https://www.facebook.com/pages/Evangelium/447120875339778?fref=tsDite agli smarriti di cuore "Ecco il vostro Dio ...." (Is 35)
Cerca nel forum
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Incontrare il Signore per farlo conoscere 2

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2011 21:19
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
02/10/2011 21:19
 
Quota
Post: 228
Post: 222
OFFLINE
guai a me se non evangelizzassi

2c - Impariamo la misericordia da Dio, che fa splendere il sole sui buoni e sui cattivi.

La preghiera esce dal cuore di chi ha capito la misericordia di Dio.

  [11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. 
S
e una creatura pretende da Dio la sua libertà, egli la riceverà certamente. Il Signore non fa domande, non chiede: "Che cosa ne vuoi fare?".  Egli si fida dei  suoi figli. [13]Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.Finalmente  libero il figlio minore può assaporare ogni cosa dolce o amara senza limite alcuno.  La propria intelligenza, le proprie capacità, tutte le ricchezze, che egli possiede  vengono sprecate, nelle esperienze più sregolate. [14]Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.Ma quando si rimane colle mani vuote, nel proprio animo si crea un deserto, uno di quei deserti pieni di sterpaglia, pieni di erbacce spinose dal gusto amaro. 15]Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.Quanto squallore. Però anche tanto tempo per pensare.[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.      [17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in           casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio      di fame! Quando si ha tutto, si pensa di non avere nulla, solo quando si ha nulla si capisce il valore di qualsiasi cosa . Il figlio minore rientra in se stesso, ma con qualche cosa in più, ha capito dove sta la vera libertà. [18]Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; Ora si rialzerà, e con questa volontà nel cuore, così come aveva voluto andarsene, così vuole ritornare.  Chiederà perdono, cambierà vita, sarà servo degli altri  fratelli, non chiederà più. [19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.[20]Partì e si incamminò verso suo padre.Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.[21]Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.[22]Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi.Ma il Padre non vuol sentire nulla, vuole far festa,  “Hai sperperato tutto? , ed io ti ridò tutto, hai avuto freddo fuori, hai patito la fame, nessuno più ti ha amato, tutti ti hanno maledetto,  ma io  ti ho avuto sempre nel cuore!”. E lo fa sedere vicino al fuoco, e lo fa vestire cogli indumenti più belli, e gli restituisce con l’anello la sua regalità di figlio.[23]Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e Che giorno stupendo è questo. Quanta amarezza alla partenza, ma quanta gioia al ritorno. Tutti gli angeli fanno festa, tutti i cherubini cantano, i santi danzano di gioia, in Cielo oggi  si celebra una grande festa.[24]perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.“Padre...io finalmente ho capito chi sei. Perdonami se ti ho fatto soffrire, perdonami se ho dovuto soffrire così per capire.” [25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;[26]chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.[27]Il servo gli rispose: E’ tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.Il figlio maggiore, non riesce a capacitarsi di tutta questa festa. “Come ?  Festa a casa nostra?” Oggi egli ha  lavorato, era nei campi. Come mai nella sua casa si fa festa senza che lui ne sappia niente? [28]Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. La sorpresa del fratello ritornato non commuove il suo cuore, lo sorprende invece tutta questa gioia, di cui non sa capacitarsi. Il Padre ama senza limiti entrambi. Ha ritrovato il prodigo, ma non vuole perdere per questo quello che gli è stato sempre accanto.

[29]Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non

mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.

La cosa più difficile è comprendere l'amore !  E' più facile capire il sacrificio. L'amore è indefinibile, assoluto,  sconcertante, non conosce mezze misure, o si ama o non si ama. Non esiste via di mezzo! Fratelli se capissimo che cosa grande è l'amore. Non esistono regole in amore. ("Mi ami tu più di costoro?" , "Mi ami davvero?",  "Mi vuoi almeno bene?"), non v'è amore se non nella donazione della propria vita per gli altri.  Il figlio fedele non ha mai potuto sperimentare quanto grande sia l'amore del padre, come invece l'ha potuto fare il figlio scapestrato quando tutto gli è stato perdonato.  Come diventa semplice capire il tepore dopo tanto  gelo ![30]Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.[31]Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;Cura del nostro Signore è quella di allietarci con meraviglie continue, Egli ci sommerge col suo amore!Che sensibilità, che tenerezza in tutte le sue creature quando intessono amore ! Quando lo Spirito di Dio  crea, vuole che noi gioiamo con Lui nella sua stessa opera.[32]ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».   (Luca 15,11-32) Questa è una delle parabole più belle che possiamo ascoltare da Gesù ; è il modo che Gesù usa per descrivere il Padre a chi ascolta. Nella stessa maniera dovremmo parlarne noi, e se non riusciamo a trovare figure altrettanto efficaci, non importa usiamo le stesse parabole che ha usato il Maestro, semplicemente adattandole ai tempi attuali.                              

