Domenica dell'Incarnazione

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enricorns
00sabato 20 dicembre 2008 14:09
MESSA VIGILIARE DELLA DOMENICA DELL'INCARNAZIONE
O DELLA DIVINA MATERNITA' DELLA BEATA VERGINE MARIA

VANGELO DELLA RISURREZIONE
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni 20, 11-18

Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!» –. Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Cristo Signore è risorto!
Rendiamo grazie a Dio!

DOMENICA DELL'INCARNAZIONE
O DELLA DIVINA MATERNITA' DELLA BEATA VERGINE MARIA - Solennità del Signore

Messa del giorno


LETTURA
Lettura del profeta Isaia 62, 10 - 63, 3b

In quei giorni. Isaia disse: «Passate, passate per le porte, / sgombrate la via al popolo, / spianate, spianate la strada, / liberatela dalle pietre, / innalzate un vessillo per i popoli». Ecco ciò che il Signore fa sentire / all’estremità della terra: / «Dite alla figlia di Sion: / “Ecco, arriva il tuo salvatore; / ecco, egli ha con sé il premio / e la sua ricompensa lo precede”. / Li chiameranno “Popolo santo”, / “Redenti del Signore”. / E tu sarai chiamata Ricercata, / “Città non abbandonata”». «Chi è costui che viene da Edom, / da Bosra con le vesti tinte di rosso, / splendido nella sua veste, / che avanza nella pienezza della sua forza?». / «Sono io, che parlo con giustizia, / e sono grande nel salvare». / «Perché rossa è la tua veste / e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel torchio?». / «Nel tino ho pigiato da solo / e del mio popolo nessuno era con me».

SALMO RESPONSORIALE
Sal 71

Rit.: Rallegrati, popolo santo; viene il tuo Salvatore.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore. ®

Scenda come pioggia sull’erba,
come acqua che irrora la terra.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. ®

Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 4, 4-9

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 1, 26-38a

In quel tempo. L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Maria, dimora di Dio
 
Commento al Vangelo di domenica 21 dicembre
Divina maternità della B.V. Maria
(Gv 20,11-18; Is 62,10-63,3b; Fil 4,4-9; Lc 1,26-38a)
di Giuseppe GRAMPA
parroco di San Giovanni in Laterano

In tutte le religioni c'è uno spazio nel quale la Divinità si manifesta, casa, dimora e luogo di incontro con Dio. Si comincia con un recinto, uno spazio sacro, separato appunto e che diviene edificio, tempio. Ma l'uomo religioso, consapevole della infinita distanza che lo separa da Dio, dalla sua trascendenza si domanda stupito: «Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito. Siano aperti i tuoi occhi verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome» (1Re 8, 27ss). Per questo, come leggiamo in 2Samuele 7 il re Davide vorrebbe costruire un tempio a Dio.

Ma il profeta Natan lo avverte che Dio non vuole questa casa. Sarà Dio stesso a costruire una casa per Davide, anzi Dio sarà presente nella casata di Davide, nella sua discendenza. Così possiamo capire perchè è tanto importante che Gesù sia della casata di Davide, sia discendente di Davide, come è attestato dalla genealogia di Matteo e come anche è ricordato nell'Annunciazione: «Giuseppe, della casa di Davide». In questo modo Gesù è davvero il compimento di questa antica promessa fatta a Davide. Una delle più antiche formule di fede della chiesa primitiva (2Tim 2,8) afferma appunto che Gesù è «discendente del re Davide». Così è anche acclamato dalla gente di Gerusalemme (Mc 11,10).

Ma la pagina dell'annunciazione ci rivela che ormai l’abitazione di Dio non è più il Tempio ma l'umanità di una donna, Maria. Luca lo sottolinea in diversi modi. Anzitutto istituendo un preciso confronto con l'annunciazione a Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, che precede quella a Maria. Luca accosta le due scene per creare un confronto sorprendente. Tutto porta a dire che la prima annunciazione, quella a Zaccaria è la più importante: avviene a Gerusalemme, nel Tempio, protagonista un uomo, anzi un sacerdote, nell'esercizio del culto. La seconda annunciazione, quella a Maria avviene lontano dal Tempio di Gerusalemme, nella terra di Galilea, terra di infedeli e pagani, a Nazareth, piccolo paese «dal quale può mai venire qualcosa di buono?» (Gv1,46) in una semplice casa, ma le povere case allora erano più simili a grotte, protagonista una donna.

I pittori del Rinascimento hanno idealizzato la scena dipingendo Maria in attitudine di preghiera in una cornice di grande dignità e bellezza. Più probabilmente era intenta nei gesti della vita e del lavoro quotidiani. E proprio qui avviene l'evento decisivo: l'incarnazione del figlio di Dio. Potremmo dire che Dio ormai non deve essere più cercato nel Tempio, il luogo della sua presenza è il corpo di questa fanciulla. In un secondo modo Luca afferma che Maria è ormai la dimora di Dio. Il saluto dell'Angelo - lo abbiamo già notato commentando il Vangelo dell’Immacolata - non è infatti un semplice saluto ma è la ripresa dell'invito alla gioia che i profeti (Sof 3,14; Zac 9,9) avevano rivolto al popolo annunciando la venuta del Re Messia: Maria è la nuova Gerusalemme perchè nel suo corpo abita l'Altissimo.

Infine in un terzo modo Luca afferma che Maria è il luogo della divina Presenza: «Lo Spirito Santo stenderà la sua ombra...». Il verbo qui usato indica nell'A.T. la nube che ricopre gli Israeliti nel deserto, indica la presenza di Dio nel Tempio e nel N.T. compare nella scena della Trasfigurazione. Con questo verbo Luca ci dice che è nel corpo di Maria che dobbiamo riconoscere la presenza di Dio. Il Tempio, il grande splendido Tempio al quale si rivolgevano le preghiere e le speranze di Israele, è vuoto. Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, Dio di uomini, è il Dio di Gesù, il figlio di Maria.

Potremmo fermarci qui, nella contemplazione delle “grandi cose” che Dio ha compiuto in questa donna. Ma notiamo, l'affidamento a Dio e alla sua parola non è per Maria gesto facile, ovvio. Luca non ci ha nascosto il “turbamento” di Maria alle parole dell'Angelo, nè la sua richiesta di spiegazioni: “Come è possibile?”. E più volte, nei racconti dell’infanzia, ritorna lo stupore e la incapacità a comprendere. Oserei dire che c'è nel cammino di fede di questa donna una dimensione ardua, ma che non genera nè scetticismo nè chiusura. Al contrario, due volte Luca annota che nel suo cuore Maria accoglieva, custodiva e meditava la Parola (2,19.51). Natale avviene solo in un cuore capace di stupore
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