26.04.2006
Ecco le aree cerebrali inattivate dall'alcol
Sono state visualizzate per la prima volta con tecniche di brain imaging
Dopo un paio di drink si ha forse l’impressione che il cervello sia messo un po’ in libertà, in realtà le cose non stanno proprio così. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori del Dartmouth College che hanno per la prima volta studiato approfonditamente con tecniche di "brain imaging" l’effetto dell’alcol su diversi distretti cerebrali. Per farlo hanno sottoposto un gruppo di volontari a risonanza magnetica funzionale mentre eseguivano simulazioni di guida, prima e dopo aver bevuto un quantitativo di alcol appena al di sotto del livello che fa legalmente considerare il soggetto “in stato di ebbrezza”. Dai risultati dello studio risulta infatti che buona parte del cervello deve sobbarcarsi un lavoro particolarmente intenso, e in condizioni poco favorevoli, per cercare di compensare alla bell'e meglio alcune aree che vengono selettivamente inattivate dall’alcol: si tratta in particolare di quelle – situate nelle regioni parietale posteriore e frontale – destinate a incorporare in una successione motoria corretta e coerente le nuove informazioni che via via arrivano dal corpo e soprattutto dalla corteccia visiva.
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