Nel loro opuscolo "Dovreste credere nella Trinità" i TdG scrivono a proposito di questo passo:
«“Io e il Padre siamo uno”
A proposito di Giovanni 10:30, nel suo commentario al Vangelo omonimo, Giovanni Calvino (che credeva nella Trinità) scrisse: “Gli antichi usarono impropriamente questo passo, per dimostrare che Cristo è [consustanziale] col Padre. Infatti Cristo non parla di unità di sostanza, ma dell’accordo che ha col Padre”. -
Corpus Reformatorum, Brunswick 1892, vol. LXXV, col. 250» (.
Quello che segue è il commento di Francesco Pastore a queste parole della WTS:
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Siamo d'accordo con Calvino, ma si ricorda che quando Gesù fece
questa asserzione, gli ebrei vollero immediatamente prenderlo a sassate. Guardiamo cosa scrive Giovanni: «“Io e il Padre siamo una cosa sola”. I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gesù rispose loro: “Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?”. Gli risposero i Giudei: “Non ti lapidiamo per un opera buona, ma per bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio”» (Giov 10: 30-33). Se Gesù voleva intendere che agiva in accordo con il Padre i Giudei non avrebbero tentato di lapidarlo, infatti anche loro credevano di agire in modo concorde con Dio. Per dirla tutta avrebbero dovuto prendere a sassate anche Mosè per lo stesso motivo! La verità è che gli ebrei capirono questa asserzione come una dichiarazione di uguaglianza con il Padre. In questo passaggio Gesù non dice mai "io non sono Dio", infatti rispose: «Non è forse scritto nella vostra legge: Io ho detto: voi siete dei? Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?» (Giov. 10: 34-36). Qui Gesù fa un discorso molto semplice: se alcuni uomini sono stati chiamati dèi, tanto più lo sono io che sono il Figlio di Dio! Quale fu la reazione dei Giudei a questa affermazione? «Cercarono allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani» (Giov. 10:39). Noi non diremo mai che da Giov. 10:30 si evince che Gesù era della stessa sostanza del Padre, ma come lo stesso Calvino afferma, questo versetto (Giov. 10:30) conferma che Gesù è Dio. Nel suo commentario al Vangelo di Giovanni scrive: «Gli Ariani anticamente distorsero questo passaggio per provare che Cristo non è Dio per natura, ma che possiede un qualche genere di Divinità presa in prestito. Ma questo errore è confutato facilmente, dato che Cristo ora non discute su quello che egli è, ma che dovremmo riconoscerlo per quello che è, dai suoi miracoli in carne umana. Per quanto riguarda noi non potremo mai comprendere mai la sua Divinità eterna, a meno che l'abbracciamo come un Redentore» (tratto da
www.infotdgeova.it/dottrine/pastore4.php ).
Achille