeli di Medjugorje e Civitavecchia possono stare tranquilli. Del resto il Papa dimostra di avere molto a cuore l’unità della Chiesa. Anche di recente lo ha dimostrato nel modo in cui ha risolto paternamente il problema neocatecumenale e nel modo in cui ha teso la mano ai tradizionalisti, con il recupero dell’antica liturgia, chiedendo ai vescovi francesi di accoglierli e di non discriminare nessuno. Da vero padre vuole scongiurare in ogni modo fratture e disorientamento dei fedeli. Infine anche la devozione e la stima verso Giovanni Paolo II lo inducono a difendere Medjugorje e Civitavecchia. Perciò è escluso che il direttorio sia “contro” questi due santuari.

E’ anche molto dubbio che il Papa possa varare in generale un “direttorio” così duro e repressivo come quello vagheggiato da certe indiscrezioni, perché proprio Ratzinger fu l’autore del memorabile discorso con il quale il cardinale Frings, arcivescovo di Colonia, nel 1962 convinse la Chiesa a mandare il pensione il vecchio S. Uffizio e certi suoi sistemi “la cui modalità procedurale in molte cose non si accorda ancora con il nostro tempo e per la Chiesa sarà un danno e per molti uno scandalo”.

Considerati gli errori dolorosissimi fatti 50 anni fa da ecclesiastici nel trattare casi di santi come padre Pio o eventi come Ghiaie di Bonate, è dubbio che proprio papa Ratzinger permetta di tornare a regole vessatorie che oggi potrebbero essere impugnate perfino dal punto di vista dei diritti umani, oltreché del diritto naturale e del diritto canonico, producendo “un danno per la Chiesa e uno scandalo”.

Benedetto XVI non vuole affatto “spegnere lo Spirito” e “disprezzare le profezie” (1Ts. 5, 19-20), come qualche teologo e qualche curiale, ma vuole l’esatto contrario: già da cardinale mise in guardia i cattolici dal diventare “deisti”, cioè coloro che non credono veramente “a un’azione di Dio nel nostro mondo” e perciò s’illudono che “dobbiamo noi creare la redenzione, noi creare il mondo migliore, un mondo nuovo. Se si pensa così il cristianesimo è morto”.

“La Chiesa” spiegava Ratzinger “affronta le sfide che le sono proprie grazie allo Spirito Santo che, nei momenti cruciali, apre una porta per intervenire”. Storicamente lo ha fatto con i grandi santi “che erano anche profeti”, ma anzitutto tramite la Madonna: “C’è un’antica tradizione patristica che chiama Maria non sacerdotessa, ma profetessa. Il titolo di profetessa nella tradizione patristica è, per eccellenza, il titolo di Maria… Si potrebbe dire, in un certo senso, che di fatto la linea mariana incarna il carattere profetico della Chiesa”.

Dunque la “Regina dei profeti” va ascoltata, non imbavagliata.

Antonio Socci

Da Libero, 16 gennaio 2009



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