°° Tigri e Begonie °° [OK][CA CTB]

Yvonne90
00lunedì 21 dicembre 2015 11:36
Riassumendo: giorno per giorno la richiesta di Edave prende vita sulle pareti della Farmacia, strappata dal suo ordine per essere gettata nel caratteristico caos creativo degli Artisti. In questo caso una soltanto, in silenziosa solitudine, che lentamente procede in un traffico di barattoli e scale, fino a quando qualcuno non compare sulla porta. Non una persona qualunque, ma Malbeth. La ragazzina dà subito prova di essere molto particolare, oltre che ben disposta ad aiutare la mutaforma e le sue due sole braccia. Giusto in tempo per vedere l'enorme affresco finire, firmato con un caduceo proprio al centro del soffitto.

Commento: tanto per cominciare un enorme grazie a Malbeth, che mi ha salvata da una role in solitaria e di sole skills. Mi dispiace per la brevità dell'incontro ma, purtroppo, non avevo granchè disponibilità di tempo, ci rifaremo di certo. Quindi passo alle spiegazioni tecniche: non ho descritto la creazione dell'intero affresco perchè comprensibilmente mi ci sarebbe voluto un mese, più una settimana a voi per leggere. Ho optato per un riassunto nella prima azione del lavoro svolto, sottolineando i particolari che sono differenti o mancanti nell'immagine scelta per la scheda, per giocare poi la conclusione dell'opera in diretta.

Asterischi per:
*creazione di un affresco lungo tutte le pareti della Farmacia del sanitarium (soffitto compreso), per un costo totale di 3500 denari (ancora da inviare) ed un consumo di vernici da quantificare. Specifico che originariamente le vernici erano state comprate per pitturare l'intero perimetro della locanda, qui si tratta di una stanza sola quindi suppongo si possa dire che ci sia dell'avanzo.
La scheda degli ospitalieri: artistidiavalon.freeforumzone.leonardo.it/d/9770122/Ospitalieri/discussione.aspx?#idm1...
La scheda dei contrabbandieri: contrabbandieri.forumfree.it/?t=64003401

Registrazione:

YVONNE [Farmacia][FU] Sono ormai giorni che fa avanti ed indietro, Avalon e Barrington, Barrington ed Avalon. Altrettanti che l'inserviente del Sanitarium le apre la porta con sempre meno cerimonie, per farla sgattaiolare dritta fino alla farmacia, controllare ogni tanto che sia ancora viva in quelle ore che vi sta chiusa dentro a pasticciare con i colori, prima di salutarla al buio della sera,>>
YVONNE lasciandola tornare a casa. La quantità di colori che ha addosso attualmente dà un'idea di quanto tempo sia già passato dal suo ultimo arrivo. I mobili sono stati spostati, coperti ed ammucchiati da una parte o dall'altra dell'aula che odora di vernici fresche. La famosa scala prestatale dagli ospitalieri è per ora inutilizzata da un lato, ma a giudicare dalle manate sgargianti sui >>
YVONNE bordi si direbbe l'abbia già sfruttata più di una volta. Del resto, guardandosi intorno, il candido ed immacolato bianco originario si è perso. Al suo posto sono emerse sfumature, che dalle più leggere dell'alba alle spalle della scrivania, si sono avvicinate al blu scuro del lato attorno alla porta. A ricongiungerli una sfumatura che dal viola va all'indaco, mitigata dal rosso arancio man>>
YVONNE mano che ci si volta verso destra. Ha fatto in modo che in una sola stanza fossero contenuti tutti i colori del giorno, seguendo la giusta direzione delle ore. L'intera superficie delle pareti non risulta però uniforme nelle varie pennellate: ha infatti utilizzato delle spugne intrise di colore, per dare l'impressione di un disegno spumoso, non piatto ma più voluminoso ed in qualche modo >>
YVONNE anche in movimento. Non a caso, guardandolo da lontano, si ha l'impressione di osservare un immenso cielo coperto di nuvole, ma tutt'altro che grigie. Inoltre, nella zona più scura, onde evitare che gettasse ombra eccessiva sulla stanza, ha puntinato lo spazio di bianco, per simulare una volta di stelle, talvolta dandovi un tocco personale, nascondendovi nel mezzo costellazioni di pura >>
YVONNE fantasia e libera interpretazione. Sulla base dell'intero perimetro è comparso però del nero. Anche ora, accovacciata sulle proprie gambe e prossima alla porta, impugna un pennello mediocremente fine per quello spazio enorme, con la punta scura, va formando dei filamenti verso l'alto, che nell'insieme già creato ricordano a buona ragione un esteso manto erboso in controluce. >>
YVONNE Con la stessa tecnica, sul lato destro della stanza rispetto alla porta, è sorto un albero dalle due metà non speculari. Quella più verso la zona diurna è florida, fiorita, fitta di foglie. L'altra è invece più scheletrica ed invernale, con la sagoma di un gufo sulla punta di un ramo. Sulla base, rispettivamente un uomo ed una donna senza volto, si danno>>
YVONNE le spalle. ''Ecco fatto.'' mormora a se stessa sollevando il pennello, lasciando che la frase si perda inascoltata nella sua concentrata solitudine. Gli occhi sembrano soddisfatti, posati ora al disegno complessivo del prato. Non manca più molto. [Focus mentale liv.5|Comunicazione pittorica liv.5]

