[ASIA] Birmania , sospesi gli aiuti

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ipercritico
00venerdì 9 maggio 2008 16:03
una tragedia immane e ignorata ,fin ora
Ex Birmania, i militari dicono no ai soccorritori stranieri

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/05/myanmar-soccorritori-stranieri.shtml?uuid=f0c29c5e-1d91-11dd-9408-00000e25108c&DocRulesVie...




Il governo birmano ha dichiarato che accetta il materiale degli aiuti umanitari, ma rifiuta l'aiuto del personale straniero, dopo il passaggio del ciclone che ha fatto almeno 23mila morti, secondo le stime ufficiali.
L'ultimo bilancio ufficiale riferisce di 22.980 morti e 42.119 dispersi, ma l'incaricata d'affari americana in Birmania Shari Villarosa stima che il bilancio del ciclone e delle sue conseguenze possa raggiungere i centomila morti, con l'aggravamento delle condizioni sanitarie. «Allo stato attuale il bilancio nei villaggi è di circa 80.000 morti», ha detto Tin Win, capo di uno dei distretti di Labutta, situata nel cuore del delta meridionale dell'Irrawaddy, devastato dal ciclone nell'ultimo fine settimana. Win ha aggiunto che, dei 63 villaggi che circondano Labutta, alcune decine sono stati spazzati via dalla forza di Nargis. Nessun responsabile governativo è raggiungibile per confermare questo bilancio.
Un comunicato del ministero degli affari esteri birmano diffuso ha affermato che la priorità è stata data al ricevimento dell'aiuto straniero, ma il materiale sarà dispensato da cittadini birmani nelle zone colpite. Il documento riferisce che un aereo arrivato giovedì trasportava un gruppo di soccorritori e alcuni giornalisti che non avevano il permesso per entrare nel paese. Non è stato indicato se soccorritori e giornalisti sono stati espulsi, ma due dei quattro dipendenti dell'Onu arrivati sono stati costretti a ripartire.










www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/birmania-ciclone/protesta-pam/protesta-...
Dure critiche verso la giunta militare che ostacola i soccorsi internazionali
Birmania, il Pam per protesta
sospende i voli con gli aiuti
Confermato per domani il referendum sulla nuova costituzione


Immagini della devastazione in Birmania
YANGON - Il Programma Alimentare mondiale ha annunciato la sospensione dei suoi voli verso la Birmania a causa delle "restrizioni inaccettabili". La decisione del Pam segue il sequestro effettuato oggi su disposizione della giunta al potere all'aeroporto di Yangon di due invii alimentari dell'Onu. Un sequestro che ha innescato ulteriori dure critiche verso il governo militare che si rifiuta di accettare un più ampio aiuto internazionale.

"Noi saremo obbligati a interrompere le nostre già limitate operazioni di invii aerei fintanto che non otterremo maggiori garanzie dalle autorità", ha detto alla Cnn, molto irritato, il direttore regionale del Pam, Tony Banbury.

I due invii sequestrati - 38 tonnellate di biscotti ad alto valore energetico sufficienti a nutrire per alcuni giorni 95 mila persone - sono solo una piccola parte degli aiuti alimentari che dovrebbero arrivare nelle regioni della Birmania devastate dal ciclone Nargis.

Il sequestro, ha spiegato il regime militare, è stato effettuato perché il Paese non accetta i cooperanti stranieri. La giunta lo ha fatto sapere in un comunicato del ministero degli Esteri in cui precisa di voler distribuire "con le proprie risorse" i carichi di cibo e medicine inviati dalla comunità internazionale. E sottolinea che la Birmania non è al momento in grado di ricevere gruppi di giornalisti o di cooperanti di paesi stranieri.

La decisione del governo ha irritato anche il primo ministro thailandese, Samak Sunderavej, che ha annullato una prevista visita in Birmania dopo l'annunciata chiusura della giunta al personale straniero: "Dopo che hanno detto che il personale straniero non è benvenuto non ha senso che io vada là", ha detto Sunderavej.

Nonostante il disastro, la giunta militare birmana ha confermato il referendum fissato per domani sulla nuova costituzione, con la sola eccezione delle aree direttamente colpite da Nargis, nelle quali la consultazione è stata rinviata di 15 giorni. Una scelta che ha suscitato altre critiche da parte della comunità internazionale. "Se siete patriottici e amate la vostra nazione dovete esprimere un voto affermativo", ha detto stamani la tv di stato Mrtv. A nulla è valso l'appello del partito della leader dell'opposizione, il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, da tempo agli arresti domiciliari, che ha chiesto ai militari di rinviare il referendum. La nuova costituzione è uno dei "sette passi" della "roadmap verso la democrazia" che, nei piani della giunta, si concluderà con elezioni multipartitiche nel 2010.
ipercritico
00venerdì 9 maggio 2008 16:07
quasi 100000 morti , e la stampa si occupa più dei tailleur delle ministro che della trsagedia ? [SM=x751588]

Granduca di Milano
00sabato 10 maggio 2008 14:24
La tragedia non è ignorata, il fatto è che la dittatura birmana pretende gli aiuti senza i soccorritori, chissà cosa avrà da nascondere? [SM=x751531]
Archita
00sabato 10 maggio 2008 15:20
la solita vecchia storia...gli aiuti a regimi autoritari non vanno mai al giusto posto ma nella pancia dei loro gerarchi, basta vedere come la corea del nord ha pilotato gli aiuto esteri a favore dei militari più che della disgraziata popolazione -_-
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