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Testimonianze dalla XXXII Convocazione nazionale RnS

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2009 19:46
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04/05/2009 16:14
 
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30 Aprile

Testimonianze

Elisa e Gianluca

 

Elisa

Una vita di gioia nella tribolazione è la testimonianza resa dalla signora Evelina, nel corso della Celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bagnasco. Nei giorni del testamento biologico e del rifiuto di una vita che non sia rispondente ai canoni della perfezione ostentata, la storia di Evelina riavvolge il nastro e riporta tutto in una dimensione sacra della vita. Madre di tre figli e con una vita apparentemente felice, la donna si trova a fare i conti con la propria cristianità isterilita nel confronto con Elisa, la figlia infervorata dall’amore per il Signore. E proprio Elisa è snodo di queste vite: affetta da neoplasia pineale e colpita da una forte emorragia cerebrale, la giovane vive in stato di coma vigile da ormai 17 anni. Abbandonata dal marito, Evelina ha detto il suo sì al Signore e ogni lunedì riceve il gruppo del pastorale nella sua casa, luogo simbolo di una vita che pulsa e irradia la luce dell’amore del Signore.


Gianluca

La vita di Gianluca inizia con la caduta da una bicicletta, in un episodio di paolina rimembranza che segna l’avvio di una vita nuova. Cresciuto in una famiglia problematica, privo dell’amore del padre e della madre, Gianluca ricerca sicurezza nel danaro e nelle illusioni mortali delle sostanze stupefacenti, in una escalation di dipendenza da droghe che non si ferma neanche dinanzi alla morte dei due genitori. Legato ad Angela, la loro storia ha percorso strade tormentate che dalle prime forme depressive del 1994 hanno trovato un loro senso soltanto nell’aprile 2008, quando con questa caduta e cinquanta punti di sutura Gianluca ha l’opportunità di incontrare Gesù, che si serve di un infermiere, Fernando Marinucci, del Gruppo Luce di Sulmona. “Mi sono recato al primo incontro di preghiera mentre nel cuore avevo l’ennesimo piano di suicidio – dichiara Gianluca –. Ogni settimana il mio cuore era sempre più leggero. Il Signore mi ha perdonato e io sono riuscito a perdonare i miei genitori. Sto proseguendo il mio percorso di recupero e sono sereno perché so che il Signore non mi lascerà mai solo”.

04/05/2009 18:50
 
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30 Aprile II

Testimonianze

Don Renzo e Paolo

 

Don Renzo: un testimone dalla terra d’Abruzzo

“Voglio ringraziare il Rinnovamento nello Spirito Santo e il suo presidente Salvatore Martinez, vicini all’Abruzzo non solo nella preghiera ma anche concretamente. In questo momento infatti, dopo la devastazione già operata dal terremoto, un disastro ben peggiore potrebbe essere una non immediata ricostruzione».
Una testimonianza di speranza e di profonda fede è stata resa nel corso della mattinata da don Renzo, parroco della cattedrale de L’Aquila. Parrocchia che ora non c’è più, perlomeno nella sua fisicità. “Inizialmente è stata dura – ha affermato don Renzo – Ho pensato di aver perso ogni riferimento. Ma lo Spirito soffia ed il mio cuore ha saputo accogliere l’amore di Dio Padre che ancora una volta mi ha fatto sentire suo figlio amato. A chi continuava a chiedermi perché Dio avesse permesso ciò, ho fornito una sola risposta: Dio sa solo amare, e non è certo a Lui che dobbiamo imputare la causa di questo fenomeno”. Don Renzo non ha esitato, inoltre, dal raccontare alcuni episodi nella vita delle tendopoli. “Esorcizziamo la paura con l’ironia, cerchiamo di sorridere anche in questo momento fiduciosi nella fonte di ogni speranza, il Signore”.


