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Maria nella confessione della fede della Chiesa antica

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2011 15:43
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06/12/2008 19:45
 
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Maria nella confessione della fede della Chiesa antica, nella lettura patristica e nella lettura apocrifa
  1. Maria nella confessione della fede della Chiesa antica, nella lettura patristica e nella lettura apocrifa

  2. La Chiesa, la cui unità è stata frantumata nei secoli, sta vivendo da qualche anno un impegno comune alle varie confessioni cristiane per ricomporre le divisioni.

    L’ecumenismo ha superato notevoli difficoltà in questa ricostruzione dell’unità ma vi sono ancora grossi ostacoli teologici e di base da affrontare e risolvere, tra le quali non ultima né meno importante la mariologia.

    Per comprendere l’importanza di Maria, madre del Signore e serva di Dio, nel cammino ecumenico, è necessario immergerci nella storia della Chiesa e nella testimonianza della Scrittura.

    Se agli albori della Chiesa Maria è assente dalle predicazioni degli apostoli, dal primo secolo in poi ad opera dei primi padri della Chiesa sorgono i primi importanti riferimenti alla sua figura.

    Ignazio di Antiochia nel 110 sottolinea che il nostro Dio Gesù Cristo è stato portato nel seno di Maria , Ireneo verso il 180 nella sua esposizione del Kérigma(1) asserisce che Maria divenuta interceditrice ha riparato all’inobbedienza di Eva per opera del sua obbedienza; è il primo riferimento della presenza di Maria nell’economia della salvezza.

    Maria fa già parte dei Simboli di fede come dichiara il Simbolo detto degli apostoli: "Credo… in Gesù cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine…" e chiarisce in seguito il Simbolo di Nicea-Costantinopoli[381] (2): "… e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo…"

    La Chiesa dei padri, che si è divisa a proposito del dogma così preciso di Calcedonia(3) e sulla teologia delle immagini, non riporta discordia alcuna nella fede sulla Vergine Maria; perché la menzione di Maria madre di Dio non fa parte del dogma della definizione di Cristo del sinodo di Calcedonia(451), bensì dei simboli di fede (enunciazioni del nostro Credo). La Vergine dei poveri nell’ultima apparizione a Banneux annuncerà, rinnovando la sua professione di fede: "Io sono la Madre del Salvatore, Madre di Dio".

    La teologia mariana dei Padri della Chiesa antica è cristologica, cioè parla della Vergine Maria riferendosi costantemente a Gesù, Cristo e Salvatore, che è Dio.

    Ireneo afferma che c’è un solo Spirito di Dio che ha annunciato che il regno dei cieli è vicino e che è già presente tra gli uomini che credono nell’Emmanuele, nato dalla Vergine.

    Agostino spiega come fosse infatti necessario che Gesù, nascesse da una vergine, per significare la purezza e la verginità della Chiesa nell’ordine soprannaturale.

    Origene(+ 253) sottolinea che Gesù è figlio unigenito di Maria e Agostino aggiunge che Maria spiritualmente però non fu madre del nostro capo, il Salvatore, dal quale ella ebbe la vita; la Vergine è invece senza alcun dubbio madre del suo corpo, delle sue membra: la Chiesa.

    Già nei secoli VII e VIII alcuni padri greci sembrano preannunciare il dogma dell’immacolata concezione di Maria; Giovanni Damasceno afferma che la corruzione non può aver profanato il corpo che ha avuto in se La Vita, Gesù.

    Per parlare di Maria secondo i Simboli della fede occorre preoccuparsi di rivolgere a Maria quello sguardo che appartiene alla contemplazione dei misteri di Gesù (come si fa durante la recita del rosario), senza dire di Maria nulla di incompatibile con l’identità di Gesù, vero uomo e vero Dio [cf. "Maria nel disegno di Dio e nella comunione dei santi" – Gruppo di Dombes(4)].

    E’ interessante osservare come la letteratura apocrifa(5) (nascosta, non canonica) cerca, in maniera non sempre unanime, di fornire informazioni, ancora da decifrare, che mancano ai cristiani delle origini della Chiesa; descrive Maria coronata di tutte le virtù, rendendola a volte sovrumana, parla della sua dormizione, preferita dalle Chiese ortodosse, ignorandone completamente l’assunzione, affermata dalla Chiesa cattolica; enfatizza la divinità di Gesù a scapito della sua umanità, squilibrando l’ammirabile armonia della cristologia di Calcedonia(6). Maria viene proposta dalla letteratura apocrifa come madre della divinità e non del Dio incarnato che ha condiviso con noi la condizione umana.

    1) Kérigma in greco significa letteralmente "annuncio"; nel NT indica l’annuncio centrale della salvezza cristiana compiuta in Cristo Gesù.

    2) Il Simbolo di Nicea-Costantinopoli (il "Credo" proclamato durante la Santa Messa) è la fede della Chiesa : "Noi crediamo"; esso consiste nella raccolta dei punti salienti scelti da tutta la Scrittura, così da dare una dottrina completa della fede. Esso presenta i titoli principali di Gesù: Cristo, Figlio di Dio, Signore - e confessa i principali misteri della vita di Cristo: Incarnazione, Pasqua, Glorificazione.

    3) Durante il IV Concilio Ecumenico (Sinodo di Calcedonia), in opposizione all’eresia monofisita che negava la natura umana di Gesù, è stato affermato il dogma delle due a nature di Cristo, vero Uomo e vero Dio.

    4) Il Gruppo Dombes fondato sessant’anni or sono è formato da una quarantina di teologi cattolici e protestanti di lingua francese il cui impegno fondamentale è il raggiungimento dell’unione tra le chiese cristiane separate.

    5) L’aggettivo apocrifo, attribuito a uno scritto di contenuto religioso(Vangelo, Atto, Epistola, Apocalissi ecc.) è considerato sinonimo di "non autentico", "erroneo","eretico" in contrapposizione con canonico che significa, invece, "autentico", "veritiero", "ispirato".

    6) La cristologia di Calcedonia specifica che Gesù Cristo è perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, composto di anima razionale e di corpo, consonstanziale al Padre per la sua divinità e consostanziale a noi per la sua umanità, "simile in tutto a noi fuorché nel peccato" (Eb 4,15), generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, per noi e per la nostra salvezza nato da Maria Vergine e Madre di Dio, secondo l’umanità.

 
[Modificato da maxis35 04/05/2011 15:43]
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