https://www.facebook.com/pages/Evangelium/447120875339778?fref=tsDite agli smarriti di cuore "Ecco il vostro Dio ...." (Is 35)
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La Chiamata - 4

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2011 21:34
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02/10/2011 21:34
 
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4 LA CONFERMA

4a Assicuriamoci che la nostra sia veramente una chiamata del Signore.

 Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.[1]  
C
ertamente siamo desiderosi di servire il Signore e pensiamo che il progetto al quale ci chiama è proprio l’evangelizzazione, però dobbiamo assicurarci che veramente sia così. La chiamata deve venire dal Signore, non possiamo costruirci noi la nostra vocazione. Chiediamogli di aiutarci a capire, fermiamoci a riflettere mettendoci in preghiera, meglio se in adorazione. Non è per la mancanza di fiducia in Lui, ma proprio per il santo timore di offenderlo che dobbiamo avere nei suoi confronti, che dovremmo diffidare di noi stessi. Perchè non accada che la nostra chiamata sia solo un’illusione e strada facendo non ci si accorga che l’entusiasmo è svanito. A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e  annunzia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi  congedi da quelli di casa». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».[2] Se pensiamo di essere piccoli e inadeguati per questa missione ma sentiamo un fuoco ardere dentro di noi, forse la chiamata è davvero genuina. Al Signore piace infatti chiamare i più piccoli e i più deboli al suo servizio, la forza gliela darà Lui stesso. Chiediamo, però, al Signore una conferma. Se in noi non vi è desiderio di protagonismo, nè voglia di affermazione, nè bisogno di sentirsi utili, ma è proprio Lui il Signore a chiamarci, ce lo farà capire. Mettiamoci però in silenzioso ascolto, perchè la sua voce non è facile da sentire.      Permettetemi ora, amici, di richiamare ancora il bellissimo passo relativo alla esperienza fatta da Elia sul monte Oreb e in particolare di riferirmi alla voce che egli ha ascoltato : «Che fai qui, Elia?»[3]. Avete notato la dolcezza del tono che usa il Signore nella sua chiamata ? Se mai vi fosse accaduto di sentire la sua voce, non vi è sfuggito certamente che il suo tono è pacato, sereno, rassicurante, limpido, semplice, commovente, suadente e molto di più. Se questo miracolo vi è accaduto, certamente ogni volta che lo ricordate ve ne commuovete. Non è così ?  Oh si, è proprio così ! Chi ha risposto alla sua vocazione lo sa di certo. Dio, sia sempre benedetto il suo nome, è Felicità (si scrive con l’iniziale maiuscola), è Amore, è Gioia, è... Ma questi termini sono troppo limitativi, perchè Dio è Dio ! Credetemi fratelli, rimango sbalordito di fronte a questa immensità, ve lo dico con immenso stupore ! E’ per questo che contemplando la bellezza della struttura dell’universo, il salmista ha scritto nella Sacra Bibbia :  ·       Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo.” [4]   Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Loas, Abiezerita; Gedeone, figlio di Loas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti.   L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!».Gedeone gli rispose: «Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian». Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Và con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». Gli rispose: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo».Gli disse allora: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi parli.[5] Non deve stupirci che sia stato scelto proprio Gedeone,  il più piccolo della famiglia più povera di Israele; ancora una volta il Signore ha deciso di far vincere la sua forza nella nostra debolezza. Lo sgomento è umanamente giustificato, ma è sciocco dubitare della riuscita dei piani di Dio, perchè quando un’opera è voluta da Dio l’uomo di fede sa che le imprese anche le più disperate avranno successo.      Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, ecco, io metterò un vello di lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto».Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d'acqua. Gedeone disse a Dio: «Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta. Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il terreno». Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.[6]  Chiediamo senza timore al Signore di essere certi che la chiamata che sentiamo ci viene proprio da Lui, umilmente con sincerità, Egli allora si chinerà su di noi e ci dirà cuore a cuore quello che noi abbiamo bisogno di sentire. Non si può prendere impegni di questa portata a cuor leggero. Mi ricordo che mia madre quando ero ancora un ragazzo mi metteva in guardia ripetendo il vecchio adagio “Scherza coi fanti ma lascia stare i santi.”, volendo significare che non si può prendersi gioco di ciò che è sacro.       Preghiera a Gesù : Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l'amato del mio cuore;  l'ho cercato, ma non l'ho trovato.  «Mi alzerò e farò il giro della città;  per le strade e per le piazze;  voglio cercare l'amato del mio cuore».  L'ho cercato, ma non l'ho trovato. Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda: «Avete visto l'amato del mio cuore?». Da poco le avevo oltrepassate,  quando trovai l'amato del mio cuore. Lo strinsi fortemente e non lo lascerò[7] Tu lo sai, mio dolce Maestro quanto ti ho cercato. Quando più non lo speravo, Ti ho incontrato, allora Tu mi hai  rivolto solo poche parole, ma come vorrei che queste parole risuonassero ovunque. Ora che ti ho trovato permettimi di stare per sempre con Te, e di mettermi alla tua sequela.  Signore ti seguirò di buon grado, con entusiasmo ! L’assenso che Ti do oggi significa dedizione assoluta , non temerò la sconfitta perchè Tu mi sarai accanto anche nei momenti più duri, non guarderò al mio interesse, ma solo alla Tua Parola. Tu che consideri beato il piccolo e l’umile, Tu che metti al primo posto l’ultimo, accetta questo impegno come offerta gradita, trasformalo nella Tua Gloria.         