YVONNE [Farmacia][FU] Alzandosi si pulisce le mani su di un panno ormai vissuto, dopo aver lasciato il pennello appoggiato sul diametro del barattolo di vernice nera. Ha richiesto che un sostegno per la scala fosse messo al centro della stanza ed avuto un mobile in risposta, ora non deve che sollevare la scala per posizionarla sull'armadio, di modo che possa raggiungere il soffitto, >>
YVONNE esattamente al centro. La strada è breve ed il legno non pesa poi così tanto, considerata anche l'impensabile capacità delle sue braccia da mezza donna e mezza bestia [Potenza +1]. Col naso verso l'alto cerca il punto ideale, inclinandola e verificandone la sicurezza, facendola vibrare un po' con le mani. ''Così può andare!'' esclama, di nuovo a se stessa, non avendo altri con>>
YVONNE cui condividere il labirinto che è ora la farmacia, nè il tempo ormai in dirittura d'arrivo. Ha i capelli arruffati, fermati sulla nuca da un pennello pulito. Indosso una camicia di un azzurro tendente al grigio e piena di macchie e striature di diversi colori, infilata nei pantaloni bruni a loro volta raccolti in un paio di stivali. La spilla è appuntata al bavero, ma il medaglione del>>
YVONNE drago è a contatto col petto, sotto la stoffa. Si infila il panno in una tasca, marcia verso i barattoli richiusi ed accumula gli altri pennelli di diverse misure nella tasca della blusa. Le punte non sono pulite, pazienza. Ora però si pone un dilemma: come portare fin lassù abbastanza tinte da non dover fare avanti ed indietro? Mh. Comincerà dal bianco e dal giallo, da tenere col manico >>
YVONNE nella mano sinistra, il resto si vedrà. Riecco la scala, ora da salire, senza soffrire le vertigini, ma solo la mancanza di uno spazio aperto e reale sopra la testa [//Stesse skills precedenti].

MALBETH [sanitarium/sala da pranzo] Ormai la ragazzetta conosce abbastanza bene il sanitarium avendo pulito quasi ogni angolo. Da quando c’è lei in effetti ci si può specchiare nei tavoli. Indossa una blusa marrone, con una cinta maschile annodata a vita alta. I capelli sono acconciati in due codini strambi, uno più basso ed uno più alto. Delle maniglie si creano tra quei >>
MALBETH boccoli biondi e selvaggi. Sembra squinternata come sempre Beth. Passeggia per la sala da pranzo, il passo lento. Con l’indice saggia la presenza di polvere sul lungo tavolo, lasciando che strisci il polpastrello su tutta la superfice mentre avanza. Lo osserva poi, soddisfatta. “Ah però..” ridacchia da sola, si compiace del suo talento da spazzina. Nella mano destra ha >>
MALBETH la scopa come sempre, il suo fantoccio amante con cui ormai intrattiene conversazioni folli il più del tempo. Qualcosa la distrae: una voce lontana ma non troppo. La direzione è quella della farmacia. Inizia quindi a camminare più velocemente, trascinando la scopa che striscia sul pavimento freddo con un suono fastidioso, stridente. Si dirige verso la porta >>
MALBETH di quella stanza che conosce bene, dopo esserci stata più volte anche in compagnia di Edave. Si appoggia sullo stipite con la spalla destra, lasciando che il capo si chini dal capo opposto. Un’espressione strana, tra il divertito e il perplesso, mentre osserva l’armamentario della donna intenta a dipingere. “Uhhh..!” Esclama. “Voi siete l’artista di cui Edave mi ha parlato, >>
MALBETH suppongo” Un sorriso, con i denti che aguzzi spuntano dalle labbra rossicce.

