PLAY-OFF: 1/4 di Finale Gara 3 : SAV VACALLO - LOSANNA : 88 - 62 .

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!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 15:56








Pastore è contento.
Giocherà Bennett?




«È inutile concentrarci su chi metterà in campo il Losanna. Sono soddisfatto di quanto la squadra ha mostrato a Losanna in gara-2: ho rivisto lo stesso gioco che ci ha permesso di dominare il campionato». Analizza così il match di oggi Rodrigo Pastore che per l’occasione potrà contare su tutti i propri giocatori. Per Stéphane Jung dubbio-extracomunitari: il coach francese potrebbe recuperare Bennett, che si affiancherebbe a Freeman e Brown. Turnover per Block.



© Corriere del Ticino






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ALL’ULTIMA SPIAGGIA
Wes Molteni (a sin.) cerca di liberarsi di Blaz Cresnar.
(Keystone)




SAV-LOSANNA.




Il Losanna di Molteni si sente un po’ con le spalle al muro.



di A.S.


Quella di oggi al Palapenz (inizio ore 17.30) potrebbe essere l’ultima partita della serie dei quarti di finale tra la SAV Vacallo ed il Losanna. Inoltre, in caso di sconfitta, i vodesi andrebbero anticipatamente in vacanza.

«Ci sentiamo un po’ con le spalle al muro», ammette l’ex gialloverde Westher Molteni, approdato in riva al Lemano a stagione in corso dopo aver cominciato il campionato a Lugano.
«La speranza è l’ultima a morire, ma se dobbiamo essere onesti la differenza tra noi e loro c’è e si vede».


Eppure il mese scorso in «regular season» avevate quasi battuto i ticinesi: cosa vi è mancato in questa serie di playoff ?


«Pastore, lo sappiamo bene, prepara ogni partita nei minimi dettagli e dopo aver sofferto contro di noi in campionato ha sicuramente preparato ogni contromossa. Inoltre abbiamo la panchina più corta rispetto a Vacallo che, volendo, potrebbe mettere in campo addirittura due quintetti base».


Vi ha destabilizzato il continuo ballottaggio tra gli extracomunitari ?


«Sinceramente non ho capito perché la società ha investito in cinque giocatori che devono alternarsi per essere messi a referto. Probabilmente perché quando si è infortunato Freeman i nostri dirigenti erano convinti che stesse lontano dal parquet per più tempo. Poi però quando è tornato a disposizione si è infortunato Bennett, rientrato in gara-1 al Palapenz ma subito fermatosi di nuovo».


Bennett che però oggi potrebbe giocare…


«Questa settimana si è allenato, poi starà al coach decidere chi scenderà sul parquet».


Come si trova Westher Molteni a Losanna ?


«Mi trovo bene, il cambiamento rispetto al Ticino ci voleva. Mi sento meglio e, da quando sono lontano da casa, sono un po’ stato “obbligato” a cambiare il mio atteggiamento in palestra».


Rimarrai a Losanna anche il prossimo anno ?

«Non lo so ancora. Molto dipende dalle possibilità finanziarie del club. Per il momento i dirigenti non hanno preso contatto con nessun giocatore. Non escludo un ritorno in Ticino, ma mi piacerebbe comunque rimane in Romandia. Qui si vive il basket in maniera diversa». In che senso? «Ci sono più squadre, l’ambiente rispetto a Lugano mi sembra più professionale, anche se non abbiamo molto pubblico. Forse è solo una mia impressione e, come si dice in questi casi, l’erba del vicino sembra ai miei occhi sempre più verde...».


Da ex bianconero sei sorpreso dalla strada fatta in queste ultime giornate dai Tigers ?


«No, non sono sorpreso. Rispetto all’inizio dell’anno il Lugano ha cambiato tre giocatori, è arrivato Mladjan che tutti conosciamo e, individualmente, sono una buonissima squadra. Sono contento che Renato abbia ritrovato una panchina, ma nel contempo mi dispiace per Franco».


Carettoni avrebbe fatto carte false per trattenerti a Lugano...


«La stessa sera che gli hanno comunicato che sarebbe diventato allenatore del Lugano io ho firmato con il Losanna. Forse non sarei rimasto lo stesso, ma sembra destino che le nostre strade seguano binari paralleli...».


© Corriere del Ticino








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UNA SPANNA SOPRA GLI ALTRI
Dusan Mladjan, miglior marcatore dei Tigers nei playoff.
(foto Maffi)




Mladjan, l’uomo in più di questi Tigers.




Con i suoi 26 punti di media Dusan ha steso quasi da solo gli Starwings.

