Re: Re: Re:
predestinato74, 01/11/2008 22.14:
non so, sono mezzo convinto che Russel, almeno in principio, potesse essere in buona fede. forse era davvero convinto di avere un ruolo particolare nei piani di Dio, e forse, nessuno si scandalizzi per questo, tale convinzione nasceva da una esperienza particolare, un qualcosa che egli interpretò come un'ispirazione, una spinta dello Spirito Santo.
potrebbe, cioè, avere avuto quello che chiamo, "una carezza da Dio".
quelle carezze che sovente Dio concede a chi ha una vita di preghiera e di ricerca di Dio. Una "carezza", da lui falsamente interpretata come un avvallo, una benedizione, un "mandato divino".
ma forse sono fantasie
ed è per questo che sono convinto che le esperienze interiori, spirituali, non possano essere considerate come "prove, certificazioni" del fatto che uno sia nella verità.
le "carezze" che Dio concede, hanno come scopo quello di farci sentire amati, è un pò come se Dio dicesse: "Ti amo", tutto qui.
Ma se da quel "ti amo", se da quella "carezza divina" ricevuta, traggo la conclusione di essere nella verità, di essere un profeta di Dio, di avere un mandato speciale alla Russel, per me si cade in errore.
con questo non sto affermando il relativismo, ma semplicemente che la questione della Verità deve essere qualcosa di oggettivo, indipendente dalle manifestazioni interiori, altrimenti chiunque senta una cosiddetta "carezza interiore" finirebbe col ritenersi profeta e possessore di chissà quale verità