5 LA MISSIONE

 Una voce dice: «Grida» e  io rispondo: «Che dovrò gridare?».Ogni uomo è come l'erbae tutta la sua gloria è come un fiore del campo.Secca l'erba, il fiore appassiscequando il soffio del Signore spira su di essi.Secca l'erba, appassisce il fiore,ma la parola del nostro Dio dura sempre.Veramente il popolo è come l'erba.Sali su un alto monte,tu che rechi liete notizie in Sion;alza la voce con forza,tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.Alza la voce, non temere;annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!Ecco, il Signore Dio viene con potenza,con il braccio egli detiene il dominio.Ecco, egli ha con sé il premioe i suoi trofei lo precedono.Come un pastore egli fa pascolare il greggee con il suo braccio lo raduna;porta gli agnellini sul senoe conduce pian piano le pecore madri».[8]  
L
’alto monte oggi più che mai è circondato dal frastuono e dalla confusione, sembra che il monte di Dio sia posto nel mezzo di un grande Luna-Park ; però il Signore ci dice : grida ugualmente ; come potremo farlo, come potremo far sentire la nostra debole voce in mezzo al rumore assordante ? I mezzi di comunicazione sono più potenti che mai oggi; l’evangelizzazione può comunque avvalersi di diversi mezzi esaminiamoli:  Televisione:  è senza dubbio il mezzo più potente, raggiunge milioni di utenti in un istante, entra nelle famiglie ed impone con forza le proprie idee. Però è per lo più usato da chi ha potere economico. I messaggi comunicati sono confusi e distorti, l’ampia possibilità di scelta è frastornante. Notizie, opinioni, idee, confusione sono nei palinsesti giornalieri, misti a spettacoli più o meno di bassa qualità. Si dice che il tipo di trasmissione è imposto dall’esigenza del tipo di gradimento dell’utenza. Invece è proprio la televisione ad indirizzare la richiesta, in quanto la pubblicità, che fa naturalmente l’interesse di chi la commissiona, si propone due scopi:  essere produttiva ed al minor costo possibile. Per cui assisteremo sempre più a rappresentazioni di cattivo gusto e di pessima qualità. Difficile quindi inserirsi in questo caos e far ascoltare la voce limpida di Dio.    Radio: non ha lo stesso livello di diffusione della televisione ma si presta a coprire grandi spazi.  Possiede inoltre un folto gruppo di uditori costituito dagli automobilisti e dagli ammalati oltre alla normale utenza. Un esempio ben riuscito di evangelizzazione è “Radio Maria” essa è seguita da milioni di persone che ricevono da essa insegnamento e conforto. salvo casi fortuiti è però seguita da chi è già nel cammino della Fede.   Giornali e Riviste: è un valido mezzo di diffusione che però è acquisito da lettori ben definiti; è raro infatti che si  acceda a riviste diverse da quelle abituali, per cui è un canale di informazione esclusivo e si presta poco all’Evangelizzazione, a meno che non si tratti di giornali distribuiti gratuitamente o ricevuti tramite amici.     Libri : è il mezzo migliore come qualità e come contenuto ma è destinato per lo più agli specialisti o a chi nel cammino è ad un certo livello.  Le omelie: sono destinate per lo più ai praticanti e pur essendo ottime occasioni di catechesi, non sono invece un valido  mezzo di primo annuncio, a meno che non siano fatte durante funzioni speciali alle quali per l’occasione partecipano anche i lontani. Non sono di elevata efficacia dato il tempo limitato e l’argomento per lo più non specifico e  non consentono l’approfondimento. Missioni Parrocchiali:sono ritenute attualmente lo strumento più efficace nelle parrocchie, in quanto utilizzano l’esperienza di missionari esperti, chiamati appositamente a dare il proprio aiuto l’ evangelizzazione. Questi predicatori preparati in maniera veramente approfondita riescono in poche serate a rinfrescare la fede e a ridare entusiasmo ai praticanti la cui carica è sbiadita. E’ però molto difficile organizzarle per mancanza di disponibilità dei missionari, perchè pochi numericamente ; per prenotarli occorrono almeno due o tre anni.  