Con il suo ingaggio le potenzialità e le ambizioni dei bianconeri sono radicalmente cambiate: sopra per 2-0 nella serie contro il Birstal, i Tigers potrebbero chiudere il discorso già oggi e raggiungere le semifinali dei playoff.



di Andrea Stephani

Questo pomeriggio (inizio ore 17.30 all’Istituto Elvetico) i Tigers potrebbero già archiviare la pratica Birstal. Alla compagine di Renato Carettoni, infatti, manca un solo successo per ottenere il ticket valido per l’accesso alle semifinali. Tra i migliori bianconeri in questo inizio di playoff vi è sicuramente Dusan Mladjan. Con i suoi 26 punti di media ad incontro, il talento dei Tigers è stato determinante nelle due recenti vittorie contro gli Starwings.



Dusan, ti aspettavi di integrarti così velocemente nella tua nuova squadra e di essere subito così determinante per il Lugano ?




«A dire il vero dopo l’infortunio pensavo di aver bisogno di più tempo per tornare in forma. Ma sono giovane e sono stato capace di riprendermi subito. Per quanto riguarda il mio ambientamento, conoscevo già alcuni giocatori come Stockalper e Verginella e anche gli altri ragazzi mi hanno accolto bene. In più vincere aiuta sempre a fare gruppo...».



Dopo esservi portati sul 2-0 pensate già alle semifinali o credi che gli Starwings possano ancora dire la loro in gara 3 ?



«Dovremo stare attenti e cominciare bene la partita. Se riusciremo a tenere alta la concentrazione sin dall’inizio credo che potremo a portare a casa la terza vittoria della serie. Per il Birstal sarà dura e se torneranno in corsa sarà più per demeriti nostri... Loro devono giocare la partita della vita e poi vincere per tre volte di fila di cui due a Lugano, mentre a noi manca davvero poco per raggiungere le semifinali».



Guardando più avanti, in semifinale preferiresti affrontare il Nyon o l’Olympic Friburgo ?



«Secondo me la squadra individualmente più forte è il Nyon, ma contro di loro avremmo il vantaggio del fattore campo con tre partite su cinque all’Elvetico. In definitiva Nyon o Friburgo si equivalgono e, se vuoi arrivare in finale e magari vincere, devi battere chiunque ti capiti».



Resti comunque fiducioso per la partita di domani ?



«Certo. Siamo in una fase positiva e abbiamo cominciato bene questi playoff. Vogliamo giocare sino in fondo il nostro ruolo di outsider. Solo qualche settimana fa lottavamo per entrare nei playoff e ora, dopo aver chiuso la regular season al terzo posto, possiamo dire la nostra».



Sei d’accordo quando si dice che si sta andando incontro ad una finale tutta ticinese ?



«Beh, penso che la SAV Vacallo abbia la vita un po’ più facile di noi in questi playoff. Nel prossimo turno, infatti, i gialloverdi, affronteranno o il Boncourt o il Monthey, mentre noi dovremo battagliare di più. Una finale tutta ticinese? Sarebbe bello per tutto il movimento cantonale e potrebbe rappresentare una vera e propria festa del basket ticinese». Insomma, chi vivrà vedrà. Anche se, per il momento, l’atto conclusivo di questi playoff è ancora molto lontano sia per la SAV di Rodrigo Pastore sia per i rinati Tigers di Renato Carettoni.



© Corriere del Ticino



!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 15:57




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Schneidermann (SAV) e Polyblank (Losanna)
(foto Keystone)



Basket:
SAV supera i quarti, Lugano ancora no.



Pallacanestro: Vacallo in semifinale, Tigers sconfitto.




La SAV è la prima squadra ad essersi qualificata per le semifinali dei playoff.
Il terzo decisivo punto è arrivato battendo il Losanna 88-62 (22-14 23-17 28-16 15-15). Dacevic con 16 punti, Schneidermann e Mihajlovic con 13 i migliori marcatori del Vacallo.

Sconfitta casalinga invece per il Lugano ad opera dello Starwings per 87-95 (22-20 17-23 25-27 23-25) nonostante i 28 punti di Almanson e i 21 di Mladjan.

La squadra di Carettoni conduce la serie per 2-1.
Situazione identica fra Olympic e Nyon dopo il successo del Friburgo per 77-76.

Nella quarta sfida il Boncourt si è imposto a Monthey per 83-77 e conduce la serie 2-1.


© RSI 2009





!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 15:59







Duello Davidov-Crnogorac AGOSTA TI-PRESS/D.



SAV,supremazia schiacciante.




