SirGuybrush
00mercoledì 21 marzo 2007 20:40
L’Inferno di Asgard.
[Libro dei Ghiacci. La discendenza di Hell]
Lince nera che risvegli il tuo fuoco
Disveli , con eleganza, nella danza il gioco.
Sugli innevati pendii che rifulgono d’ossidiana
Attendi la notte, in silenzio, la dama.
Davanti ad uno specchio sogni l’ardire,
Di catturar il suo sguardo…o lasciarla morire.
Vladimir è una spia.
Uno di quei “mestieri” in cui generalmente sopravvive chi non fa troppe domande.
Non basta però la mera riservatezza, per eccellere bisogna compensare la reticenza con una eccelsa capacità di adattamento negli ambienti ostili, con l’abilità di nascondersi e saper attendere.
Orientarsi traendo utili informazioni dalla selva, da ciò con cui si è a contatto, è inoltre una peculiarità che non può mancare in Chi gioca un ruolo fondamentale nella preparazione di una Guerra.
Vladimir Noverech, della contea di Valimar, paesino a una decina di chilometri da Norfjell , è soprattutto uno degli Otto di Odino.
Rimasto fedele alla causa, nonostante le grandi rotture che ne avevano sgretolato l’originaria consistenza, adesso, assolutamente neutrale ai recenti eventi, si reca ad assolvere quanto gli è stato ordinato, con la solita professionalità di cui è capace, senza porre questioni.
Solo i fatti importano, il risultato raggiunto vale più di tanti futili giri di parole.
L’astuzia è il mezzo, l’ombra l’eterna compagna.
La destinazione, l’obbiettivo finale è come sempre quello di raggiungere qualcosa di ben preciso. Anche se i poteri della Nera Lince scrollano un po’ di dosso alcuni gravi oneri, a cui la normalità del resto cederebbe, a meno di un considerevole sforzo, del sudore del lavoro.
Vladimir ha sempre saputo di essere un Eletto, di poter contare sulle sue straordinarie capacità di mimetismo, di simbiosi col territorio, ma non ha mai lasciato nulla al caso.
Fa male a volte servirsi dei doni di Odino, il Nordico di Valimar preferirebbe essere come gli altri, avere una famiglia ed educare i propri figli, lontano dalle guerre e dai campi di battaglia.
L’ultima missione, si era detto. L’ultima e poi la pace dell’anima, la tranquillità di una casa sulla collina ed un orto da coltivare. Tutto ciò stride fortemente con il compito che gli è stato impartito, un’ esplorazione molto rischiosa , ma Vladimir è un guerriero molto acuto, un talento raro, che diventa fortissimo quando assume le sembianze feline della Lince di Hell.
Ciò nonostante il suo reale desiderio è quello di ritirarsi. Servirà Asgard e poi si allontanerà da tutto questo.
Dai complotti, dai rumori, dalle attese che non sopporta più e che non avranno più spazio nel prossimo futuro.
Poi però, riflettendoci, le cose non sono così semplici.
L’Inverno si sta ritirando. L’aria è sempre meno fredda, il suo odore inizia ad essere carico del germoglio della primavera e non vi è nulla di più sublime nel contemplare l’ampia vallata del territorio inglese aprirsi in squarci di verde, laddove la neve si è sciolta. Ha lasciato la cavalcatura subito dopo essere entrato nel territorio nemico. Da qui in poi procederà a piedi al riparo da sguardi indiscreti ed dai possibili incontri con avventurosi forestieri.
Come sempre agirà solo.
Nessuno a cui badare, nessuno a cui chiedere, nessuno da dover salvare. Soli si lavora meglio, si rischia di meno e soprattutto…ci si diverte di più.
Perché se c’è da essere spietati o da trascendere da vanagloriosi codice d’onore, Vladimir sa essere freddo giustiziere, assassino quand’è utile, tenero amante quando si tratta di sedurre per poi tradire.
Ma, ad essere sinceri, non crede di dover odiare Actar per qualche motivo imposto.
Mentre attraversa le foreste ricercando le informazioni che necessita, pensa alla spensieratezza del passato, a quando sogni simili li accomunavano, le stesse aspirazioni, la ricerca della tranquillità, delle vere emozioni.
Forse braccato dallo stesso demone, più volte Vladimir si è chiesto perché lui e perché non altri. Ma solo ora, durante quel viaggio, qualcosa gli pare diverso, falso.
