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3. LO SPIRITO SANTO PROTAGONISTA DELLA MISSIONE

Lo Spirito continua l’opera salvifica iniziata con la missione messianica di Gesù diventando presente nel ministero pasquale in tutta la sua divinità. Tramite gli apostoli e la chiesa a cui Gesù ha affidato il suo mandato dell’annuncio ed operando anche in chi ascolta.

• “L’invio “fino agli estremi confini della terra” (At 1,8)

“mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni …Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,18-20; Mc 16,15-18; Lc 24,46-49; Gv 20,21-23) Le varie forme del mandato contengono questi punti:
- dimensione universale tutte le nazioni (mt 28,19); in tutto il mondo, ad ogni creatura(Mc 16,15) tutte le genti (lc 24,47) “fino agli estremi confini della terra (At 1,8)
- assicurazione di non essere mai lasciati soli e di ricevere la forza e i mezzi per la missione (potenza dello Spirito ed assistenza di Gesù)
Il missionario è invitato da Gesù a credere alla potenza trasformatrice del Vangelo e ad annunziare ciò che Luca illustra bene, cioè la conversione all’amore e alla misericordia di Dio e l’esperienza di una liberazione radicale dal male. Come tu mi hai mandato nel mondo anch’io li ho mandati nel mondo” (Gv 17,8) L’annuncio della vita eterna è conoscenza dell’unico vero Dio e di colui che ha inviato cioè Gesù Cristo” (Gv 17,3)

• Lo Spirito guida la missione

Paolo e Barnaba sono spinti dallo Spirito verso i pagani, il che non avviene senza tensioni e problemi. Nel primo concilio di Gerusalemme si stabilisce che non è necessario che i gentili si sottomettano alla legge giudaica per diventare cristiano, questa decisione è riconosciuta come derivante dallo Spirito: da questo momento la chiesa apre le sue porte e diventa la casa di tutti, senza che questo obblighi a mutare le tradizioni e la propria cultura purché non in contrasto col Vangelo. Sotto la spinta dello Spirito, la fede cristiana si apre decisamente alle genti. E’ lo Spirito che spinge ad andare sempre oltre, non solo in senso geografico, ma anche al di là delle barriere etniche e religiose, per una missione universale.

• Lo Spirito rende missionaria tutta la chiesa

Lo Spirito spinge il gruppo dei credenti a fare comunità, ad essere chiesa, a riunirsi in ascolto del Vangelo, nella comunione fraterna, nella preghiera e nell’eucaristia. Gli Atti indicano che la missione si sviluppa a molteplici livelli. Il gruppo dei dodici guidato da Pietro – la comunità dei credenti che rendendo testimonianza fa si che i pagani si convertano (cf At 2,6-47) – gli inviati speciali destinati ad annunziare il Vangelo (cf At 13,1-4). – accanto a questi altri che testimoniano spontaneamente la novità che ha trasformato la loro vita.

• Lo Spirito è presente e operante in ogni tempo e luogo

Lo Spirito sollecita in ognuno il desiderio di sapere quale sia il significato della sua vita, della sua attività e della sua morte, è cioè all’origine della stessa domanda esistenziale e religiosa dell’uomo, la quale nasce dalla struttura stessa del suo essere.
Lo Spirito è presente negli individui e nella storia, nei popoli e nelle loro culture e religioni.
Con mirabile provvidenza egli dirige il corso dei tempi e rinnova la faccia della terra
Lo Spirito sollecita le iniziative e i generosi propositi, purificando e fortificando ogni azione che cerca di rendere più umana la vita di ognuno. L’azione universale dello Spirito non va disgiunta dal suo operato peculiare che egli svolge nel corpo di Cristo che è la chiesa. Infatti, è sempre lo Spirito che agisce sia quando vivifica la chiesa e la spinge ad annunziare il Cristo, sia quando semina e sviluppa i suoi doni in tutti gli uomini

• L’attività missionaria è solo agli inizi

Il nostro tempo con l’umanità in movimento e in ricerca esige un rinnovato impulso nell’attività missionaria della chiesa. Gli orizzonti della missione si allargano e noi cristiani siamo sollecitati al coraggio apostolico, fondato sulla completa fiducia nello Spirito. E’ lui il protagonista della missione.