-Sei dicembre duemilaquattro-

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n9p
00lunedì 13 dicembre 2004 09:01




Correva l’anno duemilatre per essere più precisi il dodici sei (giugno) duemilatre e la città in quasi questione era Milano!
èCaro Jonas (che sarei io!) questo regalo è per augurarti un ottimo compleanno (io compio gli anni il venticinque giugno e non il dodici, visto che sono un cancro e non un gemelli!), ma soprattutto X (per) ricordarti che la nostra vita e tutte le manifestazioni materiali sono fatte sempre sia di bianco che di nero.
Basta conoscersi ed essere in equilibrio, ma soprattutto bisogna ricordarsi di fare le giuste scelte (?).
Ogni volta che vedi questo oggetto, pensa che puoi sempre scegliere il bianco (?)!
In fondo è il motore di tutto. È la vita.
Ti voglio bene.
P.S. Fai a modo
P.P.S. Quando vedrai l’oggetto capirai. ç
Ok! Perché incominciare questa cosa, qualsiasi cosa sia con questa lettera/dedica di più di un anno fa (esattamente un anno e quasi sei mesi!), scritta da una persona a cui tenevo molto e che ora è semplicemente il nome con cui chiamo la mia ulcera mentale? Semplice, stamattina mi sono svegliato, ho preso il mio solito caffè con molto latte nella tazza con cui bevo il suddetto caffè con molto latte da quasi due anni e che mi sono portato via da casa dei miei nella mia nuova geniale casa, ho ascoltato un po’ di musica mentre mi lavavo, mi sono vestito di tutto punto, ho spento il computer (non ho ancora portato nella mia nuova e geniale casa lo stereo, quindi ascolto musica sul computer!) e sono uscito, stamattina faceva particolarmente freddo e dopo un odiseico viaggio arrivo in ufficio, mi collego ad internet e guardo (con la consapevolezza di sbagliare) se qualcuno mi ha mandato un e-mail o roba simile, nessuno d’importante!
Finito il tutto mi metto a scrivere, poiché oggi (sei dicembre duemilaquattro) non dovrei lavorare ma visto che dovevo e volevo scrivere nonché sbrigare quattro stupidate in ufficio mi sono recato a quest’ultimo, e qui arriva il preambolo a questa cosa, oggi ho finito la mia ennesima raccolta di racconti (“Ed ecco perché sono un nichilista post complottista e post normale la storia della mia non vita”) e ho finito questa raccolta con un racconto incentrato sull’ultima volta che ho fatto sesso con l’autrice della lettera/dedica e visto che una delle poche cose che ho portato (a parte il novanta per cento dei miei mobili!) nella mia nuova e genaile casa dalla casa dei miei è una scatola di scarpe CLARKSã dove al suo interno a mò d’altarino della mia autodistruzione psicofisica ci sono parecchie cose che mi ha regalato e inerenti all’autrice della lettera/dedica, mi sono detto perché non incominciare questa cosa con l’unica lettera su carta (le e-mail non contano come lettere vere e proprie a mio modesto avviso!) che l’autrice della lettera/dedica mi abbia mai scritto?
Infatti, perché no? Quindi lo incominciata con questa lettera/dedica e questo mio masochistico gesto non vuole essere l’ennesima e alquanto noioso gesto di autocommiserazione mia versa l’autrice della lettera/dedica ma (forse) vuole essere la parola FINE a tutto questo piangersi addosso inutile che da un anno, un mese e quattro giorni (per saperne di più leggete “11/2 MEMORIES THE END”!) che sto attuando sulla mia già tormentata psiche, con questo gesto voglio dire BASTA a queste lacrime da coccodrillo è arrivata l’ora di finirla… si, come no!
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