La conclusione è il solito amaro in bocca, che rimane quando non vi è più nulla da chiedersi perché tutte le risposte –quelle più semplici, che bastano per continuare a vivere- sono finite.
O forse, aprioristicamente, non ci sono mai state.
Un marchio che difficile possa raschiare dalla pelle.
Hell da deciso che lui fosse suo emissario. In lui si reincarnarono le fiamme dell’Inferno che ancor oggi bruciano i perenni ghiacciai di Asgard, dal oscure grotte che percorrono le fondamenta del tempio di Thor. Egli è ed è stato l’eleganza felina che recita la sua danza mortale, sotto le sembianze di un gatto nero dal pelo fulgente.
Un uomo che ha rotto con il passato uccidendo il proprio amore, quando una prova lo richiedeva e la Dea Morte lo richiamava a se.
Il sacrificio più grande per possedere la forza oscura della Lince. Uccidere la propria donna, invece di, semplicemente, continuare ad amarla.
Nessun dubbio allora, prima della maledizione, prima di aver visto Hell.
Le sue parole sono come pugnalate avvelenate dirette all’anima. Ricordi Vladimir?
“No. Non dimenticherai la tua colpa. Sei solo un perdente che vede nel futuro un’auspicabile redenzione. Non sei niente altro. Puoi solo obbedirmi e con orrore rivivere la lama che finì tua moglie.”
In qualche modo gli Otto di Odino sono stati la sua famiglia. Lo hanno accolto tra pari, ognuno a sostenerlo, ognuno a consigliarlo. Tempi d’oro che solo dopo un ventennio si sono rivelati falsi, come false sono state le parole di Loki, di Agrath e dell’Aquila.
Un’ultima volta Cavaliere. Un’ultima volta.
Caratteristiche fisiche, informazioni generali, poteri.
Karma:25000 S/F/M 400.
Nome Completo: Vladimir Noverech
Razza: Umana.
Clan:Nordico.
Agilità+4 / Forza +2 /Resistenza +4.
Età: 34 anni
Allineamento:Neutrale Puro
Nordico alto un metro ed ottanta, fisico proporzionato e scolpito, occhi e capelli neri come pece. Nelle sue missioni di esplorazione si serve di un arco composito lungo, di un grosso pugnale e di una spada ad una mano e mezza. Indossa un armatura in cuoio nero, leggera e poco ingombrante. Capace di essere molto silenzioso e furtivo , è un esperto conoscitore di trappole e di tecniche d’assedio. E’ anche un validissimo arciere, facilitato da una vista acuta, a cui basta un esigua fonte di luce per adattarsi perfettamente alle tenebre. Viso di una bellezza burbera, segnata dalle ferite del tempo, quelle che è impossibile rimarginare e dimenticare. Di rado parla con gli altri, taciturno ed avvolto dal mistero del suo passato, delle ombre che tormentano la sua anima, che lo lasciano con il vuoto della sua solitudine.
Skill di razza
Sotterfugio:Liv3
Esperienza in armi da tiro: Liv3
Esperienza in armi da guerra leggere: Liv3
Furtività: Liv3
Volontà ferrea: Liv2
Mutaforma: La Lince Nera [cast: 2 turni] durata a discrezione del master. Costa la sottrazione di 20 pt mente.
Il Quinto di Odino è in grado di trasformarsi un una Lince Nera assumendone le caratteristiche fisiche e le peculiarità di una razza agile, silenziosa e predatrice. Il lucente pelo d’ebano, a contatto con la pelle, ha la stessa resistenza di un armatura in cuoio borchiato, conferendo una buona naturale difesa al sacro felino.
In forma animale, inoltre, non sortiscono alcun effetto gli attacchi magici mentali, quelli di charme e quelli elementali del fuoco.
Vengono, in conclusione, attenuati del 40% gli altri tipi di incanti elementali.
Potere: Fiamme di Hell [Cast 2 turni, durata della fiammata 1 turno] Incanto offensivo elementale Fuoco.(-25 pt mente)
Dalle fauci del felino, dopo un turno in cui le fiamme iniziano ad alimentarsi all’interno dei polmoni, fuoriesce un soffio infuocato di 5 mt di lunghezza per una larghezza di mezzo metro, estremamente dannoso per i non morti in genere. Il cono incandescente che si forma nei primi due mt raggiunge una temperatura di 1500° capace di sciogliere l’acciaio e provocare atroci ustioni.
A cura di:
Amon, Master Apprendista.