3 -  Imparare a parlare con il nostro prossimo.

3a - Chi ama Dio serve in umiltà il proprio prossimo.

Il miracolo dei miracoli è la fede in Dio.

 
S
olo ora se abbiamo conosciuto il Signore ed abbiamo gustato la sua grazia potremmo tentare di rendere partecipi anche gli altri.La nostra esperienza trasparirà da tutto noi stessi, la gioia di vivere, l’entusiasmo nel fare anche le piccole cose e la disponibilità sempre pronta verso i bisogni degli altri, parlerà più dei ragionamenti. Dobbiamo cominciare a parlare con gli altri con semplicità, ma soprattutto occorre mettersi in ascolto e saper rendere ragione della propria speranza a chi ce lo richiede. La nostra pazienza e compassione devono essere le stesse del nostro Maestro, ascolteremo perciò qualsiasi provocazione, qualsiasi lamentela, qualsiasi dubbio, cercando di essere vicini con il cuore a chi le esprime.Il nostro obiettivo non deve essere quello di fare un proselita in più o di risolvere questioni teologiche. Semplicemente si tratta di avvicinare con la comprensione gli altri partecipando alle loro gioie o alle loro sofferenze. C’è tanto bisogno di parlare di Dio. Qual è il modo migliore di farlo ?Occorre prendere esempio da Gesù stesso. A chi chiedeva Gesù donava senza riserve la sua comprensione il suo perdono e se occorreva la sua guarigione.Anche noi dobbiamo comprendere e perdonare e se occorre insegnare a chiedere a Dio con la preghiera ogni grazia.    Pietro davanti al povero paralitico, mosso da compassione, non esita a ricorrere alla fede in Gesù :   E avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche  dai fedeli che dimoravano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su un  lettuccio ed era paralitico. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il  letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al  Signore. (Atti 9, 32-35)  In un’altra occasione Pietro ottiene la guarigione di un altro paralitico.Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina.Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse:  «Guarda verso di noi».Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!».E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono  e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. (Atti 3,2-8)    Questi fatti danno un’idea concreta di come veniva svolta l’evangelizzazione da chi Gesù lo aveva conosciuto di persona. Ma vi sono altri miracoli che potremo chiedere invece se questi ci procurano alquanto turbamento. Pur affermando che nulla è impossibile a Dio, possiamo rivolgere le nostre attenzioni a quei miracoli che curano lo spirito, procurando conversioni e liberazioni da oppressioni e vizi.

3b - Le opere di carità corporali e quelle spirituali.

La carità è amore.

 Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua». ( Mt 9,2-8) 
N
oi saremo giudicati proprio sulle opere di carità.Molteplici sono le possibilità che ci sono date per operare la carità, in particolare vi è una chiamata speciale per quelle rivolte allo spirito, che Gesù prediligeva. In più di una occasione ha dimostrato la superiorità della grazia e della remissione dei peccati rispetto alla guarigione fisica che però non ha mai lesinato, distribuendo anzi con magnanimità. I valori che la nostra società propone sono confusi e talvolta superficiali. L’uomo nel suo bisogno di Dio, ricerca valori autentici. Da qui nasce lo scetticismo nei riguardi della società. Tutto viene messo in discussione, la famiglia, la scuola, il mondo del lavoro e  la religione stessa sono criticate e vagliate dall’analisi del pensiero dell’uomo che subisce spesso il pregiudizio dettato dalla storia, delle guerre religiose, e dall’esempio di una fede sbiadita. La coscienza occidentale contemporanea rischia, veramente, di addormentarsi distratta dalle infinite cose che questa nostra civiltà consumistica ci offre abbondantemente ; il sentimento dell’egoismo sembra sovrastare ogni altro sentimento, rendendo ciechi davanti alla gravità dell’ora. Vengono dimenticati i veri valori e soffocato il bisogno di reagire con coraggio. Allora deve intervenire la parola del Vangelo che cadendo come un seme nella vita quotidiana della gente,  germoglierà e diverrà un albero tanto grande da poter accogliere  sotto la sua ombra le speranze di ogni uomo e di ogni donna.Il momento dell'incontro dell'uomo con Dio è dono misterioso e imprevedibile. Nessuno può immaginare quali siano i mezzi, i tempi e le modalità di cui fa uso la Grazia di Dio per raggiungere il cuore umano.. Le vie che si aprono per l’evangelizzazione sono molte, dunque. Occorre rispondere all'anelito che si eleva dal cuore di ogni persona. Occorre rafforzare le ginocchia vacillanti ; ascoltare le richieste  anche se confuse, dando in risposta la Verità cristiana; cogliere il desiderio di Dio nascosto nelle obiezioni anche se esasperate ; ridare vita alle manifestazioni sbiadite di un cristianesimo vissuto soltanto in modo tradizionale. Dare testimonianza con la propria gioia della vita ricevuta in pienezza dal battesimo di Cristo. Incoraggiare e condividere i propositi di quanti seguono con sincerità le vie del Signore.Il rispetto e la stima per il prossimo si manifestano anche con la disponibilità all’ascolto di chi è lontano dalla Fede, sapendo indicare all’occorrenza la Verità con semplicità e carità.                 

