Allenamento Ariele

Ariele.Eramin
00mercoledì 19 marzo 2014 01:09
allenamento notturno spada in solo (non fraintendete parlo dell'arma :P)
Riassunto della giocata
Ariele da solo nella foresta di luce si allena a maneggiare una spada corta ed un main gauche.

Giocata per porre le basi all'apprendimento della skill del paniere comune "ambidestria" non so se è giusto postarla qui anche se non sto richiedendo in questo momento la skill, se non è così chiedo scusa e chiedo di spostare la discussione negli automaster generici.

ARIELE il mezzo cammina con passo tranquillo lungo il sentiero nord che collega la rocca di Avalon alla radura della foresta di luce. Porta il mantello nero di pezza, sotto il quale si trova una casacca dello stesso materiale, sul marrone scuro infilata nei pantaloni di lana grezza di colore simile, il tutto tenuto da una fasciatura di pezza e da una cinta di cuoio visibilmente vecchia. I pantaloni sono fasciati anche alle caviglie con bende di pezza ed ai piedi porta delle scarpe dello stesso materiale, logore e sporche. Alla cinta sono legati alla buona un pugnale ed una spada rispettivamente al fianco destro e sinistro. Il cappuccio è abbassato e il viso è illuminato dalla luce della luna che filtra tra le fronde degli alberi. I capelli argentei con la poca luce sembrano quasi bianchi. Gli occhi, di un verde acqua scuro, scrutano intorno a sé senza troppo sforzo data l'ipersensibilità donatagli dal sangue di sua madre. In quelle condizioni di luce vede quasi come di giorno. giunge infine alla radura, inspira l'aria fresca della notte a pieni polmoni e si dirige verso un punto a metà tra il sentiero nord dal quale proviene e il sentiero est. Il passo accelera un pò, forse un segno di impazienza. Nella notte si ode il suono delle creature che abitano la foresta, rapaci notturni, gufi. Alcune lucciole brillano intermittenti intorno ad un cespuglio. Giunto infine in un buon punto. Toglie il mantello dalle spalle e lo lascia cadere a terra davanti a sé. Poi la dritta va a stringersi all'elsa della spada corta portata legata al fianco sinistro. La trae fuori dal legaccio di corda che la teneva alla logora cintura di cuoio con un movimento rotatorio del braccio da sinistra a destra. Movimento che risulta un pò goffo per la poca abitudine al peso dell'arma.
soppesa un pò la corta tenendola con la punta verso l'alto. ''beh...infondo è poco più di un pugnale, non dovrei faticare troppo...'' pronuncia tra sé e sé, la voce bassa di chi pensa ad alta voce. La mancina va poi a stringer l'elsa del pugnale tenuto similmente alla spada ma sul fianco destro. E simile, ma speculare, è il movimento che compie col braccio sinistro per sguainare il semplice pugnale. Mantenendo la spada in una posizione di guardia: la punta rivolta verso l'alto con la lama a circa 45° rispetto al terreno dritta davanti a sé porta avanti il piede sinistro, mimando contemporaneamente un affondo col pugnale tenuto nella mancina. ''Questo non sarà altrettanto facile...'' continua a mormorare tra sé. ripete più volte il movimento partendo da una velocità molto bassa e gradualmente aumentandola per abituarsi a quel semplice movimento cercando di mantenere comunque la posizione di guardia del braccio destro, armato di corta. Il movimento gli risulta strano, un pò difficile sulle prime, ma lentamente ci si abitua e dopo svariate ripetizioni decide di provare a inserire un altro movimento per creare una sequenza. Fa un passo indietro con la sinistra, poi flette lievemente le ginocchia per abbassare il baricentro e avere una maggiore stabilità. La destra che impugna la corta si alza sopra la testa e cade verticalmente di fronte al mezzo in un semplice fendente seguito da un passo con la gamba sinistra e un affondo col pugnale, ritrovandosi però completamente privo di guardia. e con la corta tenuta malamente nella destra in una posizione strana, forse perchè l'attenzione del mezzo era concentrata più sulla sinistra e sull'affondo. ''mmmhhh...no.'' Torna alla posizione iniziale corta nella destra inclinata di 45° rispetto al terreno con la punta verso l'alto dritta davanti al mezzelfo. La gamba e il fianco sinistro stavolta sono avanti il pugnale nella mancina tenuto in orizzontale, parallelo al terreno con la punta rivolta verso la spada a dare maggiore copertura. Stavolta