Al Palapenz nulla da fare per il Losanna, travolto dal Vacallo nella terza sfida.

La formazione di Pastore timbra il cartellino per le semifinali con pieno merito e attende le sfidanti.




di G.F.

SAV come un rullo compressore contro il Losanna, (ab)battuto al termine di una sfida che non ha mai avuto particolari sussulti. La formazione di Pastore ha dominato, gestendo molto bene la situazione in retrovia, manovrando con una certa linearità in fase d’impostazione (anche se si è persa qualche palla di troppo), e colpendo con tempestività e precisione in fase offensiva (quasi il 70% da 2 ed il 75% nei liberi!).

Sin dal via si è capito come sarebbero andate le cose. Il Vacallo ha cominciato subito a premere, chiudendo ogni spazio in retrovia e imbavagliando letteralmente Polyblank, elemento che poteva creare dei problemi se lasciato libero di agire. Il gioco è stato efficace, Gibson e Lukovic hanno saputo dare la giusta spinta e così a guadagnarne è stato anche l’attacco, trascinato in particolare da Schneidermann, dal solito inesauribile Dacevic e da un Crnogorac che pure ha saputo garantire... muscoli nella piccola area. Il settore dei rimbalzi è stato pure controllato facilmente dai padroni di casa, che ne hanno catturato ben 34 (23 dei quali difensivi) contro i 25 degli avversari (12).

Il confronto non è stato spettacolare, ma la SAV come detto ha saputo domarlo dall’alto di una solidità collettiva a tratti impressionante. La fase decisiva è scaturita a cavallo del secondo e del terzo quarto quando, con un break di 15-0 (frutto soprattutto di tre bordate dai 3 punti, due di Schneidermann ed una di Dacevic) la compagine di casa si è portata dal 41-31 al 56-41 al 22’10”. Per il Losanna, che aveva nel solo Brown e – nella seconda parte proprio in Polyblank (anche se quest’ultimo ha segnato diversi punti a giochi ormai fatti) gli unici elementi in grado di scardinare la munitissima retroguardia momo, è stata la resa incondizionata. Nella SAV sono entrati tutti i giocatori a disposizione ed alla fine è arrivata la vittoria con 16 punti di margine.

Un successo agevole che ha reso felice coach Pastore «so- prattutto perché la mia squadra ha saputo mantenere una certa intensità già partendo dal primo quarto. Il Losanna non era avversario malleabile forte anche di un ottimo tasso di talento, dovevamo quindi aggredirlo per cercare subito di mettere in chiaro le cose. Ci siamo riusciti e per questo dico grazie a tutti i miei ragazzi, anche quelli che sono arrivati dalla panchina e che hanno garantito un buon rendimento senza cali di pressione». Deluso ma non troppo coach vodese Jung: «Affrontavamo la miglior squadra del campionato, abbiamo cercato più soluzioni ma la SAV era troppo forte. Il mio futuro? Vedremo, ricominciare da zero ogni volta non è il massimo. La prima parte di stagione è stata interessante, la seconda è andata a fasi alterne anche se siamo riusciti a qualificarci per le semifinali di Coppa della Lega».

© LaRegioneTicino




!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 15:59






SCHIACCIASASSI Il Losanna di Meylan è a terra: la SAV Vacallo di Rickey Gibson vola in semifinale!
(foto Fiorenzo Maffi).



Vacallo in crescita, Losanna battuto.




Liquidati i vodesi i momo sono la prima squadra a raggiungere le semifinali

Sabato una SAV concentratissima non ha lasciato alcuno scampo alla formazione del tecnico Stéphane Jung che al termine della partita ha dichiarato: «Siamo in vacanza e ora tiferò per Vacallo per amore di questo sport».