YVONNE [Farmacia][FU] Procede lentamente, reggendosi con la mano portante mentre l'altra regge i due barattoli, facendo attenzione a non rovesciare nè le tinte, nè se stessa sul pavimento [Agilità +1]. La cima del mobile a cui si è appoggiata sembra un buon compromesso per non dover mettere alla prova la propria già testata resistenza con i contenitori alleggeriti dal lavoro già fatto. Li posa lì,>>
YVONNE una volta finita l'ascesa, dando un'occhiata al cerchio lasciato ancora bianco rispetto al cielo multicolore che ha attorno. Abbassa quindi la testa, fermatasi con un piede su un piolo e l'altro su quello sottostante, per scegliere un pennello a punta larga e squadrata dal mucchio che ha nella tasca. La voce sulla porta la interrompe, sorprendendola abbastanza da farla sobbalzare su quel>>
YVONNE punto precario e voltare di scatto, presa per un attimo da un impeto animale. Alle altre parti di sè non piace essere colte senza preavviso. Posa gli occhi chiari sulla figuretta ferma sull'entrata, fino a qualche attimo fa vuota. Giovane, povera di colori tanto da sembrare in attesa di una pitturata proprio da parte sua, con un sorrisetto scaltro e ben oltre la timidezza. La scopa nella mano>>
YVONNE la fa dubitare che si tratti di una degente. ''Suppongo di si!'' ribatte, sorridendo a sua volta nel passare dei secondi che le permette di riacquistare la ragione e la sua naturale indole gioviale. Le lentiggini tra naso e guance sembrano essere state messe lì proprio per fare risaltare il suo lato bonario. Tuttavia va a rivolgere le ciglia alla finestra, per un momento, già buia. >>
YVONNE ''Ho perso conto del tempo passato da quando sono arrivata, sto forse disturbando?'' domanda accorata, conscia del fatto che i malati abbiano spesso bisogno di riposo, senza baccano. ''Prometto che non ci metterò molto ancora, devo soltanto finire questo pezzo e poi ho concluso, definitivamente!'' le spiega, giocando in anticipo sulle giustificazioni, nell'alzare un indice a mostrarle il >>
YVONNE cerchio vuoto sopra la sua testa, a qualche spanna. Celere va ad intingere il pennello nel barattolo del bianco, accorgendosi però troppo tardi che la tavolozza pulita sia rimasta laggiù, tra le cose messe da parte. ''Posso chiedervi di allungarmi la tavolozza pulita, per favore?'' approfitta, con un sorriso che si fa ora colpevole, della presenza della sconosciuta nei paraggi. ''Ed il >>
YVONNE rosso, se non vi è di disturbo!'' aggiunge, tanto che c'è, alla lista delle fatiche altrui.

MALBETH [sanitarium / farmacia] Fa un passo in avanti Malbeth, continuando a fissare la donna tutta sporca di vernice. “Davvero innovativo come stile” indica distrattamente le macchine, ma il tono è divertito e un po’ la invidia. Anche lei vorrebbe rotolarsi nei colori. E poi nella neve. Immagina il risultato e si meraviglia di tale slancio creativo. “No anzi, mi chiedevo >>
MALBETH quando sareste venuta a dire il vero.” Lancia un’occhiata alle ceste con dentro i farmaci riordinati, ammucchiate nella zona più remota della stanza. “Ho svuotato e spostato il mobile che era sulla parete su cui state dipingendo qualche giorno fa.” Spiega in maniera pacata, ma con la voce sempre un po’ troppo acuta. Corruccia il labbro, mordicchiandolo, >>
MALBETH mentre l’artista si arrampica sulla scala. Le appare piuttosto traballante e insicuro quel trabiccolo. Quindi poserebbe la scopa contro il muro alla destra dell’ingresso della farmacia, per poi rivolgersi alla donna. “Se non vi dispiace verrei a sostenere la scala” Si stringe nelle spalle, risistemandosi lo scialle frettolosamente. “Non vorrei dover comunicare ad Edave >>
MALBETH che abbiamo una nuova ospite…” Non è che vorrebbe tirargliela, ma non si sa mai. Meglio essere cauti. Quindi se l’altra glielo permetterà avanzerà verso di lei, per andare a sostenere la scala con entrambe le mani in maniera salda. Prima però si accerterebbe di accendere la lanterna posta all’ingresso, cercando di illuminare meglio la stanzetta un po’ buia. >>
MALBETH Il cielo è opaco a causa della neve incessante. Quindi le porgerebbe anche quanto ha chiesto. “ecco, tenete..” Direbbe, porgendo la tavolozza ed il rosso. Uno schizzo volerebbe, andandosi a stampare sul naso di Beth. Ridacchia, incrociando gli occhi e cercando di fissarlo. Non se ne preoccupa, lasciando che la macchia si secchi. Quindi rivolge uno >>
MALBETH sguardo al dipinto. “Avete scelto voi cosa dipingere?” Chiede, senza mostrare ne entusiasmo ne altre emozioni.