La commozione e la partecipazione di Paolo Brosio

Al termine della intensa mattinata della seconda giornata di Convocazione, sale sul palco di Rimini Paolo Brosio, noto personaggio televisivo, introdotto da Salvatore Martinez: ”Quella di Paolo non è una testimonianza – ha detto Presidente del RnS – ma il desiderio di fare una preghiera con noi”. Con voce commossa, Brosio ha voluto rivolgere un pensiero alle suore ed ai frati della Bosnia-Erzegovina, di Medjugorje, che hanno contribuito a cambiare la sua vita, tra loro suor Cornelia e i suoi bambini dell’orfanotrofio, che egli ha definito “orfani degli orfani” perché hanno visto morire non solo i propri genitori ma tutta la propria generazione, rimanendo completamente soli. Poi ha rivolto un affettuoso saluto a don Renzo per la sua testimonianza: “Solo per aver ascoltato le parole del parroco – ha detto – è valsa la pensa di venire qui”. E proprio a favore di queste persone nella sofferenza e degli orfani di suor Cornelia, Brosio ha intrapreso due iniziative di solidarietà. Infine, ha salutato anche la sua mamma “da sempre sostenitrice e organizzatrice dei viaggi per gli incontri del Rinnovamento”. E, prima di recitare l’Ave Maria, ha aggiunto: “Voglio pregare con voi per tutte le persone sole e per gli anziani con quella preghiera che in pochi istanti ha risolto tutti i miei problemi”.

04/05/2009 19:10
 
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1 Maggio

Testimonianze

Tiziano e Gisella

 

Tiziano

Tiziano ha 44 anni, è originario di San Benedetto del Tronto. Seminarista, il 23 maggio prossimo verrà ordinato diacono. Ma, dice lui, «non sono stato sempre un seminarista, anzi… neppure molto vicino alla Chiesa». Quella che racconta dal palco di Rimini è la sua storia di conversione. «Avevo tutto – dice – ma ero perennemente alla ricerca di un di più. Materialmente stavo bene, il lavoro mi dava molte soddisfazioni, ma dentro di me mancava qualcosa». E nel tentativo di trovarla, Tiziano arrivò a drogarsi insieme alla sua comitiva di amici. Un giorno un’amica lo invitò a un gruppo del Rinnovamento. «“Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve” (Is 1, 18). Questa parola penetrò nel mio cuore scavando un solco infuocato. Non potrò dimenticare le lacrime che ho versato quella sera. Cominciai a frequentare il gruppo, ma il Signore mi mise alla prova con l’aridità». Un’aridità che durò anni. E Tiziano presto ricominciò a condurre la vita di sempre. Fino a quando andò in Venezuela a trovare un amico. «Mi accorsi che il mio senso di insoddisfazione mi aveva seguito. Sentivo dentro di me la nostalgia di Dio ma avevo paura del suo giudizio».
Una sera alcuni ragazzi ubriachi hanno fatto scoppiare una rissa furibonda: Tiziano si è trovato in mezzo alla mischia, ha avuto paura, e fuggendo è arrivato sulla spiaggia. In lontananza una cappellina. Entrò: «Un silenzio e una sensazione di abbraccio hanno avvolto il mio spirito. Così – conclude - grazie al Signore che mi ha preso per mano, sono arrivato a capire che vale la pena di donare la vita a colui che ha vinto la mia durezza di cuore con il suo amore».


Gisella

«Qualche anno fa lo Spirito Santo è entrato inaspettatamente nella mia vita». Gisella è figlia unica, proviene da una famiglia umile, che per motivi economici non è riuscita a farle continuare gli studi, dopo il diploma. A 19 anni, vince un concorso e riesce a ottenere un posto in banca. «Intanto Gesù – racconta – bussava alla mia porta», ma lei non riusciva a sentirlo. Passò un periodo di sofferenza: un grande lutto, la depressione. Dalla Lombardia si trasferisce in Piemonte. Qui si iscrive finalmente all’Università, e precisamente alla facoltà di sociologia. La tesi di laurea? Proprio sul Rinnovamento nello Spirito. A proporle il tema, il docente di Sociologia della religione. Gisella comincia così a frequentare gli incontri del Rinnovamento, a intervistare i suoi membri. E dopo un’iniziale diffidenza, capisce che qualcosa in lei sta cambiando. «Questa volta, quando Gesù bussò alla mia porta – racconta – sentì il silenzio, e non il mio solito brontolare. Con la gioia mi ha conquistato il Signore. Ho imparato che attraverso la preghiera posso veramente dialogare con Dio. E la mia anima ora ha trovato ristoro».

