-79 Deux Angelus (Dedicato a Lady Angela)-

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n9p
00mercoledì 19 novembre 2003 17:58
“Deux Angelus”

To
Lady Angela


Svegliarsi da un sogno
Il pensiero ancora vivo
Nella mente
FOCALIZZAZIONE
Di un sogno realizzato
Sentire le lenzuola intrise dal suo profumo
Immaginare il suo volto
Ripensare e riflettere
Rivedere la propria vita alle cinque del mattino…
Dove
Fingal
Discende del
Mare,
Dal
Mugghio
Dei venti.
Guardare il suo respiro
I suoi occhi
Come calde braci di una antica divinità
Rigirarsi nel letto…
Un raggio di sole…
È ancora
BUIO FUORI
Una piccola luce accesa
Cerco di non pensarci
Per dieci
Anni sei
Venuto quassù
Alla mia
Caverna: della tua
Luce e di questo cammino ti saresti
Saziato senza di me,
della mia aquila e
del mio serpente.
Non ci riesco
Il mio pensiero vola
Lontano…
Le ali si dispiegano
Gli angeli cantano le loro odi.
Ascolto il silenzio… contemplo
Rifletto
E ascolto il
Silenzioso canto degli dei.
E morì
Elimèlec uomo di
Naomi e fu lasciata lei
E i suoi due figli
Suoi.
Sussurri silenziosi
Pensieri che si intersecano con la vita
Mi alzo…
Guardo fuori dalla finestra
Le prime stelle spariscono e le ultime
Danno gli ultimi ruggiti di vita…
La pallida luna è l’ultima
La regina non sparisce mai definitivamente…
Un altro giorno arriverà…
“Carril”,
Risposi
“Non riportarla alla mia memoria.”
Mi ripiego fetalmente nel mio letto…
Il pensiero vola…
I suoi occhi…
Il suo corpo…
Il suo divino essere…
Ancora inalo il profumo delle lenzuola create
Dalla mia mente…
E ancora il pensiero di lei aumenta…
Come i miei battiti del cuore…
Mi si dice
Che l’uomo
Ami se stesso
Non posso non volerla…
Il bisogno psicologico…
La mia mente…
In un perfetto amore platonico…
Non voglio alzarmi…
Voglio ancora stare in questo nido divinamente
Profumato…
Voglio ancora farmi coccolare dal suo pensiero…
Lasciarmi andare nell’oblio del suo profumo…
È
Della
Famiglia
Di
Elimèlec.
Sembra tutto sparito…
Il mondo,
Io…
È tutto sparito ed io sono in un profumato paradiso.
Petali di rosa…
Rinasco nel mio letto…
Non mi sono mosso…
Non ho emesso una parola…
Il sole è ormai alto nel cielo…
Vi fruscia il muschio
Cupo; da lontano il
Marinaio vede gli alberi
Ondeggiare!
Così parlo Zarathustra e lasciò la sua
Caverna, ardente e forte, come un sole
Del mattino che spunti dietro scure montagne.
E
Òved
Fece
Nascere
Isciài
E
Isciài
Fece
Nascere
Davide.
La luna è sparita…
Mi alzo lentamente dal mio nido…
Un altro giorno è nato…
Le stelle ormai ricordo lontano…
Sono vestito di sentimenti…
Ormai è mattino e come fumo i sogni si dissolvono all’alba.
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