Escursioni & Sensazioni.

augusto58
00mercoledì 14 novembre 2012 11:35
Riflessione.
Apro questo topic,spero sia la sezione giusta,per chiedere a voi tutti,quando andate a fare escursioni in trincee o luoghi di battaglia della GG,durante l'escursione come la vivete ?
Mi spiego,durante alcune escursioni fatte x caso con gente trovata strada facendo ho notato che tra loro parlano di calcio,del governo oppure del piu e del meno.
Sono rimasto scioccato dal modo di pensare,concordo che ognuno possa fare come crede,ma il mio modo di fare escursioni è diverso.
Bisogna imedesimarsi nella situazione,entrare nel contesto della GG,vivere l'scursione pensando a come vivevano i soldati allora,entrare in una trincea,pensando a come poteva essere vista e vissuta con gli occhi dei soldati,da ambo le parti.
Fermarsi a pensare e con la mente immaginare,i soldati feriti,morti,che combattono terrorizzzati,quale sarà stato il loro ultimo pensiero.
Scambiando opinioni con altri appassionati del genere su le vari fatti accaduti.
Solo così si può vivere un esperienza,che insegna e fà capire molto,secondo il mio punto di vista,invece per alcuni sembra vadano al centro commerciale,sperando di trovare qualcosa per voi vendere in qualche mercatino........ [SM=g7362] e discutono sul prezzo,durante il tragitto.
Commenti ad alta voce,risate continue senza rispetto per nessuno.
Invece di pensare che se trovi qualcosa,potresti studiarla per capire la sua storia,chissà a chi apparteneva,da dove veniva ecc ecc.
Le cose parlano,basta saper ascoltare,ma per alcuni hanno solo un valore per venderle.
Da quel giorno quando incontro qualche escursionista che appena lo vedo mi parla di calcio o del tempo,mi fermo con una scusa e lo lascio andare avanti !

Siamo in tanti ed in democrazia,ognuno può vivere a suo modo la vita,ma secondo mè quel tipo di escursionismo non lo vedo buono,ma comunque vivi e lascia vivere !

Qualcuno vuole raccontare come vive le sue escursioni ?

grazie [SM=g7285]
Gira60
00mercoledì 14 novembre 2012 12:04
per rispondere riporto una parte della descrizione dell'escursione sui Tre Monti che trovi in http://www.cimeetrincee.it/2012.htm#14%20Ottobre%20La%20battaglia%20dei%20Tre%20Monti


Impressionante il paesaggio, scendendo dal Valbella, del terreno completamente arato dai colpi dell'artiglieria che lo hanno reso a distanza di quasi cento anni un paesaggio lunare e che, a chi lo guarda e ne conosce un po' la storia, non puo' non dare il senso dell'impotenza del soldato nel difendersi dai colpi dell'artiglieria. Non un metro è stato risparmiato, non una zolla è stata evitata, e solo lontanamente possiamo immaginare quale inferno di fuoco siano state queste montagne durante gli attacchi di quei lontani 28 e 29 gennaio 1918. Momenti di commozione, accompagnati dal silenzio dei presenti, presso il cippo dedicato al capitano della Sassari Eugenio Niccolai, qui caduto, e lungo le pendici del col del Rosso alla lettura di alcune testimonianze che descrivevano i momenti cruciali dell'attacco italiano hanno reso questa escursione ancora più affascinante

è chiaro che in sette ore ( quella è la media) di escursione assieme si parli anche del più e del meno.....ma ci sono momenti e momenti....

poi quando uno va da solo ( tecnicamente sconsiglaibile..ma che vuoi farci a volte..ci stà) è chiaro che il discorso è diverso e l'escursione la vivi in maniera del tutto personale..solo con i tuoi pensieri e i tuoi..fantasmi.

ma se non ricordo male ci dovrebbe essere già una discussione simile da qualche parte nel forum.... [SM=g2467411]
lemberg
00mercoledì 14 novembre 2012 13:02
Dipende da cosa intendi per escursione. Se direttamente e volutamente legata al tema della gg e condotta da persona capace o da uno che ha letto qualcosa l'altro ieri e crede di aver capito tutto, se organizzata da Zenobi o da CeT dove il gioco è facile, essendo i soci già introdotti e interessati.
Se è invece una escursione qualsiaisi che passa anche sui luoghi di guerra, ma la guida e i partecipanti non lo sanno...
Difficile generalizzare.
Poi bisogna distinguera sul personale: sto scrivendo una guida? faccio ricerca. Mi reco su un certo luogo con il mio bravo diario da leggere sui luoghi? è un'altra cosa, sono a caccia di emozioni, da trasfondere poi magari in chi mi seguirà.
L'emozione è soggettiva, ma una cosa è certa: solo un accompagnatore capace ed esperto potrà far tacere i soliti "io che il calcio" con il giusto mestiere e i giusti argomenti. Pazienza, conoscenze vaste, capacità di leggere il gruppo, argomenti solidi e nessuna paura di venir contraddetto, se la coscienza è a posto... [SM=g7349]

Lemberg

nello69
00mercoledì 14 novembre 2012 15:40
Il momdo va avanti....ho imparato che la GG non è tutto nella vita...parlo per me stesso.
Sai che noia se tutti parliamo della stessa cosa? Ma vi siete mai accorti che i nostri discorsi possono annoiare altri?
Allora se sono in compagnia giusta si parla di gg altrimenti va bene anche il calcio.
Io dovrei parlare sempre di etruschi....visto che ci abito sopra ma non fregandomene na beata. ....a è logico che parlo d'altro.
Mai giudicare altri...io l'ho capito un pochetto tardino...ma meglio che mai

Ciauz
lemberg
00mercoledì 14 novembre 2012 15:42
Io normalmente... taccio.

