Un film che arriva fin dentro lo stomaco: la prima parte è tutta dedicata alla preparazione fisico/psicologica/morale dei Marines, con un istruttore esaltato tutto patria e onore, con una sua particolarissima concezione di Dio. Il fucile, secondo lui, è l'unico amico del Marine. Allucinante "Palla di grasso", una recluta con disturbi mentali (lo vedete nella terza foto) che subirà ogni sorta di umiliazione dall'istruttore e dai suoi compagni, stanchi di essere puniti per le sue "mancanze". La scena in cui si suicida, in bagno, con quello sguardo stravolto ed allucinato, è quanto di più sconvolgente mai visto in un film. La seconda parte, ambientata in in prima linea in Vietnam, ci mostra una fantastica fotografia degna della migliore tradizione kubrikiana: su tutte, l'edificio dal quale spara un cecchino vietnamita; quando continua a sparare, a ritmi cadenzati, su un soldato già ferito, affinchè gli altri compagni si scoprano per soccorrerlo, è quanto di più diabolico la guerra possa manifestare....ogni colpo andato a segno è un pugno nello stomaco. E poi i fuochi, negli edifici squartati...tutto è miseria e distruzione. Grande carrellata di figure umane, con esaltati, uomini "normali" e autentici macellai, in cui gli uni si mescolano agli altri e le coscienze sembrano sparire.