3c - Che fare allora per i nostri fratelli più piccoli.

       Quello che faremo ai più piccoli lo avremo fatto a Gesù.  “E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di  questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non  perderà la sua ricompensa”. 
A
nche per un solo bicchiere d’acqua dato ai più piccoli, saremo ricompensati dal nostro Maestro.Questo significa che non ci è richiesto nulla di straordinario, se non la nostra disponibilità all’incontro quotidiano con questi nostri amici, che da noi pretendono solo un po’ di comprensione e di amicizia.Si possono fare tantissime cose, ne enumeriamo alcune, ma solo a titolo esemplificativo, senza cioè la pretesa di dettare un metodo o un sistema. Vogliamo affidarci allo Spirito Santo, e fare solo quello che Lui ci suggerirà di volta in volta.Vorremo dar vita ad un nuovo servizio laico che supporti i sacerdoti nella funzione di evangelizzazione della parrocchia.Il laico ha molte doti preziose che può donare alla comunità, si tratta di farle emergere ; esse sono carismi che il Signore ha voluto donarci perchè li mettessimo a frutto nella Chiesa, perchè essa possa come Corpo di Cristo crescere nell’unità e nell’amore.Chi è dotato della parola usi la parola, chi il consiglio, chi la consolazione, chi il giudizio, chi l’insegnamento, chi il servizio, chi la preghiera, chi l’accoglienza, chi il discernimento, e così via. I doni dello Spirito Santo non devono essere lasciati in un canto, quasi fossero inutili.Chi ha il dono della simpatia lo usi per avvicinare il nostro prossimo, che non aspetta altro. Credetemi !Abbiamo organizzato incontri coi genitori dei bambini che vanno a catechismo tenuti da copie di sposi, generalmente la catechista ed il marito o viceversa.Abbiamo organizzato incontri con i genitori dei battezzandi tenuti da copie di genitori anziani.Abbiamo animato le messe con canti, accoglienze e preghiere spontanee.Siamo usciti nelle piazze a cantare la gioia che il Signore ci dà.Abbiamo parlato con ragazzi, ragazze, adulti e vecchi dei loro problemi delle loro perplessità delle loro angosce dando a tutti una parola di consolazione.      Abbiamo distribuito alle prostitute immagini raffiguranti il Gesù misericordioso, abbiamo ascoltato il loro pianto, abbiamo pregato assieme.Abbiamo organizzato incontri di formazione sulle nuove religiosità dando spesso strumenti per affrontare convenientemente il problema.Vorremmo che il fuoco che Gesù ha acceso si propagasse come se il vento dello Spirito vi soffiasse sopra con vigore.Abbiamo distribuito foglietti riportanti la Parola di Dio, parola di misericordia e di perdono.Nelle chiese abbiamo dato testimonianza delle nostre guarigioni e conversioni in maniera toccante e commovente.Ma altre cose si possono fare per la maggior gloria di Dio, basta lasciarsi andare con coraggio a quello che ci suggerisce nel cuore lo Spirito di Dio.
Vota:
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
NUOVA DISCUSSIONE
 | 
AGGIUNGI COMMENTO
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:42. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com