Catanzaro: Importante scoperta, forse una tomba romana che indica una necropoli

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-Kiya-
00domenica 18 gennaio 2009 14:26

L'eccezionale rinvenimento è stato fatto al confine tra il territorio di San Mango d'Aquino e quello di Nocera Terinese, lungo la strada interpoderale denominata "Galassia".
Si tratta di una bellissima tomba antica che è venuta alla luce casualmente dopo che le abbondanti piogge di questi ultimi giorni hanno fatto sì che parte del terreno che ricopriva il sarcofago franasse scoprendo una parte dell'antico cimelio.
La notizia dell'eccezionale scoperta archeologia è stata diffusa solamente in questi giorni dall'assessore comunale al Turismo ed Attività produttive, Francesco Trunzo. Mentre da indiscrezioni trapelate dalle stanze comunali, sembrerebbe essere stata fatta già nello scorso dicembre.
Di cosa si tratti esattamente non è stato possibile saperlo perchè, come ha spiegato il geometra comunale Francesco Torchia, «le incessanti piogge hanno praticamente reso impossibile qualsiasi intervento umano per un eventuale recupero del reperto archeologico». L'ipotesi più accreditata, comunque, parla di una probabile preziosa testimonianza di età romana. Circostanza questa che verrebbe confermata a livello storico dal momento che in età augustea e, forse anche prima, il territorio di San Mango era attraversato da una strada principale di collegamento tra la zona costiera e la zona interna.
In sostanza, spiega ancora il geometra comunale, «la zona del ritrovamento potrebbe essere una diramazione dell'antica via Popilia, la strada che collegava Scigliano a Nicastro, cioè un sentiero stradale parallelo al fiume Savuto denominato da sempre "carruggio" (strada principale) e che oggi attraversa le zone rurali di Piano del Milo, Mortilla, Pietra della Sella, Rizzo, e Catusi».
Del resto questa zona non è nuova a ritrovamenti archeologici interessanti. Nel 1970, durante i lavori di ampliamento della strada poderale "Fabiano", venne ritrovato un antico sepolcro con all'interno una miriade di reperti archeologici. Purtroppo nella confusione generale, e forse anche per l'inesperienza del personale che vi lavorava, il sarcofago andò distrutto ad eccezione di una lucerna che successivamente fu censita e catalogata dalla Sovrintendenza ai beni archeologici di Reggio Calabria e fatta risalire al 2.500 a.c.
Ancora prima, esattamente nel 1829 come da notizie assunte dal libro "Terina Temesa Nucria" dello storico nocerese Adriano Macchione, sempre in queste zone fu ritrovato "un vasto ed antichissimo cimitero con moltissimi sepolcri particolari" sino al rinvenimento (non da ultima) di una presunta tomba del IV-V secolo a.c. tra gli svincoli autostradali di Falerna e San Mango d'Aquino durante gli attuali i lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio.
Tutto questo, quindi, se confermato avvalorerebbe la tesi sostenuta dallo storico e scrittore sammanghese Armando Orlando che parla «dell'esistenza di un sito archeologico di notevole importanza e forse, perché no, dell'esistenza di una grossa necropoli. Si tratta di un tesoro», conclude Orlando, «che certamente con interventi risolutivi più che burocratici da parte degli amministratori locali, potrebbe valorizzare attraverso un turismo legato alle scoperte antiche, non solo la zona di San Mango quanto tutto il nostro comprensorio». Il problema, quando vengono fuori reperti archeologici, è sempre quello di trovare sufficienti finanziamenti per effettuare gli scavi necessari.




[fonte: www.lameziaweb.biz]
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