YVONNE [Farmacia][FU] Non è certo uno spettacolo, l'artista, a questo punto dell'opera. Scarmigliata, sporca ed anche accaldata, non deve nemmeno guardarsi per capire a cosa Malbeth alluda, indicandola. ''Trovate?'' domanda retorica e autoironica, prima di annuire. ''E' un'immagine ragionata e studiata appositamente da una commissione artistica di fiducia.'' rincara, scrollando le spalle. Ecco >>
YVONNE si è già data da fare a far intendere che tipo sia. ''Vi state dando un gran da fare per essere in credito con me, vi ringrazio. Fate solo attenzione a dove mettete i piedi, ho la brutta abitudine di operare nel più completo disordine.'' e si vede, senza che lo dica, mentre la ragazza zompetta ad allungarle quanto le ha chiesto, mentre lei tenta di afferrare il tutto mantenendo l'equilibrio.>>
YVONNE ''Più o meno..'' replica, posando il terzo barattolo sul mobile per tenere tra le mani solo la tavolozza ed il pennello già intriso. Con un paio di movimenti fa colare un po' di bianco prima ed qualche goccia di giallo poi, per mescolarli in maniera non omogenea a creare sfumature tinta crema sul sostegno. ''Edave mi ha domandato di creare uno sfondo naturale, io ho pensato ai dettagli. >>
YVONNE Di solito non lascio che altri vedano le mie creazioni prima che siano concluse, ma voi vi siete meritata un'eccezione. Che ve ne pare?'' le chiede, ma senza guardarla. E' arrivato il momento di rimettere la testa sul soffitto, in tutti i sensi. Tenendo stinco, ginocchio e coscia aderiti ai pioli per non perdere la presa sulla scala, allunga verso l'alto il braccio destro, per cominciare >>
YVONNE a tingere solo metà della sfera, dal lato notturno. Inizialmente crea una base tutta uguale, salvo poi passare a pennelli più fini per scurire il contorno con un ocra intenso e formare crateri sfumati, tipici della luna vista da loro, piccoli mortali. Aggiunge tocchi di luce in bianco, a sottolineare le forme, le dimensioni e la prospettiva. Cambia poi del tutto pennelli, per far colare >>
YVONNE questa volta giallo e rosso su un altro lato della tavolozza, a mischiarli ancora, veloce. Stessa prassi per la seconda metà, che però assume toni d'arancio e variegature di rosso e giallo, proprio come il sole dalle tinte calde del primo mattino. Lascia la parte al centro più chiara, per fare uso di un pennello pulito, con cui unire le due metà in maniera più armoniosa, mitigando il >>
YVONNE passaggio dall'una all'altra per fare sembrare la stella ed il satellite una cosa sola, un ibrido. [//Stesse skills precedenti]