Le cellule :moderno sistema di evangelizzazione importato dalla parrocchia St. Boniface di Pembroke Pines, Florida, USA, che a sua volta, lo aveva appreso dal pastore pentecostale coreano Yonggi Cho.Il metodo consiste nel creare delle piccole cellule formate di persone della cerchia famigliare, conoscenti e vicinato ; esso è fondato sulla strategia di evangelizzazione della òikos : parola greca che significa casa, ma anche, per estensione, famiglia e parentado.Ogni persona viene evangelizzata personalmente da uno dei componenti della cellula.Quando la cellula supera un certo numero ritenuto ottimale (10-12) si divide per formare un’altra cellula. Di questo passo le cellule si moltiplicano. Conta molto sull’esperienza e sulla preparazione personale, basilare per l’evangelizzazione persona a persona.[9] Chiesa-mondo :fondato da d. Antonio Fallico a Catania e diffuso in varie parti d’Italia. Sistema simile alle Comunità ecclesiali di base (CEB) nato in America Latina adattato al mondo italiano. Metodo Kerigmatico :sistema che fa riferimento ad “Evangelizzazione 2000” diffuso specialmente in America Latina basato sulla diffusione del  “primo annuncio”.  Movimenti Ecclesiali :Il Rinnovamento nello Spirito, i Focolarini, i Neo Catecumenali, L’Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, costituiscono delle grandi forze di attrazione e di evangelizzazione oltre che gruppi di crescita nella fede e nella preghiera.          Manifestazioni  pubbliche :si assiste talvolta a riunioni di una certa imponenza, durante le quali “uomini di Dio” vengono usati quali strumenti da parte del Signore per operare  meraviglie e guarigioni.  Lo Spirito Santo opera durante queste adunanze e non sono rare le conversioni, veri miracoli di DIO. Le persone così riportate alla fede abbisognano però di essere seguite da chi è più avanti nel cammino, e questo è possibile solo facendole partecipare alle attività della comunità. Di grande utilità sono anche i gruppi di preghiera, specialmente se composti da persone che hanno incontrato Dio in maniera significativa e stiano compiendo un serio cammino di fede.  I gruppi di preghiera: sono occasione di crescita nel cammino spirituale e di approfondimento culturale, valido ausilio a chi esplica la sua attività nel campo dell’indottrinamento, danno ampio spazio alla condivisione, utili e talvolta essenziali per chi ha deciso di intraprendere il cammino della perfezione.Da qui potrebbero nascere gli evangelizzatori. Vi è però il pericolo di chiudersi in se stessi e di ricercare in incarichi di responsabilità una gratificazione personale, che  è scongiurarbile solo con la disponibilità a mettersi al servizio di tutti i fratelli soprattutto di quelli esterni ai gruppi stessi, dando così vera  testimonianza. Dal gruppo può scaturire la condivisione fraterna e  la preghiera spontanea, che se guidate da un bravo religioso matureranno in una fede vera e sentita. E’ il gruppo spontaneo laico di preghiera, il fenomeno attuale che risponde meglio alle esigenze del popolo di Dio, che cammina in questa era di progresso e innovazione. Grandi responsabilità gravano sui conduttori di questi gruppi, i quali non devono lasciarsi mai invaghire dalla vanità dell’autorità, ma devono essere sempre con umiltà al servizio dei bisogni di tutti i piccoli. Il gruppo però non deve essere in nessun modo il pretesto per isolarsi, nè deve essere in nessun modo esclusivo, ma  tutta la comunità dovrebbe essere  un unico gruppo di preghiera!  Il nostro comportamento: dovrebbe essere caratteristica di ognuno di noi testimoniare con il giusto comportamento la nostra fede. Sembra essere questo il veicolo che ci sia richiesto  per portare la buona novella. Occorre però essere credibili mediante un comportamento irreprensibile e sereno, solo in questo modo possiamo affermare di essere cristiani. Certo il comportamento è vitale per l’esempio che esso da. Ha un enorme valore nell’ambito famigliare e parrocchiale. Nella società e nel campo del lavoro ha grande valore se manifestato in maniera inequivocabile. [10]


