°° Leia e l'Arte - Atto secondo °°

Yvonne90
00martedì 7 gennaio 2014 15:06
Riassumendo : munita dei suoi disegni, Leia torna alla torre degli Artisti per mostrare il suo tentativo di migliorare nella creazione di ritratti. Il secondo passo, adesso, riguarderà le tecniche più popolari conosciute per ritrarre delle mappature, opere più geometriche e meno soggettive che vedranno la Guardiana riuscire con più facilità. In attesa della prossima lezione le saranno dati altri compiti da fare a casa..

Commento : immagine esclusiva di Leia versione gnoma


Registrazione :

LEIA [esterno] Leia era sempre la solita: armatura, spadone...insomma, una donna di guerra e non certo di casa. I lunghi capelli biondi erano raccolti in quattro trecce che ricadevano, due per lato, attorno al viso arrivando quasi fino a metà della schiena, in una tipica acconciatura nordica. L'enorme spada color cobalto era fissata dietro alla schiena, con l'elsa che sporgeva oltre la spalla **
LEIA **destra...e un piccolo scudo era fissato all'avambraccio sinistro. Ma era ciò che Leiah portava fra le mani che usciva dalle consuetudini della Guardiana. Infatti Leia recava con sè diversi rotoli di pergamena, chiusi uno dentro l'altro. Non era possibile vedere cosa vi fosse scritto perchè il lato esposto all'esterno era immacolato. La guerriera era intanto arrivata nei pressi dell'Accademia**
LEIA **e, una volta davanti alla porta, la nordica usa la mano sinistra per bussare tre volte.

YVONNE [Scale][FU] Ci sono le donne di guerra e le donne d'Accademia, invece, che sospirano nel percepire la pelle pulita dopo essersi risciacquata da pitture ed inchiostro. I capelli ancora umidi sono parzialmente raccolti da un fermaglio semplice, di metallo, appoggiati alla camicia bianca ed al corpetto di cuoio che le stringe la vita sottile, sin troppo. I pantaloni scuri sembrerebbero >>
YVONNE indicare la volontà di una passeggiata di tardo pomeriggio, benchè indossi ancora il medaglione e la spilla di Gran Maestro. La torre è silenziosa, fatta eccezione per i rumori che provengono dalla mensa sotterranea, sinonimo di Felipe già all'opera, inarrestabile. Gli stivali si appoggiano con delicatezza a gradini dei quali conosce il percorso a memoria, sino ad atterrare sul pavimento>>
YVONNE lucido dell'atrio immenso che restituisce spesso eco apparentemente simulate dagli affreschi. Con le braccia inarcate sui fianchi va a stringersi ulteriormente i lacci sulla schiena, tentando di ricomporre quindi il fiocco senza troppa forza, perchè non le impedisca di scioglierlo, più tardi. Cammina, già diretta alla porta, la quale però le riserva una sorpresa. O, meglio, tre. Rallenta,>>
YVONNE guardandola come potesse vedervi attraverso. In realtà, nemmeno i privilegi dell'animale le permetterebbero simili opportunità. ''E' aperto..'' informa, con una cantilena leggera, non ostile, più che altro abituale.

LEIA [esterno->atrio] Leia usa la mano sinistra libera per aprire quando ode l'invito del Gran Maestro. Aveva riconosciuto la voce e, vedendola, le sorride {Lo so} risponde {Ma cerco di tenere viva l'educazione nonostante su quest'isola stiano facendo di tutto per giustiziarla. Ben trovata lady Yvonne, vi disturbo ?} la guerriera avanza qualche passo per poi richiudere la porta dietro di lei **
LEIA **Porge poi le pergamene all'Artista {Ho fatto i compiti a casa, volevo che ci deste un'occhiata se avete tempo...e approfondire qualche dettaglio sulle arti grafiche, in particolar modo su come redigere una mappa ben fatta. Come ben ricordate, il mio mestiere potrebbe richiedermelo spesso.} Sulle pergamene, almeno una ventina, Yvonne avrebbe trovato un unico monotono motivo: il suo ritratto. **
LEIA **In uno scenario degno di ''Misery non deve morire'' Leia aveva pedestremente fatto decine di ritratti del Gran Maestro, il primo soggetto della loro lezione del resto. Solo un disegno era diverso dagli altri. Ritraeva, grossolanamente, una gnoma...con tanto di cappello a punta e armata di un buffo arco...ovviamente il disegno aveva tutti i limiti di una apprendista, ma probabilmente era **
LEIA **comprensibile...

YVONNE [Atrio][FU] Si ferma ad un paio di metri dalla porta, con le braccia che tornano lungo i fianchi mentre l'ingresso si apre senza troppe cerimonie. La sagoma che fa capolino probabilmente non è una di quelle che avrebbe pronosticato di vedere, un po' per il tempo passato ed un po' per quel rapporto dai contorni ancora poco nitidi che hanno messo in piedi nei loro incontri precedenti. >>
YVONNE Sorride, tuttavia, annuendo consapevole del garbo di questa donna, seppure lontana dai manierismi di un'aristocrazia che non sembra amare più di tanto. ''E' giusto'' conferma, senza invitarla ad entrare, dal momento che lo farà da sola. ''No, stavo giusto..'' una pausa, soppesa una risposta adatta da dare, sebbene l'ironia della sorte sia spessa e, a volte, davvero poco umoristica ''..con le >>
YVONNE mani in mano..'' conclude la frase, insieme ad una scrollata di spalle voluta a liquidare l'argomento senza troppi giri di parole, nè mostrando apertamente la realtà dei fatti [Sotterfugio liv.1]. Passeggiata rimandata a domani. Accoglie le pergamene che Leia le allunga, posandovi da subito gli occhi, alla ricerca dei rimasugli di carboncino impressi su quelle. Le sfoglia, una dopo l'altra, >>
YVONNE ascoltando al contempo la Guardiana senza dare alcun cenno di aver capito. Si attarda sui tratti ricorrenti, quel viso piuttosto simile al suo che la osserva da più angolazioni in maniera quasi inquietante. Nonostante i pareri personali fortemente viziati dal soggetto dei disegni, potrebbe riuscire persino ad ordinarli cronologicamente, osservando quelle linee che vanno ad essere più precise>>
YVONNE pulite, sottraendo la scena alle guide che Leia ha utilizzato [Conoscenza delle forme d'arte liv.8]. ''Oh, non credevo d'apparire così bassa, vista per intero..'' ironizza, sollevando il foglio sul quale è stata raffigurata la gnoma, contraendo le labbra in un sorrisetto. ''Una mappa? Beh dovrebbe essere più facile della riproduzione di un viso, tranne per il tempo necessario..'' spiega, >>
YVONNE ricordando sin troppo bene la realizzazione delle mappature dell'Isola. ''Venite..'' la invita, facendo un cenno della testa in direzione delle scale e precedendola, verso l'Aula già vista.

LEIA [Atrio] La guerriera arrossisce appena quando nota apparire, dall'elenco di ritratti, quello della gnoma {No beh...non siete voi quella ovviamente.} si premura di chiarire alzando le mani con un gesto di discolpa {In realtà...quella, in un certo senso, sono io.} Segue l'artista all'interno dell'Accademia raccogliendo l'invito di quest'ultima, per percorrere in realtà scale e corridoi già noti**
LEIA **{Dovete sapere} principia a spiegare giusto per non sembrare del tutto pazza {Che in un tempo molto lontano ormai la Leia che conoscete voi era ben diversa. Da quando sono su Avalon due volte ho avuto modo di subire gli effetti di forze che non so nè spiegare nè tantomeno capire. Una volta mi sono ritrovata in prima linea contro l'armata delle fiammme....e l'altra...} si ferma un attimo**
LEIA **indicando sè stessa con la mano destra {Mi sono trovata...Leia.}

YVONNE [Scale][FU] Come al solito il tintinnio delle chiavi precede la breve risalita dell'ampia scalinata, consentendo ad entrambe di percorrere gli interni riservati al personale o agli allievi, come in questo caso. Con le pergamene ancora in mano si fa strada e l'ascolta, finendo per guardare un'altra volta la forma minuta della gnoma, personaggi che ha già visto in un tempo piuttosto remoto. >>
YVONNE Corruga appena la fronte alle sue spiegazioni, rialzando gli occhi soltanto alla fine. ''Mi state dicendo che..eravate così?'' domanda, mostrandole il disegno quasi come se lei non ne fosse al corrente, raggiungendo intanto il pianerottolo. Strano, si, ma non abbastanza per chi di mutazioni non ne è a digiuno. Basterebbe scavare nella sua esistenza per trovarne ben due in un corpo solo. >>
YVONNE Raggiunta la porta dell'aula la apre e si fa da parte, permettendole d'entrare per prima in quel subbuglio di colori che ha già visto.

LEIA [aula] La Veterana annuisce {Il disegno è in scala uno a uno} conferma con un sorriso. Vi è una sola persona sulle terre del Pendragon ormai che mi ha conosciuta sia come Gnoma che come donna...tutti gli altri o sono morti o sono spariti...Tuttavia è assai poco raccomandabile, se volete conferme sulla mia sincerità dovrò scortarvi io.} L'elfo Stavrogin di sicuro si sarebbe assai divertito con **
LEIA **la povera Yvonne, Leia non poteva decisamente pensare ad organizzare un appuntamento. La nordica va a sedersi sullo stesso sgabello occupato in occasione della sua precedente lezione, prendendo dalla tasca un gessetto ed un pezzo di pergamena {Vi ascolto.} semplice, risoluta e pratica, insomma la solita Leia.

YVONNE [Aula pittura][FU] L'odore di vernici è forte, nonostante la finestra aperta. Oltre a quell'aroma artificiale, l'essenza di collanti e sostanze varie si mescola, nemmeno fosse un laboratorio di alchimia. Di nuovo non farà in tempo a fare gli onori di casa che la guardiana si sarà già seduta, semplificandole gli oneri e dimostrandosi pronta e diretta una volta di più. ''Non è necessario..''>>
YVONNE diniega, scrollando piano la testa ''Non vedo il motivo di dubitare di voi per questioni che vi riguardano personalmente..'' spiega, un eufemismo per lasciarle intuire che non ami ficcanasare quando non necessario. ''Avete già tutto l'occorrente, bene..'' nota, posizionandosi in piedi dall'altra parte del tavolo, posando la risma di pergamene poco più in là. ''Dunque, per quanto riguarda le >>
YVONNE mappe, a meno che non siano asimmetriche o estranee ad uno schema, le linee guida spesso corrispondono a quelle definitive.'' inizia, gesticolando debolmente ''Si comincia dai contorni e si procede poi man mano con i dettagli, entrando sempre più nei particolari. In questo caso è questione di osservazione e senso della misura, questi però non posso insegnarveli..'' scrolla le spalle, facendosi>>
YVONNE avanti sul tavolo, appoggiandosi con gli avambracci. ''Immagino che, dato il vostro lavoro, non siate sprovvista di queste due qualità. Cominciamo con una prova, disegnando la locanda, la conosciamo entrambe. Sapreste riprodurne il perimetro visto dall'alto?''

LEIA [Aula] Leia ascolta con la consueta attenzione, gli occhi color oceano sono fissi quasi maniacalmente su Yvonne, ogni tanto un cenno del capo conferma che la guardiana sta ascoltando e capendo {Si, in un certo senso credo di avere un buon occhio...se non lo avessi, probabilmente sarei morta da tempo...} afferma, senza arroganza o vanagloria, quasi si trattasse di una semplice constatazione.**
LEIA **La nordica spiega poi la pergamena cominciando a tratteggiare un rettangolo che rappresentasse la locanda...cercando di includere anche le stanze sul retro che lei, per fortuna, conosceva. La mano appariva più sicura nel tratteggio (espressività artistica lv.1), merito degli esercizi fatti per imparare a fare i ritratti. Quando la nordica conclude il perimetro, alza nuovamente gli occhi su**
LEIA **Yvonne.

YVONNE [Aula pittura][FU] Veglia dall'alto su di lei, ad una distanza moderata, con le mani ferme benchè l'Artista, in fin dei conti, sia lei. Ma nei panni di paziente Maestro ci sa stare, non è la prima volta che li indossa, nemmeno davanti all'Ispettore. ''In questo caso è una fortuna che ne abbiate due..'' commenta, con velato sarcasmo voluto più per alleggerire l'atmosfera solenne di una lezione>>
YVONNE appena cominciata, ricreando un ambiente più naturale e disinvolto. Almeno per lei. La osserva tratteggiare il contorno, con la cura di una mano più prudente che esperta, tuttavia efficace. Dopotutto, quel primo passo è semplice. Si allunga, però, per afferrare un panno bianco e metterlo vicino a lei, alla sua portata. ''Ogni tanto ricordatevi di ripulirvi la mano per non ricreare sbavature>>
YVONNE sul foglio con le polveri del gessetto..'' spiega, diretta e semplice. ''Tenete presente che le mura dovranno essere tracciate con due linee per rappresentare lo spessore. A partire dalla linea più interna, con lo stesso procedimento, create le stanze del piano terra. Per aiutarvi a prendere le misure, se non potete farlo sul posto contando a passi, iniziate con dei tratteggi per avere >>
YVONNE una visione generica della mappatura. Gli spessori, ricordate sempre gli spessori.'' ribadisce, indicando senza toccare il foglio le zone più interne del rettangolo.

LEIA [aula] La nordica sorride toccandosi la cicatrice {Non fortuna...ma mano più svelta di quella nemica.} torna poi a concentrarsi sul suo disegno, iniziando a disegnare il perimetro interno nella cucina di Filippa. Lo fa molto lentamente non tanto per la difficoltà quanto perchè Leia amava riflettere con calma su ciò che studiava. Una volta eseguito il disegno più interno del perimetro la nordica*
LEIA **si ripulisce come richiestole la mano nella pezza che portava sempre legata al fodero della spada, macabramente macchiata di rosso scuro...poi Leia riprende a disegnare, andando ad eseguire una seconda linea in realtà appena più ampia della precedente {Le pareti della cucina sono molto sottili, infatti dal bancone si sente sempre ciò che dicono.} così motiva all'Artista la scelta delle**
LEIA **proporzioni...in effetti il disegno, per quanto eseguito con mano incerta, rende abbastanza l'idea di un perimetro interno molto sottile.

YVONNE [Aula pittura][FU] Certo, e come dimenticarsi di precisare? Non sono più molti a credere in una dose innocente di fortuna. Si trattiene dal replicare attraverso qualunque cosa le passi per la testa ora, limitandosi invece ad osservare l'operato di Leia che si alimenta di altro carboncino. A volte più leggeri, altre più decisi, i segmenti che produce mostrano una mano a tratti incerta>>
YVONNE ma impegnata a far del suo meglio. Col tempo e con la pratica le verrà più semplice, l'ha già detto. Risolleva le ciglia, però, quando ascolta la nota di lei, puntigliosa come solo un Ispettore potrebbe essere. ''Mi correggo, non solo un buon occhio, anche un buon orecchio..'' mormora, esprimendo un pensiero a voce, volontariamente. ''Bene, adesso le finestre. Generalmente è sufficiente >>
YVONNE segnalarle attraverso due piccoli segmenti perpendicolari alla parete..'' spiega, indicandone le dimensioni con i due indici. ''Per le porte, invece, traccerete un angolo, indicando attraverso un quarto di circonferenza il senso di apertura.'' di nuovo va a mostrare come attraverso linee immaginarie che non resteranno impresse sulla pergamena. ''E' una sorta di linguaggio universale che sono >>
YVONNE certa abbiate già visto, dal momento che, più che opere d'arte, immagino vi servano disegni comprensibili ad una prima occhiata..''

LEIA [aula] Leia ascolta ma non comincia subito a disegnare, sembra infatti intenta a far mente locale su dove fossero collocate le finestre della Locanda. Solo dopo qualche istante appone i primi segni, che sono però quelli della porta, per la quale usa la simbologia che Yvonne le ha consigliato {Saper ascoltare è fondamentale in qualsiasi mansione, non solo nella mia.} ricorda prima di segnare**
LEIA **la prima finestra, vicina alla porta {Non vi nascondo che il disegno mi diverte, non è detto che non mi diletti in qualche opera, come dire....ludica...} altra finestra {Ciò nondimeno sono una Guardiana ed intendo restare tale, quindi sì, la realizzazione di un'opera chiara e semplice da leggere è la mia priorità. Non intendo fare a meno di voi, in futuro...solo che potrebbe succedermi di **
LEIA **immediato bisogno di realizzare degli appunti, anche con semplicità. Poi sono dell'idea che ognuno debba fare il proprio mestiere, senza voler strafare...} una dopo l'altra, le finestre verranno segnate sulla piantina. Dal punto di vista manuale si trattava in questo caso di un lavoro semplice.

YVONNE [Aula pittura][FU] Punta i gomiti sul tavolo, ignorando qualsivoglia galateo, in questa zona franca che è alcova d'Arte, non di portamento e stile. Appoggia il mento sui palmi uniti, osservando l'operare di Leia, inclinando la testa di qualche grado quando necessario. ''Vero anche questo..'' conferma, senza distogliere le pupille sottili dal disegno, col tono debole, quasi fosse più assorta>>
YVONNE di lei in quell'attività. ''In tal caso, qualora vorrete adoperarvi per divertimento e non per bisogno, sarò felice di ospitarvi nuovamente qui ma, vi avviso, armature e spade saranno severamente bandite..'' afferma, ora più solida ma non imperativa, ancora piuttosto confidenziale. Non a caso spunterà un nuovo sorriso, in seguito. ''Avete dimenticato una porta, quella delle cucine..'' fa notare,>>
YVONNE senza indicare, questa volta. Non è passato molto tempo da quando la stessa Guardiana l'aveva richiesta per riprodurre le piantine di quella stessa locanda per un omicidio. ''La parte più difficile è quasi terminata. Mancano le scale ed il bancone. Per le prime, basterà ricreare un rettangolo e suddividerlo in altri più piccoli, per simulare i gradini. Per il secondo, invece, le usanze vi >>
YVONNE verranno meno in aiuto, dovrete disegnare senza seguire uno schema, ma affidandovi alla sola memoria. Per prendere le proporzioni, ricordate le linee guida, i tratteggi..'' torna a dire, instancabile. ''Come potete vedere non è niente di più complesso di un ritratto e per quelli ve la siete cavata bene..'' un'occhiata ai fogli, il primo dei quali ritrae la piccola gnoma. Ancora fatica >>
YVONNE ad immaginare Leia in quei panni.

LEIA [Aula] Leia scuote il capo, visibilmente costernata {Avreste dovuto ricordarmi di lasciare la spada di sotto...lo faccio sempre, ma è parte di me...se non me lo dicono, manco mi viene in mente} si guarda un attimo sorridendo poi soddisfatta {Tra l'altro, come vedete, riesco a disegnare indossando la corazza...sapete, mi sono esercitata a farlo...sono stata colta dall'altroce dubbio riguardo **
LEIA **a ciò che direbbero in giro se mi spogliassi ogni volta che devo fare un disegno...} ridacchia mentre va a completare la piantina seguendo il suggerimento dell'Artista. Inizia poi a disegnare i mobili, in fondo erano solo rettangoli e quindi questa parte della stesura non risulta particolarmente complessa per la mano della Nordica.

YVONNE [Aula pittura][FU] Ed ora osserva lei. Difficile dire quanti anni possa avere, ma senza dubbio le cicatrici la invecchiano. Poco più sotto, in una sala vuota e bidimensionale vengono aggiunti tavoli, deboli sbavature ad alcuni contorni già tracciati, poichè la guerriera si è dimenticata di pulirsi la mano come l'ha invitata a fare. ''Non sarebbe stato necessario..'' risponde, scrollando le >>
YVONNE spalle. ''Ma semmai doveste avvicinarvi ad un foglio per operare liberamente, in mia presenza, vorrei vedervi con indosso l'uniforme che più si addice al mio, di esercito..'' ironizza di nuovo, sebbene schietta e sincera, facendo calare adesso le ciglia sulla pergamena. ''Qualche ritocco e sarà completo. Non servono le sfumature, qui, a meno che non vi serva la descrizione della luce del sole>>
YVONNE ma non mi è mai capitato di sentirlo richiedere..Anche il colore sarebbe superfluo, per una piantina semplice..'' formula ipotesi sull'esperienza, piuttosto che certezze. Come già visto, le mappe devono essere esplicative, più che belle a vedersi. ''In ogni caso i colori sono parecchio variabili, non potrei darvi un'istruzione comune a tutti i disegni..''

LEIA [aula] Solo ora Leia si ricorda della pulizia e la effettua nel suo macabro straccio...quanti guerrieri avevano contribuito con il loro sangue a rendere quella pezza color ''carlo conti'' ? Impossibile dirlo {Avete un metodo per calcolare la scala efficacemente ? Nel senso, io posso rilevare le dimensioni di un luogo con i passi o con le spanne per quanto concerne il mobilio, ma poi come posso *
LEIA **calcolare una scala di riduzione tale per cui non mi vengano disegni enormi e, al tempo stesso, che certi dettagli non mi diventino invisibili ?} posa il gessetto ripulendosi ora ambo le mani {Gli Artisti hanno una divisa ? non c'avevo mai fatto caso.} Fra le tante virtù della guerriera, il sarcasmo decisamente non c'era.

YVONNE [Aula pittura][FU] Proprio non può farne a meno. Non ci riuscirebbe neanche facendo appello a tutto l'autocontrollo di cui è munita, alla solennità che pende dal collo assieme al medaglione che ormai segna il suo collo sottile da tempo. Ride, scoprendo appena i denti tra le labbra chiare, formulando un suono dolce, delicato, non di scherno ma di pura ilarità. ''Questa è una bella domanda,>>
YVONNE milady..'' ammette, annuendo. ''Voi avete un metodo per reagire ad un attacco improvviso? O per impugnare una spada senza pensare a dove sistemare ogni dito correttamente?'' domanda, retorica, sollevandosi dal tavolo. ''E' talento. Chi viene accolto in quest'Accademia ha talento, non solo metodi. O occhio, come l'avete chiamato voi..'' allarga le braccia, lasciandole arrendere lungo i fianchi>>
YVONNE subito dopo. ''Può darsi che, conservato da qualche parte, l'abbiate anche voi..''

LEIA [aula] Leia inspira, per poi espirare lentamente {Talento, senza dubbio. Anche se non è quello il motore primario che rende un guerriero un OTTIMO guerriero. Io ho impiegato diversi anni per comprendere quale fosse la spinta che mi ha sempre portata a vincere le mie battaglie, a sopravvivere....ed ho al tempo stesso realizzato quale sia stata la causa principale che ha visto molti valenti **
LEIA **spadaccini soccombere sotto i colpi nemici. Io non sono certo stata la più grande guerriera di queste terre...ma sono l'unica ad essere sopravvissuta a tutte le guerre delle terre del Pendragon. Io le ho combattute tutte sapete ? Quella dell'isola contro il Caos, quella contro i cavalieri di Odino...} si tocca la ferita sul viso, come a voler collegare i due avvenimenti {quella contro l**
LEIA **l'Armata delle Fiamme...tutte....e sapete cosa mi ha tenuto viva ?} si alza {No, non il talento...o meglio, non solo quello...è stata la paura della morte. L'attaccamento alla vita è la principale spinta che abbiamo in ogni cosa...}

YVONNE [Aula pittura][FU] Non dubitava del fatto che quella conversazione, presto o tardi, sarebbe rientrata nei termini più congeniali ad una guerriera. Poggia le dita sul bordo del tavolo, senza pesarvi sopra, sospirando a sua volta nel percepire tanta violenza attraverso le sue parole, assistendo ai risultati di quella attraverso l'evidente tessuto cicatrizzato di Leia. ''Di nuovo, non ho motivo>>
YVONNE di credere che mentiate, ma vedete, Leia, ogni attività ha le sue priorità ed i suoi mezzi. Qui, in quest'aula la paura non serve, a meno che non vogliate trasferirla su di una tela perchè qualcuno possa ascoltare quanto avete da comunicare..'' risponde, placida e quieta, come questa torre incrollabile, a sua volta sopravvissuta a guerre intestine e non. ''Quella pergamena non attenterà>>
YVONNE mai alla vostra vita e per riprodurre un buon disegno è necessaria la concentrazione. La paura distrae, se non è un fine.'' conclude, allungando una mano per afferrare il disegno e voltarlo, tirare le somme per dare un giudizio. ''E' buono. Come l'altra volta, dovrete esercitarvi un po'..'' suggerisce, cercando in lei assenso, ascolto.

LEIA [Aula] Scuote il capo {E' l'amore per la vita che rende voi artisti così...affascinanti. Ne sono sicura...magari non è timore della morte, ma è l'amore per il mondo che vi circonda che vi porta a descriverlo con la pittura, con la poesia...col canto....} ripiega la pergamena {Non pretendo di aver ragione, ovviamente. E' solo una mia impressione maturata in tanti anni di vita aspra in quel di **
LEIA **Barrington.} sospira {Sto diventando vecchia, temo. Ditemi, Lady Yvonne, quante primavere avete visto voi ?} raduna le sue cose, la lezione era finita. Infine tira fuori il sacco delle monete generando un familiare tintinnio, senza però ancora chiedere quale fosse l'onorario...questa volta non avrebbe accettato rifiuti...

