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Maria nella Chiesa medievale

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2011 15:45
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09/12/2008 10:22
 
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Maria nella Chiesa medievale
  1. Maria nella Chiesa medievale
  2. Un impulso meraviglioso dello Spirito santo spinge oggi i fedeli di tutte le Chiese cristiane a vivere la Parola di Gesù per ricucire le lacerazioni storiche e ricostruire la comunione nell’unità del Corpo di Cristo.

    Il Concilio Vaticano-II (1962 1965) precisa che uno dei punti fondamentali perché questo avvenga è la formazione ecumenica; per questo occorre approfondire la reciproca conoscenza fraterna.

    In questo ambito proseguiamo nell’esposizione della visione di Maria delle varie confessioni cristiane, attingendo dagli studi condotti dagli studiosi del gruppo ecumenico di Dombes.

    Fin dall’alto medioevo Maria viene definita in termini ambivalenti; ella è al contempo madre e figlia, genitrice del Salvatore (Theotokos = Madre di Dio) e da lui generata, accogliendo in se la realtà celeste e la realtà terrestre.

    Maria diviene sempre più immagine perfetta della bellezza e della donna.

    Il conflitto iconoclasta(7) (secoli VIII-IX), avverso al culto delle immagini sacre, impone l’istituzione di rigide regole a proposito delle icone.

    Quelle di Maria sono autorizzate solo come oggetto di venerazione; l’adorazione deve essere riservata solo alle tre Persone della Trinità.

    Mentre l’oriente contiene l’iconografia nei limiti stabiliti, la Chiesa d’occidente lascerà più spazio alla devozione popolare perché si manifesti culturalmente e artisticamente con libertà.

    Si riconosce che Maria merita più venerazione rispetto agli altri santi, pur non potendo essere oggetto di adorazione.


    Alcuni teologi del tempo cominciano ad esprimersi a favore del concepimento di Maria senza peccato (Duns Scoto - 1308); queste tesi vengono rafforzate nel secolo successivo tanto che il concilio di Basilea (1431-1449) definisce per la prima volta l’Immacolata concezione:

    Definiamo e dichiariamo che la dottrina secondo la quale la gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio, per un effetto speciale della grazia divina preveniente e operante, non è mai stata sporcata dal peccato originale, ma è sempre stata santa e immacolata, è una dottrina pia, conforme al culto della Chiesa, alla fede cattolica, alla retta ragione e alla santa Scrittura; che essa deve essere approvata, custodita e professata da tutti i cattolici…


    Papa Sisto IV le attribuisce le qualità di "regina dei cieli, gloriosa vergine madre di Dio, Vergine immacolata, degna di grazia e di lode".

    Per quanto riguarda l’assunzione in cielo di Maria la teologia medioevale, ad eccezione di alcuni teologi favorevoli all’assunzione anche del corpo, è della convinzione che Maria sia stata elevata nel paradiso attraverso la morte corporale.

    Un’altra questione che preoccupa il medioevo è quella del ruolo di Maria come mediatrice. In quanto regina del cielo, in quanto "piena di grazia"(Lc 1,28) e madre di Dio ella è considerata come colei che trasmette i meriti di Cristo ai credenti; è quanto esprimono a partire dal 1100 circa gli inni "Salve Regina" e "Ave Regina coelorum". Maria è "speranza nostra", è "avvocata" e "madre di misericordia", come Lei stessa ha sottolineato con dolcezza in una delle apparizioni a Banneux: "Io sono la Vergine dei Poveri." , garantendo la sua assistenza misericordiosa ai poveri e ai sofferenti.


    La pietà mariana si sviluppa particolarmente nel monachesimo medioevale con l’unione tra l’amore cortese per la dama e l’amore mistico per Nostra Signora (Madonna).

    Ella diviene l’esempio della vita cristiana che si manifesta attraverso i diversi ordini monastici e le fraternità laiche, che cercano di realizzare la misericordia mediante l’amore legato alla pietà mariana.

    La fine del medioevo vede nascere qualche sconfinamento rispetto alle teologia scolastica, non controllato, centrato su Maria, nei pellegrinaggi, nella venerazione delle immagini e nelle narrazioni di apparizioni.




    7) Costantino V acuì la lotta contro le icone già iniziata da suo padre e fece decidere la distruzione delle icone; gli iconoclasti accusavano i cattolici di iconolatria, come se essi avessero adorato le pitture invece di ciò che esse rappresentavano.
[Modificato da maxis35 04/05/2011 15:45]
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