ASPES CUS MILANO vs VOLLEY SEGRATE 1978

"L'ora del tempo e la dolce stagione;
Ma non sì che paura non mi desse
La vista che m'apparve d'un leone ..."

Ancora una volta, i versi del Divino Dante descrivono il prologo della gara di ritorno nella tana delle leonesse di Segrate per tentare di ribaltare il risultato "infernale" di venerdì scorso e riveder la luce dell'eccellenza.
I presupposti sono ancora avversi alla compagine ASPES:l'improvvisa defezione del libero titolare Bernocchi costringe il coach Polito a "inventare" il grillo Alzani perno della difesa del CUS. L'arbitro designato ci riporta alla mente precedenti inquietanti. Ed infine l'ospitalità di casa ci lascia alle intemperie per 20 minuti per non infastidire l'allenamento che precede il match.
Ma il destino spesso è nel nome. In latino SPES è speranza e desiderio e ne occorre moltissima per affrontare la gara in simili condizioni di svantaggio.
L'avvio della gara è in linea con la "spes" del coach: grinta, potenza e determinazione ,sono evidenti ed il tabellone segnapunti sembra una slot machine che velocemente mostra 4-0. Il divario in campo è indiscutibile, le varianti d'attacco studiate a tavolino, stordiscono le atlete in campo e il tecnico Signoria in panchina, che cerca affannosamente il cambio giusto come l'artificiere cerca il filo da tagliare per disinnescare l'ordigno. Nulla da fare. A segrate due esplosioni seminano il panico tra i tifos di casa. 2 a 0 senza discussioni.
Nel terzo set succede di tutto. Complice un calo di tensione e di precisione delle atlete Aspes, che già trattavano sottobanco la vendita della pelle delle leonese ferite, ma non ancora domate, si gioca a ritmi più bassi e serrati e permette a Segrate di conquistare il set 25 a 23 per rimettere tutto in discussione. Ed a questo punto accade l'imponderabile: la panchina ASPES lamenta un errore del refertista che non ha permesso di usufruire del secondo time out e il povero arbitro deve ricorrere alla commissione arbitrale per consentire la ripresa del gioco. Il refertista è un caro e stimato amico, sempre attento e pignolo e quindi non posso che pensare che il suo errore sia frutto dell'età che avanza.
Al quarto set tutto è da rifare. L'arbitro dimostra che di lucido ha solo l'involucro esterno della testa ed la gara si complica pericolosamente. A questo punto la tifoseria ASPES decide di intervenire in soccorso delle atlete e, mettendo da parte l'atteggiamento "british" auspicato dall'amico Gus, trasforma la palestra in una autentica bolgia infernale con un tifo assordante che spinge il sestetto alla conquista dei set agognati.

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dal sito del Segrate: