°° Dalla spada al carboncino °°

Yvonne90
00sabato 23 novembre 2013 20:07
Riassumendo : Leia raggiunge la torre degli Artisti, alla ricerca di una vecchia conoscenza, colei che l'aveva aiutata nell'investigare su alcuni crimini passati. Trova Yvonne alle prese con la risistemazione della sala mostre e, come al solito, non verranno spesi troppi convenevoli a precedere il vero motivo del suo arrivo: vuole imparare a disegnare. Cominciano subito, una volta salite in aula pittura, con i fondamentali del ramo artistico, attraverso pergamene e carboncini. Le viene insegnata l'importanza delle linee guida, delle profondità e delle proporzioni, dettagli che la guardiana metterà in pratica da subito, prima di rispondere all'ora che si fa tarda, decidendo di darsi dei compiti da proseguire in privato.

Registrazione :

LEIA [esterno] per chi conosce Leia e fosse stato quel giorno altresì a conoscenza delle ragioni che conducevano la nordica verso l'Accademia degli artisti, beh di sicuro sarebbe stato portato a pensare ad un cambiamento occorso alla donna nei lunghi mesi passati in Spagna in vacanza. Leia era certo cambiata, in quei mesi...aveva smesso di tingersi la chioma ed il suo naturale biondo ora era **
LEIA **tornato a dominare...i capelli, lunghissimi, erano lasciati liberi su spalle e schiena e ondeggiavano nella calda brezza avalonese al ritmo dei suoi passi. Quello che non era cambiato e che non sarebbe cambiato mai era l'abitudine di Leia di andare in giro pronta sempre alla guerra...in un eterna attesa dei suoi Tartari, la Nordica indossava armatura e aveva con sè spadone e lancia corta **
LEIA **sulla schiena e un piccolo buckler appuntito al braccio. Niente elmo, il viso sfregiato era in piena vista di chiunque in quel bel pomeriggio. Giunta all'Accademia Leia entra e, pur trovando aperto, si annuncia con tre colpi del dorso della mano destra sul braghettone della porta. Solo dopo compie ancora quei passi necessari ad entrare nell'atrio {E' permesso ?}

YVONNE [Sala mostre][FU] Ogni volta, anzichè migliorare, sembrerebbe diventare ancor più disordinata di prima, quella sala. Non che le dispiaccia il caos, in quel frangente e potrebbe ben dirsi la causa di quelle continue variazioni apportate più per gusto personale, che per necessità. Maschere, spartiti e copioni cambiano scaffale e armadio spesso e volentieri, le vetrine appaiono nuove >>
YVONNE pur contenendo quasi gli stessi oggetti. Tiene alcuni fogli incastrati tra braccio e addome, una risma spessa quasi due dita, con gli angoli ingialliti a suggerire quanto siano datati quei documenti. Ha le mani impolverate, le scrolla spesso, mentre non fa caso ai vestiti provati dal suo precedente operare in aula pittura. Indossa una camicia grande, con macchie verdi, gialle e blu, braghe>>
YVONNE scure ugualmente tartassate, calzari semplici, di cuoio, consunti. I capelli sono tenuti insieme da un bastoncino che assomiglia molto ad un pennello spelacchiato, una crocchia morbida che non trattiene le ciocche più corte. Il medaglione è nascosto all'interno della camicia, mentre la spilla è in bella vista anche ora. La porta della sala è aperta, per cui non le sarà difficile sentir >>
YVONNE bussare pur non giovando di quei sensi affinati di Meo. Si sposta, sbucando da dietro uno scaffale, comparendo sulla soglia appena in tempo per sentire una voce che non ha dimenticato. ''Lady Leia!'' la nomina, per attirare la sua attenzione, aggiungendovi un sorriso ed un'espressione accogliente, sebbene sorpresa. ''Bentornata..'' aggiunge soltanto, spostando gli occhi sul suo abbigliamento,>>
YVONNE ripensando inevitabilmente a pessime novità. Di solito funziona così, con questi Guardiani..

LEIA [atrio] non lo avrebbe mai ammesso ma in cuor suo invidiava quella vita colorata degli artisti. La guerra, il combattimento e qualsiasi ambito militare sono privi di qualsiasi colore...su tutto impera il grigio gelido dell'acciaio, pennellato di tanto in tanto dal rosso del sangue. Nel vedere quella giovane così variopinta le labbra di Leia si schiudono emettendo un sospiro madido di rimpianto**
LEIA **E' solo un attimo, poi ecco riemergere la donna razionale di sempre {Lady Yvonne!} replica tanto per non smorzare subito la fiera delle ovvietà {Ben trovata.} ed ecco che, come sempre accade, la vita ci sorprende disattendendo i nostri pregiudizi. Leia non recava affatto cattive novelle ma anzi, opportunità commerciali {Mi chiedevo...} principia a dire non senza un velo di imbarazzo {Se**
LEIA **poteste insegnarmi a disegnare. Voi e solo voi.} abbassa la voce e si guarda un attimo attorno prima di aggiungere {E senza che la cosa venga troppo pubblicizzata.} fa una piccola pausa in cui, con i suoi occhi blu, cerca con un'attenzione che sapeva di invadenza lo sguardo dell'Artista {Pagherò. Senza discutere il prezzo.}

YVONNE [Sala mostre][FU] L'abito non fa il monaco, dovrebbe esser la prima a riconoscerlo, ma nonostante tutto i pregiudizi e le apparenze son spesso state confermate dal proseguimento del dialogo. Casi di persone scomparse, omicidi, realtà crude spinte con una freddezza discreta all'interno di quelle mura che esortano a fantasticare, ad andare ben oltre a quello che non si vorrebbe vedere. Anche>>
YVONNE qui si parla di disperazione, di tragedie, non c'è soltanto allegria in quel che fanno. Tuttavia, ogni volto conosciuto attraverso un foglio, ogni paio d'occhi che incontra per la prima volta su di una pergamena, per lei diventano un peso di quelli che non si dimenticano. Fa giusto un passo fuori dalla porta, consegnandosi a sua volta alla capienza del vasto ingresso, con le sue sentinelle>>
YVONNE dipinte sui muri da quelli che furono antichi confratelli, i fondatori dell'Accademia. L'ascolta, ancora coi fogli in mano, seria pur con quell'accenno di sorriso rosa pallido, sottile, che non nega mai quel minimo di personale ospitalità. Si guarda spesso intorno, la donna, la sua voce è meno decisa di quanto il suo aspetto non suggerisca. ''Non avrei motivo di raccontarvi, milady.'' >>
YVONNE assicura, reggendo ora con entrambe le braccia quelle pergamene, nemmeno rappresentassero un neonato. ''Posso farlo, si.'' annuisce, senza tentennamenti. ''Se avete la pazienza di aspettare qualche istante e non far caso alla mia mise..'' si dà un'occhiata, con una leggera smorfia ''possiamo già cominciare, vi andrebbe?'' domanda, pur voltandosi per sparire di nuovo all'interno della sala, così>>
YVONNE potersi liberare le mani, nel frattempo.

LEIA [atrio] Leia concede un sorriso all'Artista, era raro che lo facesse. Segue l'Artista limitandosi ad annuire {Con permesso...} si guarda intorno, per qualche istante, più per quella prudenza innata che scaturisce in chi ha vissuto per tanto tempo in zona di guerra che per altro, e poi dice {Milady, temo che fra i miei pregi non si annoveri l'eleganza, quindi non datevi pena della vostra...come**
LEIA **l'avete chiamata ? ''Mise'' ? Io non credo che c'avrei fatto neanche più di tanto caso...} anzi, era stata oggetto di invidia, ma questo Leia non lo dice {Si, ho tempo per iniziare anche ora.} conferma poi.

YVONNE [Sala mostre][FU] Raccoglie la risma sui lati, battendola sul tavolino più prossimo per allineare le pergamene, prima di metterle da parte, ripromettendosi di assegnar loro un posto più adatto successivamente. Afferra quindi un panno, uno di quelli che non vedranno più giorni migliori, destinati a ripulire soltanto le mani di chi ha l'abitudine di impiastricciarsi con facilità e frequenza.>>
YVONNE A passi lenti ritorna nei pressi della porta, vedendo Leia avvicinarsi e sorridendole nel momento in cui giustifica con disinvoltura il suo aspetto, a cui s'aggiungerà quello stesso fazzoletto nel momento in cui verrà appeso ad una delle tasche posteriori dei pantaloni. ''Venite, saliamo in aula pittura..'' la inviterà, chiudendosi dietro la porta e tirando fuori un piccolo mazzo di chiavi >>
YVONNE per poter aprire la prima porta che separa il pian terreno dal primo, lasciando sferragliare la serratura prima di far spazio all'ospite, perchè passi per prima. ''Non vorrei apparire scortese o ficcanaso, per cui sentitevi libera di non rispondere, non mi offenderò..'' premette e promette, seguendola ed affiancandola poi, qualora avesse assecondato il suo gesto, nel precederla. ''Il motivo>>
YVONNE che vi porta a voler imparare è lo stesso di qualche tempo fa?'' domanda, rievocando un ricordo non recente, quando per la prima volta Leia le aveva fatto la stessa richiesta.

LEIA [sala mostre->sala pittura] Leia accoglie l'invito del Gran Maestro e la precede laddove essa le indica {Le domande non sono mai scortesi.} risponde, abbozzando un sorriso {Le risposte lo sono qualche volta...} l'attimo di silenzio che segue a quella replica potrebbe per un attimo lasciar pensare ad Yvonne che la Nordica volesse proprio avvalersi della facoltà di non risponde ma, infine, Leia**
LEIA **prosegue con il dire {Principalmente sì, il motivo è quello. E mi piacerebbe saper redarre una mappa come quella che dovetti far disegnare a voi ai tempi dell'omicidio in Locanda. A proposito, ho risolto quel mistero e scagionato Ricard, non so se qualcuno vi ha informato. Anzi, ne dubito fortemente.} sale verso la sala pittura ma attende un cenno prima di entrarvi {Ammetto poi di aver **
LEIA **passato qualche mese nella penisola Iberica e di aver potuto apprezzare come molte persone usassero il disegno e la pittura come passatempi...non vi nascondo che il saper produrre anche qualche modesto dipinto non mi dispiacerebbe...senza pretese, non sono un'Artista...}

YVONNE [->Aula pittura][FU] La scala è ampia, con un corrimano elaborato che lei non usa quasi mai, avendo acquistato gran confidenza con quel territorio che, ormai, può dirsi il suo habitat. Allunga un angolo della bocca alla prima risposta di lei, pur non essendo completamente d'accordo con la sua osservazione. ''Dipende..'' puntualizza, infatti, senza dedicare più attenzione del necessario a >>
YVONNE quell'argomento, ora che raggiungono il pianerottolo e l'anticamera che ospita più porte, quasi tutte chiuse. Ci sono diversi aromi nell'aria, qui. C'è profumo di carta, di vernici, di creta. Ogni stanza, poi, concede il suo personale profilo a chi vi entra, permettendo di scivolare anima e corpo nei panni d'artista di qualche tipo. S'avvia per prima verso l'aula che tocca a loro, quella>>
YVONNE che ha lasciato qualche ora prima, pur guardando spesso Leia, scrollando la testa nel confermare di non aver saputo più nulla a proposito dell'omicidio. ''Sono lieta che il mio contributo possa esser stato d'aiuto..'' commenta, aprendo la porta perchè lei possa entrare, di nuovo per prima, in quanto ospite. Si ritroverà di fronte ad una sala variopinta, estremamente disordinata, con tavoli >>
YVONNE grandi a contendersi l'ampiezza dell'aula, sedie e supporti per tele, vasetti d'ogni genere e forma, contenenti tinte di varie sfumature, pennelli, panni e quant'altro. ''Non fate caso al disordine..'' torna a dire, scivolando dentro a sua volta, socchiudendo la porta. ''Spesso un artista ispirato diventa oltremodo confusionario..'' spiega, con un sorriso che parla di una velata ironia. >>
YVONNE ''Sedete pure ad un tavolo..dove trovate posto..'' si guarda intorno a sua volta, andando poi a cercare qualche foglio ed un astuccio di legno, piuttosto piccolo. ''Se accettate un consiglio, dovreste essere più libera possibile nei movimenti. L'armatura potrebbe ostacolarvi un po'..'' fa notare, tornando verso lei.

LEIA [sala pittura] La Nordica annuisce al commento di Yvonne sul caso Ricard {E' una tradizione positiva quella che mi lega ai Guardiani...dal tempo in cui rimediai al mio errore riportandovi i soldi rubati durante la vostra festa...se non ricordo male, diedi il maltolto proprio a voi. In quel caso punii anche i colpevoli. In questo caso...beh...non era decisamente possibile.} Ciò detto Leia **
LEIA **osserva con fredda competenza il disordinato ambiente circostante senza che però il suo sguardo tradisca nè biasimo nè simpatia (sangue freddo lv.3). Alza le spalle all'invito di Yvonne, come a dire che non le importava del caos che lì dentro regnava sovrano...beh, alla fine almeno in una stanza un Caos era riuscito a fare qualcosa. Sorride fra sè Leia ma non esterna quella battuta. Mentre **
LEIA **si dimostra più interessata all'invito del Gran Maestro circa il mettersi comoda {Con questa armatura sono volata in un vulcano e ne sono uscita con in spalle una Matrona Drow...vi stupirebbe la mia destrezza seppur gravata dal peso della corazza...nondimeno, voi siete la Maestra ed io l'Allieva e sono dell'idea che ogni suggerimento di persone più esperte sia prezioso.} alla luce di ciò Leia*
LEIA **prima posa le cinte delle armi poi, con una manualità consumata dall'esperienza si spoglia rapidamente della sua armatura, rimanendo alla fine con addosso solo una corta vestaglietta di lino che arrivava a metà della coscia. In quell'occasione così Yvonne potrà notare sul corpo della donna nordica molti particolari di solito celati dai paramenti militari: segni di terribili ustioni su **
LEIA **ambo i piedi fino alle caviglie, i segni orribili di un morso sul polpaccio destro, una lunga cicatrice da gomito ad ascella destra, un enorme tatuaggio che dal collo discendeva fino al gluteo sinistro e alla coscia ritraente un drago nero e, infine, due segni strani ai lati del collo...morsi di vampiro non curati, per la precisione. Che vita aveva avuto quella donna ? Incurante di essere **
LEIA **esposta a queste analisi, Leia libera un rettangolo sul tavolo e si siede su uno sgabello {Vi ascolto.} dice con semplicità.

YVONNE [Aula pittura][FU] Annuisce, ricordando di aver ricevuto lei stessa il bottino del furto avvenuto durante il Ballo in maschera. Pur avendole sulla punta della lingua, non fa però domande riguardo le sorti di quei criminali che han causato anche più di qualche malumore, in torre, facendo sì che la maggior parte degli artisti si fosse chiusa nel suo guscio, con parecchie difficoltà ad>>
YVONNE affidarsi alla remota scioltezza di cui erano dotati, prima dell'accaduto. Sa che, probabilmente, non vorrebbe sentire le risposte. ''Non ho dubbi che con quell'armatura abbiate molta più confidenza di quanta non potrei averne io..'' ammette, andando a posare sul tavolo quanto ha in mano, spostando poi gli altri oggetti presenti per far spazio ad entrambe. ''Ma non c'è motivo di difendersi da>>
YVONNE foglie ed idee e sicuramente col corpo libero anche la testa avrà modo di dedicarsi ad altro che non sia una battaglia imminente.'' spiega, con un sorriso. Starebbe per aggiungere che veder pelle, anzichè metallo, sarebbe una differenza sostanziale, ma vien smentita ancor prima che le labbra si muovano. Gli occhi si posano con delicatezza e discrezione su di lei, mentre si sveste delle sue>>
YVONNE protezioni e quel che le ritrova addosso forse è persin più pesante di quell'armatura. Non farà finta di non aver visto, ma non darà a vedere compassione, pena o sofferenza. Non s'impegnerà a nasconderle, perchè non le prova. Piuttosto, avrà di che pensare riguardo la sua ferma convinzione che le armi portano soltanto ad altra violenza, niente di più. E le tornano alla mente tutti quelli >>
YVONNE che ci hanno a che fare, una lista troppo lunga. Sospira, restando in piedi dall'altra parte del tavolo, posizionando un foglio davanti a sè ed uno di fronte a lei, aprendo poi l'astuccio per mostrare una manciata di carboncini neri, alcuni consumati sulla punta, altri intonsi. ''Prendetene uno..'' la invita, senza fare altrettanto ''Cominciamo dalle basi, dall'essenziale. Prima del tocco>>
YVONNE personale vi servirà la tecnica, la capacità di comprendere prospettive, proporzioni e dettagli. Alla fine, su quel foglio, dovrà esserci la riproduzione del mio viso..'' annuncia, indicando con un cenno vago la sua pergamena. ''Anche gli artisti più esperti, per essere più precisi, si aiutano con delle linee guida. Nel caso di un viso ce ne saranno tre. Una linea verticale, che ne indica >>
YVONNE la lunghezza..'' con l'indice destro mostra un segmento immaginario che taglia a metà il viso, partendo dalla fronte, finendo sul mento. ''Una orizzontale, che ne indica la larghezza, la posizione del naso, non la metà e la direzione del volto.'' muove nuovamente il dito, a percorrere l'aria parallelamente al pavimento, all'altezza della punta del naso. ''Quando si disegnerà un volto che guarda>
YVONNE avanti, risulterà una semplice linea orizzontale. Diversamente, sarà appena curva, seguirà la forma stessa del viso. Infine, un ovale, che ne ricrea i contorni.'' mostra il perimetro del proprio, con la stessa modalità delle volte precedenti, prima di abbassare entrambe le mani al tavolo. ''Tutte e tre vanno fatte con un tocco estremamente leggero, devono essere poco visibili. Fin qui tutto>>
YVONNE chiaro?''

LEIA [sala pittura] Cultura zero. Femminilità poca. Buone maniere scarse. Ma attenzione estrema, l'attenzione di una persona che ha imparato a dare molta importanza ai particolari. Leia ascolta Yvonne con grande concentrazione (volontà ferrea lv.2) disegnando, ma solo nell'aria per ora, le tre linee di cui l'Artista le parla come per insegnare prima al suo cervello e solo dopo alla sua mano il **
LEIA **significato ultimo delle parole della sua Insegnante {Concettualmente sì. Devo provare.} risponde poi con semplicità. Perchè aveva imparato con la spada quale enorme differenza passasse fra ciò di cui parlavano i trattati di scherma ed il campo di battaglia. E così la Nordica si cimenta nel primo tratteggio, la linea verticale, la prima delle tre menzonate da Yvonne. Paradossalmente, la **
LEIA **manualità di spadaccina e di ex venefica rendevano le mani della Nordica molto sensibili per cui, se non altro, non avrebbe peccato di mancanza di leggerezza. Con lentezza quasi pedante produce la prima linea, viziata ovviamente da incertezze e sbavature figlie dei tremori di una mano inesperta. In successione fa anche la linea orizzontale, grosso modo con la stessa tecnica per cui la mano **
LEIA **destra muoveva il gessetto mentre la mancina, da vicino, teneva tesa la pergamena. Finita questa prima opera si ferma però, alzando lo sguardo perplessa su Yvonne {Tracciare una linea retta è già difficile...come posso produrre una linea curva con precisione ?} domanda semplicemente.

YVONNE [Aula pittura][FU] Annuisce ancora, indicandole quel foglio che le ha dato e sorvegliando dall'alto il suo operato. ''Le linee guida sono importanti, non abbiate timore di guardare più di una volta quel che dovete ritrarre per assicurarvi che le lunghezze siano adeguate..'' ricorda, placida e pacifica, con la tranquillità propria di chi ormai insegna da tanti anni ed ha fatto della>>
YVONNE pazienza una virtù necessaria. Sorride, di fronte alla sua osservazione, mostrando non sarcasmo, bensì qualcosa che somiglia fortemente alla tenerezza. ''Indossare quell'armatura non dev'essere affatto facile e muoversi con quella dopo un duello o una faticosa battaglia dev'esserlo ancor meno, eppure ci riuscite..'' replica, con una leggera scrollata di spalle. ''Non riuscirete a farlo sin >>
YVONNE da subito, è questione di esercizio. Come in quasi tutte le cose..'' spiega, allungando la mano destra verso il suo foglio ''Invece di pensare al risultato finale, per ora prefiggetevi traguardi più piccoli. Unite le estremità delle linee vicine, una dopo l'altra, fino ad averle toccate tutte e quattro.'' ed indica come, intanto, facendo delle pause quando raggiungerà idealmente l'altezza>>
YVONNE dell'inizio o della fine di uno dei segmenti.

LEIA [aula pittura] per fortuna a fronte di un'ovvia e prevedibile mancanza di manualità in ambito artistico Leia opponeva un esasperato senso dell'osservazione, dovuto alla sua attività di Guardiana, per giunta oltre il lago. Per cui non le occorreva fissare molte volte Yvonne per aver chiara, nella mente, un'immagine ben definita e proporzionata del suo viso. Certo, trasferire in realtà quei **
LEIA **pensieri poi era un'altra storia. Non replica alle parole di Yvonne ma si limita ad obbedire placida alle indicazioni del Gran Maestro. E, lentamente, la mano destra riprende ad agire unendo i segmenti come richiestole. Qualche tremore di troppo vizia la riuscita globale del progetto ma, nel giro di qualche minuto, per quanto grossolanamente, le linee erano tutte unite come indicato. Lo **
LEIA **sguardo di Leia allora si alza in silenziosa attesa di suggerimenti e indicazioni.

YVONNE [Aula pittura][FU] Nessuna obiezione da parte di Leia, che si dimostra un'alunna tenace, convinta, partecipe. Non che avesse dubbi riguardo la sua poca arrendevolezza, anche di fronte ai forti tremori di una mano abituata più ad usare la forza che la precisione sui piccoli dettagli. L'opposto di lei, che più d'una volta, in verità, ha provato a tenere in mano un'arma, senza mai riuscire a >>
YVONNE farsela piacere davvero. ''Vi basterà fare un po' di prove e vi verrà più naturale..'' confida, pur avendo già accennato a quel particolare non marginale. ''Adesso avete di fronte a voi un viso diviso in quattro spicchi. Ad ogni quadrante, dovrete abituarvi ad assegnare dei dettagli, la maggior parte dei quali verrà suddivisa a metà, di modo che appaiano speculari.'' spiega, gesticolando in modo>>
YVONNE da offrirle una lezione visiva, oltre che verbale. ''Vi do un inizio, il resto proverete a posizionarlo da sola, per prendere confidenza con le proporzioni..'' annuncia, indicandosi poi gli occhi ''L'occhio destro va nel quadrante in alto, dallo stesso lato, alla medesima altezza del sinistro, che andrà nel quadrante opposto. Le punte interne saranno leggermente più basse rispetto a quelle >>
YVONNE esterne, in genere ed assomiglieranno a due ovali appuntiti, obliqui. Per aiutarvi, prendete come riferimento la distanza dal naso e dalle orecchie, dalla fronte e dalla linea che avete disegnato prima, quella orizzontale. Se può esservi utile, prima di disegnare potete darvi un aiuto, segnando le estremità e quindi i contorni con dei puntini che, in un secondo momento, andrete a >>
YVONNE ricollegare.''

LEIA [aula pittura] Leia ascolta con sguardo fermo e presente, sembra una sorta di automa {Sono molto disciplinata nell'esercizio, inserirò anche questo fra le mie abitudini giornaliere} la sera calava sull'isola e, anche nel rispetto del Gran Maestro, Leia arrotola la pergamena {Prendo un paio di gessetti, milady...ve li pagherò...anche perchè se non li chiedo in prestito a voi dovrò ordinarli ai**
LEIA **mercanti che mi faranno aspettare sei mesi per poi fornirmene, minimo, un carro...se non passi dai mercanti ormai manco la biancheria si trova più} sospira {Penso che per oggi vi abbia tediato a sufficienza, vado a concludere l'esercizio in altra sede. Tornerò con un po' di volti tutti uguali e mi direte come sto andando.} si alza principiando a reindossare l'armatura e l'equipaggiamento**
LEIA **{Cosa vi devo, milady?} domanda infine mettendo mano alla sacca dei denari.

YVONNE [Aula pittura][FU] E' attenta, lo si capisce da come osserva, dal silenzio che perdura sulla sua bocca anche quando avrebbe la possibilità di parlare. Sorride nel sentirla darsi tali istruzioni, comandante di se stessa, prima ed unica da rispettare ad ogni costo. Nel tempo e nei pochi incontri avuti con lei, ha intuito che fosse una mente senza briglie, con un proprio codice d'onore ed una >>
YVONNE lista di regole non per forza medesime a quelle di un preciso statuto. E' per questo che non ha mai capito sul serio perchè si fosse affidata ad una bandiera, quale che fosse. Acconsente annuendo piano alla sua richiesta, offrendole quei carboncini senza obiezione alcuna, rimettendo l'intero proprio peso sulle proprie gambe, distanziandosi dal tavolo. ''D'accordo, come preferite..'' di nuovo>>
YVONNE nulla in contrario, mentre lascia scivolare entrambe le mani nelle tasche delle braghe macchiate di tinte vivaci. ''Per questa volta nulla, milady. In fondo, vi devo una lezione ed anche più di un favore, in memoria di storie passate. Sarà per la prossima volta..'' replica, sorridendo di nuovo, osservando scomparire il tessuto cicatrizzato della sua pelle sotto l'armatura, già pronta ad>>
YVONNE accompagnarla nuovamente all'ingresso. ''Se avete premura che sia io soltanto ad insegnarvi, inviatemi una missiva prima di raggiungermi. In questi giorni potrei essere altrove..'' spiega, con voce appena più bassa. E niente di più, la notte reclama i suoi protettori, affinchè escano per strada insieme alle ombre, tra quelle inermi e quelle vive.

LEIA [aula pittura] Non obbietta, perchè non vuole imbarazzarla. E perchè, in fondo, avrebbe fatto la stessa cosa. Sorride e compie un piccolo inchino {Grazie. Si, voglio solo voi come insegnante. Reputo che sia una buona cosa che la gente continui a considerarmi incapace in questa particolare arte.} strizza l'occhio all'Artista. Non fa domande, non indaga {Vi scriverò.} ciò detto, senza altri **
LEIA **convenevoli, si congeda.
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