Lemberg

Gira60
00mercoledì 14 novembre 2012 15:52
...e in ogni caso, però l'importante è il rispetto per gli altri e, se nel caso, per il luogo dove ci si trova...

nel senso che se ci si trova in un luogo particolare, dove magari uno sta tentando di spiegare e raccontare qualcosa di serio e importante su quel logo e su quelli che lì furono i protagonisti...il ragionare con altri su altro o magari raccontare barzellette credo possa dare un po' di fastidio....

è chiaro che se uno si aggrega ad un escursione storica sui luoghi che videro uomini morire, dovrebbe sapere quale dovrebbe essere il comportamento da tenere...che magari potrà certamente non essere lo stesso che si avrà in gita con " la cassa" in posti un po' più ameni

ciò non toglie che chi grida o fa casino, in montagna in particolare, gita storica o col CAI o gita col cral che sia...a me personalemente dà "leggermente" sui nervi.
mauropin
00mercoledì 14 novembre 2012 17:42
La prima cosa che faccio quando sono in certi luoghi è una "preghiera", in silenzio, per chi ha sofferto prove, dolori, morte; e specifico tutti indistintamente e indipendentemente dal colore della bandiera per la quale hanno combattuto. Sorella morte non fa distinzioni. Il silenzio, in questo caso, non è facoltativo ma per me è d'obbligo. Ricordo un gruppo di persone arrivate sul Pal Piccolo, di madre lingua tedesca, al trincerone italiano hanno smesso di parlare e sono rimaste in totale silenzio. E in silenzio se ne sono andate.
Poi ci sono anche i momenti conviviali ed è giusto stare in allegria.

Nello scrive : "Mai giudicare altri"

Condivido; il problema è correggere senza giudicare, impresa molto complessa.

Un saluto sincero, Mauro.
"per aspera ad astra"
augusto58
00mercoledì 14 novembre 2012 18:49
Il mondo và avanti chiaramente e per fortuna,ma io ogni tanto mi fermo,naturalmente con chi la pensa come me in queste cose,per il resto il discorso cambia.
Comunque interessante sapere e vedere come ognuno la pensa in modo diverso.
Rispetto non è condivisione.Rispetto è lasciare che l'altro creda in ciò che vuole senza pensare che il suo pensiero sia inferiore al nostro.

Andare a fare un escursione in val rosandra chiaramente non è uguale che farla in una trincea,ecco perche secondo me vanno vissute in modo diverso,se poi ci si annoia allora significa che non ci si stà divertendo,in tal caso perchè andarci ?
Meglio andare a vedere la partita allo stadio.
[SM=g2467407]

grazie per i commenti finora scritti.
falisca.
00mercoledì 14 novembre 2012 22:44

Io penso che il problema di base sia sopratutto di educazione, una forma di educazione è quella ascoltare e seguire chi guida un'escursione, purtroppo molto spesso non è così barzellette, battute, raccolte di funghi e fiori e asparagi la fanno da padrone.
E' chiaro che questo dipende molto da chi viene a un'escursione, un conto è se si tratta di gitanti qualsiasi, un altro se si tratta di appassionati, però l'educazione va di pari passo con il rispetto.
La battuta, lo scherzo, perchè no, ci possono stare, sopratutto quando ci si ritrova in gruppi di persone che già si conoscono, ma nei momenti e nei luoghi appropriati.
Personalmente, quando partecipo a un'escursione tendo a stare un pò in disparte e tanto chiaccherare, lo sa bene chi mi conosce un pò meglio, mi infastidisce.
Per sensazioni, pensare, immaginare o cercare di immedesimarsi (che secondo è impossibile), al massimo un paio di persone di quelle giuste e non di più...
lemberg
00giovedì 15 novembre 2012 08:21
Re:
[QUOTE:119873411=mauropin,
Condivido; il problema è correggere senza giudicare, impresa molto complessa.



Bellissimo pensiero.

Aggiungo una cosa invece che non riguarda Mauro: se il gruppo sfugge al controllo del capo gita, la colpa è del capo gita. Da meditare...

Lemberg



viking-77
00giovedì 15 novembre 2012 08:36
Re:
nello69, 14.11.2012 15:40:

Il momdo va avanti....ho imparato che la GG non è tutto nella vita...parlo per me stesso.


Ciauz



Pienamente concorde!