04/05/2009 19:25
 
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2 Maggio

Testimonianze

 

Mara

«Prima la mia vita era come quella di tante donne, condotta nella normalità», racconta Mara. Fino al maggio del ’95, quando una delle due figlie - Sabrina, 21 anni - perde la vita in un incidente stradale, dopo una notte in coma durante la quale la madre la vegliò pregando incessantemente, fino a dire infine: «Signore, sia fatta la tua volontà». Mara racconta dal palco di Rimini il suo dolore lacerante. «Avevo fretta di raggiungere mia figlia – dice – e cominciai a leggere l’Apocalisse e il vangelo di Giovanni… Con il passare del tempo, lo definii il vangelo della mia risurrezione». In quella sofferenza inconsolabile, il Signore fa sentire a Mara il suo conforto: «Stavo prendendo coscienza nella mia vita della presenza viva di Gesù; avevo sete di lui». Poi, nel 2000, l’incontro con il Rinnovamento e un sempre maggiore impegno all’interno della Chiesa. «Oggi – conclude Mara – posso dire come Maria nel Magnificat: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome” (Lc 1, 49)».

04/05/2009 19:46
 
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3 Maggio

Testimonianze

Emanuele e Liliana

 

Vogliamo farci strumento del Signore

Emanuele ha sedici anni e fa parte del Rinnovamento nello Spirito Santo da diciassette. “Mia madre ha iniziato a evangelizzare nella mia vita sin da quando ero nel pancione”.
Luca è poco più piccolo e frequenta il Rinnovamento da due anni. “Durante la preghiera carismatica abbiamo sentito che il Signore stava parlando al nostro cuore – afferma Emanuele – La sua Parola invitava i giovani ad accogliere le novità di questo tempo”.
“Ci siamo uniti in preghiera – prosegue Luca. È stata un’esigenza troppo forte quella di mettersi in ascolto del Signore. Dopo quello che abbiamo visto e sentito in questi giorni, non potevamo restare in silenzio, tacere la bellezza della grazia del Signore”. Una grazia che ha aperto una breccia nel cuore dei due giovani. “Vogliamo farci strumento ed raccontare al mondo la sua gloria”.


Gesù è la pace

La testimonianza di Liliana è una storia di affidamento alla volontà di Dio. “Sono rumena e vivo in Italia da sette anni. Sono laureata in economia e commercio. In Italia ho lavorato come badante per la madre del mio parroco, don Patrizio. Iniziai in quel tempo a frequentare il Rinnovamento: non capivo molto quello che avveniva ma avvertivo piacere. Improvvisamente a mia madre fu diagnosticato un tumore al seno: fu operata, ma a causa del diabete la ferita non riusciva a rimarginarsi. Iniziai a pregare con le poche preghiere che conoscevo. Nel silenzio sentivo il dolore allontanarsi. Affidai mia madre alla preghiera benedicendo il Signore. Dimisero mia madre dall’ospedale: la ferita si era chiusa e asciugata, sorprendendo i medici. Ho benedetto il Signore, e gli ho promesso che avrei seguito un giorno il Rinnovamento. Quel giorno arrivò presto, e con esso la mia malattia”. Una neoplasia del colon retto, una diagnosi spietata. Tre mesi di ospedale, tra chemio e radioterapia, poi l’intervento chirurgico. “Ho pregato il Signore. Don Patrizio e il gruppo non hanno mai abbandonato me e mio figlio Mircea, già orfano di padre”. Alla riduzione del tumore è seguita la scoperta di metastasi. “La colostomia è stata la soluzione accettata senza riserve. Ci sono stati tanti problemi in seguito all’intervento ma il Signore non mi ha mai abbandonato. Dopo un mese potei partecipare all’incontro del gruppo: un’immensa gioia, ho sentito un fiume di acqua viva dentro me. Il Rinnovamento è rinascere e io sono rinata: Gesù non ti abbandona mai, egli è la pace”.


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