di Andrea Stephani


Altra bella prova di forza della SAV di Rodrigo Pastore che sabato in gara-3 dei quarti di finale dei playoff si è sbarazzata del Losanna per 88-62 ed ha così ottenuto, unica squadra a riuscirci in sole tre partite, una meritatissima qualificazione alle semifinali. Nonostante una lunga attesa in palestra (l’incontro è iniziato solo alle 18.15 a causa del ritardo degli avversari, bloccati - che strano! - al Gottardo), i momo non si sono lasciati distrarre ed hanno dimostrato di essere costantemente in crescita sul piano del gioco, lasciando, nella seconda metà di gara, solo le briciole alla formazione ospite. Non si può dire che i vodesi non abbiano provato a sorprendere i padroni di casa: senza Bennett (ancora infortunato), Stéphane Jung decideva di tentare il tutto per tutto già ad inizio incontro schierando un quintetto basso con Pleux-Decollognes, Brown, Block, Polyblank e Freeman. La mossa però non sortiva gli effetti sperati, anche perché i due terminali offensivi degli ospiti, Brown e soprattutto Polyblank, venivano ben controllati dalla difesa gialloverde. La speranza di creare la sorpresa di Molteni e compagni andava via via spegnendosi, Vacallo toccava un massimo di +16 nel secondo quarto e andava alla pausa con 14 punti di vantaggio. Vantaggio subito incrementato al rientro dagli spogliatoi quando un parziale di 11-0 propiziato da 3 triple consecutive (due di Schneidermann e una di Dacevic) affossava definitivamente ogni velleità di vittoria del Losanna. Con i vodesi già con la testa in vacanza, la SAV toccava addirittura il +31 prima di concedere spazio e punti a tutti o quasi i giocatori della panchina. «Una partita da dimenticare, in cui noi ci abbiamo provato contro un Vacallo molto forte», dirà Tony Brown al termine dell’incontro. «Per noi oggi era impossibile vincere», gli fa eco coach Jung. «Siamo stai inferiori in tutti i settori del campo ed ora siamo in vacanza. Personalmente tiferò Vacallo: spero che riescano a fare la doppietta coppa-campionato. Lo dico per amore di questo sport: da cinque anni, ovvero da quando sono in Svizzera, non ho visto nessuna squadra giocare una pallacanestro migliore...». Rodrigo Pastore non può che essere soddisfatto: «Stiamo crescendo. Mi piace come sta giocando la squadra. Oggi (sabato, n.d.r.) il nostro inizio è stato la chiave del nostro successo: siamo stati bravi a non subire la loro intensità. In più, in questa serie abbiamo tirato con percentuali altissime e la nostra valutazione complessiva di squadra testimonia la qualità del nostro gioco». In gara-3 quasi il 70% da 2, 105 di valutazione (contro 42 dei romandi), 34 rimbalzi e 20 assist... Che altro aggiungere?



© Corriere del Ticino



!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:00






BRIOSO
Wells, nonostante la sua efficacia, è stato sostituito.
(fotogonnella.



I Lugano Tigers si sono fatti male da soli.




La squadra di Carettoni soccombe al Birstal, invece di infliggergli il colpo di grazia

I ticinesi tengono viva la serie dei quarti di finale: domani gara-4 in trasferta.




di Mattia Meier


Cade il Lugano, proprio quando avrebbe dovuto servire il colpo di grazia. Invece i bianconeri riescono nell'impresa di tener viva la serie, regalando ai Birstal Starwings gara-3. E ora i ragazzi di Carettoni dovranno andare a vincere nella tana del lupo per raggiungere al più presto le semifinali ed evitare una pericolosa gara-5, impresa non certo semplice data la carica emotiva che sicuramente i giocatori di Donati hanno acquisito dopo il match dell'Elvetico. Gara che, secondo Almanson, è stata decisa da piccole cose e dai piccoli problemi del Lugano. Sarà, ma vista da fuori la partita ha detto tutt'altro, a cominciare dai 17 rimbalzi offensivi concessi ai basilesi, frutto della scarsa aggressività bianconera nel proprio pitturato. La squadra di casa ha infatti pagato un atteggiamento parso supponente e un linguaggio del corpo decisamente passivo. Come già in gara-1, i Tigers sono subito stati costretti ad inseguire (6-11 al 5') per poi risalire poco alla volta, prima di tentare l'allungo sfruttando la verve di Verginella e Almanson (35-29 al 26'). Allungo che non riesce perchè Gray in regia combina disastri e la difesa bianconera fa acqua da tutte le parti, con Wells e Mladjan a dir poco inguardabili. Così, il Birstal, grazie al duo Henderson-McCurry si riporta avanti alla pausa. Al rientro in campo Carettoni si «brucia» il miglior momento di Wells, sostituendolo dopo che l'americano ha segnato 6 punti praticamente consecutivi. Il Lugano regge, grazie al guerriero Almanson (4/4 dal campo nella frazione), che è però l'unico, a parte due sporadiche triple di un evanescente Mladjan, ad avere qualche idea offensiva. Henderson, McCurry, Thomas e Menck invece le idee le hanno chiarissime e creano così il break decisivo tra il 27' e il 32' (dal 62-62 al 6478). A questo punto Carettoni chiama il primo (!) timeout della partita, quando ormai i buoi sono scappati dalla stalla; per rientrare in partita servirebbero difesa e buoni giochi in attacco, ma i bianconeri non ci sono proprio. Mladjan e Almanson con un paio di triple provano a riaprirla, ma Birstal non trema e approfitta delle défaillance difensive avversarie per mettere il risultato in cassaforte. Domani ci sarà gara-4 e la speranza è che il Lugano cambi mentalità e atteggiamento, perchè altrimenti la serie potrebbe essere tutta in salita.