avanza di un passo con la gamba destra la spada sale di poco per poi calare in un colpo diagonale, un dritto sgualembrato da destra verso sinistra. La sinistra si muove come prima in un affondo col pugnale, coadiuvato da un secondo passo, con la gamba sinistra, per poter raggiungere meglio un avversario immaginario, mentre il braccio destro con la corta torna vicino al corpo del mezzo, con la spada che si muove parallela al terreno per poi tornare a coprire il corpo alzandosi a 45°. ''mh...un pò meglio...credo. Avrei bisogno di un dannato insegnante.'' pronuncia mentre lascia che le braccia si abbassino lievemente stanche dal breve allenamento. ''Riproviamo...'' Ripete come poco prima il movimento appena compiuto facendolo prima lentamente ripetendolo una decina di volte e poi aumentando un pò la velocità per un'altra serie di ripetizioni e così via per un pò. Le braccia via via vanno indolenzendosi e così le mani, ma non demorde. Alcune gocce di sudore dopo un pò gli imperlano la fronte. Cerca in tutto questo di non dimenticarsi delle gambe che devono essere lievemente flesse, per dargli più stabilità, ma dopo un pò cominciano ad essere indolenzite anche queste ultime. Decide di fare una breve pausa per riprendere fiato prima di aggiungere un nuovo passo alla sua danza di spade. lascia che le armi cadano a terra rispettivamente il pugnale alla sua sinistra e la spada alla sua destra e poi si siede a terra a sua volta, sull'erba già umida per la rugiada notturna. Osserva le lucciole intorno al cespuglio davanti a lui. Il suo respiro si è fatto lievemente più pesante, ''Devo allenarmi di più, o non mi ci abituerò mai...''sussurra tra sé.
riposatosi a sufficenza torna in piedi raccoglie il pugnale con la sinistra e la corta con la destra e torna nella posizione iniziale: la gamba destra arretrata rispetto alla sinistra, entrambe le gambe sono leggermente flesse per avere maggiore stabilità e rapidità di reazione. la destra che impugna la corta è tenuta a pochi centimetri dal corpo la spada punta verso l'alto con un angolazione di 45° circa, il pugnale tenuto nella sinistra è parallelo al terreno con la punta rivolta verso destra. Respira profondamente poi comincia a muoversi. La gamba destra fa un passo avanti mentre il braccio destro sale e riscende velocemente in un dritto sgualembrato, la lama si muove veloce da destra verso sinistra calando in diagonale. In quel momento è la gamba sinistra ad avanzare insieme alla mano sinistra che muove il pugnale in un affondo veloce prima di ritrarsi. Durante l'affondo con la sinistra il braccio destro si aprirebbe a caricare un tondo alto mirato alla gola o alla testa o alla spalla di un eventuale avversario. una volta rientrato l'affondo di pugnale e pronto a partire il tondo il mezzo fa un ulteriore passo avanti con la destra portando a compimento il suddetto colpo orizzontale. il movimento rotatorio della spada, lo porta istintivamente a continuare la rotazione con tutto il corpo, usando il piede destro come perno e muovendo il sinistro, ora arretrato, in una rotazione di 180° che lo porterebbe, in una sorta di mezza piroetta, ad essere il piede maggiormente avanti mentre la corta che ha assunto velocità ed inerzia maggiori grazie alla forza centrifuga della rotazione andrebbe nuovamente ad eseguire un tondo alla stessa altezza di quello precedente. Il movimento troppo rapido però sbilancia il mezz'elfo che è costretto a fare un passo per ritrovare l'equilibrio senza cadere. ''uhm...beh...c'è di peggio...l'ultimo movimento è interessante, ma lo devo studiare me...aaahhh...glio...''pronuncia con un sonoro sbadiglio. ''magari domani, però...aaahhh'' con un altro sbadiglio il mezzo infila il pugnale nella corda che ha adibito a fodero sul fianco destro e la corta nella corda adibita a fodero al fianco sinistro. Poi raccoglie il mantello nero da terra e con un ampiio gesto delle braccia se lo pone nuovamente sulle spalle, per poi annodarlo al collo. E dopo l'ennesimo sbadiglio accenna un saluto alle lucciole che gli hanno tenuto compagnia mentre si allenava e torna sui suoi passi diretto verso il sentiero nord che lo riporterà alla roccaforte di Avalon, dove potrà finalmente godersi una notte di buon sonno ristoratore alla locanda. [exit]
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