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«La lotta Ds-Popolari ha schiacciato le altri componenti»
Dini: «Non entro nel Partito democratico»
«Restiamo nel centrosinistra, auguriamo successo al Pd. Saremo a fianco del governo quando sarà in linea con le nostre richieste»
ROMA - «La componente liberaldemocratica della Margherita non entrerà nel Partito democratico». Lo ha annunciato Lamberto Dini. L'ex primo ministro ha ufficializzato la nascita dei Liberaldemocratici, che resteranno nel centrosinistra continuando ad appoggiare il governo, al cui operato guarderanno però con attenzione. Oltre a Dini, nei Liberaldemocratici entrano i senatori Willer Bordon, Roberto Manzione, Natale D'Amico, Salvatore Scalera, Domenico Fisichella, la sottosegretaria alla Giustizia Daniela Melchiorri e Italo Tanoni. «La lotta tra Ds e Popolari ha schiacciato le altre identità politiche all'interno del nascente Partito democratico», ha detto l'ex governatore della Banca d'Italia. «Non cerchiamo posti e i presenti non saranno iscritti alle cosidette primarie anomale del 14 ottobre. Le chiamo anomale perché non si voterà per il candidato premier ma per liste predisposte dai partiti».
VELTRONI - «Walter Veltroni è la persona più adatta a guidare il Partito democratico», ha aggiunto Dini. «Vogliamo essere sostenitori del Pd e saremo al suo fianco. Auguriamo al Pd di avere successo. Saremo a fianco al governo ogni qualvolta sarà in linea con le nostre richieste che mirano a superare il declino dell'Italia».
«DINI SBAGLIA» - «Dini sbaglia: il Pd è occasione per i liberaldemocratici», ha replicato il senatore Ds Stefano Passigli. «Quanti come noi si sono riproposti di dare vita nel Partito democratico a un'area politico culturale di ispirazione laica, confermano di considerare il Pd come la sola via per rendere maggioritari questi valori. Prendere le distanze dal Pd significa indebolirli e perdere un'opportunità di dar loro sostanza». «Ogni rinuncia rappresenta un'occasione mancata, soprattutto per quelli che scelgono di non partecipare», ha detto Antonello Soro, coordinatore della Margherita.
18 settembre 2007
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Ma Dini non era stato nominato nel comitato dei saggi per la costituente del PD? A questo punto l'annuncio potrebbe essere il prologo ad un abbandono anche della coalizione.