© Corriere del Ticino




!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:00





Sheray, a destra, cerca di contrastare il luganese Gray.
TI-PRESS/PUTZU




Il Lugano si complica la vita.




La squadra di Carettoni spreca il match point e rilancia il Birstal nella serie.




di Mec


Il Lugano fa harakiri e si complica la vita, allungando nel contempo quella di un Birstal sceso a Lugano con le idee chiare e con la grinta necessaria. Due cose essenziali che sono mancate ai bianconeri, complici di non aver messo in campo la necessaria determinazione (vedi i 17 rimbalzi offensivi concessi ai basilesi) e di un gioco offensivo spesso improvvisato, davanti a una difesa che oramai il Birstal pratica da tempo contro Mladjan e compagni ma con la quale il Lugano ha sbattuto regolarmente la faccia. Concedere 95 punti all’avversario è veramente troppo, al di là delle affermazioni del coach Carettoni a fine gara: «Bisogna rendere merito al Birstal per la grande partita che ha giocato e che ci ha messo in grande difficoltà».

Già, ma anche se è tornato Thomas, non è che Coffin e compagni siano diventati i Michael Jordan della Svizzera. È certo che se non si difende, se non si fanno i tagliafuori e in attacco si gioca con poco movimento senza palla e con schemi approssimativi, non si può pretendere di vincere. Poi, come sempre, ognuno la vede a modo proprio e non si può dire che il Lugano sia imbrocchito da sabato scorso a oggi. Verosimilmente, la grinta messa in campo a Basilea era diversa.

Il Birstal ha giocato come ha voluto, al suo ritmo, trovando buoni canestri da sotto con tutti, capaci di prendere rimbalzi su secondi e terzi tiri, con Wells e compagni a fare le belle statuine. È pur vero che i basilesi sanno giocare fisico, ma i falli più stupidi li hanno commessi i bianconeri, sempre in ritardo nell’uno contro uno e negli aiuti: per il Birstal il 22 su 23 dalla linea della carità è eloquente.

Inoltre Carettoni ha fatto alcune scelte che sono magari “aria fritta” senza controprova, ma che ci sentiamo di esprimere. Mladjan in panca tutto il secondo quarto (due falli non sono un capestro), Wells nullo per gran parte della partita e, quando ci è entrato nel terzo quarto con un tre su tre, messo vicino a canestro dove il Birstal soffriva, è stato tolto: pesante anche non aver fermato con un time out le emorragie a fine secondo e terzo quarto, quando il Lugano si è preso due volte uno 0 a 8. Carettoni l’ha detto a fine gara, emulando il suo idolo interista Mourinho: «Date pure le colpe a me, perché dei miei sono contento».

Ora come si fa ad essere contenti della confusione gestionale di Gray e delle cattive scelte di tiro di alcuni, oltre alla già citata difesa, non lo sappiamo ma, come sempre, non si gioca a bridge.

La partita da raccontare è la storia di un monologo dei basilesi, capaci di stare sempre punto a punto, recuperando prima un -6, 35 a 29 al 15’ e poi di allungare con un 8 a 0 a fine di secondo quarto e andare a +4 alla pausa: 39 a 43. Punto a punto fino al 62 pari a poco meno di 2 minuti dalla fine: qui il Birstal piazza un 16 a 2 a cavallo dei due quarti che manda il Lugano a -8, 66 a 78 e a quelle temperature si gelano gli ultimi residui di gioco. Ci provano Mladjan e Almasson con le triple a ridurre, ma un altro 7 a 0 su cattivissime scelte di gioco e un paio di palle perse, portano il Birstal a +14, 75 a 89, prima dell’accademia finale che ingentilisce un po’ nello score, che non conta molto in termini di numero, ma che potrebbe avere un grande peso sul piano psicologico.

«Per ora sono comunque contento di essere 2 a 1», diceva Carettoni a fine gara, «e vedremo da martedì come andranno le cose».

Donati fa i complimenti ai suoi: «Sapevamo che era dentro o fuori. In settimana il mio assistente è rientrato negli USA per la morte della madre e noi ci siamo uniti ancora di più, anche a suo sostegno: è una vittoria che gli regaliamo e che ha rimesso in forse tutta la serie». Già.



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