[1] Lc 14,28-33

[2] Lc 14,59-62
[3] Cfr. 1 RE  19

[4] Cfr. 1 RE  19,7

[5] Giudici 5,11-17 
[6] Giudici 5, 36-40
[7] Cantico dei Cantici 3,1-4
[8] Isaia 40,6-11 
[9] Per dettagli  p.MARIO PANCERA, Corso di informazione per l’evangelizzazione - Sussidio, RnS, Tipografia Gelsi Grafica, Via della Saggina, 13 - Roma (I ristampa - 1993)  

[10] Concilio Vaticano II - 35 : Questa evangelizzazione o annunzio di Cristo, fatto con la testimonianza della vita e con la parola, acquista una certa nota specifica e una particolare efficacia, dal fatto che viene compiuta nelle comuni condizioni del secolo. In questa funzione appare di grande valore quello stato di vita, che è santificato da uno speciale sacramento: la vita coniugale e familiare. Ivi si ha l'esercizio e un'eccellente scuola di apostolato dei laici, dove la religione cristiana permea tutta la condotta della vita e ogni giorno più la trasforma. Là i coniugi hanno la propria vocazione, per essere uno all'altro e ai figli i testimoni della fede e dell'amore di Cristo. La famiglia cristiana proclama ad alta voce le virtù presenti del regno di Dio e la speranza della vita beata. Così col suo esempio e con la sua testimonianza essa accusa il mondo di peccato e illumina quelli che cercano la verità. I laici quindi, anche quando sono occupati in cure temporali, possono e devono esercitare una preziosa azione per l'evangelizzazione del mondo. Se alcuni di loro, in mancanza di sacri ministri o essendo questi impediti in regime di persecuzione, suppliscono alcune funzioni sacre nella misura delle loro facoltà; e se pure molti di loro spendono tutte le loro forze nel lavoro apostolico, bisogna tuttavia che tutti cooperino alla dilatazione e all'incremento del regno di Cristo nel mondo. Perciò i laici si applichino con diligenza all'approfondimento della verità rivelata e impetrino insistentemente da Dio il dono della sapienza.

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