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Chi manderò ? ...manda me !

6 A CHI ANNUNCEREMO ?

  Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [1]  

Che cosa faremo allora noi se abbiamo avuto questa chiamata particolare? Come faremo ad andare a portare la buona novella e che mezzi useremo?
Anche in questo caso la risposta ci arriverà di volta in volta dal Signore, che interrogheremo sempre per essere certi di fare la sua e non la nostra  volontà. 
 
·       L’andare ovunque per le strade e sulle piazze a cercare anche “le altre pecorelle che non sono di questo ovile” è la sua prima richiesta; il primo passo che faremo è proprio questo.
 Le modalità che useremo e ci caratterizzeranno sempre saranno proprio queste; l’annuncio portato con la parola di Dio e la testimonianza  rivolti personalmente a tutti i fratelli, quelli vicini e quelli lontani, utilizzando oltre al comportamento esemplare e sereno le parole ed i mezzi che Egli ci suggerirà strada facendo. La pratica religiosa ai tempi di Gesù era molto diffusa. Il popolo ebraico nell’autorità religiosa vedeva anche quella sociale, e proprio al contrario di oggi il manifestare in pubblico la propria condizione religiosa era utile anche dal punto di vista economico. E’ per questo che v’era il dubbio che la preghiera detta in pubblico fosse fatta solo con le labbra e non con il cuore, perché serviva spesso per rafforzare il proprio prestigio e la propria autorità. Ora, salvo condizioni particolari, il pregare pubblicamente è diventato oltre che un atto di coraggio  un  rischio dal punto di vista sociale. Cioè quello di essere considerati  sciocchi ed al limite anche fanatici senza altra utilità. 
Anche l
e proporzioni si sono invertite ora solo poco più del 15 % dei battezzati è praticante, e di questi una percentuale ancora più piccola è rappresentata da chi ha ricevuto chiaro l’annuncio di salvezza. 
 

Nell'angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l'uomo? Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici.
 E' meglio rifugiarsi nel Signore  che confidare nell'uomo. E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.
[2]
 

Molti, anche se praticanti o specialisti nel campo teologico, hanno le idee confuse e tendono a togliere quanto vi è di divino e a sostituirlo con l’umano ed il sociale. Si comportano cioè come se tutto dipendesse dalle loro attività, quasi che l’operato dell’uomo fosse l’unica realtà. Questo modo di intendere la vita nega però qualsiasi intervento della Provvidenza, e a conferma del loro operato sostengono che tutto ciò che in loro potere di fare devono farlo senza disturbare  il Signore. Non bisogna mai dimenticare che prima di tutto Dio (sia sempre benedetto il suo nome) ci è Padre, come ci ha insegnato a pregare Gesù, e, laddove noi non abbiamo probabilità di riuscita, per il Signore invece tutto è possibile.  Per cui il richiedere in tutte le azioni anche quelle modeste che compiamo il Suo aiuto non solo ci è di grande utilità, ma è gradito dal nostro Padre Buono, che si china volentieri verso di noi per rispondere alle nostre invocazioni. Chi invece confida solo in se, come dice la Bibbia, cadrà. Si tratta quindi di trovare quella fede tale da renderci sereni e confidenti in Lui, pur facendo ogni sforzo possibile per aiutare il Signore a  realizzare il suo Regno. Infatti in più punti della Sacra Bibbia la Parola ci ripete che è stolto chi confida in se, dimenticandosi del Padre Buono che è nei Cieli.
  

Preghiera al Padre: 
Facci portatori del Tuo Nome Santo.Ti chiediamo o Signore di essere capaci di dare vera testimonianza ai tuoi disegni.
Permettici di aiutarti a costruire  il Tuo regno.
Facci  capaci di dividere sempre coi nostri fratelli il pane, che ci dai ogni giorno in abbondanza.
La tua misericordia inondi il nostro cuore, in modo da traboccare anche nel cuore dei nostri fratelli.
Tu, che sei Felicità, aiutaci a portare amore dove non c’è.          

7 Il MANDATO : ANNUNCIO DI SALVEZZA

7a - Il Signore non dimenticherà nemmeno il più piccolo gesto d’amore fatto ai più piccoli.

  Come sono belli sui montii piedi del messaggero di lieti annunziche annunzia la pace,messaggero di bene che annunzia la salvezza,che dice a Sion:
«Regna il tuo Dio». [ Isaia 52,7] 
    
                                 
 
V
i è qui tutto il significato dell’annuncio, cioè l’esclamazione di gioia per il nostro Dio che regna consolando ogni afflizione. Non più aridità ma fertilità. Non più angoscia e violenza ma la felicità della libertà.

Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,insieme gridano di gioia,poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion. [ Isaia 52,8]

Che bello ! Noi che siamo stati chiamati dal Signore, sappiamo bene che cosa significa tutto ciò; non vi sono parole che possano esprimere meglio il nostro stato di uomini liberi e di figli di Dio. Nel nostro cuore vi è l’amore di Cristo che, come una sorgente di acqua viva, deve placare la sete dei nostri fratelli più lontani e più bisognosi.

Prorompete insieme in canti di gioia,rovine di Gerusalemme,perché il Signore ha consolato il suo popolo,ha riscattato Gerusalemme. [Isaia 52,9]

- Chi sono coloro a cui ti rivolgi e vuoi riscattare o meraviglioso Maestro ?

Tu Signore allora ci rispondi : ·
- “Sono gli emarginati, sono i diseredati, sono i perseguitati, sono gli uomini e le donne perse, che compiono per vivere le cose più abbiette. · Sono i giovani che mi cercano e non mi trovano e soffocano la loro sete di Dio nell’alcool, nella droga, nel sesso, nelle discoteche, nella musica assordante. · Sono gli adulti che si sono buttati nel vortice della società e del lavoro sordi ad ogni sentimento, che ricercano la chimera del successo e del prestigio per realizzarsi. · Sono i vecchi nei cui occhi non vi è serenità ma solo angoscia. · Sono gli ultimi ! Questi, amici miei, sono i poveri di oggi, non scandalizzatevi !”

Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedrannola salvezza del nostro Dio. scorreranno torrenti nella steppa. [Isaia 52,10]



8Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». (Isaia 6,8)

Se noi amiamo il Signore, rispondiamo “Eccomi !” a Gesù che ci chiama oggi, c’è tanto bisogno di evangelizzazione, mettiamoci umilmente al servizio di tutti nella famiglia, nella Parrocchia e fuori dalla Parrocchia. La nostra creatività, la nostra intelligenza, le nostre caratteristiche più belle sono doni dell’Altissimo ; mettiamoli al Suo servizio. La vita è una sola e occorre viverla bene, dedichiamola ai veri valori, facciamoci strumenti dello Spirito Santo, con pazienza e obbedienza. Facciamo si che un giorno possano dire di noi : “Veramente costoro sono uomini e donne di Dio”. Usciamo con Lui prima che si faccia sera perchè tanti sono i dispersi, tanti coloro che soffrono lontani da Lui. Ridaremo loro l’annuncio della speranza, non terremo solo per noi gelosamente il tesoro di cui Egli ci ha fatto partecipi. Parleremo loro per le strade, piangeremo con le loro sofferenze, asciugheremo il loro pianto, rideremo di allegria quando essi commossi e colmi di nostalgia andranno in contro al Signore che li accoglierà con le braccia aperte sorridendo. Torneremo tenendoci tutti per mano, cantando canti di ringraziamento al nostro Dio, e voi fratelli e sorelle maggiori ci accoglierete benedicenti perchè il Signore ancora una volta ha compiuto meraviglie. Ha confortato i sofferenti, ha ridato la vita a chi era morto, ha riacceso la speranza negli animi oppressi, ha sfamato i poveri, ha guarito gli ammalati, ha liberato i prigionieri, ha raddrizzato gli storpi, ha ridato la vista ai ciechi, ha ridato la voce ai muti e l’udito ai sordi, ha dato figli alla sterile, ha messo il sorriso sui visi dei bimbi, ha salvato me dalla disperazione ridando senso alla mia vita.

Preghiera ai nostri fratelli maggiori :
Ora fratelli, permetteteci di partire subito per annunciare agli altri che sono ancora sperduti le meraviglie che il Signore ha compiuto. E mentre noi saremo fuori, voi preparate la mensa perchè sia ricca e degna del ritorno del nostro Maestro coi piccoli da Lui redenti. 
          

7b - Il Signore certamente manterrà la sua promessa !

   
C
ome potrò tacere le meraviglie del mio Signore ?  in eterno proclamerò la sua gloria !                                


Il trionfo di Gerusalemme
[3] :
 
Si rallegrino il deserto e la terra arida,esulti e fiorisca la steppa.Come fiore di narciso fiorisca;sì, canti con gioia e con giubilo.Le è data la gloria del Libano,lo splendore del Carmelo e di Saròn.Essi vedranno la gloria del Signore,la magnificenza del nostro Dio.Irrobustite le mani fiacche,rendete salde le ginocchia vacillanti.Dite agli smarriti di cuore:«Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,giunge la vendetta,la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».