FlorianDimai
00giovedì 15 novembre 2012 09:03
Mi ricordo sempre una frase del libro che mi ha "avvicinato" alla GG in montagna ... Antonio Berti - "Guerra in Ampezzo e Cadore"

Ad un certo punto dice:

Tutto su questa forcella (Forcella Lavaredo) onusta di storia di alpinismo e di guerra, straordinaria per il favoloso panorama di crode vicine e lontane, invita alla sosta, all'ammirazione, alla meditazione: esattamente il contrario di ciò cui è stata ridotta per l'insipienza degli uomini che l'hanno lasciata trasformarsi in una banale, chiassosa meta di turismo festaiolo.

Da qui in poi credo di aver capito ...

Estor delle Paludi
00giovedì 15 novembre 2012 09:49
Personalmente non la vedo come una mancanza di rispetto. Durante una escursione c’è spazio per tutto, dalla riflessione alla risata. In una trincea o in vecchio cimitero ti fermi a riflettere, poi si riparte e si scherza, arrivi da un’altra parte e si affetta il salame.
Vivere una escursione come una processione penitenziale è opprimente. Senza contare che in questa o quella zona si è combattuto, ma poi è tornata ad essere quello che era prima della guerra, un monte o un prato o una vigna.
Pasco 84
00giovedì 15 novembre 2012 13:07
Io la prima volta che sono andato in Ortigara ... quasi quasi piango...e ogni volta che vado da qualche parte, faccio le mie riflessioni....ma questo non vuol dire che non si debba parlare anche di altro....che sia calcio ecc... ci sono delle regole di buon senso da rispettare sia che vai in luoghi della G.G. o se vai a fare un escursione in montagna...
lemberg
00giovedì 15 novembre 2012 13:10
Re:
Estor delle Paludi, 15/11/2012 09:49:

Personalmente non la vedo come una mancanza di rispetto. Durante una escursione c’è spazio per tutto, dalla riflessione alla risata. In una trincea o in vecchio cimitero ti fermi a riflettere, poi si riparte e si scherza, arrivi da un’altra parte e si affetta il salame.
Vivere una escursione come una processione penitenziale è opprimente. Senza contare che in questa o quella zona si è combattuto, ma poi è tornata ad essere quello che era prima della guerra, un monte o un prato o una vigna.



Grazie Estor. E anche a Antonio Berti, che è stato - pur con i suoi limiti - un grande. L'ho già scritto ma lo ripeto. Quando sbarco le mie scolaresche al posteggio superiore del sacrario di Redipuglia dico sempre loro che i soldati lì sepolti avevano pochi anni più di loro... e che di certo un po' d'allegria la gradiscono, un po' di vita e di compagnoa. Senza eccedere. E sai? funziona!

Lemberg


lemberg
00venerdì 16 novembre 2012 11:38
Siamo arrivati a capire che un'escursione è un'escursione, che non è necessario assumere atteggiamenti cimiteriali o beghini, che il canto trise a fine è un optional e non una necessità. Luoghi "sacri" in quanto luoghi di morte e sofferenza per tutti ma non certo templi, chiese. Mi par di capire che questa sia un po' l'idea più gettonata. Un po' come in quella bella immagine di CeT con i gitanti che sfilano tra i "fantasmi" dei soldati. E poi, a ognuno i suoi pensieri.

Lemberg

augusto58
00venerdì 16 novembre 2012 13:24
Concordo [SM=g7348] alla fine è sempre una questione di punti di vista !
Honved 62
00domenica 18 novembre 2012 12:13
Personalmente, durante le escursioni, non chiacchero molto.... anche per risparmiare il fiato... ed il parlare del più e del meno spesso ti fanno perdere sensazioni e particolari del luogo.... bene a spiegazioni e aneddoti durante le soste e anche quattro sane chiacchere mentre si addenta un panino ma la " caciara " di certi gruppi o personaggi mi da parecchio fastidio sia che si passi vicino ad una trincea o semplicemente in un bosco o una qualsiasi cima.... in fondo noi siamo solo degli " ospiti " e quindi dobbiamo comportarci di conseguenza e poi...
... la pace ed il silenzio che trovi in montagna non te li regala nessun altro....

Marco.
augusto58
00domenica 18 novembre 2012 13:54
grazie del tuo contributo [SM=g2467378] una delle interpretazioni sul modo di fare escursioni sui luoghi della grande guerra,che si avvicina di più al mio modo di pensare.

lucallo78
00domenica 18 novembre 2012 21:50
Io metterei appunto alla base di tutto il rispetto per gli altri, a prescindere... quando ci si muove in più di uno, sono dell'idea che basti parlare e non urlare,a un tono sufficiente per capirsi , senza disturbare eventuali altre persone o animali ec., ma questo vale in qualsiasi luogo, dovrebbe essere la base di una buona educazione ...

Per i luoghi "storici", poi il rispetto aumenta, ma purtoppo non sempre è sentito in egual misura da tutti , e a volte si sopporta, proprio per non mettersi a discutere in luoghi cosi carichi di emozione...
Basta fermarsi un attimo e lasciar passare il "disturbatore", e si evita di rovinarsi la giornata con inutili discussioni, magari sentendosi anche bene per la propria "superiorità" intelettiva, un pò di autostima a volte aiuta....
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