MALBETH [sanitarium/farmacia] Si volta quando l’altra sostiene che non fa mai vedere i suoi dipinti in corso d’opera. Ridacchia, fissando la finestra ma osservando in realtà il dipinto dal riflesso. “Va bene non guarderò allora..” Un tono strano, un po’ folle. Si girerebbe dopo qualche secondo, con aria scherzosa. “La mia vita è talmente in disordine che non ci faccio molto caso.” >>
MALBETH Beth osserva ciò che è intorno a lei. “Però in effetti questo bordello fa concorrenza alla mia stanza.” Alza le sopracciaglia, come per fingersi scioccata. “ma sono io che pulirò tutto, quindi manterrò il vostro segreto.” Artista casinara. Come tutti gli artisti del resto. La vernice tira sul suo naso, quindi lo contorce senza però lasciare la presa dalla scala >>
MALBETH in legno. Le prude. Cerca di concentrarsi sull’immagine raffigurata piuttosto che sulle strane smorfie. Quindi lancia uno sguardo alla scopa. “Che ne dici?” Sbotta seria. Quindi dopo qualche secondo annuirebbe, per poi voltarsi verso Yvonne. “Mio marito dice che può andare” Scherza, accennando un piccolo inchino diretto all’utensile. >>
MALBETH “Grazie dell’opinione, caro.” Ormai farnetica, la solitudine le fa male. Uno sguardo dal basso all’alto, anzi dal bassissimo all’alto della sua statura ridicola. Osserva ancora l’artista. “Come vi chiamate?” Chiede, lasciando per adesso qualche attimo la presa della scala con la mano destra. Andrebbe a grattarsi il naso con l’unghia dell’indice, cercando di rimuovere >>
MALBETH la vernice. “Mica viene via, eh” Sembra spacciata, dovrà andare in giro come un clown per sempre. “Conoscete le bignonie?” Se ne esce così, come se tutti conoscessero a mena dito il suo mondo magnifico fatto di fiori. E fiori. E fiori.

YVONNE [Farmacia][FU] Nonostante sia distante dalle chiacchiere in più sensi, tra una pausa e l'altra ascolta le parole di Malbeth, sollevando le sopracciglia nel sorprendersi effettivamente di quel gergo particolarmente schietto che lei usa con disinvoltura. Si volta, fermandosi, sentendola parlare di un ipotetico marito. Nella stanza non c'è nessuno oltre loro, ma gli occhi della ragazza>>
YVONNE sono fissi su di una scopa. Oh, non è più tanto certa che non sia una degente. Tuttavia se si parla di recite, la mutaforma non è affatto una principiante. Vive tra maschere e finzioni, le strane fantasie della giovane quasi albina non la potrebbero turbare in alcun modo. Sempre che non abbia un coltello in mano, s'intende. ''Aiuterò a pulire, non temete.'' assicura, mentre posa la tavolozza>>
YVONNE per prendere pennello e vernice nera. Niente più sfumature. Ora le servono linee nette, ben distinguibili anche dal basso. Comincia a disegnare una linea verticale con la punta fine di quello che ha scelto, seguendo il diametro del sole luna, alla loro unione. Sulla cima forma una sfera, a piccoli pezzi, poichè purtroppo non si chiama Giotto. ''Yvonne!'' spiega piuttosto alla ragazzina, >>
YVONNE che immagina disinteressata a titoli e cognomi, come è giusto che sia. ''E voi? Lavorate da molto al Sanitarium?'' rimanda indietro, per darsi il tempo di mantenere focalizzata l'immagine che va disegnando, due ali corte, tozze ed aperte ai lati di quello che somiglia un bastone, o una lunga i senza spazio tra trattino e punto. Intingendo più volte nel colore e partendo questa volta dalla >>
YVONNE base, va lentamente ad aggrovigliare ed inspessire due serpi opposte ai lati di quello che emerge essere un caduceo, simbolo degli Ospitalieri. ''Ecco, adesso è finito.'' la informa, tirando indietro il braccio a guardare il tutto per essere sicura di aver mantenuto fede all'originale, alle proporzioni ed al misto di colori. A lei non dispiace. Non risponde subito a Malbeth, posa tutto >>
YVONNE quello che ha in mano per sospirare e sgranchirsi la schiena, esattamente come farebbe in forma felina. L'ulteriore commento della ragazza vuole però curiosità, riguardo. ''Oh, chiedo venia. Un po' di pazienza e verrà via, vi do una mano.'' promette, per retrocedere sulle scale, già riprendendo a sè qualche barattolo, per portarlo di nuovo a terra. Il lavoro è si finito, ma ora c'è da pulire.>>
YVONNE ''No, non le conosco. Ma potrete spiegarmi di più mentre ridiamo un aspetto decente a questa stanza, vi ascolto volentieri. Anche se ancora non so il vostro, di nome..'' fa notare con un sorriso, materno e complice insieme. Questa volta sì, andrà via un po' più tardi. Ma, per la prima volta, non sarà il solito inserviente a salutarla, mentre torna ad Avalon.