La terra arida ed il deserto, come spiegato nella parabola del seminatore, rappresentano gli indifferenti, i lontani ; noi siamo inviati proprio a loro, perchè possano ritornare a Dio e possano di nuovo rivivere con la fragranza del narciso, gioiosamente. Perchè ciò si realizzi e possano vedere la gloria e la magnificenza del Signore è necessario che noi andiamo da loro ad incoraggiarli a rassicurarli a rendere cioè salde le ginocchia vacillanti. Questo è il senso del mandato.  
“Per raggiungere i lontani bisogna farsi prossimo. Mi spiego. Coloro che noi chiamiamo indifferenti al fatto cristiano subiscono oggi un solo fascino : quello dei gesti concreti di condivisione e di solidarietà. Con le sole omelie non incanteremo nessuno, e le nostre prediche non avranno mai forti quotazioni nella borsa dei valori, se non sono avvalorate dal pagamento personale di un alto pedaggio di sacrificio sul versante della prassi. L’audio non basta ; se nella vita della chiesa funzionerà anche il video, il mondo crederà, e Gesù Cristo diventerà compagno di viaggio di ogni uomo che viene in questo mondo”[4]  
 
 Allora si apriranno gli occhi dei ciechie si schiuderanno gli orecchi dei sordi.Allora lo zoppo salterà come un cervo,griderà di gioia la lingua del muto,perché scaturiranno acque nel deserto, 
Giovanni Battista sentendo parlare di Gesù manda i suoi discepoli a chiedergli : «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista , gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella»[5]. Gesù si riferisce proprio a questa profezia di Isaia, perchè Giovanni non abbia dubbi sulla sua autenticità. Egli è il Messia ! Questa profezia ci viene consegnata ora come mandato chiaro inequivocabile : “Andate ad annunziare a tutti il Regno di Dio, come io vi ho comandato.”    La terra bruciata diventerà una   palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua. I luoghi dove si sdraiavano gli sciacallidiventeranno canneti e giuncaie.Ci sarà una strada appianatae la chiameranno Via santa;nessun impuro la percorreràe gli stolti non vi si aggireranno.Non ci sarà più il leone,nessuna bestia feroce la percorrerà,vi cammineranno i redenti.Su di essa ritorneranno i riscattatidal  Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguirannoe fuggiranno tristezza e pianto.  Allora il Regno di Dio sarà attuato in maniera mirabile, ma perchè questa promessa si realizzi, è importante servire Dio non trascurando di servire l’uomo. Dice infatti Don Tonino : “Chi non fa sintesi partendo da questi due punti di fuga, non potrà essere uomo di misericordia. Se afferma di credere solo in Dio, sarà un fanatico, un despota, un assolutista intransigente che fa abuso ideologico di Dio a scopo strumentale. Se afferma di credere solo nell’uomo, sarà un intrigante, un maneggione, impastato di squallido pragmatismo, un faccendiere di piccolo cabotaggio” e poi specifica : “Misericordia che, occorre dirlo, nel linguaggio biblico non significa tanto pietà, quanto tenerezza, lealtà, bontà, cuore fedele, stile generoso, animo disponibile, comportamento disinteressato”[6]               

 Concludiamo con questa promessa :   . Ciò che abbiamo udito e conosciuto  e i nostri padri ci hanno raccontato, non lo terremo nascosto ai nostri figli;  diremo alla generazione futura  le lodi del Signore, la sua potenza  e le meraviglie che egli ha compiuto.[7]  Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita  (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso  il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi,  perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col  Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.[8]


[1] Gv 10,14-16 - Parola ricevuta durante la preghiera di Effusione compiuta per me e per Rosella dai fratelli del R.n.S. il 15.Marzo.1993. Da qui cominciò ad ardere in noi il desiderio insaziabile di portare l’annuncio ai lontani dalla fede.   

[2] Salmo 118,5-9 
[3] Isaia 35,1-10  (è stato il motto di un gruppo di evangelizzatori di strada - ad extra - per dodici anni - il motto di iesse35)

[4] Mons. Antonio Bello (vescovo di Molfetta, affettuosamente chiamato Don Tonino), Il vangelo del coraggio, Riflessioni sull’impegno cristiano nel servizio sociale e nella politica, Edizioni San Paolo (Cinisello Balsamo - 1996)

[5] Cfr. Mt 11,3-5

[6] Don Tonino Bello, Il vangelo del coraggio, Riflessioni sull’impegno cristiano nel servizio sociale e nella politica, Edizioni San Paolo (Cinisello Balsamo - 1996)

 
[7] Salmo 78,3-4 
[8] Lt 1 Gv. 1,1-4
[Modificato da maxis35 09/02/2012 15:33]