YVONNE [Aula pittura][FU] Se non altro è una definizione interessante, la sua, sebbene altrettanto poetica. Dipingere gli Artisti come soggetti innamorati della vita può essere realistico, ma limitato. Infatti, ogni sentimento, purchè vero, è il benvenuto in questa casa di gioie e dissapori, amore ma anche odio. Li si distingue, incastrati tra pennellate docili o violente, rappresentazioni capaci>>
YVONNE di scuotere un'anima o farla commuovere. A patto che siano vibrazioni. ''Ventisei..'' risponde senza difficoltà nè disagio nel rivelare la propria giovane età. Ben cinque anni sono passati da quando ha messo piede su Avalon, con la sua promessa di salvezza e di eterna primavera, un sogno screpolato per via di climi a volte mutevoli e tesi. ''Se può consolarvi ho conosciuto Artisti travagliati >>
YVONNE e più datati di voi. Alcune loro opere rasentano l'eccellenza per quanto i contenuti riescano a fuoriuscire. Chi vive ha sempre qualcosa da raccontare..'' afferma, considerazioni personali che forse potranno trasformarsi in tiepide consolazioni per una mente tormentata dallo strascico di turbolenti ricordi.

LEIA [Aula] Leia questa volta ride, ma non per ridicolizzare le parole di Yvonne che anzi, l'hanno colpita, quanto piuttosto perchè colpita dalla giovane età della mutaforma {Se io fossi umana di nascita, oggi avrei 160 inverni sulle spalle...niente male vero ?} aveva passato da un bel po' il secolo di vita gnomica quando la madre l'aveva mutata in donna, sul Tor {A spanne, a giudicare dal vostro **
LEIA **aspetto e dalla vostra freschezza, la mia reale età in quanto donna supera di circa 10 primavere la vostra. Ma non è quello a pesarmi...piuttosto mi pesa il fatto di aver perso tutti gli amici e le amiche di un tempo...sono rimasta sola.} scuote il capo, come per liberarsi dei brutti pensieri {Cosa devo milady ? E non dite ''niente''}

YVONNE [Aula pittura][FU] Non si risente della sua reazione, anzi, diviene curiosa di comprenderne l'origine. Raro sentire un suono così provenire da un personaggio come Leia, che si crederebbe rigida entro i suoi schemi di nordica. Eppure, a smentire ogni pregiudizio, c'è il suo passato di gnoma, abbandonato là, su di un foglio. Capirà l'errore quando lei parlerà di nuovo, conteggio che le farà>>
YVONNE ampliare gli occhi di qualche millimetro e che solleverà le sopracciglia in due archi sottili. ''Centosessanta?'' ripete, sorridendo a sua volta, partecipando a contare il divario di anni che possiede rispetto a quanti gliene avrebbe dati. ''E' comprensibile..'' annuisce, senza perdere del tutto quella piega sulla bocca, come se avesse un pensiero silenzioso a ronzarle nella testa. >>
YVONNE ''Cinquanta denari..'' sospira ''E una promessa.'' aggiunge, di seguito, più decisa. ''Tornerete una volta per comporre un'opera, una qualunque, senza una lezione.'' propone, inclinando la testa da un lato. ''Sembrerebbe il discorso di una folle che ha trascorso troppo tempo da sola in un'Aula, ma qua in mezzo, in questa giungla di attrezzi ci si sente meno soli, spesso..'' confida, nell'enfasi>>
YVONNE più tenue ma altrettanto veemente. Proporsi come compagnia non avrebbe avuto senso, quasi non si conoscono, sarebbe sembrata pietà, compassione. Ed una guerriera non merita una soluzione così banale.

LEIA [aula] La guerriera posa sul banco la piccola somma richiesta, senza commentarla. Ma non può trattenere un'espressione compiaciuta nell'udire l'invito del Gran Maestro. Annuisce senza esitare la donna {Oh sì...mi piacerebbe davvero cercare di creare qualcosa di mio, al di fuori del mio lavoro e della mia vita di Guardiana. Solo arte, così come viene...come vi dicevo, mi sto appassionando **
LEIA **molto alla disciplina, non potevo immaginare che ciò che volevo apprendere come strumento di lavoro divenisse un passatempo.} raccoglie le pergamene, era tempo di andare {Vi ringrazio, milady. Ora levo il disturbo, ritorno a Barrington con l'ultima barca della sera...vi saluto, e vi ringrazio...di tutto.} detto ciò la guerriera prende congedo dall'artista, per tornare alla sua vita di**
LEIA **sempre.
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