MALBETH [Sanitarium/farmacia] I colori sono curiosi. Così come l’abilità di quella donna che molto in fretta sembra creare scorci di un mondo che esiste solo nella sua testa. La osserva cambiare colore ed immergere il pennello nella tinta nera. “Io odio il nero” Borbotta la ragazza, con uno sguardo perso in quelle sfumature multicolore. Si stringe il nastro di un codino, >>
MALBETH sistemando il fiocco ma non facendo altro che renderlo ancor più asimmetrico. “Io sono zitella.” Esclama, con una risata strana e squillante. “Ma se intendevate il mio nome allora Beth, mi chiamo Beth.” Un respiro, un ulteriore battito di ciglia. “E cavalco le tigri.” Aggiunge pensierosa. Qui ad avalon si presentano tutti con nomi strani, percui cerca di adeguarsi. >>
MALBETH Si schiarisce la voce per poi pronunciare solennemente: “Beth delle tigri al vostro servizio” Scoppia a ridere, non riuscendo a rimanere seria per più di trenta secondi. “Però le ho cavalcate davvero è..” ormai lo dirà a tutti ed in effetti non mente. Non le serve impiegare le sue doti di bugiarda. Si perde nel suo cervello contorto, nei pensieri sconnessi. “Edave dice >>
MALBETH che la malattia che ho non si può curare..Non sono una paziente.” Ride, per poi stringersi nelle spalle. Lei scherza, ma non si sincera che gli altri lo capiscano. Le piace prendere argomenti folli sul serio. “Percui si, posso dire che in un certo senso lavoro qui da qualche manciata di lune, in cambio dell’alloggio” Quindi spalanca gli occhi, osservando il dipinto completo. >>
MALBETH “oh bene, abbiamo finito!” Lo dice come se lei stessa avesse pitturato o comunque aiutato a raggiungere quel risultato magnifico. Si allontanerebbe dalla scala, per andare a prendere la scopa ed iniziare a spazzare fra i mille orpelli di yvonne. “La bignonia è un fiore. Molto colorato, proprio come voi.” Uno sguardo sottecchi alla donna. “è simbolo di buon >>
MALBETH auspicio..” Mormora, ripensando alla scala. “Siete ancora viva, nonostante abbiate usato quell’affare a pioli sghembi.” Nomi tutti suoi per chiamare le cose. Cose semplici. “Vi si addice, Yvonne delle Bignonie.” Magari se la rivedrà potrà mostrargliela. [//gdr end]
ALIAS.ALIAS
00mercoledì 30 dicembre 2015 14:47
GDR APPROVATO, CHE UN CTB SCALI I MATERIALI...QUANTE LATTE SARANNO STATE USATE? NON SONO MOLTO PRATICA, UN AIUTINO DA CASA?


E CHE UN OSPITALIERE PAGHI [SM=g27832]

AHAHAHAHA [SM=g27828]
Yvonne90
00domenica 10 gennaio 2016 12:52
C'è nessuno? [SM=g27829]
.Alyesine.
00domenica 10 gennaio 2016 15:53
Quante latte bisogna scalare?

Dovreste dirmelo voi, io non saprei quantificare ^^
Yvonne90
00martedì 12 gennaio 2016 22:03
Non so di preciso quanto possa essere ampio il perimetro della locanda e francamente nemmeno quello della stanza del sanitarium, ma ad occhio e croce potrebbe essere..1/4? Qualcuno può aiutare a confermare o smentire? [SM=g27821]
.Alyesine.
00mercoledì 13 gennaio 2016 10:00
Re:
Yvonne90, 12/01/2016 22:03:

Non so di preciso quanto possa essere ampio il perimetro della locanda e francamente nemmeno quello della stanza del sanitarium, ma ad occhio e croce potrebbe essere..1/4? Qualcuno può aiutare a confermare o smentire? [SM=g27821]




A me sembra ragionevole!

Nel frattempo ti scalo 1/4 dei barattoli, se a qualcuno non dovesse andar bene si fa comunque in tempo a sistemare!



Oggetto: Vernici

Origini: Sud Europa

Proprietario: Congrega degli Artisti

Caratteristiche:
- 3 secchi di tinta blu;
- 3 secchi di tinta rossa;
- 3 secchi di tinta nera;
- 3 secchi di tinta bianca;
- 3 secchi di tinta gialla.

Numero: 20 pezzi totali

Prezzo: 2000 denari

GDR riferimento: Un'altra noiosa consegna 07/05/13 - Master Psycho(Ok)

ALIAS.ALIAS
00mercoledì 13 gennaio 2016 10:36
Per me va benissimo il numero di latte indicate, i soldi sono stati passati, siamo a cavallo [SM=g27823]
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